E MILANO - All'indomani della presentazione delle offerte vincolanti, la vendita di Alitalia continua a tenere banco. Anche perché il calendario non fa sconti e il 15 dicembre si avvicina: è la data entro la quale la comagnia - per la quale c'è ora sul tavolo l'interesse di Fs ed easyJet - deve restituire il prestito ponte dello Stato da 900 milioni, con 100 di interessi. "Credo di sì: da qui a dicembre credo che possa cambiare abbastanza poco", ha detto il sottosegretario allo Sviluppo economico, Dario Galli, a chi chiedeva se si andrà verso una proroga, durante la trasmissione Radio Anch'io su Radio Uno Rai. Galli ha poi precisato che bisognerà trovare una modalità per evitare problemi con la Ue sul fronte degli aiuti di Stato, visto che il faro di Bruxelles a riguardo non si è mai spento.
Il mercato del voli aerei è cambiato, ha poi spiegato Galli e "le compagnie devono confrontarsi in un mercato maturo e difficile dove ci devono stare i professionisti". "Quindi tutti noi vogliamo bene alla compagnia di bandiera, non vogliamo svendere ma d'altra parte è finita da un pezzo l'era che quando una compagnia ha un problema lo stato ci mette i soldi". In risposta ad una domanda sul fatto che l'opinione del ministro di Maio sia diversa, Galli ha precisato: "Io sono Lega". Secondo il sottosegretario, "l'unico futuro possibile per Alitalia per evitare soluzioni drastiche che nessuno vuole" è "una partnership con un grande vettore di trasporto aereo che valorizzi le leve competitive, quello che è rimasto il valore del marchio"
E di Alitalia è tornata a occuparsi anche la Cgil, interessata ovviamente agli aspetti occupazionali, fronte che ha registrato ulteriori sviluppo: la cassa è stata prorogata per altri 5 mesi (fino al 23 marzo 2019) per 1.360 dipendenti (210 in meno rispetto alla cifra di partenza, 1.570). Confermato anche il regime di ultrattività del contratto. "Chiediamo urgentemente la convocazione del tavolo permanente che il ministro Di Maio si è impegnato formalmente a istituire", ha detto a questo punto la segretaria generale della Cgil, Susanna Camusso. "Con la firma dell'accordo sulla cassa integrazione straordinaria per complessivi 1.360 lavoratori a rotazione, raggiunto nella serata di ieri, - sottolinea il leader della Cgil - le organizzazioni sindacali, in un contesto difficile e di estrema incertezza sul futuro della compagnia, si sono assunte le loro responsabilità".
"Adesso, però, anche alla luce delle offerte giunte ieri per Alitalia, - conclude Camusso - è il governo che deve fare la propria parte e assumersi le proprie responsabilità, convocando urgentemente le organizzazioni sindacali per spiegare come intende rilanciare Alitalia e salvaguardare tutti i posti di lavoro".
Tra le possibili compagnie interessate si è mantenuta anche la Delta, che però ha messo sul tavolo una proposta "non vincolante". "Noi continuiamo ad esplorare strade per lavorare con Alitalia e mantenere la nostra partnership nel futuro", spiegano dalla compagnia americana all'Ansa. "Alitalia è un partner di lunga data di Delta, facendo parte della nostra joint venture transatlantica con Air France Klm
Repubblica