Alitalia: si fa avanti l'ipotesi Atlantia


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Non per essere disfattista, ma lo scenario che si profila sembra sempre più simile a quello della cordata italiana dei "capitani coraggiosi" del 2008.

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Ad ogni pseudo nuovo socio, cala il capitale immesso: se Toto mira al 30%, con un investimento di 250 milioni, siamo scesi a 830 milioni di capitalizzazione. Considerando che circa 150 sono gli interessi convertiti del prestito ponte, fanno 680 milioni che dovrebbero andare a coprire i 900 di prestito ponte... definire ridicolo tutto ciò è estremamente riduttivo.
Immagino che il prezzo di acquisto sarà esclusivamente di accollo debiti sulla flotta e su biglietteria già in cassa, mi sa che la restituzione del prestito ponte rimarrà alla liquidazione di AZ-SAI.

Comunque se i grillini hanno pensato veramente a quella soluzione vuol dire che sono proprio alla frutta. In ogni caso ormai la crisi di governo è scontata, addirittura possibile prima delle elezioni europee se scoppia veramente il caso Siri con l'uscita di nuove intercettazioni ambientali in questi giorni. I soliti bene informati parlano di decine di deputati e senatori a 5s pronti a passare alla Lega e sostenere un governo di cdx pur di non perdere il ricco scranno e la possibilità di rielezione al prossimo giro.
 
Ma l'Atac ancora non è stata contattata per unirsi alla grande festa?
Io un governo più ricottaro di questo non l'ho mai visto
 
Per Alitalia spunta l’ipotesi Toto: stupore di Delta e dubbi degli analisti

di Leonard Berberi
26 apr 2019

L’idea di imbarcare la famiglia Toto nella nuova Alitalia ha colto di sorpresa gli advisor che stanno seguendo il dossier e persino Delta Air Lines, il socio industriale pescato per consentire il rilancio dell’ex compagnia di bandiera che non sarebbe nemmeno stata avvisata su questo nuovo nome. Con il rischio che gli americani, destinati nel 2019 a diventare l’aviolinea con i ricavi maggiori nel mondo, decidano di ritirarsi dalla partita diventata secondo gli esperti «solo ed esclusivamente una questione politica». È quanto raccontano al Corriere tre fonti istituzionali e aziendali che chiedono l’anonimato perché non autorizzate a parlarne con la stampa.
La scadenza

Fonti che non escludono che questo potrebbe essere un modo per stuzzicare il partner preferito e che da giorni tentenna e cioè Atlantia, proprietaria di Adr (che gestisce l’aeroporto di Fiumicino, il più importante del Paese e anche hub di Alitalia), di Autostrade e asset fondamentale della famiglia Benetton. Quel che fanno sapere da Atlantia, in ogni caso, è che non ci sarà alcun Consiglio di amministrazione su un eventuale ingresso nella «nuova Alitalia» né il 26 aprile — com’era stato filtrare —, «né nei prossimi giorni». L’unica certezza è che il 30 aprile scade — a meno di un ulteriore rinvio — il termine fissato dai tre commissari straordinari di Alitalia per la formalizzazione di un’offerta da parte di Ferrovie dello Stato.


Le trattative

FS e governo sono riusciti a metter insieme il Tesoro e il 10-15% di Delta Air Lines e stavano cercando un altro 30-35%, pari a non più di 350 milioni di euro, secondo le stime emerse per il rilancio del vettore tricolore. Atlantia appare ai più il socio più adatto. Non soltanto perché, appunto, con Adr gestisce l’hub di Alitalia, ma anche perché — spiegano le fonti — «consentiva a Delta Air Lines di avviare sinergie interessanti con il mercato italiano e anche con quello verso l’Africa». Insomma: un’Alitalia «ponte» tra Africa e Nord America, così da fermare anche il flusso verso gli hub mediorientali di Dubai, Doha ed Etihad.
Per Alitalia spunta l’ipotesi Toto: stupore di Delta e dubbi degli analisti
Il nuovo nome

Invece, stando a quanto riporta Repubblica, Luigi Di Maio — vice presidente del Consiglio e ministro dello Sviluppo economico — avrebbe deciso di puntare su Riccardo Toto come socio italiano pronto a entrare nel capitale di Alitalia acquisendo il 20-30% delle quote. Una trattativa che sarebbe alle «battute finali» e che eviterebbe l’ingresso della famiglia Benetton così come l’imbarazzo al Movimento 5 Stelle sulla gestione di un rapporto diventato a dir poco problematico dopo il crollo del ponte Morandi il 14 agosto scorso. Così, secondo i piani attribuiti a Di Maio, lo Stato resterebbe socio di riferimento attraverso il Tesoro e Ferrovie, e lavorerebbe per il rilancio del vettore con Delta Air Lines e, appunto Toto. Una configurazione che non convince però le fonti. Che, mettendo da parte qualsiasi diplomazia, parlano di operazione «pericolosa» che rischia soltanto di «buttare via i soldi del ministero dell’Economia e delle FS».

La lite legale
Toto è un cognome che ritorna nella storia di Alitalia. Riccardo è figlio di Carlo, l’ex patron di quella AirOne che fu acquistata da Alitalia Cai (la cordata di Roberto Colaninno e soci): per AirOne Alitalia sborsò 454 milioni di euro e si prese 600 milioni di debiti. In più Toto senior era sì uno degli azionisti (dopo aver versato 60 milioni) ma anche fornitore della compagnia tricolore: con la sua holding irlandese l’imprenditore forniva in leasing decine di aerei. Un’avventura finita a carte bollate. Non solo per i contratti di noleggio degli aeromobili, tanto che in una perizia Enrico Laghi, oggi uno dei tre commissari straordinari di Alitalia, stimò 150 milioni di euro di danni dall’operazione.

https://www.corriere.it/economia/az...ti-10cc93b6-6821-11e9-9924-a3f7289eca7e.shtml
 
Non per essere disfattista, ma lo scenario che si profila sembra sempre più simile a quello della cordata italiana dei "capitani coraggiosi" del 2008.

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Con la la "leggerissima" differenza che allora se non ricordo male i capitani ci misero quasi due miliardi. Oggi si parla di meno della metà di capitalizzazione.

Vedremo cosa succederà con il petrolio di nuovo in area 100 $.
 
Il teatrino continua, addirittura la Lupo (che di Air One pare fosse dipendente, quindi miracolata dall'acquisizione del 2008) è scettica sul coinvolgimento di Toto, ma vede bene i Benetton, con buona pace dell'ipocrisia.

https://www.repubblica.it/economia/...07912/?ref=RHPPLF-BH-I224868094-C4-P9-S1.4-T1
Ormai giggino viene sbugiardato non solo dagli alleati ma perfino dai suoi. Se poi fosse vero che giggino ha fatto tutto da solo bypassando DL e FS facendo scappare gli americani direi che rappresenterebbe il suicidio perfetto… Comunque il problema dei 5s se fosse della partita Atlantia è che alla prima ricapitalizzazione (con lo Stato in difficoltà a giustificare la sua quota) che sarebbe quasi immediata si avvererebbe l'incubo dei 5s e cioè DL + Atlantia prenderebbero il controllo togliendoli dalle scatole.
 
E' veramente un teatrino vergognoso. Qui si stanno battendo tutti i record di ridicolaggine, mai vista una cosa così...
 
Situazione altamente vomitevole. L’avere la faccia come il culo per un politico italiano è di sicuro un vanto, da mettere nel proprio CV. Detto ciò, obbligato a salvare l’immonda Alitalia e di conseguenza tutti gli impiegati già con le tasse ed ora anche con l’imposta in bolletta preferisco mettere il fotovoltaico e staccarmi dalla rete. Da ultimo, ciascun impiegato versi il proprio TFR nelle casse come rischio d’impresa. Se va bene bene altrimenti ciccia. Se l’azienda è privata che i capitali se lo trovi sul mercato. Altrimenti chiuda.
 
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