KLM chiude Malpensa e concentra tutto a Milano Linate


belumosi

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C'era una volta...

Sul finire degli anni 90, c'era una compagnia aerea italiana bianco-rosso-verde della quale non ricordo il nome, basata a FCO. Era l'unica compagnia di dimensioni medio-grandi della nazione e l'unica che le assicurava una conveniente rete di voli intercontinentali.
Invero, la compagnia era gestita maluccio, gli sprechi imperversavano, la gestione di stampo rigorosamente politico-sindacale e il nepotismo una prassi consolidata. Per non parlare del servizio reso ai passeggeri. Nonostante tutto questo, ai vertici della compagnia, qualcuno si è accorto che forse sarebbe stato più redditizio posizionare il grosso dei voli a lungo raggio con relativi feed in un altro aeroporto, situato in una remota zona del nord del paese chiamata Brughiera: tale aeroporto di Malpensa: un nome che già di suo, difficilmente porta fortuna...
Ma tant'è, l'idea era ottima: si andava ad intercettare il traffico della zona più ricca del paese e la posizione nettamente più centrale in Europa rispetto a FCO, avrebbe permesso di federare al meglio una buona fetta dei pax dell'intero continente sul nascente hub (parola che in inglese significa "mozzo", in italiano "aeroporto con i controc...ni"). Anzi, la dirigenza ci credeva così tanto da mettere persino nel conto i costi che lo spostare in continuazione i dipendenti residenti nella capitale fino in Brughiera avrebbe comportato. Senza contare le pressioni interne per mantenere tutti i voli a FCO cristallizzando lo status quo.
A FCO sarebbero comunque rimasti un discreto numero di voli a lungo raggio, ottimizzati per servire la capitale, centro turistico-religioso di rilevanza mondiale.
Ma torniamo nel nebbioso nord. Per permettere a MXP di svolgere al meglio il suo nuovo compito, si era addirittura costruito un terminal tutto nuovo, dotato delle più moderne infrastrutture, a partire da uno spettacolare pavimento che nei decenni seguenti sarebbe stato apprezzato da quasi tutti i passeggeri. Ma questo è un dettaglio irrilevante.
Ma non è finita qui: i lungimiranti manager della compagnia tricolore di cui sopra, precorrendo i tempi futuri che avrebbero visto una concentrazione delle aziende del settore, avevano preso accordi con una compagnia olandese (il cui nome mi pare iniziasse con la K), per una fusione che avrebbe creato una tra le prime 3 compagnie europee. Le due aziende sembravano fatte apposta per convolare a giuste nozze, il successo una cosa scontata.
Ovviamente c'era il presupposto che il rinnovato aeroporto di MXP, diventasse l'aeroporto della sua città di riferimento (anche in questo caso la memoria non mi è amica), quindi andava chiuso il piccolo aeroporto a due passi dalla città che fino a quel momento aveva servito il grosso dei voli a breve e medio raggio. Nessun problema. Tutto già contemplato negli accordi tra le due compagnie aeree e avallato dal governo centrale. Anche qui un successo assicurato.
Ci si era però dimenticati di un fattore cruciale: gli abitanti della grande città del nord destinataria di questa piccola "rivoluzione aerea". E' ben vero che il nuovo hub avrebbe portato posti di lavoro, sviluppo economico e una buona quantità di collegamenti a lungo raggio, ma aveva un difetto: era lontano. Terribilmente lontano. Praticamente un viaggio via terra prima di un viaggio via volo.
In verità i km dal centro erano una cinquantina, non pochissimi, ma nemmeno una follia. Per lenire il problema, si erano presi alcuni provvedimenti: di era costruito un nuovo tratto di ferrovia che collegava direttamente il terminal ad una stazione in centro, sia pure diversa da quella principale, si era aggiunta una corsia all'autostrada, eliminando quella di emergenza (dettagli dai quali si vede la furbizia di un popolo) e ulteriori lavori erano programmati nel tempo.
Ma nonostante tutto, sembra che gli abitanti della grande città fossero tremendamente infelici. Volevano troppo bene al piccolo aeroporto a due passi dalla città, tanto bene da non riuscirsene a separare. A partire da chi ci lavorava: taxisti e negozianti erano terrorizzati all'idea di doversi spostare nel nuovo grande aeroporto, manifestavano e facevano pressioni perchè il piccolo aeroporto non chiudesse. A dirla tutta, sembra che anche qualche politico di seconda fascia (quelli senza l'aereo di stato) ed alcuni imprenditori, non abbiano affatto gradito l'idea del doppio viaggio (terra + aria) che i cambiamenti in atto lasciavano presagire. E a dirla fino in fondo, aggiungerei che anche qualche passeggero "normale" era sulla stessa lunghezza d'onda di politici ed imprenditori.
Però ormai le carte erano firmate e il destino del piccolo aeroporto segnato.
Ma intanto nel sottobosco si lavorava per evitare quella sciagurata chiusura.
Si iniziarono a fare pesanti pressioni sul governo centrale (titolare di queste decisioni), affinchè si trovasse un qualche compromesso. Parola quest'ultima, quanto mai utilizzata nelle decisioni relative al paese del quale stiamo parlando. Da notare che anche le compagnie aeree straniere (spalleggiate dalla UE) erano contrarie a questo trasferimento e lo erano esclusivamente per tutelare i loro pax, che sarebbero stati costretti alla "traversata nel deserto" necessaria a raggiungere il nuovo aeroporto. Chi dovesse pensare che c'entrava la concorrenza con la compagnia bianco-rosso-verde, è sicuramente in errore.
E fu così che venne trovata la soluzione geniale. Trasferire a MXP tutto, tranne i voli per la capitale, quelli più pregiati sul piano dei guadagni e sul piano del "peso" politico-economico dei viaggiatori.
L'hub era salvo e la rotta interna principale continuava ad essere servita nella maniera più comoda.
Il piccolo aeroporto rimaneva aperto, così come i suoi negozi e i suoi taxi.
Ma c'erano due categorie che rosicavano nell'ombra: la prima era costituita dalle compagnie concorrenti, che si vedevano escluse dal piccolo e comodo aeroporto anche se rimaneva aperto, la seconda, da tutti i viaggiatori interni che si sentivano trattati come pax di serie B rispetto a quelli che volavano sulla capitale. E quindi anche gli abitanti della grande città, cominciarono in massa a pretendere che anche la "loro" destinazione favorita, partisse dal piccolo aeroporto comodo.
C'era il dettaglio che quei voli interni avrebbero dovuto portare nel grande aeroporto nuovo tanti pax per riempire i voli intercontinentali, ma questo va preso per quello che è: appunto un dettaglio.
E fu così che si rimise mano alla legge. Ora si poteva volare dal piccolo aeroporto, elegantemente soprannominato city airport, verso tutte le capitali UE, i maggiori hub europei e le zone economicamente depresse, tra le quali figurava il sud della nazione.
Tutto con un numero massimo di voli previsto dal decreto in questione.
Per gli abitanti della grande città, fu una grande gioia. Finalmente potevano tornare ad usare, sia pure parzialmente, il "loro" aeroporto. Ovviamente sto parlando di quello piccolo.
Andrebbe anche notato che a causa di questa decisione, la ormai arcinota compagnia bianco-rosso-verde aveva dovuto sdoppiare i voli tra i due aeroporti con conseguente aumento di costi, ma mi rendo conto che tutto non si può avere e che passerei per lezioso.
Intanto la compagnia olandese, promessa sposa della nostra, chiedeva conto della mancata chiusura dell'aeroportino, diventando sempre più nervosa. Fino a quando decise di rompere il fidanzamento, gesto che rese alla compagnia bianco-rosso-verde una bella somma sotto forma di penale, grazie alla quale la compagnia nazionale riuscì a pubblicare con grande soddisfazione un bilancio in attivo, credo il migliore della sua storia. Il senso di orgoglio nella nazione in questione era alto: gli olandesi avevano provato di far chiudere il piccolo aeroporto della grande città, ma erano stati sgamati e il loro piano era miseramente fallito. E in più si era riusciti a scucir loro tanti fiorini.
Ma fa parte della selezione della specie: il più furbo sopravvive e si evolve, l'altro...
Infatti pochi anni dopo, gli olandesi si sarebbero fatti raggirare fondendo la loro compagnia con quella della Francia. I risultati di tale folle operazione, sono sotto gli occhi di tutti.
Nel frattempo, la compagnia bianco-rosso-verde con astuta mossa strategica, si ridimensionava per meglio rispondere alle mutate esigenze del mercato. Per ragioni puramente tecniche si è dovuta usare la parola "fallimento" e per evitare problemi sociali si è deciso di pagare (con soldi pubblici) 7 anni di ferie ai cosiddetti esuberi, ma ora la compagnia è più snella e forte che mai.
E con mossa avveduta e apprezzata dai più, ha abbandonato in gran parte lo scomodissimo aeroporto lontano della grande città del nord, per riposizionarsi sull'amato aeroportino appena fuori porta.
E per gli abitanti della grande città, è stata nuovamente festa grande. La conferma che volare dal piccolo aeroporto è un loro diritto inalienabile.
Invero il numero dei voli previsto dal decreto di cui sopra, sembra sia stato ampiamente superato, ma pare sia stato scovato un escamotage chiamato "code share" per aggirare lo spirito della legge pur rispettandone la lettera. O almeno è quello che mi hanno raccontato.
Anzi, pare che recentemente, grazie a questo "trucchetto" siano arrivati altri voli sul city airport e altri arriveranno. Ed è storia di questi giorni.
Oggi gli abitanti della grande città del nord sono una comunità felice ed appagata: negli anni, lavorando duramente e facendo tutte le pressioni politiche possibili sul governo centrale, sono riusciti nel loro scopo. Avere il "loro" aeroporto (indovinate a quale mi riferisco) ben aperto e con sempre più voli. Certo, a causa di questo e della dipartita della compagnia bianco-rosso-verde, il traffico nel grande aeroporto della Brughiera è un po' calato, ma è sicuramente colpa della crisi incalzante. Tanto che recentemente la società di gestione ha ribadito la sua soddisfazione per i risultati ottenuti.
Per concludere questa bella favola, terminata con il lieto fine, va comunque notato che c'è sempre qualche bastian contrario. Pare che in alcuni forum di aviazione, alcuni forumisti residenti nella grande città del nord (degenerati e meritevoli di ban :D), si ostinino a sostenere che non è colpa dei loro concittadini se il piccolo aeroporto è rimasto aperto e abbia contribuito a spegnere i sogni di hub del "fratello maggiore" lontano. Ma appunto, è tutta una favola...
 

FlyIce

Bannato
6 Novembre 2005
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Io invece immagino che tu sia perfettamente consapevole che nell'ultimo decennio ne Sea ne tantomeno in Comunesi siano mai sognati di fare alcuna pressione affinche' Linate venisse ridimensionato o addirittura chiuso.

Anzi quando sono stati messi alle strette sono stati ben felici di sacrificare il futuro di malpensa pur di mettere mano al city airport.
....
Questo è assolutamente falso, le richieste ci sono state e sono riportate sia sulla stampa che nel piano industriale SEA.

Dopo l'addio di LHI si sono addirittura intensificate.

L'amministrazione dovrebbe occuparsi di più di utenti come questo che spacciano per verità cose assolutamente false e che servono solo a scatenare polemiche.
 

asessa

Utente Registrato
6 Novembre 2005
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Questo è assolutamente falso, le richieste ci sono state e sono riportate sia sulla stampa che nel piano industriale SEA.

Dopo l'addio di LHI si sono addirittura intensificate.

L'amministrazione dovrebbe occuparsi di più di utenti come questo che spacciano per verità cose assolutamente false e che servono solo a scatenare polemiche.
Grazie per il consiglio.
Vi invito dunque entrambi a fornire la fonte di quello che avete asserito
 

BHA 604

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3 Giugno 2010
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Una chicca di cui non ricordavo più l'esistenza, 6/10/2001: «L' Alitalia afferma Mengozzi continua a vedere in Malpensa il principale hub italiano, dove ha investito molti soldi e nel quale crede, nonostante tiene a precisare il disagio provocato dal continuo mutare degli assetti aeroportuali milanesi dove, come più volte detto, Linate continua a erodere il ruolo di Malpensa e a minare il concetto di hub»
http://ricerca.repubblica.it/repubb...lia-taglia-34-rotte-perdono-280-miliardi.html

Correva l'anno Domini 2001, cos'è cambiato da allora? Più che sul perchè KLM se ne stia andando da Malpensa ci sarebbe da chiedersi perchè non l'abbia già fatto in questi anni post de-hub...
 

FlyIce

Bannato
6 Novembre 2005
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Grazie per il consiglio.
Vi invito dunque entrambi a fornire la fonte di quello che avete asserito
Fatti una ricerca nel forum alla voce "Piano Industriale SEA"

Lo scenario 2 prevede la chiusura di LIN se MXP torna hub; quindi la volontà a Milano è chiara.
Se non ci sono dichiarazioni sulla stampa in tal merito non vuol dire che queste valutazione siano dacadute, anzi il contrario.
 

Southwind

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7 Settembre 2010
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Aggiungo qualcosa, anche se Belumosi ha magistralmente illustrato quello che e' successo in questi ultimi anni.

Chi si ricorda quegli anni perche' c'era sa benissimo come si sono svolte le cose.

Quando il neonato gruppo AZ-KLM decise di spostarsi su malpensa, l'accordo prevedeva che a Linate fosse rimasta la sola navetta Roma-Milano.

Il sindaco di Milano, ai tempi Gabriele Albertini, decise a posteriori che tale accordo poteva ritenersi carta straccia.

Decise quindi che a Linate non ci sarebbe stata piu' solamente la navetta Rm-Mi, ma anche una quarantina tra capitali europee + mercato domestico.

Questo scherzetto, come molti di noi ricordano, provoco' l'imminente disimpegno di KLM dal gruppo (nonostante l'imngente penale che gli olandesi furono costretti a pagare) ed anni di conti in rosso per la nostra compagnia di bandiera che si trovo' costretta a dividersi tra i due scali.

Questo un articolo del tempo che descrive i fatti:

Malpensa, dietrofront di Albertini

MILANO - "Milano fa bene", recita lo slogan della nuova campagna pubblicitaria presentata ieri dal Comune. Ma il sindaco, Gabriele Albertini, rischia di fare molto male ai conti della Sea, la società controllata all' 85% da Palazzo Marino, che gestisce gli aereoporti di Linate e Malpensa. Il primo cittadino del capoluogo lombardo ha infatti deciso di fare marcia indietro. "Oltre alla navetta Milano- Roma - ha detto ieri Albertini - a Linate potrebbero restare almeno altre quaranta destinazioni, tra capitali europee del business e città italiane". La Sea, però, avrebbe già effettuato un' approfondita analisi delle implicazioni di un rinvio del trasferimento: il minor traffico determinato dall' assenza delle coincidenze, tipiche di un hub, potrebbe produrre la perdita di una trentina di miliardi di utile. E un impatto negativo è ovviamente certo anche per Alitalia. Albertini si è attirato gli strali di Lupo Rattazzi, presidente di Air Europe, che giudica le proposte del sindaco di Milano "parole in libertà. Credo che non si sia adeguatamente soffermato sulle enormi difficoltà che il ministero dei trasporti ha dovuto affrontare per stabilire i criteri in base ai quali distribuire il traffico tra Linate e Malpensa". Controreplica dell' assessore ai trasporti della giunta milanese, che ha invitato la Sea a sporgere querela contro Rattazzi. Il dato di fatto è che dopo aver tuonato contro l' allora presidente del consiglio Romano Prodi, reo secondo il primo cittadino del capoluogo lombardo di non sostenere a sufficienza l' avvio di Malpensa 2000 contro le osservazioni della Commissione europea, ieri Albertini ha ufficializzato un cambiamento di rotta, che era nell' aria, ma che può mettere in difficoltà ministero dei trasporti e governo, impegnati a difendere il trasferimento della seconda tranche di voli da Linate alla Malpensa. "è possibile coniugare un grande hub come Malpensa e un city airport a Linate - ha detto il sindaco - non c' è contraddizione tra questi due scenari. Malpensa è passata da 100 a 600-700 voli giornalieri e l' aereoporto è quindi decollato, mentre Linate è una realtà sottovalutata. Noi abbiamo proposto che ci sia un' adeguata valorizzazione di Linate", ha concluso Albertini. La proposta sarà formalizzata dal comune al prossimo consiglio d' amministrazione, convocato per il primo settembre, la prima riunione operativa della discussa era della presidenza di Giorgio Fossa. Lo scorso trenta luglio Albertini ha infatti provveduto alla nomina del nuovo consiglio d' amministrazione della Sea, chiamando alla guida della società il presidente di Confindustria, provocando la reazione della Cgil che per bocca del suo segretario generale, Sergio Cofferati, ha sollevato l' ipotesi di conflitto di interessi dell' imprenditore, e leader confindustriale, con il ruolo di manager di una società pubblica avviata alla privatizzazione. Per la Sea sono comunque giorni molto difficili almeno su due fronti: l' ispezione in corso da parte dei tecnici della commissione europea, per verificare le eventuali carenze infrastrutturali del nuovo hub, e le vivissime proteste dei cittadini dei comuni limitrofi alla Malpensa. Ieri i sindaci di ventiquattro comuni della sponda piemontese hanno inviato una missiva a Peter Villa e John Card, i due consulenti scelti da Bruxelles, per sottolineare "i gravi disagi subiti dalle popolazioni, gli enormi danni prodotti alle persone e al territorio, sia dal punto di vista dell' inquinamento acustico che ambientale". Il caos nei bagagli riscontrato invece a Linate non sarebbe imputabile alla Sea, che anche in base alle analisi internazionali ha raggiunto ottimi livelli di servizio a Malpensa 2000, ma alle difficoltà di diversi scali di coincidenza europei dove lo smarrimento dei bagagli è molto elevato, come Francoforte, Londra e Amsterdam.

http://ricerca.repubblica.it/repubb.../08/26/malpensa-dietrofront-di-albertini.html
E' chiaro quindi che le responabilita' ricadono in tutto e per tutto sulle amministrazioni locali.

E tale situazione e' anche logica. Infatti per il comune di Milano un ridimensionamento di Linate avrebbe portato benefici a lungo termine, ma nell'immediato pesanti perdite.
Perche' mai un sindaco dovrebbe accollarsi ingenti perdite per un piano che portera' benefici solamente quando molto probabilmente la sua amministrazione non sara' piu' in carica?
Meglio continuare a mungere la vacca Sea cosi' com'e' lasciando il sistema aeroportuale malato.

L'ultima chance di mettere mano al sistema l'ha avuta la signora Letizia Moratti. Avrebbe dovuto scegliere il danno minore.
Se il dehub a malpensa o il ridimensionamento di Linate.

Sappiamo tutti come e' andata a finire. La Moratti, come i suoi predecessori, ha scelto di non sporcarsi le mani e tutti vissero felici e contenti.

Lasciamo perdere presunti complotti da parte dei governi nazionali. Queste teorie che offendono l'intelligenza dei piu'.
Sarebbe invece piu' onesto fare un bagno di umilta', guardare in faccia chi negli anni ha portato a questo scempio ed evitare di votarli nel futuro.
 
Ultima modifica:

Dancrane

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10 Febbraio 2008
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Milano
Non credo ci siano vergini nella storiaccia di MXP (grazie a Belumosi per la storiella: ironica ed amara, molto ben raccontata), forse pochi ricordano che, tra i tanti avversari dell'hub del Nord, vi erano i politici romani che avrebbero vista erosa la propria base elettorale. Certo, non che i milanesi si siano tirati indietro con le proteste, anche loro ci hanno messo le zampe ed è bene che non si atteggino troppo. Ma i tassisti esistono in entrambi gli aeroporti, i dipendenti AZ erano in buona parte romani (diciamo laziali, va), e se contiamo anche l'indotto facilmente possiamo comprendere quanto al problema potesse essere interessata anche Roma.
Detto questo, però, trovo assolutamente fuori luogo imputare colpe ai forumisti di Milano, "colpevoli" di avere votato i loro politici. E' stupido perchè, come in ogni gruppo, se facciamo l'appello facilmente troveremo che tutte le parti politiche hanno ricevuto i voti di qualche forumista. E' ingeneroso perchè, fuori da questo piccolo consesso di un migliaio di frequentatori (di tutta italia ed anche fuori dai confini nazionali), credo che nessuno scelga o abbia scelto chi votare sulla semplice discriminante di quello che avrebbe promesso sulla gestione aeroportuale, ed anche qui dentro sfido chiunque a confessare di avere votato tizio o caio (non importa il colore politico) solo ed esclusivamente perchè si impegnava pro o contro una questione relativa all'aviazione.
 

Southwind

Bannato
7 Settembre 2010
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Non credo ci siano vergini nella storiaccia di MXP (grazie a Belumosi per la storiella: ironica ed amara, molto ben raccontata), forse pochi ricordano che, tra i tanti avversari dell'hub del Nord, vi erano i politici romani che avrebbero vista erosa la propria base elettorale. Certo, non che i milanesi si siano tirati indietro con le proteste, anche loro ci hanno messo le zampe ed è bene che non si atteggino troppo. Ma i tassisti esistono in entrambi gli aeroporti, i dipendenti AZ erano in buona parte romani (diciamo laziali, va), e se contiamo anche l'indotto facilmente possiamo comprendere quanto al problema potesse essere interessata anche Roma.
Detto questo, però, trovo assolutamente fuori luogo imputare colpe ai forumisti di Milano, "colpevoli" di avere votato i loro politici. E' stupido perchè, come in ogni gruppo, se facciamo l'appello facilmente troveremo che tutte le parti politiche hanno ricevuto i voti di qualche forumista. E' ingeneroso perchè, fuori da questo piccolo consesso di un migliaio di frequentatori (di tutta italia ed anche fuori dai confini nazionali), credo che nessuno scelga o abbia scelto chi votare sulla semplice discriminante di quello che avrebbe promesso sulla gestione aeroportuale, ed anche qui dentro sfido chiunque a confessare di avere votato tizio o caio (non importa il colore politico) solo ed esclusivamente perchè si impegnava pro o contro una questione relativa all'aviazione.
Sara' ingeneroso Dancrane ma e' pur sempre la verita'.

Questo e' un forum di aviazione e visto che le colpe del mancato riassesto del sistema di trasporto ricadono solamente sulla politica, unica titolare a mettere mano, di quello aime' dobbiamo necessariamente parlare.

Continuare a raccontarci invece che dietro la mancata chiusura/ridimensionamento di Linate ci siano i politici romani, i dipendenti romani di AZ e adesso addirittura i tassisti romani serve forse a rendere il boccone meno amaro, ma per il futuro cosa cambia?

I romani (AZ)se ne sono andati, i tedeschi pure (Lhi) ma malpensa sembra destinata a scontrarsi con le stesse questioni di sempre per l'eternita'.
 

BAlorMXP

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27 Febbraio 2006
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Milano/Antwerpen
Cosa l'avete votata a fare allora? O anche lei vi e' stata paracadutata da Roma direttamente dentro palazzo Marino?
Southwind, in questo caso il termine "Roma" è stato utilizzato come figura retorica di "governo", in politichese e in storia sono di utilizzo pressoché continuo.
A Milano purtroppo abbiamo una classe politica paraculista e debole, oddio non che altrove esistano illustri esempi, a meno che non si volga lo sguardo al passato, ma purtroppo bisogna essere onesti e ammettere che le scelte strategiche sono sempre stato di dubbio giusto e per la maggiorparte delle volte non si sono fatte, o sono state fatte alla carlona.
Quando ci si accorse che Linate era insostenibile ed inespandibile qualcuno iniziò a pensare che si poteva sfruttare la prima grande pista sorta parecchi anni prima di Linate per sostenere il traffico in continua ascesa. (Se uno si prendesse la briga di andare a cercare gli articoli che dall'inizio degli anni 90' all'apertura di Malpensa fioccavano sui ritardi mostruosi e dell'inadeguatezza di Linate si capirebbero meglio le motivazioni del perché a Milano servisse un aeroporto più grande di quel buco di deretano dell'idroscalo).
I problemi sono venuti nel momento in cui qualcuno suggerì che la limitazione o la chiusura di Linate era indispensabile per ottimizzare l'operatività del ben più grande scalo. A Milano si è scelto di avere la botte piena e la moglie ubriaca semplicemente per evitare di perdere voti a scapito di avere un buon sistema. La Moratti si è dimostrata inadeguata in tante situazioni, in primis nella questione aeroportuale, legata per le paxxe dalla politica e dal suo schieramento.
 

maclover

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Perché sempre si definisce Malpensa "vittima" della politica e lo stesso metro di giudizio non viene usato per la vecchia Alitalia, anche essa terreno di conquista dei politici?
Nel primo caso un management eccellente è stato castrato dalla politica romana, nel secondo caso invece è solo il management che ha fatto schifo a prescindere, senza considerare le continue intrusioni politiche
 

FlyIce

Bannato
6 Novembre 2005
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Perché sempre si definisce Malpensa "vittima" della politica e lo stesso metro di giudizio non viene usato per la vecchia Alitalia, anche essa terreno di conquista dei politici?
Nel primo caso un management eccellente è stato castrato dalla politica romana, nel secondo caso invece è solo il management che ha fatto schifo a prescindere, senza considerare le continue intrusioni politiche
Sarebbe come dire che l'acqua è bagnata. Credo nessuno possa negare questo, mentre ci sono moltissimi post in cui i formisti dimostrano di non capire le relazioni politiche che ruotano intorno agli aeroporti milanesi. Partite che spesso si giocano a Roma, dove (ha scritto correttamente Dancrane) s'interessano ben poco del nord.

Il "laissez faire" che la politica centrale adotta con il nord non può funzionare con il settore dell'aviazione perché è pesantemente regolato (bilateralil, concessioni aeroportali e molto altro).
Il caso SQ per JFK è emblematico perché di pubblico dominio e nonostante i molti interventi a sproposito del tipo "a Singapore non sono interessati" (da morir dal ridere) o "sono gli USA che creano difficoltà" (falso), la verità è di facile comprensione per tutti.

Meno noti ma altrettanto emblematiche sono altre autorizzazioni di bilaterali, salto il caso CX, ma recentemente Biman ha dichiarato che erano due anni che provavano ad aprire MXP !!!
Il caso dell'AOC di LHI è nuovamente controverso, ma è difficile credere che LHI non riesca ad ottenerlo in oltre un anno mentre CargoItalia o Smartlink Italia l'hanno avuto in poche settimane !!!
 

FlyIce

Bannato
6 Novembre 2005
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Aggiungo qualcosa, anche se Belumosi ha magistralmente illustrato quello che e' successo in questi ultimi anni.

Chi si ricorda quegli anni perche' c'era sa benissimo come si sono svolte le cose.

Quando il neonato gruppo AZ-KLM decise di spostarsi su malpensa, l'accordo prevedeva che a Linate fosse rimasta la sola navetta Roma-Milano.

Il sindaco di Milano, ai tempi Gabriele Albertini, decise a posteriori che tale accordo poteva ritenersi carta straccia.

Decise quindi che a Linate non ci sarebbe stata piu' solamente la navetta Rm-Mi, ma anche una quarantina tra capitali europee + mercato domestico.

Questo scherzetto, come molti di noi ricordano, provoco' l'imminente disimpegno di KLM dal gruppo (nonostante l'imngente penale che gli olandesi furono costretti a pagare) ed anni di conti in rosso per la nostra compagnia di bandiera che si trovo' costretta a dividersi tra i due scali.

Questo un articolo del tempo che descrive i fatti:



E' chiaro quindi che le responabilita' ricadono in tutto e per tutto sulle amministrazioni locali.

E tale situazione e' anche logica. Infatti per il comune di Milano un ridimensionamento di Linate avrebbe portato benefici a lungo termine, ma nell'immediato pesanti perdite.
Perche' mai un sindaco dovrebbe accollarsi ingenti perdite per un piano che portera' benefici solamente quando molto probabilmente la sua amministrazione non sara' piu' in carica?
Meglio continuare a mungere la vacca Sea cosi' com'e' lasciando il sistema aeroportuale malato.

L'ultima chance di mettere mano al sistema l'ha avuta la signora Letizia Moratti. Avrebbe dovuto scegliere il danno minore.
Se il dehub a malpensa o il ridimensionamento di Linate.

Sappiamo tutti come e' andata a finire. La Moratti, come i suoi predecessori, ha scelto di non sporcarsi le mani e tutti vissero felici e contenti.

Lasciamo perdere presunti complotti da parte dei governi nazionali. Queste teorie che offendono l'intelligenza dei piu'.
Sarebbe invece piu' onesto fare un bagno di umilta', guardare in faccia chi negli anni ha portato a questo scempio ed evitare di votarli nel futuro.
1. KLM se n'è andata anche e soprattutto per la mancata privatizzazione di AZ: rischiavano di diventare un'azienda parastatale italiana

2. L'opzione no-dehub se LIN viene chiuso non è mai esistita come non sono mai arrivati a Milano i WB promessi da Spinetta. AZ non aveva le forze per mantere una promessa del genere ed il de-hub era già deciso. Non c'era nessun margine di trattativa a quel punto.
 

AZ209

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Londra.
Meno noti ma altrettanto emblematiche sono altre autorizzazioni di bilaterali, salto il caso CX, ma recentemente Biman ha dichiarato che erano due anni che provavano ad aprire MXP !!!
Il caso dell'AOC di LHI è nuovamente controverso, ma è difficile credere che LHI non riesca ad ottenerlo in oltre un anno mentre CargoItalia o Smartlink Italia l'hanno avuto in poche settimane !!!
Visto che continui a fare sottili (manco tanto) insinuazioni dando la tua versione per certa, sarebbe il caso di postare documenti ufficiali sul caso AOC.
Che MXP sia stata diciamo cosi un po bistrattata nel corso degli anni senza meritarlo (politici, istituzioni, compagnie aeree ecc.) e' abbastanza evidente, pero' non ritiriamo fuori la storia dei bilaterali, dell'AOC di LHI e menate varie, sono scusette che oramai non reggono piu' ed onestamente abbastanza stancato. Specialmente dopo che su questo forum c'e' chi diceva di aver dichiarato di aver parlato col board dei megadirettori e che su LHI a MXP andava tutto bene...era la loro brand penetration strategy...
Ci sono tantissimi mercati intercontinentali che sono "open" anche su MXP, solo che non c'e' nessuna compagnia che decide di aprirci un volo. Non attacchiamoci al voletto Biman ed ancora sta storia di SQ su JFK.
Cerchiamo di rimanere obiettivi per cortesia per mantenere un livello del discorso abbastanza elevato.
 

BrunoFLR

Utente Registrato
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Firenze
Fatti una ricerca nel forum alla voce "Piano Industriale SEA"

Lo scenario 2 prevede la chiusura di LIN se MXP torna hub; quindi la volontà a Milano è chiara.
Se non ci sono dichiarazioni sulla stampa in tal merito non vuol dire che queste valutazione siano dacadute, anzi il contrario.
Però se non si chiude Linate Malpensa non può tornare hub. L'uovo e la gallina....