Alitalia è commissariata. Il premier ha nominato Augusto Fantozzi commissario


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caffettiera

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7 Novembre 2005
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:cool:
Eppure sarebbe così semplice...
Non c'è bisogno di costosi managers ed ancor più costosi sindacalisti che si riuniscono fino a notte inoltrata, di turbolenze severe e di enteroclismi.
L'obbiettivo è portare i piloti della nuova AZ alla produttività di quelli LH?
Si assume con contratto a progetto un giovane traduttore di tedesco, ci si procura il contratto dei piloti LH, lo si traduce e lo si applica, INTEGRALMENTE.
In alternativa si può fare lo stesso con traduttori di olandese, francese, svedese, spagnolo...
Ci si eviterebbero tante grane e si darebbe la dimostrazione che la buona volontà di avere una azienda efficente c'è, senza il solito rituale del gioco di chi riesce a a metterlo in quel posto all'altro.

vero, ma la traduzione del contratto, per salvare az, è quella di ryanair, easyjet, con le dovute differenze ovvio, ma non molto lontano da li si deve stare. quando carlo toto disse ai rappresentati di anpac che il contratto si sarebbe dovuto avvicinare ai limiti delle FTL levando tutti gl'orpelli che lo appesantiscono gli fecero una pernacchia in faccia ora li si deve tornare... poi per l'amor del cielo possiamo andare avanti a dire che dovete guadagnare quanto i tedeschi i francesi gl'inglesi e che so altro gl'australiani... ma questo è un altro film, è far finta di non aver capito sapendo benissimo che la realtà è (e sarà) diversa...

il coltello questa volta lo hanno passera e colaninno... che rischiano (ben per loro) di farsi la compagnia aerea nuova pagandola ancor meno di quello che dovrebbero cacciar fuori oggi con l'azienda in bonis: basta ritirare gli asset dal fallimento... infatti molti dei magnifici 16 stanno alla finestra con la speranza che tutto precipiti e che si passi dal fallimento (sono disponibili anche a prendersi un pò di cacca addosso... ma gli affari son affari...)

ps: ah... berlusconi il piano lo ha presentato, i 16 li ha messi assieme, i soldi son saltati fuori e l'alleanza c'è pure... ora la palla è nel campo sindacale...
 
Ultima modifica da un moderatore:

FlyIce

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6 Novembre 2005
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Italy
...
il coltello questa volta lo hanno passera e colaninno... che rischiano (ben per loro) di farsi la compagnia aerea nuova pagandola ancor meno di quello che dovrebbero cacciar fuori oggi con l'azienda in bonis: basta ritirare gli asset dal fallimento... infatti molti dei magnifici 16 stanno alla finestra con la speranza che tutto precipiti e che si passi dal fallimento (sono disponibili anche a prendersi un pò di cacca addosso... ma gli affari son affari...)

ps: ah... berlusconi il piano lo ha presentato, i 16 gli ha messi assieme, i soldi son saltati fuori e l'alleanza c'è pure... ora la palla è nel campo sindacale...
In sostanza l'opzione per la CAI è tra prendersi un pezzo d'AZ con anche il personale dentro oppure attendere e prendersi solo aerei ed altri asset, assumendo direttamente il personale che non necessariamente dovrebbe venire da AZ.

In questa vicenda è chiarissimo chi ha da perdere di più.
 

caffettiera

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7 Novembre 2005
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... specifico... in az ci sono piloti (ma anche aavv) che si fanno una montagna di ore di volo, chiederne di più non avrebbe senso, per non dire che non sarebbe neppure umanamente possibile, il problema, secondo me, è la struttura e tutti gl'orpelli che rendono "obeso" il settore... alla fin fine l'anpac vorrebbe oncor oggi appesantire il contratto sopratutto per "nascondere" più persone dentro l'organico, non tanto per far fare meno ore pro capite (se non in chiave di salvaguardia di più posti)... perchè sono altrettanto convinto che ai piloti piace volare, quindi non fa loro schifo stare sull'aeroplano, il problema è che sono tanti, più del dovuto per "la flotta" e questo è possibile perchè il contratto oggi è messo in modo tale che si "possono" nascondere qua e la persone... (nascondere legalmente perchè il contratto lo prevede, non sono lazzaroni che non fanno nulla)
 

I-FORD

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14 Gennaio 2006
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vero, ma la traduzione del contratto, per salvare az, è quella di ryanair, easyjet,
Tu che sei addentro alle segrete cose, lo sai quanti piloti AZ sono transitati o stanno transitando in Ryanair ed Easyjet?
E sai invece quanti hanno fatto il percorso inverso?
Il confronto di questi due dati dovrebbe farti capire che timore abbiamo di vederci applicato il contratto delle due majors del lowcost.
I due contratti di cui sopra prevedono inoltre un requisito FONDAMENTALE, tutte le sere si dorme nel proprio letto ed i turni sono scolpiti nella roccia, i miei colleghi FR sanno esattamente se il 24 dicembre del 2012 saranno a casa o in servizio, io non conosco i miei turni del mese successivo fino al 25 del mese in corso.
 

malpensante

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6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
La nuova AZ farà una proposta ai piloti, se questa sarà giudicata accettabile bene, altrimenti si troverà un nuovo punto di equilibrio.
A mio parere, salvo concessioni di facciata come nelle contrattazioni da souk, dove la concessione di uno sconto fa parte del rito, ci sarà un aut aut. Senza accordo Alitalia chiuderà entro fine mese, senza pagare nemmeno gli stipendi. Il nuovo punto di equilibrio può essere benissimo il grounding.
Il contratto offerto sarà con tutta probabilità quello di AirOne e ci sarà abbastanza gente con abitudini meno morigerate, minore anzianità di servizio, pensione non ancora maturata, mutui da pagare, famiglie e/o amanti da mantenere, da riempire i non tanti posti disponibili.

Soldi a parte, il boom in India, Golfo e dintorni è ormai alle spalle, la chiusura di molti vettori ha lasciato in giro abbastanza disoccupati, la voglia di trasferirsi in Asia non è di tutti e soprattutto un pilota ha bisogno di volare per mantenere l' abilitazione. Aggiungi che uno sciopero attirerebbe immediatamente l' ODIO della popolazione, non solo dei passeggeri.

Nessuno dei forumisti avrà mai la fortuna di ricevere come offerta 7 anni di stipendio senza nemmeno dover lavorare, se le cose in azienda dovessero andar male.
 

i-givo

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15 Aprile 2008
5,733
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LIMF
Molti di voi preferirebbero vedere Alitalia fallita e tutti gli aerei a terra. Io, dopo 20 anni di debiti e di foraggiamento da parte dello stato, preferisco pagarne i debiti purchè sia l'ultima volta, permettendo che molti dipendenti siano reinseriti e che una nuova AZ italiana si possa ricreare, magari come seria compagnia di bandiera. Questione di opinioni.
quante volte è stata l'ultima volta?
Sono quantificati questi(nuovi) debiti con una certezza (diciamo "notarile") sia nel valore che nel tempo?
E' stata la logica del "facciamolo ancora una volta" che ha protratto la cosa di 20 anni...
 

I-FORD

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14 Gennaio 2006
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assumendo direttamente il personale che non necessariamente dovrebbe venire da AZ.
Ci saranno dei motivi per cui invece preferiscono tenersi i piloti AZ.
Vediamo chi riesce a capirli meglio.
 

malpensante

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6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
In sostanza l'opzione per la CAI è tra prendersi un pezzo d'AZ con anche il personale dentro oppure attendere e prendersi solo aerei ed altri asset, assumendo direttamente il personale che non necessariamente dovrebbe venire da AZ.
L' opzione è in mano ai sindacati, più che a CAI.
La scelta è fra 6.000 o 18.000 disoccupati, fra 6.000 con aiuti dello Stato o 18.000 senza nulla.
 

caffettiera

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7 Novembre 2005
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Tu che sei addentro alle segrete cose, lo sai quanti piloti AZ sono transitati o stanno transitando in Ryanair ed Easyjet?
E sai invece quanti hanno fatto il percorso inverso?
Il confronto di questi due dati dovrebbe farti capire che timore abbiamo di vederci applicato il contratto delle due majors del lowcost.
I due contratti di cui sopra prevedono inoltre un requisito FONDAMENTALE, tutte le sere si dorme nel proprio letto ed i turni sono scolpiti nella roccia, i miei colleghi FR sanno esattamente se il 24 dicembre del 2012 saranno a casa o in servizio, io non conosco i miei turni del mese successivo fino al 25 del mese in corso.

... e possono pure chiedere on line le ferie e sapere già da subito se le potranno fare o no... oggi per il mese prossimo o per natale... il loro contratto, però, fa si che non ci sia una struttura obesa, sono il minimo indispensabile per far girare il network! senza dire, poi, che tutto quello che hai detto (turni scolpiti e ferie programmabili) può avvenire perchè loro non mettono naso nella programmazione, non si smontano i turni (che vuol dire soldi) a piacimento come succede spesso (certo, non sempre e non per tutti) in alitalia! la produzione è esclusivamente nelle mani dell'azienda senza che vengano fatte "pugnette" e se ci sono sono limitate...
 

pamico

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26 Dicembre 2007
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Molti di voi preferirebbero vedere Alitalia fallita e tutti gli aerei a terra. Io, dopo 20 anni di debiti e di foraggiamento da parte dello stato, preferisco pagarne i debiti purchè sia l'ultima volta, permettendo che molti dipendenti siano reinseriti e che una nuova AZ italiana si possa ricreare, magari come seria compagnia di bandiera. Questione di opinioni.

Non abbiamo ancora finito di pagare, mettiti l'anima in pace, pagheremo e sempre finchè non cambierà la cultura e il senso civico dei cittadini, e questo richiede secoli di lavorio da parte delle istituzioni. Quali sono le 'marchette' che politici e 'capitani' d'industria hanno messo sul piatto per dare lustro al duce?
 

I-FORD

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14 Gennaio 2006
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Nessuno dei forumisti avrà mai la fortuna di ricevere come offerta 7 anni di stipendio senza nemmeno dover lavorare, se le cose in azienda dovessero andar male.
Qui hai detto una cosa sacrosanta.
Quello che a noi baldanzosi piloti sfugge (a me per primo) è che in un forum come questo si discute tra persone che vivono vite in mondi totalmente diversi.
Mi piacerebbe vedere un forum dove i calciatori discutono liberamente tra loro e con il pubblico della entità dei loro ingaggi, magari lamentandosi perchè il mister la domenica precedente non li ha fatti giocare o che lo champagne sull'aereo privato con cui sono andati a passare la sera del sabato al Billionaire non era abbastanza ghiacciato.
Per il mio vicino di casa operaio l'idea che io possa venire lasciato a casa con un reddito triplo del suo e che me ne lamenti pure è inconcepibile.
 

TPS-MIL

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8 Giugno 2007
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Nuovo piano Alitalia: articolo di Piero Ostellino sul "Corriere del Ticino"

[SIZE=-1]Dal "Corriere del Ticino" 1/9/2008[/SIZE]

[SIZE=-1]COMMENTO[/SIZE]

[SIZE=-1]L’ Alitalia e la logica del profitto[/SIZE]

[SIZE=-1][SIZE=-1]Piero Ostellino[/SIZE]




[/SIZE][SIZE=-1]Roberto Colaninno, uno dei partecipanti alla cordata privata per il (cosiddetto) salvataggio di Alitalia ha detto: «Una cosa è certa, Alitalia è fallita. Per farla rinascere bisognava liberarla dei pesi del fallimento». Eugenio Scalfari (La Repubblica) – che con Francesco Giavazzi (Corriere della sera), Mario Deaglio (La Stampa) e altri – è uno dei critici più severi dell’operazione, ha scritto a sua volta che un imprenditore può fare molte cose, fra le quali «astenersi dal partecipare a operazioni che hanno un contenuto politico assai più che vantaggi economici per la collettività». [/SIZE]
[SIZE=-1]Personalmente credo che «il caso Alitalia» stia tutto nelle parole di Colaninno e in quelle di Scalfari. La soluzione è politica, ma sbaglia due volte Scalfari quando dice che un imprenditore serio dovrebbe astenersene proprio perché essa è politica e non presenta vantaggi per la collettività. Mio Dio. Santa ingenuità. È da almeno sessant’anni che i grandi imprenditori italiani partecipano a operazioni che con i vantaggi per la collettività non hanno nulla a che fare e molto a che vedere invece con la politica. Ma, da liberale, non vedo perché mai essi dovrebbero preoccuparsi della collettività e non del proprio profitto che è la sola molla che muove un imprenditore.[/SIZE]
[SIZE=-1]Non è dalla benevolenza del birraio e del macellaio che noi riceviamo la birra e la carne di cui ci approvvigioniamo – scriveva già Adam Smith nel Settecento – ma dalla ricerca del suo tornaconto di venditore. Che, poi, la ricerca del tornaconto del singolo imprenditore finisca col produrre «inconsapevolmente» un vantaggio per la collettività lo spiega ancora la dottrina liberale, da Mandeville (nel Settecento) a von Hayek (nel Novecento). [/SIZE]
[SIZE=-1]Non è, dunque, da questo lato che, secondo me, va giudicata l’operazione Alitalia.[/SIZE]
[SIZE=-1]Se alcuni imprenditori hanno aderito all’iniziativa con una sottoscrizione complessiva di un miliardo di euro (davvero poco), è evidente che un tornaconto personale pensano di averlo. E fin qui, niente di male. È nella logica imprenditoriale e delle cose (Adam Smith). [/SIZE]
[SIZE=-1]Il male, a mio avviso, sta nel fatto che il tornaconto è ambiguo, per non dire peggio. Innanzi tutto, perché i privati in questione sono per lo più imprenditori che hanno a che vedere con lo Stato, attraverso tariffe e concessioni fissate e concesse in via amministrativa di alcuni servizi pubblici che quegli stessi privati gestiscono (ad esempio, autostrade, comunicazioni, eccetera), e che fruiscono di commesse di Stato per grandi lavori pubblici e di altri vantaggi strettamente connessi alla politica.[/SIZE]
[SIZE=-1]È probabile, anche se non certo, che lo Stato (il governo) li ripagherà, o che abbia già promesso di ripagarli, dell’impegno in Alitalia (peraltro singolarmente modesto, a parte quello di Colaninno, 200 milioni di euro), andando loro incontro, prima o poi, nei campi dove già operano. Insomma, un profitto «indiretto» è assai probabile che essi l’abbiano e che l’abbiano anche presto. [/SIZE]
[SIZE=-1]In secondo luogo, perché è altresì probabile che, dopo i cinque anni fissati dall’accordo entro i quali non possono vendere, essi vendano a una qualche grande compagnia straniera – si tornerà a quando si pensava di venderla a Air France – ricavandoci una bella plusvalenza. Insomma, è probabile che il miliardo tirato fuori per Alitalia diventi due-tre-cinque miliardi. Anche qui non ci sarebbe molto da eccepire – è giusto che chi affronta i rischi di un investimento ne tragga un vantaggio – se il tutto non fosse la conseguenza di uno stravolgimento del diritto societario e che, a quel punto, a incassare i soldi della vendita non sarebbe più il Tesoro (lo Stato), azionista di maggioranza di Alitalia, come sarebbe stato se si fosse venduto subito a Air France, ma saranno i privati (che hanno comprato al riparo dell’ «ombrello» pubblico). [/SIZE]
[SIZE=-1]Alitalia sarà, infatti, divisa in una «bad company» (che si accollerà tutti i debiti e il personale in esubero) e in una «new company» (che ne avrà la «polpa»: aerei, diritti di atterraggio, diritti di volo, rotte, personale necessario).[/SIZE]
[SIZE=-1]Con un decreto del governo, che recepisce la Legge Marzano a favore della grande industria e sospende l’anti-trust per sei mesi, la nuova Alitalia godrà di questi vantaggi: [/SIZE]
[SIZE=-1]1) sarà salvaguardata da ogni rivendicazione da parte dei grandi creditori e del personale in esubero finiti nel fallimento della «bad company»; [/SIZE]
[SIZE=-1]2) si fonderà con Air One, producendo, di fatto e in diritto, una condizione di monopolio a proprio vantaggio sulla tratta Milano-Roma-Milano, con la relativa possibilità di fissare il prezzo del volo come meglio le piacerà; [/SIZE]
[SIZE=-1]3) a indennizzare i piccoli azionisti della vecchia compagnia sarà il Fondo di garanzia pubblico, già utilizzato per risarcire i risparmiatori di Parmalat e di Cirio; [/SIZE]
[SIZE=-1]4) il personale in esubero sarà assorbito da Poste, Ferrovie e altre società private che forniscono un servizio pubblico. [/SIZE]
[SIZE=-1]Era la sola soluzione possibile, a parte la svendita a Air France. È vero. Ma è anche una soluzione in sintonia con un’economia di mercato? Beh, qualche dubbio a me pare legittimo. Gaetano Salvemini – un socialista – avrebbe probabilmente detto che si tratta di un classico esempio di privatizzazione del profitto e di statalizzazione dei debiti.[/SIZE]
[SIZE=-1]Infine, si è creato un precedente di diritto societario. Che ogni imprenditore nei guai potrà impugnare, quanto meno polemicamente, dicendo al governo: «E io chi sono? Il figlio della serva che non posso godere dello stesso trattamento di Alitalia?». Questi i fatti. Ora giudichi il lettore.[/SIZE]
 

AJ

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31 Agosto 2007
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Milano, Lombardia.
quante volte è stata l'ultima volta?
Sono quantificati questi(nuovi) debiti con una certezza (diciamo "notarile") sia nel valore che nel tempo?
E' stata la logica del "facciamolo ancora una volta" che ha protratto la cosa di 20 anni...
Niente di più falso. Prima si foraggiava ma rimaneva tutto in mano pubblica. Ora il timone e la proprietà sarà dei privati. Non vedere questo significa avere solo pregiudizi.
 

i-givo

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15 Aprile 2008
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LIMF
@I-FORD

Le aziende pagano stipendi diversi in Paesi diversi, a fronte di contratti diversi. Temo che non si sia capita bene la situazione: Alitalia è insolvente, salvo piccole correzioni di facciata o mangiate la minestra o saltate la finestra. Buona parte dei dipendenti perderà il lavoro, non credo che chi avrà la fortuna di mantenerlo vorrà fare lo schizzinoso sul "fieno".

Augurando a te personalmente la miglior fortuna, mi chiedo dove trovi tanta baldanza.
Infatti ! E' un banale concetto che non sembra passare per la testa di molti...
Non dico che si debba operare un ricatto da parte di CAI, ma certo che se i presupposti dell'incontro sono "non scendiamo di un centimetro dai livelli attuali", ecco il perchè Passera ha parlato di 4-5 settimane. Inizierà l'assedio alla fortezza e prima o poi i viveri finiranno...
Il pensiero di fare un sacrificio per salvare il posto di lavoro, per dimostrare buona volontà (la stessa cui sono stati obbligati gli italiani tutti per i vari prestiti di cui solo i dipendenti AZ hanno beneficiato, ma sono stati sacrifici di tutti) proprio non passa per la testa, vero?
Un giorno è AF che non va, ora si pongono riserve a CAI, nel passato c'erano gli scandali delle malattie a pacchi.
Non lamentatevi se l'opinione pubblica non vi vede di buon occhio.
E' il risultato delle vostre stesse azioni di PR.
Ed alla fine è pure il male minore (per voi): che vi interessa della considerazione altrui?
 

malpensante

Bannato
6 Novembre 2005
19,270
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bel paese là dove 'l sì suona
Alitalia, Colaninno avvisa i sindacati
"L'alternativa è la bancarotta"

ROMA - L'appuntamento è fissato per il pomeriggio al ministero del Lavoro, ma tutto lascia supporre che sarà un dialogo tra sordi. Troppo lontane le posizioni dei nuovi vertici aziendali Alitalia e quelle dei sindacati sul futuro della compagnia aerea. All' intervista di Guglielmo Epifani a Repubblica, nella quale il segretario della Cgil chiede di cambiare il piano di salvataggio elaborato dal governo, dalle colonne del Financial Times risponde indirettamente Roberto Colaninno, presidente della compagnia aerea italiana, la newco costituita per acquisire Alitalia.

"I sindacati - mette in chiaro il manager - devono capire che l'alternativa è la bancarotta. Questo non sarà un normale confronto sindacale". Interpellato quindi sulla possibilità di possibili resistenze da parte dei sindacati a tagli sull'organico e rinegoziazioni contrattuali, Colaninno avverte che gli attuali contratti di lavoro dei dipendenti Alitalia non sono più validi. Esattamente l'opposto di quel "serve un confronto vero sul piano industriale, non un prendere o lasciare", spiegato da Epifani nel colloquio con Repubblica.

Sull'operazione Alitalia torna stamane anche il presidente del Consiglio. "E' stata un grande successo del nostro governo, dopo quello sull'emergenza rifiuti in Campania", ha affermato Berlusconi parlando a 'Mattino cinque'. Il premier ha quindi attaccato l'opposizione: "Sa solo criticare. Non c'è mai stato da parte loro sostegno o un suggerimento positivo".

Da registrare infine il "no comment" espresso dall'ex ministro dell'Economia Domenico Siniscalco all'ipotesi di un eventuale interesse di Morgan Stanley per Alitalia. Siniscalco, attualmente ricopre l'incarico di vicepresident e country head della banca d'affari americana.

(1 settembre 2008)
la Repubblica
 

Veolia

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10 Settembre 2006
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0
........Era la sola soluzione possibile, a parte la svendita a Air France. È vero. Ma è anche una soluzione in sintonia con un’economia di mercato? Beh, qualche dubbio a me pare legittimo. Gaetano Salvemini – un socialista – avrebbe probabilmente detto che si tratta di un classico esempio di privatizzazione del profitto e di statalizzazione dei debiti.[/SIZE]
[SIZE=-1]Infine, si è creato un precedente di diritto societario. Che ogni imprenditore nei guai potrà impugnare, quanto meno polemicamente, dicendo al governo: «E io chi sono? Il figlio della serva che non posso godere dello stesso trattamento di Alitalia?». Questi i fatti. Ora giudichi il lettore.[/SIZE][/QUOTE]

...non mi pare aggiunga nulla di nuovo... e si vede che del settore ne sa poco...tutto gia letto.
 

caffettiera

Utente Registrato
7 Novembre 2005
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.
Qui hai detto una cosa sacrosanta.
Quello che a noi baldanzosi piloti sfugge (a me per primo) è che in un forum come questo si discute tra persone che vivono vite in mondi totalmente diversi.
Mi piacerebbe vedere un forum dove i calciatori discutono liberamente tra loro e con il pubblico della entità dei loro ingaggi, magari lamentandosi perchè il mister la domenica precedente non li ha fatti giocare o che lo champagne sull'aereo privato con cui sono andati a passare la sera del sabato al Billionaire non era abbastanza ghiacciato.
Per il mio vicino di casa operaio l'idea che io possa venire lasciato a casa con un reddito triplo del suo e che me ne lamenti pure è inconcepibile.

quello che critico, e ho sempre criticato, non è il fatto che tu, come singolo, prenda tanti soldi; voi volate, vi divertite (non credo ci sia un pilota che non si diverta a volare, non vi siete trovati per caso a fare il vostro lavoro) ed è giusto che, a fronte di ore di lavoro con tanta responsabilità, veniate pagati e non poco! quello che contesto è che voi messi tutti assieme siete una banca d'affari! e a questo che mi riferisco quando dico "spennare"... non dico "il comandante I-FORD spenna colaninno... dico che la categoria, che sa il fatto suo, ha spennato prima il tesoro e ora ci prova con i magnifici 16"... dai sono convinto che lo sai anche tu che voi non vi rifiutate di volare ma sai anche che vi fate pagare bene per farlo, anche il superfluo... siete tra i migliori (professionalmente parlando) ma quasta professionalità costa una montagna di soldi, OGGI, con queste condizioni di mercato, troppo! torno a dirti: il troppo non è il costo ora volo di quello che fa 100 ore (o giù di li), ma di chi se ne sta rinchiuso in struttura volando 50 ore (con un minimo garantito alto) dedicando il resto a incarichi... ben remunerati pure quelli... il costo è qui, insieme a molte altre voci, che nulla hanno a che fare con il volo, che sono state scaricate sull'azienda a seguito di negoziazioni sindacali
 
Stato
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