già fatto, con KairosMa Itavia chi se la prende invece?
già fatto, con KairosMa Itavia chi se la prende invece?
Fonti radiogalley dicono che ancora non hanno ne chiesto il COA ne messo su una squadra. Ho diversi amici crew ATR in giro per il mondo che si sono informati ma ad oggi pare sia questo lo scenario.già fatto, con Kairos
Temo che la storia sia messa anche peggio.Fonti radiogalley dicono che ancora non hanno ne chiesto il COA ne messo su una squadra. Ho diversi amici crew ATR in giro per il mondo che si sono informati ma ad oggi pare sia questo lo scenario.
E' possibile avere maggiori informazioni su quest'ultima affermazione? Non sono riuscito a trovare altri dettagli in rete. GrazieTemo che la storia sia messa anche peggio.
Nulla di particolare, solo una sensazione.E' possibile avere maggiori informazioni su quest'ultima affermazione? Non sono riuscito a trovare altri dettagli in rete. Grazie
Scusate, ma ho frainteso...pensavo che la frase "Temo che la storia sia messa anche peggio" si riferisse ad ATI e non a Kairos..come non dettoNulla di particolare, solo una sensazione.
Io credo che l'intero progetto sia nato per la lodevole iniziativa della figlia dell'Avv. Davanzali di rendere onore al nome del padre, con un progetto tanto romantico quanto fragile sul piano della fattibilità.
La storia ATI credo si commenti da sola.Scusate, ma ho frainteso...pensavo che la frase "Temo che la storia sia messa anche peggio" si riferisse ad ATI e non a Kairos..come non detto
Se arriva il risarcimento di oltre 300 milioni dallo Stato mi sa che torna in bonis.Ma Itavia chi se la prende invece?
ecco, appuntoAti, la compagnia che vuole tornare
In sordina o quasi. Il marchio richiama tempi passati, quando il trasporto aereo anche in ...www.ttgitalia.com
Art. 12 1. d) c.p.i. - Il marchio opposto è simile al marchio anteriore dell'Opponente e i rispettivi servizi nella classe 39 sono identici, mentre i prodotti della classe 12 dei marchi anteriori dell’Opponente sono affini, dando luogo a un forte rischio di confusione, compreso un rischio di associazione, per il pubblico. Di conseguenza, la domanda deve essere rigettata totalmente e i costi dell'opposizione (diritto di opposizione e spese di rappresentanza professionale) devono essere posti a carico del Richiedente del marchio opposto. Ci si riserva di presentare memoria con dettagliati chiarimenti e spiegazioni dei motivi dell’opposizione. Art. 12 1. e) c.p.i. - Il marchio opposto è simile al marchio anteriore dell'Opponente che gode di rinomanza e l’uso del marchio opposto senza giusto motivo trarrebbe indebitamente vantaggio dal carattere distintivo e dalla rinomanza del marchio anteriore dell’Opponente e recherebbe pregiudizio agli stessi. Di conseguenza, la domanda deve essere rigettata totalmente e i costi dell'opposizione (diritto di opposizione e spese di rappresentanza professionale) devono essere posti a carico del Richiedente del marchio opposto. Ci si riserva di presentare memoria con dettagliati chiarimenti e spiegazioni dei motivi dell’opposizione.
credo quella sia solamente la richiesta di az, non è stata rigettata/rifiutata/ritirata la richiesta. però non conosco tutti gli stati lavorazione del sito (nè ovviamente c'è una legenda...)Quindi la registrazione non è andata a buon fine e il richiedente deve rifondere le spese di opposizione, se leggo bene.
Mi cito da solo.State ponendo riferimento alla nota sentenza di “Radio Vicenza”, ma a mio parere erroneamente.
Fareste meglio a leggervi la “Sentenza Simca” ( T-327/12, 8 maggio 2014 Tribunale dell’Unione Europea) che ha ritenuto registrato in mala fede un marchio cessato da tempo ma di cui era ancora vivo il ricordo nel pubblico: in quel caso la mala fede era stata riconosciuta nella deliberata registrazione di un marchio al fine di generare un’associazione con i vecchi marchi e trarre vantaggio dalla loro notorietà.
Fate vobis.
"Sull’utilizzo del marchio ATI o sul giustificato motivo preferisco in questa sede non entrare nel merito, però possiamo cercare di fare luce sul vero problema" giustamente, scrive un post per poi non entrare nel merito.Se ciò che è scritto nell'articolo (di cui allego il link qui sotto) corrisponde al vero, la questione è più complessa del previsto e io personalmente valuterei più attentamente il tutto
Non è una questione di titolarità. Il marchio ATI per espressa dichiarazione di Alitalia, non è di Alitalia . Cerchiamo di capire il vero problema.
Sugli articoli apparsi nelle varie testate in relazione al marchio ATI e alla querelle con Alitalia, credo sia giusto fornire una spiegazione dei fatti per come si sono realmente svolti. Si è parlato di malafede, di appropriazione di un marchio non di proprietà, insomma paroloni fuori luogo, (che trwww.linkedin.com