easyJet rischia di dover cambiare nome


Mi pare tutta una boutade di Stelios...e' in rotta con il management e gli sta facendo capire chi ha il coltello dalla parte del manico. Credo che alla fine il board di Esyjet scendera' a piu' miti consigli, in fin dei conti loro se ne possono andare quando vogliono (volenti o nolenti) e a fine mese bancano l'assegno, mentre Stelios ha una posta in gioco molto piu' altra.
 
Se domani nascesse la "Bujun Buri" Airlines che ti portasse dove vuoi al prezzo di cinquanta centesimi, non ci sarebbero caxxi: Easyjet, Easy Jet, Ejet, Ryanair, Ryan Air, Rair, o con qualunque altro nome possibile si possano inventare, perderebbero clientela a mazzi. Easyjet e Ryanair NON sono vettori che possono vantare di aver credito presso la rispettiva clientela in virtù del proprio nome, ma solo delle basse tariffe. Poi, come già detto, avrebbero da sostenere spese ingenti per tutto quello che ruota intorno ad un cambio di denominazione, ma nulla a che vedere con la perdita di passeggeri fidelizzati Easyjet per una questione di brand.

Dici che il brand non conta? Forse è così, ma non se sono convinto: ci sono troppi consumatori che acquistano un volo Ryanair anche quando su BA/AZ/LH ci sarebbe una tariffa più economica - semplicemente perché associano al brand Ryanair la funzione risparmio, e nemmeno si premurano (come siam pigri noi consumatori...) di fare una comparazione dei prezzi autentica. Attorno ai marchi Easyjet e Ryanair ruotano ogni giorno milioni di euro in biglietti acquistati pregiudizialmente da consumatori che non hanno voglia di perdere tempo a cercare altrove.
Se Stelios si riprendesse il brand Easy Jet, il semplice dominio www.easyjet.com rappresenterebbe un pozzo di soldi, con milioni di persone che andrebbero su easyjet.com a cercare biglietti - a Stelios basterebbe riempire il sito con un motorino di ricerca voli (simil expedia) e link pubblicitari per iniziare subito a raccogliere proventi pubblicitari. Il vettore, invece, dovrebbe spendere vagonate di soldi in pubblicità per ricostruire brand awareness. Non è affatto una cosa triviale: se fosse sufficiente praticare il prezzo più basso per vendere più biglietti degli altri la pubblicità non esisterebbe.
 
Dici che il brand non conta? Forse è così, ma non se sono convinto: ci sono troppi consumatori che acquistano un volo Ryanair anche quando su BA/AZ/LH ci sarebbe una tariffa più economica - semplicemente perché associano al brand Ryanair la funzione risparmio, e nemmeno si premurano (come siam pigri noi consumatori...) di fare una comparazione dei prezzi autentica. Attorno ai marchi Easyjet e Ryanair ruotano ogni giorno milioni di euro in biglietti acquistati pregiudizialmente da consumatori che non hanno voglia di perdere tempo a cercare altrove.
Se Stelios si riprendesse il brand Easy Jet, il semplice dominio www.easyjet.com rappresenterebbe un pozzo di soldi, con milioni di persone che andrebbero su easyjet.com a cercare biglietti - a Stelios basterebbe riempire il sito con un motorino di ricerca voli (simil expedia) e link pubblicitari per iniziare subito a raccogliere proventi pubblicitari. Il vettore, invece, dovrebbe spendere vagonate di soldi in pubblicità per ricostruire brand awareness. Non è affatto una cosa triviale: se fosse sufficiente praticare il prezzo più basso per vendere più biglietti degli altri la pubblicità non esisterebbe.

Ma questo perché chi vola sa che vettori come BA o LH possono applicare sia tariffe inavvicinabili (per molti) che convenienti, dunque chi è pigro va direttamente là dove il prezzo sarà comunque più basso (quasi sempre). Se tu dici che la "Bujun Buri Airlines" applica solo tariffe da cinquanta centesimi, vedi che i pigri Easyjet e Ryanair si spostano al volo. Ora, la tua è una considerazione estremamente sensata ed io estremizzo, ma non credo di andare troppo lontano dalla realtà. Ora però prendo la sfera di cristallo e ti faccio sapere... :D
 
Se tu dici che la "Bujun Buri Airlines" applica solo tariffe da cinquanta centesimi, vedi che i pigri Easyjet e Ryanair si spostano al volo.

Dirlo in giro affinché i pigri lo scoprano significa costruirsi un nome (un marchio, se preferisci) che nella testa dei consumatori sia sinonimo di tariffe competitive. Quindi, tornando al discorso iniziale che facevi, rivendicare che "Easyjet e Ryanair NON sono vettori che possono vantare di aver credito presso la rispettiva clientela in virtù del proprio nome, ma solo delle basse tariffe" è inesatto.
 
Di certo il vantaggio competitivo di Ryanair e Easyjet è quello della leadership di costo, e di certo la fidelizzazione del cliente non è alta come nei casi di quelle aziende che offrono servizi differenziati. Una buona via di mezzo IMHO è dire che la Bujun Buri Airlines dovra' spendere dei soldi in comunicazione per farsi conoscere e per costruire una brand identity forte ma che comunque la clientela che usufruisce dei servizi low cost non è fortemente legata al brand (nonostante i comunicati stampa di Ryanair vogliano far credere il contrario :D)
 
Di certo il vantaggio competitivo di Ryanair e Easyjet è quello della leadership di costo, e di certo la fidelizzazione del cliente non è alta come nei casi di quelle aziende che offrono servizi differenziati. Una buona via di mezzo IMHO è dire che la Bujun Buri Airlines dovra' spendere dei soldi in comunicazione per farsi conoscere e per costruire una brand identity forte ma che comunque la clientela che usufruisce dei servizi low cost non è fortemente legata al brand (nonostante i comunicati stampa di Ryanair vogliano far credere il contrario :D)

E' più corretto, a mio avviso, dire che la clientela non è molto fidelizzata ma è molto sensibile al brand: non perché - come nelle barzellette di MOL - Ryanair sia la linea aerea preferita dei viaggiatori, bensì perché è quella scelta da milioni di viaggiatori spesso senza una reale, approfondita comparazione dei prezzi. I viaggiatori price sensitive sono anche quelli più legati ai brand low cost.
Personalmente ho sempre trovato in giro per l'Europa (e in certi forum :D) molti oltranzisti delle low cost (Ryanair e Easyjet) che respingono a priori l'ipotesi di volare con una major. Di oltranzisti delle major che disdegnino una scappatella low cost ne ho sempre visti pochi.
 
non ci sprecherei troppe parole su questa cosa..
la realtà è molto semplice, ed è tutta basata sul vil denaro, nessuno ha interesse a tirar troppo la corda, ed è una questione molto comune nel mondo del franchising
1) Stelios lascia il ponte di comando in cambio di una percentuale x sui fatturati
2) le vicende economiche degli ultimi anni mostrano chiaramente, specie per le low cost, che se da un lato non si può eccessivamente aumentare la revenue dal "biglietto", in senso lato, dall'altro si deve cercare di racimolare il più possibile dai proventi connessi, le cd "ancillaries"
3) in maniera previdente, sembra sia stato contrattizzato che tale percentuale non possa superare un quarto del fatturato
4) probabilmente questo è successo, ed il buon Stelios reclama la sua grana..
non credo proprio gli interessi altro
 
Può darsi, però Easyjet vale oltre un miliardo e mezzo di sterline (circa £1.730.000.000): significa che la quota attuamente detenuta dal Sig. Stelios (38%) vale circa £600.000.000. Se 600 milioni di sterline li porti in banca e ci apri un libretto di risparmio con un misero tasso dell'1,5% dopo un anno la banca ti dà nove milioni: naturalmente si tratta di cose ben diverse, ma penso che un imprenditore che tiene 600 milioni investiti in una baracca (peraltro piuttosto rischiosa, come in ogni baracca aviatoria) per vederne tornare uno all'anno non sia tanto contento. Vista così penso che anche io chiederei qualche dividendo alla fine dell'anno.

Pero' se l'azienda cresce molto, anche senza dare dividendi, si rivaluta.... anche le plusvalenze contano.
 
Chi ha deciso di non distribuire i dividendi? Chi ha nominato il managment? Presumo i soci, compreso Stelios. Fare una bella assemblea straordinaria dei soci e cambiare regole e managment? Troppo semplice o c'e' qualcosa che non viene detta?

Credo che questa vicenda sia il risultato di uno scontro fra azionisti. Non sarebbe la prima volta che il socio fondatore di un'azienda si scontra con gli altri azionisti e si ritrova fuori dalla porta. Successe anche a Steve Jobs e guardate cosa ne è venuto fuori: un ottimo sistema operativo e un mare di iM'inchiate tanto portatili quanto inutili.
 
Credo che questa vicenda sia il risultato di uno scontro fra azionisti. Non sarebbe la prima volta che il socio fondatore di un'azienda si scontra con gli altri azionisti e si ritrova fuori dalla porta. Successe anche a Steve Jobs e guardate cosa ne è venuto fuori: un ottimo sistema operativo e un mare di iM'inchiate tanto portatili quanto inutili.

You don't like the IPAD?

Per easyjet sarebbe un bel problemone, quanto verrebbe a costare il tutto?
 
Personalmente ho sempre trovato in giro per l'Europa (e in certi forum :D) molti oltranzisti delle low cost (Ryanair e Easyjet) che respingono a priori l'ipotesi di volare con una major. Di oltranzisti delle major che disdegnino una scappatella low cost ne ho sempre visti pochi.

De gustibus...!
 
I viaggiatori price sensitive sono anche quelli più legati ai brand low cost.
Personalmente ho sempre trovato in giro per l'Europa (e in certi forum :D) molti oltranzisti delle low cost (Ryanair e Easyjet) che respingono a priori l'ipotesi di volare con una major. Di oltranzisti delle major che disdegnino una scappatella low cost ne ho sempre visti pochi.

Viaggiatori legati, come dici tu, al brand low cost in generale, e non al brand di un particolare vettore low cost. Certo che una scappatella (anche più d'una!) sul vettore a basso costo può valere la pena farla, ma non si stava discutendo su questo bensì, fra le altre cose, solo su quali siano gli elementi che fidelizzino i passeggeri Easyjet, rispetto a quelli British Airways, Air France o Lufthansa.