Governo tedesco approva la tassa sui voli di linea


no ne'ipotizzabile. perlomeno non nella misura in cui pensiamo noi.

FR e'dimensionata in termine di velivoli, per operare al regime che ha raggiunto oggi.

per ridimensionare la sua presenza in germania odbrevve ridisegnare la sua presenza altrove, e si parla in questo caso di piu'di 20 velivoli cioe'il 10% circa della flotta volante.

si possono spostare altrove.. ma devi moiciare equilibri esistenti che hai costruito secondo il flusso su cui ti ha portato il mercato. se invece riduci in un paese'per motivi diversi e aumenti in quelli limitrofi per lo stesso motivo, non e'detto che poi i conti abbiano la garanzia di tornare.

e questo e'un primo aspetto.

secondo aspetto... FR sposta persone. e le sposta su varie direttive, in cui la germania ha un ruolo considerevole come fornitrice di passeggeri, essendo la germania e'il serbatorio passeggeri piu'grande d'europa.

fin quando si fanno le manfrine con un singolo scalo e va been... ma rinunciare alla germania intera, non e'una decisione che FR puo'prendere a cuore troppo leggero.

Vediamo se l'armata Bracaleone da seguito alle sue minaccie in fatti!!;)
 
Vediamo se l'armata Bracaleone da seguito alle sue minaccie in fatti!!;)

intanto, se si legge bene tra le righe, rispetto ai toni soliti, le minacce FR in questo caso non parlano di chiusura o ritiri. parlanao di contrazione della presenza, o , e questo e´un dettaglio non secondario, di blocco dei piani di espansione delle basi attuali.

il che dovrebbe fare intuire che il potere di negoziazione a questo tavolo, non e´cosi´sbilanciato come quando FR si mette a minacciare l´aeroporto di Valencia o quello di Pescara (o quello di Trapani se un giorno cio´dovesse avvenire)

io credo che se la tassa verra´confermata, FR se la dovra´addiggirire. e se la addiggirera´. con un po di biochetasi, che sapra´ poi come fare pagare ai suoi viaggiatori.

Le lamentale degli altri vettori tedeschi. rendono probabile pure un leggero ritocco. un compromesso. ma FR in questo caso, non ha il coltello dalla parte del manico.
 
altro che incremento a MXP...altro incremento a MUC per la summer 11

Lufthansa S11 Munich Long-haul service expansion

As per 02SEP10 GDS timetable display, Lufthansa in Summer 2011 season, effective 27MAR11, is increasing capacity and frequencies on following long-haul routes out of Munich.

Routes mentioned below is to operate on Daily basis or switching to larger capacity aircraft (figures in parenthesis is Summer 2010 season):

Service Increase to Daily
Munich – Mumbai 4 weekly 333 + 3 weekly 343 (5 weekly in S10)
Munich – Seoul Incheon – Busan Daily 343 (6 weekly in S10)
Munich – Singapore Daily 343 (5 weekly)

Other Service Increase
Munich – Miami Increase from 3 weekly (in S10) to 5 weekly (3 333 + 2 343)

Aircraft Change
Munich – Delhi A340-600 (343 in S10, maintained from W10)
 
Alle compagnie aeree non è piaciuto il disegno di legge sulla tassa sui voli di linea che è stato varato dal Governo tedesco, come comunicato ieri da questa agenzia di stampa. Tra le misure che sono state approvate per ridurre il deficit pubblico è, infatti, quella più controversa. Come si legge dalle pagine de Il Sole-24 Ore di oggi, la tassa sarà introdotta per tutti i voli in partenza dalla Germania, tranne quelli in transito e il trasporto merci. La misura non è piaciuta all'associazione tedesca dei vettori, visto che l'operazione comporterà la perdita di cinque milioni di passeggeri l'anno e il trasferimento all'estero di 10mila posti di lavoro. Il ministro delle Finanze, Wolfgang Schauble, si attende un intenso dibattito quando il progetto di legge sarà esaminato in Parlamento

www.guidaviaggi.it
 
. La misura non è piaciuta all'associazione tedesca dei vettori, visto che l'operazione comporterà la perdita di cinque milioni di passeggeri l'anno e il trasferimento all'estero di 10mila posti di lavoro. Il ministro delle Finanze, Wolfgang Schauble, si attende un intenso dibattito quando il progetto di legge sarà esaminato in Parlamento

www.guidaviaggi.it

A fronte di queste stime di perdite, quanto si prevede di incassare all'anno con la tassa ?
 
APD fino a £170 dal 1 Novembre

In UK la APD (che é di consistenza simile)

Se non cambiano la legge prima (e lo trovo difficile, qui nel RU di solito a queste cose ci pensano prima, ma il governo ci sta pensando), dal 1 Novembre la APD per i tragitti più lunghi (Banda D, oltre 6 mila miglia) salirà a £170 per business e prima classe, ed ad £85 per l'economica.

Yup, hai letto bene. £85 o £170.

La tabella completa degli aumenti previsti è la seguente:
Banda A £12 o £24 (tra cui la Repubblica Italiana)
Banda B £60 o £120 (tra cui USA ed Egitto)
Banda C £75 o £150
Banda D £85 o £170
 
Tributi mercantilistici

Pensiamo alla tassa sul passaporto in Italia, tasse di questo genere sono solo dei boomerang.

No, sono tributi mercantilistici. Il punto è che se un contribuente va all'estero non per motivi di lavoro o di studio, per il paese in cui risiede questo viaggio all'estero è usualmente una perdita secca di PIL ed entrate fiscali.

I tributi mercantilistici come i tributi sui passaporti o all'uscita dal paese o sui voli in partenza verso l'estero vengono utilizzati sia come dissuasori, sia a parziale ricompensa delle perdite fiscali.

Ad ogni modo sono strumenti illiberali, e come ogni barriera di entrata artificiale, probabilmente dannosi sul medio lungo periodo

C'era un gran bell'articolo sull'argomento su FT che prendeva spunto proprio dalla tassa della Merkel.
 

2007


il 2007 si è chiuso con un debito statale pari al 104% in rapporto al Pil e un deficit all’1,9%. Parametri che non hanno eguali negli altri Paesi europei: i dati Eurostat dichiarano, nella zona euro, un rapporto debito/Pil del 66,3% e un deficit allo 0,6%. D’altra parte, nessun Paese europeo ha conosciuto la collusione criminale tra politica ed economia che è stata la colonna portante del capitalismo italiano, al punto da poter essere connotato come ‘capitalismo da espansione del debito pubblico’.

http://www.rivistapaginauno.it/Debito-pubblico-italianita-al-104-percento.php
 
No, sono tributi mercantilistici. Il punto è che se un contribuente va all'estero non per motivi di lavoro o di studio, per il paese in cui risiede questo viaggio all'estero è usualmente una perdita secca di PIL ed entrate fiscali.

Il problema è che queste rivisitazioni in chiave moderna del famoso "fiorino" chiesto dal doganiere a Troisi e Benigni ti colpiscono anche se all'estero ci vai per studio o lavoro e torni di tanto in tanto a trovare i tuoi cari.
 
La tassa sui voli tedeschi: l’ennesimo errore statalista

La tassa sui voli tedeschi: l’ennesimo errore statalista



Il Governo tedesco, guidato da Angela Merkel, ha confermato pochi giorni fa la manovra finanziaria di rigore che porterà 80 miliardi di euro nelle casse dello Stato Teutonico in 4 anni. Questa manovra è fatta sia di tagli alla spesa sociale, che di nuove tasse. E una di queste nuove entrate è al centro delle polemiche: la tassa sui biglietti aerei. Il ministro delle finanze Wolfgang Schäuble ha confermato che l’introito di questa imposta sarà di circa un miliardo di euro l’anno ed entrerà in vigore dal prossimo anno. La strutturazione della tassa sui biglietti aerei prevede un sovrapprezzo di 8 euro per le tratte di breve distanza, 25 euro per il medio raggio e 45 euro per le rotte a lunga percorrenza. Se questa nuova imposta, che pesa il 5 per cento della manovra finanziaria quadriennale, dovesse entrare realmente in vigore, sarebbe un grave colpo per l’aviazione tedesca che vedrebbe la propria competitività diminuire.
La Germania, nonostante la presenza di Lufthansa, è uno dei Paesi in Europa che meno ha visto sviluppare il proprio traffico aereo dal momento della liberalizzazione dei voli europei del 1997.

L’indice dei voli per abitante, che mette in relazione il numero di viaggi annuali con la popolazione in ogni Paese Europeo, era nel 2009 inferiore a 2 voli per abitante. La media europea “viaggiava” sopra il valore di 2,5 e Gran Bretagna e Spagna registravano rispettivamente un valore di 3,25 e 3,29 voli per abitante.

Solamente Francia e Italia avevano nel 2009 un indice piú basso e dunque la Germania vede uno sviluppo del traffico aereo non eccezionale.

L’introduzione di questa nuova imposta è un rischio per le imprese aeronautiche tedesche, perché di fatto molti viaggiatori preferiranno viaggiare verso le destinazioni intercontinentali passando da hub differenti da quelli di Monaco e Francoforte.

La competizione nel settore del trasporto aereo è così forte che una tassa di 45 euro per tratta non è indifferente nella scelta della compagnia aerea. Se un biglietto intercontinentale ha un prezzo di 300 euro solo andata, l’introduzione dell’imposta significa aumentare il prezzo del 15 per cento. Nei voli a breve raggio, ad esempio, Ryanair ha un prezzo del biglietto medio di 40 euro e dunque il sovrapprezzo raggiungerà il 20 per cento (8 euro).

Il Governo tedesco spera che i voli diretti di breve raggio non siano sostituibili, mentre per le destinazioni intercontinentali suppone che il tasso di utilizzo di altri hub stranieri sia limitato.

Negli ultimi anni diversi Paesi europei hanno deciso di “fare cassa” grazie al settore del trasporto aereo. Questo è dovuto al fatto che il trasporto aereo, grazie alla liberalizzazione, è cresciuto a “ritmi cinesi” con un raddoppio del traffico tra il 1997 e il 2007.

Gran Bretagna, Olanda e Irlanda hanno introdotto tasse che hanno scoraggiato il traffico nell’ultimo biennio, mentre in Italia ci si prepara all’aumento delle tasse aeroportuali di 3 euro.

Questi incrementi della pressione fiscale in realtà portano introiti limitati per i bilanci sofferenti degli Stati dell’Unione Europei, ma penalizzano fortemente il traffico aereo.

Oltretutto una struttura della tassazione che ha un peso identico in termini monetari, non incide ugualmente percentualmente sul prezzo del biglietto.

Ryanair con un prezzo medio per tratta di 40 euro, vede un sovrapprezzo del 20 per cento, mentre Lufthansa o altre compagnie tradizionali, che hanno un prezzo medio del biglietto superiore ai 100 euro, vedono l’impatto fermarsi al 5 per cento circa.

In questo modo si colpiscono maggiormente i consumatori low cost e le compagnie come Ryanair ed Easyjet.

L’aumento del gettito dovuto all’introduzione della tassa sui biglietti sarà certamente compensato da una caduta dei ricavi che provocherà una diminuzione del gettito.

Come al solito i problemi dei bilanci statali sono “curati” colpendo settori dell’economia dinamici.



fonte: ChicagoBlog
 
Lufthansa e Air Berlin: no alla tassa sui biglietti aerei


07/09/2010
Lufthansa e Air Berlin sul piede di guerra. Al centro della loro levata di scudi la decisione dell'esecutivo guidato da Angela Merkel, che ha votato una tassa sui biglietti aerei in Germania, applicata a partire dal prossimo primno gennaio 2011. I due maggiori vettori tedeschi sottolineano come il prezzo del biglietto, in questo modo, sarà caricato di altri 8 euro verso 52 destinazioni europee, di 25 euro per 50 località in Asia e Africa e di 45 euro per tutte le altre destinazioni, tra cui quelle lucrose nel Nord America.
 
Arriverà una sovrattassa "di solidarietà" per aiutare coloro che perderanno il lavoro dopo i tagli di Ryanair? (che magari non saranno 3000, però...)