Grazie per l'interessantissimo thread, DusCgn.
Mi permetto di aggiungere un ulteriore spunto di discussione in merito agli sprechi infrastrutturali spagnoli, anche se un po' OT: l'AVE (l'alta velocità spagnola).
Come in molti sapranno, negli ultimi 10 anni i governi spagnoli hanno investito ingenti risorse per creare una capillare ed efficiente rete ferroviaria ad alta velocità.
Il termine ingente non è affatto casuale, infatti si è stimato che per le linee già terminate e quelle in costruzione, il governo di Madrid abbia speso più di 40 miliardi di euro, oltre ovviamente alle spese gestionali e manutentive di linee e mezzi, che pesano per 400 milioni di euro l'anno sulla RENFE e dunque sul governo, essendo una società pubblica dipendente dal ministero dello sviluppo.
Di norma, investimenti di questa portata sono giustificati da un bacino di utenza veramente cospicuo, con necessità di trasporto particolari; nel caso dell'Ave, l'attuale bacino di utenza è di 25 milioni di passeggeri contro i 450 milioni movimentati dal trasporto interregionale, e pesa per l'1% di tutto il traffico passeggeri della Spagna.
E dire che il network è vastissimo: 3100 km di linee operative e molti altri km in costruzione, per una situazione, a regime, che rappresenterà il triplo della rete tedesca e il doppio di quella francese.
Oltre al lapalissiano impatto negativo per le casse dello Stato, l'AVE non porta neanche ad un vantaggio economico per il cittadino, in quanto ad una bassa domanda fanno seguito tariffe elevate (spesso è più conveniente l'aereo), a cui si aggiunge un generale peggioramento della qualità del servizio dei treni interurbani quando l'AVE e tra in servizio su una nuova tratta.
Non sto a dilungarmi su altri tecnicismi, di cui, tra l'altro non ho le competenze, ma quanto scritto credo riesca bene ad inquadrare una situazione già evidenziata in materia di aeroporti, in cui lo Stato spende e nessuno ne trae vantaggio.