Enac, stop allo stadio a Sestri Garrone pensa a Cornigliano
«Netto e definitivo (e ora anche ufficiale, ndr) il parere negativo» dell’Enac sul progetto di costruzione di uno stadio nelle vicinanze dell’aeroporto di Genova: «Al termine di un supplemento istruttorio», che era stato chiesto dal presidente dell’Enac, Vito Riggio, «considerata la rilevanza e la qualità urbanistica e architettonica» del progetto presentato, «non sono state superate le gravi criticità già emerse ancora in fase di progetto preliminare e, pertanto, si è consolidato un netto e definitivo parere negativo».
Lo si legge in una nota dell’ente nazionale per l’Aviazione Civile.
Una posizione che il sindaco Marta Vincenzi sembra accettare di buon grado: «La buona notizia che ci ha portato l’Enac oggi è che l’aeroporto di Genova si svilupperà da qui al 2017 per raggiungere l’obiettivo di tre milioni di passeggeri. Per farlo però ha bisogno delle aree demaniali che sono attorno e per questo non possono essere destinate alla realizzazione di uno stadio o di altro»: lo ha affermato il sindaco di Genova Marta Vincenzi oggi commentando il parere negativo dell’Enac sulla realizzazione di uno stadio a Sestri Ponente, al termine dell’incontro con i vertici dell’ente.
«È una bella notizia - ha proseguito Vincenzi - perché pensavamo di avere un aeroporto schiacciato e che ci dovevamo inventare l’isola fuori per farlo sviluppare come previsto nel Waterfront di Renzo Piano. Invece, in un modo labirintico e contorto che supera la fantasia, siamo arrivati in un momento utile, dato che siamo alla discussione del nuovo piano regolatore, a capire che con gli spazi esistenti, e senza spendere miliardi per l’isola, il nostro aeroporto può puntare a tre milioni di passeggeri».
«Per quello che ci riguarda saremo l’occhio vigilante perché questo sviluppo si realizzi davvero - ha detto il sindaco - e perché non sia solo uno spazio vuoto, o riempito con cose che alla città non portano niente».
Tornando alla questione dello stadio Vincenzi ha poi osservato che non vi è mai stata «una contrapposizione» tra lo stadio e l’aeroporto. «Il progetto dello stadio a Sestri nasce col disegno del Waterfront di Renzo Piano. Venne approvato da Comune, Regione e Provincia a suo tempo e sottoscritto in un accordo col governo, dunque chi dice che si tratta di un’idea peregrina o demenziale ha la memoria corta».
«Certo è che tutto il progetto faceva parte di quel piano - ha sottolineato il sindaco - e quindi collegato all’altro elemento di elaborazione, e cioè che l’aeroporto avrebbe dovuto spostarsi sull’isola per avere possibilità di sviluppo».
«Da oggi inizia una storia nuova», secondo Vincenzi che «chiede alla città di provare a trovare una soluzione», per arrivare al 2016 ed avere il diritto di chiedere finanziamenti per un nuovo stadio. «Sarebbe un disastro se non ce la facessimo - aggiunge - Da qui a febbraio abbiamo bisogno di mettere in piedi un tavolo con i vari attori, tra questi anche i Municipi. Abbiamo già un’analisi delle aree a supporto delle ipotesi che facciamo, ce ne sono sette o otto. Sono certa. Si può fare». «Solo - auspica concludendo - Bisogna avere un po’ più di fiducia».
Vincenzi: «No allo stadio a Cornigliano»
«Lo stadio non può essere costruito sulle aree produttive». Così il sindaco di Genova Marta Vincenzi risponde al presidente della Sampdoria, Riccardo Garrone, che dopo la bocciatura dell’Enac sull’ipotesi di realizzare lo stadio a Sestri Ponente pensa anche alle aree ex Riva, a Cornigliano, tra l’attuale stabilimento e la banchina.
«Con tutto l’affetto che provo per lui dato che è il presidente della mia squadra del cuore - ha proseguito il sindaco - ma adesso la deve un po’ smettere. O viene dietro a ciò che la città propone, sperando che nessuno si metta di traverso, perché questa è una città di Guelfi e Ghibellini con i settantenni che litigano tra loro, o diventa complicato».
Il sindaco, che nel pomeriggio incontrerà il manager della Lega Calcio, Michele Uva, in vista della candidatura di Genova nel 2016 per i finanziamenti per la costruzione dei nuovi stadi, insiste sulla necessità di «impegnarsi tutti a provarci». «Lo stadio non era nel mio programma - conclude Vincenzi - e se proprio devo dirla tutta le mie priorità sarebbero altre, a partire dalle scuole, ma se in questo Paese ci sono i finanziamenti per gli stadi intanto cerco di prenderli».
Il Secolo XIX
CIAO
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