Crac MyAir, la Procura di Vicenza ha chiuso le indagini: Ecco i nomi dei 30 indagati


stormi72

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19 Giugno 2009
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Gadget e consulenze a segretarie Tutti i retroscena del crac Myair

Ecco i nomi dei 30 indagati in relazione al dissesto del Gruppo Flyholding. La Procura di Vicenza ha chiuso le indagini a loro carico: ora deciderà , posizione per posizione, se chiederne il rinvio a giudizio o se archiviare. Luigi Agnolin (Bassano), Edgardo Badiali (Senegal), Aldo Bianchini (Thiene), Gianni Braidot (Gorizia), Tiziano Brazzale (Thiene), Idelbrando Brollo (Noventa di Piave), Hector Buyse (Palma di Maiorca), Antonino Ciaccio (Verona), Camillo Cimenti (Thiene), Marcello Crestani (Zugliano), Elvira D’Alessandro (Vicenza), Sergio Pietro Ermotti (Svizzera), Guglielmo Fanti (Castenedolo, Bs), Dino Fiorindo (Treviso), Fabio Gallassi (Roma), Andrea Carlo Gatti (Monza), Giuseppe Goffredo Gravina (Catania), Hugo Harrington (Surrey), Paolo Filippo Lardera (Milano), Maura Miserocchi (Domodossola), Arturo Nevi (Langhirano, Pr), Vincenzo Nicastro (Milano), Fabio Parini (Svizzera), Giancarlo Pizzocaro (Zoagli, Ge), Alberto Rossolini (Carbonera, Tv), Luca Soddu (Thiene), Vincenzo Soddu (Zané, Vi), Andrea Tiron (Romania), Filippo Tonolo (Sumirago, Va), Gianluigi Zenere (Thiene).

VICENZA Migliaia di euro che uscivano per sponsorizzare scuderie automobilistiche destinate a chiudere; per comprare stock di telecomandi-gadget da regalare ai passeggeri; per pagare improbabili consulenze alla segretaria personale del presidente; per disporre studi relativi a «velleitarie» prospettive di quotazioni in Borsa. E poi bilanci ritoccati e gonfiati anche di 120 milioni di euro per volta, cessioni di know how a compagnie aeree albanesi, vendite di biglietti ai viaggiatori per posti in realtà inesistenti. Sono soltanto alcune delle operazioni che la Procura di Vicenza ha contestato alla fallita compagnia aerea low cost Myair, secondo quanto emerge dagli atti dell’inchiesta sul crac milionario delle società che facevano capo al Gruppo Flyholding. E mentre il sostituto procuratore Marco Peraro sta completando in questi giorni gli interrogatori dei 30 indagati preparandosi a chiedere il processo, emergono – dagli atti d’indagine – nuovi, significativi elementi sulle ragioni dello schianto della compagnia «regionale». Il grande crac. Un’avventura imprenditoriale, quella di Myair iniziata nel dicembre 2004 con il «doge» Carlo Bernini (deceduto nel gennaio 2011) sotto la regia di Vincenzo Soddu e con la presenza in consiglio dell’ex arbitro internazionale Luigi Agnolin. L’esperienza è finita malamente col fallimento dichiarato nel febbraio 2010: 107 milioni 945 mila 174 euro l’ammontare del passivo. Nello stesso anno hanno chiuso i battenti le altre aziende del gruppo: Myway Airlines (15 milioni di passivo), Myholding (16,4), Flyholding (20), Mygo gestita per anni da un trevigiano (2,5), Lite International Airways sa (57). Buchi su buchi che hanno portato all’ingloriosa fine del Gruppo. Un epilogo che, ritengono i magistrati, non è stato frutto di una sfavorevole congiuntura economica o di una concorrenza agguerrita, ma di una mala gestio con violazioni di natura penale. Eccole, nel dettaglio, le violazioni contestate dagli inquirenti a Myair. Gadget e sponsorizzazioni. I vertici, ritiene la Procura, hanno dissipato il patrimonio sociale con operazioni insensate. Quali? Tra il 2007 e il 2008 l’acquisto di telecomandi da dare in omaggio ai viaggiatori (725 mila euro); nello stesso periodo la sponsorizzazione di Gp Racing (262 mila 382 euro); nel 2009 la sponsorizzazione della scuderia Engineering Durango srl per 120 mila euro mentre i dipendenti non percepivano gli stipendi. E poi gli incarichi di consulenza e revisione «relativi al velleitario tentativo di quotazione in borsa», scrivono gli inquirenti, per un totale di 291 mila 740 euro. Consulenze alla segretaria. C’è stata, sostengono gli inquirenti, la distrazione del patrimonio attraverso il compenso per consulenze inesistenti, tra cui quello alla segretaria personale di Bernini (152 mila euro complessivamente) e la cessione di know how alla compagnia albanese Star Aiways (500 mila euro). Contabilità fantasiosa. Non va meglio sul fronte della tenuta della contabilità: secondo gli inquirenti venivano iscritte in bilancio attività «supportate da budget previsionali fantasiosi». Biglietti «finti». Gli amministratori sono accusati di non aver chiesto il fallimento della compagnia aerea quando lo stato di insolvenza era palese e irreversibile. In tale contesto, i vertici avrebbero al contrario fatto ricorso abusivo al credito. Come? Chiedendo prestiti a Veneto Banca e a Unicredit, riscadenziando i piani di rientro con i fornitori, vendendo ai viaggiatori biglietti aerei ben oltre la flotta disponibile. E infatti, molti passeggeri sono rimasti a piedi. Bilanci gonfiati. Sotto accusa quelli del 2006 (sopravvalutazioni di 97 milioni) del 2007 (129 milioni), del 2008 (120 milioni). La Procura di Vicenza ritiene che il meccanismo per truccare i bilanci fosse quello di iscrivere tra le immobilizzazioni immateriali valori di avviamento con segno positivo, mentre in realtà il segno era negativo. Questo, in particolare, sarebbe avvenuto con l’acquisizione di un ramo da My Way: fu iscritto un attivo di 60 milioni 839 mila euro, mentre c’era un valore negativo di 13,3 milioni.

di Sabrina Tomè

(Fonte: Il Mattino di Padova)
 

endriuu

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6 Maggio 2008
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Mi domando anche (a proposito di MyAir e non di Darwin Airline): le indagini non sono ancora arrivate in Puglia?
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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chissa' come mai del botto di Volare non si sa piu' nulla, e li le cifre erano ben piu' alte...
 

drpepper

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19 Settembre 2009
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Dxb
Se li vendessi su ebay ti faresti dei bei $$ o €€
se li vendessi a ex dipendenti, da farglieli tirare in testa a S. e parenti, ne faresti molti di piu'...

e chissa', quante altre truffe hanno fatto che non sono ancora uscite alla luce, tipo quella dei 7\8 botti di furgoncini\autobus\lifter con aerei myair in pochi mesi
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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il ramo d'azienda è stato comprato da AZ LAI. A cosa ti riferisci per il botto? Se non ricordo male era in amm.ne straordinaria
si ottimo e quindi????i 381 milioni di debiti che fine hanno fatto???
cosa ha comprato lai 2 rottami di a320 e qualche pseudotratta ???
dai non scherziamo...
in rete c'e' ancora la due diligence di rinaldini...
 

AV CT

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14 Ottobre 2011
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si ottimo e quindi????i 381 milioni di debiti che fine hanno fatto???
cosa ha comprato lai 2 rottami di a320 e qualche pseudotratta ???
dai non scherziamo...
in rete c'e' ancora la due diligence di rinaldini...
non sto scherzando, infatti ti ho chiesto a cosa ti stavi riferendo.
 

feelgood

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24 Dicembre 2009
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Fuggi da Foggia
(si parla del forum Aviazione Civile)

Aeroporto:bilanci. ombre e la campagna elettorale Di Paola

La Procura vicentina sta passando al setaccio finanziamenti miliardari e società che operano anche in Puglia



Cantano ancora vittoria negli uffici degli Aeroporti di Puglia, la società di gestione aeroportuale pugliese (con capitale a totale partecipazione regionale) per il risultato del bilancio 2011. Un risultato che la primavera scorsa ha evidenziato un utile d’esercizio di oltre 921mila euro, con un incremento del 30% rispetto all’utile dell’esercizio 2010, “…a conferma della solidità aziendale e della capacità di superare gli impatti negativi dovuti alla difficile situazione economica internazionale, che non poche ripercussioni ha provocato sul sistema del trasporto aereo”, si leggeva nei comunicati diramati dalle stanze aeroportuali. Tra i dati economici salienti del bilancio 2011, l’incremento del 9 % (rispetto al 2010) del Valore della Produzione, attestatosi a Euro 93.162.074, risultato al quale ha contribuito l’aumento dei ricavi correlati all’incremento del traffico registrato ed all’attivazione dei Contratti di programma di Bari e Brindisi. Eppure sono ancora parecchie le ombre che si aggirano sul “Karol Woityla” a causa di indagini e accertamenti avviate addirittura nel 2007, quando il bando start-up per la concessioni degli aiuti per l’attivazione di nuove rotte aeree aprì orizzonti piuttosto fumosi sulle rotte pugliesi. Si mettevano sul banco, infatti, oltre 63 di milioni di euro per “lo sviluppo dei traffici aerei e di terra negli aeroporti pugliesi di Bari, Brindisi, Taranto e Foggia”, ipotizzando 24 lotti equivalenti ad altrettante destinazioni da coprire. Si paventava, insomma, la possibilità per le compagnie aeree aderenti di usufruire di contributi per tre anni in base ad alcuni calcoli che prevedevano un contributo per passeggero rispetto ad una tariffa data più altri contributi a coprire spese di promozione e di organizzazione. Le grandi compagnie aeree che stanno sul mercato, dalla Ryanair a decrescere, lanciarono subito segnali di poco gradimento, vuoi perché la rosa delle destinazioni conteneva destinazioni poco appetibili per il mercato aereo (Sofia, Atene, Strasburgo, ecc), vuoi perché le clausole ed i codicilli presenti rappresentavano una zavorra poco conveniente per una seria compagnia che si misura ogni giorno con la concorrenza di mercato. Ecco allora che, finiti i segni di spunta, da Bari arriva il sussurro agli amici di sempre: “Forza ragazzi preparatevi che qui si fanno i soldi per qualche anno a spese della Regione Puglia e dell’Europa!”. L’input fu ben recepito e la giostra Myair.com venne costruita in quattro e quattr’otto. I rossi aeromobili di Soddu cominciano a solcare i cieli pugliesi con un’operatività che ha raccolto più lamentele che passeggeri. Voli in ritardo cronico, cancellazioni frequenti, passeggeri lasciati a terra in orari improbabili. Tutto previsto, secondo gli attivi blogger dell’associazione Aviazione Civile che da tempo ammonivano i vertici aeroportuali pugliesi circa la scarsa affidabilità di Mayair.com. La compagnia di Soddu è sull’orlo del fallimento, per i primi sei mesi del 2009 combina di tutto nei vari scali, fino a che nel luglio dello stesso anno l’Enac ritira la licenza di volo. Disastro per i dipendenti senza lavoro, per i passeggeri a terra con biglietti già pagati, per il castello perverso di società messe in piedi. Arresti per i vertici della società e danni per tutti mentre i sodali baresi si limitano ad una acrimoniosa dichiarazione alla stampa del direttore generale Marco Franchini: “I contributi erogati alla compagnia sono stati assegnati secondo un regolare bando di gara e comunque in relazione ai passeggeri effettivamente trasportati. Non ci sono stati sprechi di denaro pubblico”. Di Paola tenta altresì di rigirare la frittata affermando che “l'affare Myair è stato un passaggio utile per attirare Ryanair in Puglia”. Ma non è finita.


La verità arriva dalla Procura della Repubblica di Vicenza



A questo punto per raccontare la storia del grande bluff Mayair ci viene in aiuto il pm Marco Peraro della Procura della Repubblica di Vicenza con le 120 pagine dell’avviso della conclusione delle indagini preliminari del procedimento contro 30 soggetti coinvolti nel crack da 220 milioni di euro della banda Soddu. Tra i 41 capi d’imputazione individuati c’è quello per “le violazioni tributarie, l’ostacolo alla vigilanza dell’ENAC, l’indebita percezione di contributi pubblici da AEROPORTI DI PUGLIA s.p.a.”. Il pm sostituto vicentino chiede il rinvio a giudizio per alcuni dirigenti Mayair, tra i quali i Soddu, padre e figlio, per il “delitto di cui agli artt. 61 n.7, 110 e 640 bis c.p., perché, in concorso tra loro, nelle qualità indicate, con artifizi e raggiri, consistiti tra l’altro e in particolare...b) nella sottoscrizione delle domande di ammissione alla procedura selettiva per la concessione di contributi pubblici, in data 23.03.2007 e in data 14.09.2007, attestanti il possesso dei requisiti previsti dai bandi...c) nell’invio ad AEROPORTI DI PUGLIA s.p.a. – ai fini della prova del possesso dei requisiti richiesti dai Bandi di gara per l’istituzione di nuove rotte da e per gli aeroporti pugliesi – dei bilanci d’esercizio riferiti a MY WAI AIRLINES s.p.a. e MAYAIRCOM s.p.a. contenenti falsità e omissioni...tali da determinare una rilevante alterazione della rappresentazione della situazione economica, patrimoniale e finanziaria delle società...e)nella consegna al Direttore Generale di AEROPORTI DI PUGLIA s.p.a., da parte di SODDU Vincenzo, in data 21.06.2009, allorquando lo stato di crisi dell’impresa era ormai irreversibile, di documentazione idonea a rappresentare un quadro difforme dalla realtà,fornendo rassicurazioni su una presunta di stabilità della società vicentina (in questo modo la compagnia aerea vicentina, nel periodo dal 29 maggio al 29 luglio 2009 otteneva, in concreto, la liquidazione di ulteriori somme, pari a circa 3,2 milioni di euro, a titolo di contribuzioni pubbliche)...procuravano a sè e alla società MYAIR.COM s.p.a., dagli stessi amministrata, l’indebito conseguimento di contributi pubblici a carico del bilancio nazionale per l’importo di complessivi € 47.934.253,80 (distinti in € 21.524.253,80 relativi al primo bando del 23.02.2007 e € 26.410.000,00 riferiti al secondo bando del 24.07.2007), assegnati nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro “Trasporti: aeroporti e viabilità” – II Atto integrativo-Rimodulazione sottoscritta dalla Regione Puglia in data 29.10.2007, in attuazionedel Piano di incentivazione allo start-up di nuove rotte aeree di cui alle Delibere C.I.P.E. n. 17/2003, 20/2004 e 35/2005, cui seguiva l’effettiva erogazione di contributi, in danno del bilancio dello Stato, per € 18.588.764,47, di cui € 10.806.266,71 nell’anno 2008 e € 7.783.495,76 nell’anno 2009. Con l’aggravante di aver cagionato un danno patrimoniale di rilevante gravità”. Soddu e compagni, dunque, presentavano carte false a Di Paola e Franchini che le pigliavano per buone anche quando “lo stato di crisi (della Myair, n.d.r.) era ormai irreversibile”. Dallo stesso documento del pm Peraro apprendiamo che Gallassi Fabio e Pizzoccaro Giancarlo, partner della società di revisione Ria & Partners delegati al fallimento e al controllo contabile delle società in questione, sono indagati per 15 capi d’accusa, dal falso in bilancio al ricorso abusivo al credito, all’irregolare tenuta contabile con varie aggravanti. Gli uomini di Ria & Partners, dunque, avrebbero posto l’avallo alle carte “false” che Soddu presentava al duo Franchini/DiPaola, che a loro volta affidavano revisione e controllo sempre alla stessa Ria & Partners, a Bari rappresentata da Giovanni Palasciano. Un meccanismo ben oliato dove controllori e controllati sembrano convergere nella medesima struttura esterna di verifica e controllo finito al vaglio degli inquirenti veneti con una verifica che, almeno per adesso, non sembra proprio aver intaccato gli equilibri della potente società di controllo in Puglia.



Francesco De Martino


http://www.quotidianodibari.it/arti...orto-di-bari-bilanci-e-ombre-mentre-anche-di/
 

kenyaprince

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20 Giugno 2008
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Guarda io sto aspettando un processo fissato per il 2014 per fatti avvenuti nel 2001. Quindi direi che è anche andata bene