ecco, appunto... come non detto!


caffettiera

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7 Novembre 2005
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Il 2 aprile è scaduto il termine per nuove candidature alla privatizzazione di Alitalia. Lufthansa non si è presentata, e, secondo la procedura, è fuori dai giochi. Chiediamo a Hubert Frach, direttore generale Italia della compagnia tedesca, che evoluzione si aspetta dalla gara in corso.

«La situazione - risponde - cambia ogni giorno, è difficile capire andranno le cose».

Lufthansa ormai è fuori...

«La nostra posizione è di non diretto coinvolgimento, non siamo interessati e stiamo a guardare. Ma restiamo favorevoli al consolidamento del mercato e alla creazione di alleanze. Siamo attivi in questo processo, ma non abbiamo nulla in scadenza. L’ultima operazione, con Swiss, è un esempio di business e strategie».

Non sarete un socio occulto del vostro partner Air One, molto interessato ad Alitalia?

«No».

Si insiste a dire che Air France lavora all’ombra di Aeroflot. Se così fosse, la cosa vi preoccuperebbe?

«Non ci preoccupa nulla. Lufthansa è superiore ad Air France sul mercato italiano. Siamo il numero 2, la prima straniera dopo Alitalia, per ricavi generati in Italia, quota di mercato e passeggeri internazionali. Presidiamo 25 scali assieme ad Air Dolomiti (controllata al 100%) e ad Air One, con cui c’è una cooperazione commerciale».

Comprerete Iberia?

«Non c’è nulla di deciso, come ha detto il presidente Wolfgang Mayrhuber. Ma, ripeto, siamo favorevoli ai processi di consolidamento».

L’accordo «cieli aperti» cambia le relazioni Europa-Stati Uniti. Avete in mente collegamenti diretti dall’Italia verso gli Usa?

«L'accordo è il benvenuto, ma dev’essere ancora ben definito. Offre molte nuove opportunità, si aprono nuovi mercati, a cominciare da quello britannico. Quanto a progetti specifici, è prematuro parlarne. Ma dove c’è convenienza, Lufthansa c’è».

L’Italia per voi è importante...

«È il terzo mercato dopo Germania e Stati Uniti. Nel 2006 abbiamo trasportato da e per l’Italia 4 milioni di passeggeri, più 11% sul 2005, e le vendite di gennaio e febbraio segnano un ulteriore più 8%. Nel 2006 abbiamo fatturato in Italia 500 milioni».

Che programmi avete nel nostro Paese?

«Stiamo intensificando la presenza capillare sul mercato per collegare gli hub di Francoforte e Monaco. Qui Air Dolomiti, la nostra compagnia italiana, è il primo vettore straniero. Monaco è un aeroporto efficientissimo, con connessioni intercontinentali garantite in 30 minuti, se c’è ritardo il passeggero viene preso e accompagnato in auto, sottobordo. All’aeroporto c’è uno Spazio Italia dedicato ai passeggeri della Penisola».

E le strategie globali di Lufthansa?

«Offerta per tutti i target, dal low cost al jet privato. Il cliente è “ibrido”, per lavoro viaggia in business, nel fine settimana in low cost: noi vogliamo seguirlo sempre. Poi, qualità, alleanze e innovazione».

La vostra flotta è imponente, 336 aerei di cui 116 di lungo raggio.

«Siamo il numero uno europeo in Cina, India, Stati Uniti. Dobbiamo crescere per mantenere le posizioni. Abbiamo in corso ordini di 77 aerei, di cui 47 di lungo raggio».


il giornale
 
(ANSA) - ROMA - Se Aeroflot si aggiudicasse Alitalia nella flotta della compagnia italiana entrerebbe il Superjet 100 (bireattore da trasporto regionale) costruito da Alenia Aeronautica (Finmeccanica) e la russa Sukhoi. Ad affermarlo e' il rappresentante di Aeroflot in Italia, Tropinin Gleb, in un'intervista ad Air press che sara' in edicola il 9 aprile e di cui e' data un'anticipazione sul sito on line. ''Non abbiamo ancora presentato il nostro progetto per rilanciare la compagnia - aggiunge l'ingegnere russo - perche' solo dopo aver presentato la domanda di partecipazione alla gara i partecipanti ricevono i dati per elaborare un business plan. Posso solo esprimere la mia ipotesi - conclude - che il nuovo aeromobile regionale russo-italiano Superjet 100 figurera' in questo progetto''.(ANSA). DR
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde

Il 2 aprile è scaduto il termine per nuove candidature alla privatizzazione di Alitalia. Lufthansa non si è presentata, e, secondo la procedura, è fuori dai giochi. Chiediamo a Hubert Frach, direttore generale Italia della compagnia tedesca, che evoluzione si aspetta dalla gara in corso.

«La situazione - risponde - cambia ogni giorno, è difficile capire andranno le cose».

Lufthansa ormai è fuori...

«La nostra posizione è di non diretto coinvolgimento, non siamo interessati e stiamo a guardare. Ma restiamo favorevoli al consolidamento del mercato e alla creazione di alleanze. Siamo attivi in questo processo, ma non abbiamo nulla in scadenza. L’ultima operazione, con Swiss, è un esempio di business e strategie».

Non sarete un socio occulto del vostro partner Air One, molto interessato ad Alitalia?

«No».

Si insiste a dire che Air France lavora all’ombra di Aeroflot. Se così fosse, la cosa vi preoccuperebbe?

«Non ci preoccupa nulla. Lufthansa è superiore ad Air France sul mercato italiano. Siamo il numero 2, la prima straniera dopo Alitalia, per ricavi generati in Italia, quota di mercato e passeggeri internazionali. Presidiamo 25 scali assieme ad Air Dolomiti (controllata al 100%) e ad Air One, con cui c’è una cooperazione commerciale».

Comprerete Iberia?

«Non c’è nulla di deciso, come ha detto il presidente Wolfgang Mayrhuber. Ma, ripeto, siamo favorevoli ai processi di consolidamento».

L’accordo «cieli aperti» cambia le relazioni Europa-Stati Uniti. Avete in mente collegamenti diretti dall’Italia verso gli Usa?

«L'accordo è il benvenuto, ma dev’essere ancora ben definito. Offre molte nuove opportunità, si aprono nuovi mercati, a cominciare da quello britannico. Quanto a progetti specifici, è prematuro parlarne. Ma dove c’è convenienza, Lufthansa c’è».

L’Italia per voi è importante...

«È il terzo mercato dopo Germania e Stati Uniti. Nel 2006 abbiamo trasportato da e per l’Italia 4 milioni di passeggeri, più 11% sul 2005, e le vendite di gennaio e febbraio segnano un ulteriore più 8%. Nel 2006 abbiamo fatturato in Italia 500 milioni».

Che programmi avete nel nostro Paese?

«Stiamo intensificando la presenza capillare sul mercato per collegare gli hub di Francoforte e Monaco. Qui Air Dolomiti, la nostra compagnia italiana, è il primo vettore straniero. Monaco è un aeroporto efficientissimo, con connessioni intercontinentali garantite in 30 minuti, se c’è ritardo il passeggero viene preso e accompagnato in auto, sottobordo. All’aeroporto c’è uno Spazio Italia dedicato ai passeggeri della Penisola».

E le strategie globali di Lufthansa?

«Offerta per tutti i target, dal low cost al jet privato. Il cliente è “ibrido”, per lavoro viaggia in business, nel fine settimana in low cost: noi vogliamo seguirlo sempre. Poi, qualità, alleanze e innovazione».

La vostra flotta è imponente, 336 aerei di cui 116 di lungo raggio.

«Siamo il numero uno europeo in Cina, India, Stati Uniti. Dobbiamo crescere per mantenere le posizioni. Abbiamo in corso ordini di 77 aerei, di cui 47 di lungo raggio».


il giornale

non conviene, a noi italiani, vergognarsi un pò? non conviene smetterla di parlare e iniziare ad agire?

"... Monaco è un aeroporto efficientissimo, con connessioni intercontinentali garantite in 30 minuti, se c’è ritardo il passeggero viene preso e accompagnato in auto, sottobordo. All’aeroporto c’è uno Spazio Italia dedicato ai passeggeri della Penisola..."

ad alitalia conviene aprire la base a monaco altro che a malpensa (domenica in cinque ore la sea ha garatito 35 ritardi! ah fonte di questa info è sea e non az). poichè l'hub si può "costruire" ovunque ad alitala, paradossalmente, converebbe pensare se non fosse realmente il caso di basere gli aerei grandi a monaco e fare anda e rianda, con quelli piccoli, con lo scalo tedesco! il servizio, offerto al vettore, resterebbe comunque migliore! quando i nostri aeroporti inizieranno a pensare alle esigenze dei vettori? (cioè dei loro clienti) quando i nostri aeroporti inizieranno a vedere i vettori non come "quasi nemici da spennare" ma come veri e propri partner con i quali crescere assieme? un esempio? provate a chiedere: "avvocato bonomi che ne pensa di assegnare un terminal ad alitalia (ergo al suo primo e unico grande cliente!)?... state a vedere la risposta...
 
Bonomi per me se la fa sotto, perchè i nuovi propretari potrebbero mandare a caxxre la SEA!! Perchè sa che buona parte dell'attuale situazione è "forzata" dalle lobby politiche!
 
A Venezia, che a confronto di MXP è un buco di aeroporto, ci sono 3 società di handling tra cui una compagnìa aerea può scegliere: Aviapartner, SAV, GH. Come mai a MXP ce n'è solo una??? [:0]
 
A Malpensa ci sono Sea handlig, ATA Handling e Aviapartner ( se non sbaglio..)
 
Citazione:Messaggio inserito da Blitz

A Venezia, che a confronto di MXP è un buco di aeroporto, ci sono 3 società di handling tra cui una compagnìa aerea può scegliere: Aviapartner, SAV, GH. Come mai a MXP ce n'è solo una??? [:0]

il primo lavora per una compagnia sola gli altri 2 hanno lo stesso referente politico.....mercato???
 
Citazione:Messaggio inserito da Blitz

A Venezia, che a confronto di MXP è un buco di aeroporto, ci sono 3 società di handling tra cui una compagnìa aerea può scegliere: Aviapartner, SAV, GH. Come mai a MXP ce n'è solo una??? [:0]

bella domanda. perchè? perchè a malpensa non c'è libero mercato (come ha previsto una direttiva europea) sull'handling? perchè la sea ha vissuto fino all'anno scorso (e quest'anno sta mettendo la testa sotto la sabbia) con la blindatura sull'apertura dei servizi di piazzale?
 
FRANCOFORTE, 8 aprile (Reuters) - La tedesca Lufthansa (LHAG.DE: Quotazione, Profilo) non ha esaminato con grande attenzione i conti del vettore spagnolo Iberia (IBLA.MC: Quotazione, Profilo) o di Alitalia (AZPIa.MI: Quotazione, Profilo), ma ritiene comunque che siano troppo care.

Lo ha detto oggi ad un giornale svizzero l'ad della compagnia.

"Non abbiamo fatto una due diligence o cose simili, il che spiega perché la visibilità è limitata. Ma riteniamo che Iberia sia, all'attuale prezzo di mercato di circa 4 miliardi di euro, decisamente troppo cara", ha detto Wolfgang Mayrhuber in un'intervista alla Neue Zuercher Zeitung am Sonntag.

Il titolo Iberia è stato spinto in alto dalla speculazione e non rispecchia la performance della compagnia, ha detto.

Quanto ad Alitalia, Mayrhuber ha commentato che il possibile prezzo di 1,5 miliardi di euro non incontra le aspettative di Lufthansa, aggiungendo che il vettore italiano ha bisogno di una sostanziale ristrutturazione, non in termini di dimensioni ma di "corporate thinking", il che non è stato considerato nel prezzo.

Lufthansa ha dichiarato di avere la capacità finanziaria per sostenere gli acquisti e prevede di partecipare ancora al processo di consolidamento del settore aereo in Europa, dopo avere comprato Swiss.
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde
Quanto ad Alitalia, Mayrhuber ha commentato che il possibile prezzo di 1,5 miliardi di euro non incontra le aspettative di Lufthansa, aggiungendo che il vettore italiano ha bisogno di una sostanziale ristrutturazione, non in termini di dimensioni ma di "corporate thinking", il che non è stato considerato nel prezzo.

direi che parlare di "corporate thinking" sia una ottima analisi.
 
Citazione:Messaggio inserito da airblue

Citazione:Messaggio inserito da concorde
Quanto ad Alitalia, Mayrhuber ha commentato che il possibile prezzo di 1,5 miliardi di euro non incontra le aspettative di Lufthansa, aggiungendo che il vettore italiano ha bisogno di una sostanziale ristrutturazione, non in termini di dimensioni ma di "corporate thinking", il che non è stato considerato nel prezzo.

direi che parlare di "corporate thinking" sia una ottima analisi.

quanto lavoro da fare...
 
Citazione:Messaggio inserito da concorde

L’Italia per voi è importante...

«È il terzo mercato dopo Germania e Stati Uniti. Nel 2006 abbiamo trasportato da e per l’Italia 4 milioni di passeggeri, più 11% sul 2005, e le vendite di gennaio e febbraio segnano un ulteriore più 8%. Nel 2006 abbiamo fatturato in Italia 500 milioni»</u>.
500 milioni. Food for thoughts!

Non accadrà mai in quanto nessuno se li fila, ma immaginate la stessa intervista capovolta, a Francoforte, cambiando attore ma stessa domanda.

Ist Deutschland für Sie wichtig...

15 Jahren zurük, war unser Geschäftsumfang 240mln DM (120mln €). Nur die Nordwestregion (von DUS area bis HAM area) war 80mln DM wert (40 mln €).

Und jetzt?

Unser Geschäftsumfang ist jetzt 55/60mln €.

So wenig? Jeder wissen, dass das Geschäft jede 15 Jahre verdoppelt und mit dem Anschluß von West und Ost Deutschlands sollte es sogar mehr sein.

Ist das so? Ich wusste nicht!
Bedeuten Sie, dass wir das Boot vermissten? Dass wir die ganze Zeit geschlafen haben?

Ich sagte nicht das sie geschlafen haben, aber, unter diese Umständen, sind Sie im irreversiblen Koma, die Schande der europäischen Luftfahrt.

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Se si ipotizza il mercato tedesco 3x quello italiano, il posizionamento strategico “in trasferta reciproca” di una è iper-dominante (500 / 1), dell’altra non rientra nemmeno nel grafico come opportunista (60 / 3).
La risultante ponderata evidenzia una penetrazione di LH 25x superiore (500 / 20). Un abisso.

Nella reciprocità di bilancio (se paragonata ad uno scambio commerciale tra due Paesi), si può ipotizare anche una fuga di capitali irresponsabilmente legalizzata.

Quali potrebbero essere le complementarietà? .............Buona Pasquetta.
 
(ANSA) - MOSCA - Aeroflot sta preparando un suo piano di risanamento per Alitalia da sottoporre al ministero italiano dell'Economia e delle Finanze, ha detto ai giornalisti il direttore generale della compagnia aerea russa Valeri Okulov. ''Lavoreremo fino al 16 aprile su un progetto di miglioramento della situazione di Alitalia, analizzando in dettaglio i problemi e sviluppando un piano di risanamento e una serie di proposte accettabili per il ministero italiano dell'Economia e delle Finanze'', ha detto Okulov. Ma non saranno le tesi conclusive: ''Dopo il 16 aprile avremo ancora due mesi di tempo per sviluppare un piu' dettagliato piano industriale e una concreta proposta da sottomettere al ministero delle finanze''. Aeroflot, in cordata con Unicredit (rispettivamente al 95% e al 5%), e' stata autorizzata a partecipare all'asta per parte del 49,9% di azioni di Alitalia ora in mano allo stato italiano. I potenziali acquirenti (oltre alla cordata italo-russa, Ap holding Spa e un consorzio formato da MatlinPatterson Global Advisers, Tpg Partners e Mediobanca) devono acquistare almeno il 30,1% delle azioni e presentare entro il 16 aprile le loro proposte. Okulov ha giustificato l'interesse della sua compagnia nella privatizzazione di Alitalia con il network di rotte dell'azienda italiana, la possibilita' di accesso al mercato della penisola e il fatto che l'Italia ''e' una porta verso l'Africa del Nord e l'Europa meridionale''. Esperti russi quantificano il costo dell'acquisizione fra i 670 e 690 milioni di euro. (ANSA). OT

mi chiedo come mai non l'avessero già preparato prima? tutto all'improvviso? poi trovo divertente che i russi ragionino su come tirar fuori alitalia dal fallimento... possono sempre fare come hanno fatto per aeroflot e cioè istituire la sorella della tangente richiesta a tutti coloro che vogliono sorvolare la siberia (ed è questa voce, insieme al quasi monopolio interno, che fa stare in piedi SU). da noi possono chiedere il pizzo a chi sorvola il basso mediterraneo per andare in medio-oriente...
:D