Ho l'impressione che guardando il dito che indica la luna tutti vedano il dito e nessuno la luna.
Quello che recepisco io dall'articolo di Consoli non è che i poveri naviganti vengono tenuti a stecchetto dagli avidi armatori, in AZ i pasti vengono forniti, gratis, alle ore previste dalla normativa per la salvaguardia della sicurezza del volo.
Quello che succede è che non sempre viene fornito il tempo per consumarli questi pasti, nè una struttura idonea per poterne usufruire (l'esempio dei pasti surgelati sull'aereo senza forni).
Qualche volta la costruzione dell'avvicendamento fa sì che, a causa dell'ora di inizio e di fine servizio, i pasti vengano forniti in maniera non coerente con le esigenze ed i ritmi biologici dell'equipaggio, quindi con 11 ore di servizio a cavallo tra l'ora del pranzo e della cena viene dato un solo pasto, magari alle 10,30 del mattino.
Il succo del discorso è che il normale lavoratore che fa 10/12 ore di servizio ha la pausa mensa alle ore canoniche dove può sedersi ad un tavolo e mangiare in una mezz'oretta un pasto completo senza addetti alle pulizie intorno o rampisti che premono per imbarcare i passeggeri, il navigante no.
Allora ci si arrangia con la pizza di Rustichelli, che può essere consumata durante il percorso tra la rivendita e l'aereo mentre si corre per recuperare il ritardo che, causa pausa mensa, la squadra di carico bagagli ha fatto accumulare sulla tratta precedente