Aspetta...non sto parlando di "capacità di capire" fine a se stessa...io non sono superman, sono una persona normale e se capisco io determinate cose le capisci anche tu...ma un conto è essere in due e passare qualche ora a chiacchierare, non solo so chi ho davanti e che background ha (in modo da adeguare le spiegazioni e le terminologie usate alle sue conoscenze) ma hai la possibilità di chiedermi direttamente cosa non ti è chiaro e (anche se non si dovrebbe), magari in amicizia potrei anche dirti qualcosa di "confidenziale" o portarti a vedere di persona quello che ti sto spiegando...diverso è su un forum dove da un post rispondono in 6 con 10 domande diverse, non si conosce chi c'è dietro lo schermo ed il suo background e non c'è la possibilità di far vedere cosa implica in pratica quello di cui si sta parlando.
Non è una questione di considerare qualcuno un lesionato mentale, è che per capire (e sapere) certe cose bisogna davvero essere dello stesso settore...ti faccio un esempio:
Se ti dico che sciopero perchè mi hanno aumentato il carico di settore portandolo da 25 a 32 (numeri a caso) tu cosa capisci? E' tanto? E' poco?
Se ti dico che esistono settori con un carico massimo di 16 (numero a caso) cosa penseresti? Che 32 è una follia e che faccio bene a scioperare, giusto? E se ti dicessi che esistono settori con carico massimo di 60 (numero a caso) cosa diresti? Che 32 è circa la metà quindi non devo lamentarmi?
diciamo anche che in italia si può dire che "legge è uguale per tutti,ma anche no".Abbiamo l'applicazione del diritto a macchie di leopardo.
E questo vale soprattutto per i diritti dei lavoratori che si applicano diversamente se lavori in settori privati di proprietà pubblica rispetto a settori dove la proprietà è interamente privata .
A questo punto è il privato che si deve avvicinare al pubblico, o il pubblico (inteso come azienda privato con proprietà pubblica),che è fuori dal mondo e si deve avvicinare al privato?
A cosa ti stai riferendo?
a quello che ho visto e vedo, ad esempio 5/6 anni fa settore in fase di peogressiva privatizzazione ai tempi poco meno di 2/3 proprietà pubblica e il resto privato ,periodo di chiusura bilancio, in amministrazione ,ore 14.00 , di um normale giorno lavorativo , c'era una sola dipendente (chiaramente con contratto determinato) sul posto ,tutti gli altri non c'erano in quanto legittimamente in permesso ( vari e diversi)
Nel privato una roba del genere non l'ho mai vista!!!!
L'oggetto dell'attività di ENAV è un bene pubblico, non escludibile e privo di rivalità, e dai beni pubblici di solito non è possibile (e/o opportuno) trarre profitto.
OT: possibile che io ricordi di aver letto questo sul Samuelson?
Guarda, secondo me lo stereotipo del dipendente pubblico a cui alle 16:59 casca la penna poco si adatta ai settori a cui ci stiamo qui riferendo, che sono caratterizzati sia da un'altissima professionalità e specializzazione, e sia da una ferrea regolamentazione non solo di livello nazionale. Sintetizzando, non credo che lo stereotipo "privatizziamo i carrozzoni statali e facciamo finalmente lavorare questi scansafatiche" si applichi all'oggetto di questo thread. Nè credo che, di contro, sia questo l'oggetto delle rimostranze sindacali che hanno condotto allo sciopero.
ma non ho parlato di scansafatiche, ho parlato di gente legittimamente in permesso. La differenza è che in questi settori la piena fruizione del diritto è normalmente tollerata e accettata.
Nel privato no!!!!!!
Altro esempio :cara amica che lavorava e lavora in un ente pubblico , una stakanov molto brava e preparata, gli viene fatta una proposta di lavoro nel privato (20/30%in più di stipendio) rifiutata perché perfettamente consapevole che a fronte di quel quid in +, avrebbe perso un lavoro con orari certi e la piena fruizione di diritti anche se contrattualmente garantiti anche dal privato.
Questo è il paese che vedo, non mi pare di avere le traveggole.
E tanto per chiarire il mio punto di vista: in linea di principio, anche io sono d'accordo sul fatto che alcuni settori sarebbe opportuno non venissero fatti oggetto di privatizzazione. L'oggetto dell'attività di ENAV è un bene pubblico, non escludibile e privo di rivalità, e dai beni pubblici di solito non è possibile (e/o opportuno) trarre profitto.
Beh, alla fine l'ENAV, ora come ora, fa soldi.
In più puoi sempre fare consulenza per altri paesi; se non sbaglio NATS, per una modica cifra è andata a spiegare agli indonesiani come fare l'ATC. Nulla vieterebbe a ENAV di fare qualcosa del genere, e sono certo che potrebbe anche fare benino, specie in quei paesi dove non essere anglosassoni è una medaglia al merito. E ci sono tanti paesi in cui l'aviazione sta esplodendo e le autorità fan fatica a starci dietro.
(Tutto questo per dire che sarebbe fichissimo vedere il nostro socio-forumer Torre mandato sei mesi in missione di evangelizzazione delle masse in Pakistan)
Da quanto ho letto, direi che la protesta è più che giusta e condivisibile.
Ma uno sciopero il 23 di luglio a mio parere è:
1) da criminali
2) un boomerang
Bloccare centinaia di migliaia di persone negli aeroporti per 1-2-3 giorni nel pieno delle ferie vi farebbe odiare da mezza italia, che nemmeno vorrebbe più conoscere le vostre ragioni!
Siamo nel 2016, scioperi del genere non servono a nulla, solo a far incaxxare la gente e, aggiungo io, a far apprezzare gente come Alfano.... e ho detto tutto!
Beh, alla fine l'ENAV, ora come ora, fa soldi.
In più puoi sempre fare consulenza per altri paesi; se non sbaglio NATS, per una modica cifra è andata a spiegare agli indonesiani come fare l'ATC. Nulla vieterebbe a ENAV di fare qualcosa del genere, e sono certo che potrebbe anche fare benino, specie in quei paesi dove non essere anglosassoni è una medaglia al merito. E ci sono tanti paesi in cui l'aviazione sta esplodendo e le autorità fan fatica a starci dietro.
Per quanto riguarda le attività estere ENAV opera/ha operato in Libia, Malesia, Emirati Arabi più quote di partecipazione in AIREON e ESSP.