LH non chiama la propria prima classe "Erste". Non usa nomi che solo per i tedeschi significano qualcosa. Il nome che dai a un prodotto è un messaggio e deve appiccicarsi come un'etichetta nella testa dei clienti. Anche se Ottima è un nome per il prodotto nazionale e sul breve raggio, comunque dovrebbe (secondo me) essere adattato a un mercato un po' più ampio.
Parole come Classica e Magnifica sono valide - comprensibili a persone di varie estrazioni linguistiche. "Ottima" e "Prima" non significano niente per chi non parla italiano.
A volte basta poco: già "Optima" sarebbe sufficiente a veicolare a molti stranieri un messaggio di qualità (almeno in termini prescrittivi e declamatori).
Poi associ i termini al marchio: non c'è niente di peggio di trasmettere un messaggio efficace ma scollegato dal marchio. Ti ricordi la pubblicità di un po' di estati fa? Il signore che lava i piatti, sente l'inquilina del piano di sotto imprecare contro il fidanzato e gridare che se ne sarebbe andata col primo che fosse capitato. L'uomo scende di corsa, suona il campanello e dice: "buonasseeeera". Quel buonasera è stato il tormentone di un'estate. Ma chi ricorda cosa promuovesse quella pubblicità? Se provi a chiedere la maggioranza delle persone ti risponderebbe che promuoveva il Mastro Lindo. Invece no, era la pubblicità della serie carpe diem della FIAT per gli ecoincentivi. Tanta fatica per creare un'etichetta appiccicosissima, ma si sono dimenticati di stampare il marchio sull'etichetta (non potevano usare una trama leggermente modificata affinché il soggetto raggiungesse la signora su una Punto, pronunciando il fatidico "buonasera" affacciato dal finestrino?).
E allora metti la "A" di AZ nella parola stessa (non sopra, né sotto, o in un angolo...) in modo da creare un nesso visivo e mnemonico più difficile da scindere. E il gioco è fatto. Il resto è questione di abilità creativa del grafico.