Due milioni di passeggeri così l´aeroporto dribbla lo stadio
Sedici nuovi voli Ryan Air: "Ma per il calcio non c´è posto"
MASSIMO MINELLA
Due milioni di passeggeri. Il "Colombo" prova a pensare in grande, puntando addirittura al raddoppio del suo traffico, attraverso un´alleanza senza precedenti con un vettore low cost. L´obiettivo è quello di convincere Ryan Air, la compagnia irlandese leader in Europa nel trasporto a basso costo, a legarsi all´aeroporto di Genova in modo molto più intenso di quello che avviene oggi. In pratica, l´operazione-Ryan Air dovrebbe concretizzarsi attraverso il posizionamento di due "macchine" con base fissa a Genova in grado di trasformare la vecchia Lanterna nel fulcro di una rete di collegamenti nazionali e internazionali. Si stima, infatti, che in questo modo Genova possa garantire attraverso Ryan Air sedici nuovi collegamenti, dieci internazionali (per Gran Bretagna, Francia, Spagna, Germania e Scandinavia) e sei domestici (Sud Italia e isole) con la logica di servire grandi centri e città portuali per un bacino che risponda alle richieste di turismo che arriva dalla Liguria e che soddisfi il bisogno di business dello shipping. Collegamenti che potrebbero garantire sei-settecentomila passeggeri l´anno, così da portare in breve tempo il "Colombo" a sfiorare i due milioni di passeggeri. Affare fatto? Nemmeno per sogno. Perché l´aeroporto presieduto da Marco Arato e guidato dal direttore generale Paolo Sirigu è in competizione con altri scali, Torino e Bergamo, per cominciare. I vertici del "Colombo" sono già stati più volte a Dublino per sostenere la causa dell´aeroporto genovese e attendono con fiducia il verdetto che verrà annunciato in autunno, per dare piena operatività all´operazione dalla primavera 2010. Ma tutto questo non basta, perché a fare la differenza fra gli scali in gara sarà soprattutto una questione di soldi, cioè di disponibilità dei territorio a sostenere la promozione dei nuovi collegamenti "low cost" che chiedono contributi al sostegno dell´iniziativa.
E´ chiaro che, da solo, il "Colombo" non può assolutamente pensare di vincere questa partita. Serve il sostegno forte degli enti locali, Regione in testa, che già in passato attraverso il presidente Claudio Burlando aveva manifestato disponibilità a promuovere l´operazione-rilancio. Ma in campo dovrà scendere anche la Camera di Commercio, che dell´aeroporto di Genova è il secondo azionista con il 25 per cento del capitale (il primo è l´authority, con il 60) e che rappresenta il tessuto imprenditoriale di Genova, quello cioè più direttamente interessato al potenziamento dello scalo. Solo uno sforzo collettivo, insomma, potrà indurre Ryan Air a fare di Genova una delle sue basi operative europee, con un occhio di riguardo al Sud e all´area Mediterranea. Progetto ambizioso, che il presidente Marco Arato punta a concludere prima di rimettere il suo mandato nelle mani dell´authority, quando verrà finalmente sancito il via alla privatizzazione della società.
Dell´argomento si potrebbe già discutere oggi, a margine di un consiglio di amministrazione convocato per esaminare l´andamento dei traffici nel primo semestre e il bando di gara per la progettazione dell´ampliamento dell´aerostazione. Temi comunque connessi al futuro di un "Colombo" che vuole incidere di più di quell´uno per cento attuale del panorama aeroportuale nazionale. I primi segnali di ripresa, pur in un contesto particolarmente depresso per la crisi internazionale, sono arrivati dalla fine del monopolio del collegamento Genova-Roma di Alitalia. Oggi la capitale è raggiunta dieci volte al giorno dalla Lanterna, con due compagnie: Alitalia e Blue Panorana. E se i due collegamenti giornalieri della compagnia low cost ancora non hanno raggiunto alti "coefficienti di riempimento", hanno già provocato la salutare caduta dei prezzi, grazie al gioco della concorrenza. E oggi, volare da Genova a Roma costa mediamente un terzo del volo Linate-Roma.
Il direttore generale della società aeroportuale di fronte alle esigenze di sviluppo dell´area di Sestri
Sirigu: "Non siamo contro il pallone ma lo scalo deve crescere proprio lì…"
Un piano ambizioso che può essere realizzato solo se condiviso con le istituzioni
Un tapis roulant collegherà lo scalo alla ferrovia e nascerà una nuova stazione
Il calcio? Niente in contrario, riflette il direttore generale dell´aeroporto Paolo Sirigu. «Il problema è che il nostro aeroporto ha bisogno di crescere e può farlo solo in quelle aree indicate nel progetto del nuovo stadio di Sestri». Di più, il manager che sta provando con fatica a rialzare il vecchio "Colombo", non dice. Ma il progetto Ryan Air, coltivato da mesi e di cui Repubblica ha già dato conto nei mesi scorsi, è ormai definito. E se la prospettiva è quella di avere fra meno di un anno sedici nuovi collegamenti e due milioni di passeggeri, difficile pensare che lo sviluppo dell´aerostazione e delle infrastrutture possa paralizzarsi a scapito della cittadella dello sport.
In effetti, la necessità primaria di un vettore è quella di avere infrastrutture che consentano di raggiungere con facilità i luoghi del territorio con maggiore "appeal". Pisa, ad esempio, ha la ferrovia all´interno dell´aeroporto e questo le consente di raggiungere le Cinque Terre in modo più rapido che da Genova. Bergamo è strutturata con servizi di superficie che le permettono di arrivare a Milano con velocità e di sfruttare al meglio le sinergie con la capitale finanziaria del Paese. Per questo un colosso come Ryan Air, per radicarsi, chiede alla Liguria di ampliare il suo bacino d´utenza attraverso una politica di marketing e di promozione del territorio che possa rendere appetibile il "Colombo" ben oltre le due Riviere e il Basso Piemonte e che arrivi anche alla Lombardia, all´Emilia e alla Toscana. Come? Attraverso una politica di piccoli passi, fatti magari su tappeti mobili. L´aeroporto, ben collegato all´autostrada, punterà sulla ferrovia che, in linea d´aria, è a non più di cinquecento metri. Verrà quindi realizzato un tapis roulant fra lo scalo e la ferrovia che, a questo punto, dovrà considerare l´apertura di una stazione "Genova Aeroporto".
Il piazzale che dovrebbe essere destinato allo stadio ospiterà invece i pullman extraurbani e un grande parcheggio di interscambio che andrà a servire anche i residenti delle colline del Ponente che, a questo punto, scenderanno in macchina all´aeroporto e prenderanno il treno per il centro. Si sta poi studiando un altro tapis roulant che da Sestri arrivi fino alla marina, per chiudere così il cerchio delle varie modalità di trasporto. Ma è chiaro che progetti di questo tipo possono decollare solo se condivisi con le istituzioni. In caso contrario, Genova continuerà nel suo dorato isolamento, con uno scalo da un milione di passeggeri, ben al di sotto della ventesima posizione nazionale, costretto ad assistere alla crescita degli scali vicini senza la possibilità di replicare. Fosse così, sarebbe veramente triste.
(mas. m.)
Alla vigilia del Cda del Colombo rilanciato l´allarme già affidato a un documento del luglio 2007
Il contropiede dei tecnici Enac "Progetto pericoloso e ingombrante"
LUIGI PASTORE
Tre pagine inviate al presidente della Regione Liguria e per conoscenza al sindaco di Genova, all´Autorità portuale e all´Aeroporto. Tre pagine inviate in data 14 luglio 2007, ma rilanciate in questi giorni, proprio alla vigilia del Cda del Colombo. Era e presumibilmente è il punto di vista di Enac (Ente nazionale per l´aviazione civile) sul progetto del nuovo stadio. Ipotesi che in estrema sintesi viene ritenuta di difficile attuazione, perché confliggerebbe con l´obiettivo di allargamento dello scalo.
Nell´ultima parte si legge testualmente: "Si anticipano infine le perplessità circa la scelta del sito per il nuovo stadio:
1. sotto il profilo giuridico/tecnico, in quanto la sua realizzazione dovrebbe avvenire su demanio aeroportuale dello Stato, sottraendo all´aeroporto aree indispensabili per il suo previsto sviluppo;
2. sotto il profilo della compatibilità funzionale, in quanto si tratta di una infrastruttura in grado di generare forti concentrazioni di utenti in fasce temporali ristrette, congestionando così la rete di accessibilità all´aeroporto ed impedendone la fruizione, con danno alla collettività (sia passeggero che operatore aeroportuale);
3. sotto il profilo della sicurezza, poiché le manifestazioni calcistiche sono frequentemente origine di comportamenti ad alto rischio per l´ordine pubblico, in grado di influire non solo nelle aree limitrofe alla struttura di intrattenimento, ma anche sullo spazio aereo circostanze (per il rilascio di materiale pirotecnico".
Il documento non è stato sinora sconfessato né modificato. Resta da capire quali siano (e se ci siano) i margini di ripensamento da parte di Enac. Anche di questo si parlerà oggi nel consiglio di amministrazione della società aeroportuale.
La Repubblica - Genova
CIAO
_goa
Sedici nuovi voli Ryan Air: "Ma per il calcio non c´è posto"
MASSIMO MINELLA
Due milioni di passeggeri. Il "Colombo" prova a pensare in grande, puntando addirittura al raddoppio del suo traffico, attraverso un´alleanza senza precedenti con un vettore low cost. L´obiettivo è quello di convincere Ryan Air, la compagnia irlandese leader in Europa nel trasporto a basso costo, a legarsi all´aeroporto di Genova in modo molto più intenso di quello che avviene oggi. In pratica, l´operazione-Ryan Air dovrebbe concretizzarsi attraverso il posizionamento di due "macchine" con base fissa a Genova in grado di trasformare la vecchia Lanterna nel fulcro di una rete di collegamenti nazionali e internazionali. Si stima, infatti, che in questo modo Genova possa garantire attraverso Ryan Air sedici nuovi collegamenti, dieci internazionali (per Gran Bretagna, Francia, Spagna, Germania e Scandinavia) e sei domestici (Sud Italia e isole) con la logica di servire grandi centri e città portuali per un bacino che risponda alle richieste di turismo che arriva dalla Liguria e che soddisfi il bisogno di business dello shipping. Collegamenti che potrebbero garantire sei-settecentomila passeggeri l´anno, così da portare in breve tempo il "Colombo" a sfiorare i due milioni di passeggeri. Affare fatto? Nemmeno per sogno. Perché l´aeroporto presieduto da Marco Arato e guidato dal direttore generale Paolo Sirigu è in competizione con altri scali, Torino e Bergamo, per cominciare. I vertici del "Colombo" sono già stati più volte a Dublino per sostenere la causa dell´aeroporto genovese e attendono con fiducia il verdetto che verrà annunciato in autunno, per dare piena operatività all´operazione dalla primavera 2010. Ma tutto questo non basta, perché a fare la differenza fra gli scali in gara sarà soprattutto una questione di soldi, cioè di disponibilità dei territorio a sostenere la promozione dei nuovi collegamenti "low cost" che chiedono contributi al sostegno dell´iniziativa.
E´ chiaro che, da solo, il "Colombo" non può assolutamente pensare di vincere questa partita. Serve il sostegno forte degli enti locali, Regione in testa, che già in passato attraverso il presidente Claudio Burlando aveva manifestato disponibilità a promuovere l´operazione-rilancio. Ma in campo dovrà scendere anche la Camera di Commercio, che dell´aeroporto di Genova è il secondo azionista con il 25 per cento del capitale (il primo è l´authority, con il 60) e che rappresenta il tessuto imprenditoriale di Genova, quello cioè più direttamente interessato al potenziamento dello scalo. Solo uno sforzo collettivo, insomma, potrà indurre Ryan Air a fare di Genova una delle sue basi operative europee, con un occhio di riguardo al Sud e all´area Mediterranea. Progetto ambizioso, che il presidente Marco Arato punta a concludere prima di rimettere il suo mandato nelle mani dell´authority, quando verrà finalmente sancito il via alla privatizzazione della società.
Dell´argomento si potrebbe già discutere oggi, a margine di un consiglio di amministrazione convocato per esaminare l´andamento dei traffici nel primo semestre e il bando di gara per la progettazione dell´ampliamento dell´aerostazione. Temi comunque connessi al futuro di un "Colombo" che vuole incidere di più di quell´uno per cento attuale del panorama aeroportuale nazionale. I primi segnali di ripresa, pur in un contesto particolarmente depresso per la crisi internazionale, sono arrivati dalla fine del monopolio del collegamento Genova-Roma di Alitalia. Oggi la capitale è raggiunta dieci volte al giorno dalla Lanterna, con due compagnie: Alitalia e Blue Panorana. E se i due collegamenti giornalieri della compagnia low cost ancora non hanno raggiunto alti "coefficienti di riempimento", hanno già provocato la salutare caduta dei prezzi, grazie al gioco della concorrenza. E oggi, volare da Genova a Roma costa mediamente un terzo del volo Linate-Roma.
Il direttore generale della società aeroportuale di fronte alle esigenze di sviluppo dell´area di Sestri
Sirigu: "Non siamo contro il pallone ma lo scalo deve crescere proprio lì…"
Un piano ambizioso che può essere realizzato solo se condiviso con le istituzioni
Un tapis roulant collegherà lo scalo alla ferrovia e nascerà una nuova stazione
Il calcio? Niente in contrario, riflette il direttore generale dell´aeroporto Paolo Sirigu. «Il problema è che il nostro aeroporto ha bisogno di crescere e può farlo solo in quelle aree indicate nel progetto del nuovo stadio di Sestri». Di più, il manager che sta provando con fatica a rialzare il vecchio "Colombo", non dice. Ma il progetto Ryan Air, coltivato da mesi e di cui Repubblica ha già dato conto nei mesi scorsi, è ormai definito. E se la prospettiva è quella di avere fra meno di un anno sedici nuovi collegamenti e due milioni di passeggeri, difficile pensare che lo sviluppo dell´aerostazione e delle infrastrutture possa paralizzarsi a scapito della cittadella dello sport.
In effetti, la necessità primaria di un vettore è quella di avere infrastrutture che consentano di raggiungere con facilità i luoghi del territorio con maggiore "appeal". Pisa, ad esempio, ha la ferrovia all´interno dell´aeroporto e questo le consente di raggiungere le Cinque Terre in modo più rapido che da Genova. Bergamo è strutturata con servizi di superficie che le permettono di arrivare a Milano con velocità e di sfruttare al meglio le sinergie con la capitale finanziaria del Paese. Per questo un colosso come Ryan Air, per radicarsi, chiede alla Liguria di ampliare il suo bacino d´utenza attraverso una politica di marketing e di promozione del territorio che possa rendere appetibile il "Colombo" ben oltre le due Riviere e il Basso Piemonte e che arrivi anche alla Lombardia, all´Emilia e alla Toscana. Come? Attraverso una politica di piccoli passi, fatti magari su tappeti mobili. L´aeroporto, ben collegato all´autostrada, punterà sulla ferrovia che, in linea d´aria, è a non più di cinquecento metri. Verrà quindi realizzato un tapis roulant fra lo scalo e la ferrovia che, a questo punto, dovrà considerare l´apertura di una stazione "Genova Aeroporto".
Il piazzale che dovrebbe essere destinato allo stadio ospiterà invece i pullman extraurbani e un grande parcheggio di interscambio che andrà a servire anche i residenti delle colline del Ponente che, a questo punto, scenderanno in macchina all´aeroporto e prenderanno il treno per il centro. Si sta poi studiando un altro tapis roulant che da Sestri arrivi fino alla marina, per chiudere così il cerchio delle varie modalità di trasporto. Ma è chiaro che progetti di questo tipo possono decollare solo se condivisi con le istituzioni. In caso contrario, Genova continuerà nel suo dorato isolamento, con uno scalo da un milione di passeggeri, ben al di sotto della ventesima posizione nazionale, costretto ad assistere alla crescita degli scali vicini senza la possibilità di replicare. Fosse così, sarebbe veramente triste.
(mas. m.)
Alla vigilia del Cda del Colombo rilanciato l´allarme già affidato a un documento del luglio 2007
Il contropiede dei tecnici Enac "Progetto pericoloso e ingombrante"
LUIGI PASTORE
Tre pagine inviate al presidente della Regione Liguria e per conoscenza al sindaco di Genova, all´Autorità portuale e all´Aeroporto. Tre pagine inviate in data 14 luglio 2007, ma rilanciate in questi giorni, proprio alla vigilia del Cda del Colombo. Era e presumibilmente è il punto di vista di Enac (Ente nazionale per l´aviazione civile) sul progetto del nuovo stadio. Ipotesi che in estrema sintesi viene ritenuta di difficile attuazione, perché confliggerebbe con l´obiettivo di allargamento dello scalo.
Nell´ultima parte si legge testualmente: "Si anticipano infine le perplessità circa la scelta del sito per il nuovo stadio:
1. sotto il profilo giuridico/tecnico, in quanto la sua realizzazione dovrebbe avvenire su demanio aeroportuale dello Stato, sottraendo all´aeroporto aree indispensabili per il suo previsto sviluppo;
2. sotto il profilo della compatibilità funzionale, in quanto si tratta di una infrastruttura in grado di generare forti concentrazioni di utenti in fasce temporali ristrette, congestionando così la rete di accessibilità all´aeroporto ed impedendone la fruizione, con danno alla collettività (sia passeggero che operatore aeroportuale);
3. sotto il profilo della sicurezza, poiché le manifestazioni calcistiche sono frequentemente origine di comportamenti ad alto rischio per l´ordine pubblico, in grado di influire non solo nelle aree limitrofe alla struttura di intrattenimento, ma anche sullo spazio aereo circostanze (per il rilascio di materiale pirotecnico".
Il documento non è stato sinora sconfessato né modificato. Resta da capire quali siano (e se ci siano) i margini di ripensamento da parte di Enac. Anche di questo si parlerà oggi nel consiglio di amministrazione della società aeroportuale.
La Repubblica - Genova
CIAO
_goa