*** Alitalia chiede l'amministrazione straordinaria ***


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sollucchero

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5 Maggio 2017
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Buonasera a tutti e grazie dell'ospitalità.
Ma la fonte che ha indicato AZ insolvente con i lessor quale sarebbe?
 

belumosi

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Buonasera a tutti e grazie dell'ospitalità.
Ma la fonte che ha indicato AZ insolvente con i lessor quale sarebbe?
Ciao e benvenuto sul forum. :)
Mi pare che nessuno abbia scritto che AZ sia insolvente verso i lessor.
Puoi citare il/i post in questione?
 

tiefpeck

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Mi pare che nessuno abbia scritto che AZ sia insolvente verso i lessor.
Puoi citare il/i post in questione?
Ovviamente non l'ha scritto nessuno. Ciò che è intollerabile è il tentativo di fare un ragionamento sul fatto che i leasing non sono fuori mercato.

L'importante è buttarla in caciara, poi passa il politico di turno a parlare delle scie kimike e Pantalone paga un altro miliardino. Ed anche oggi si lavora domani.

L'Italia ha la compagnia ex di bandiera che si merita.
 
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flyboy

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Ovviamente non l'ha scritto nessuno. Ciò che è intollerabile è il tentativo di fare un ragionamento sul fatto che i leasing non sono fuori mercato.

L'importante è buttarla in caciara, poi passa il politico di turno a parlare delle scie kimike e Pantalone paga un altro miliardino. Ed anche oggi si lavora domani.

L'Italia ha la compagnia ex di bandiera che si merita.
Allora non buttiamola in caciara. E diciamo chiaramente, come è stato scritto in queste pagine, che i costi di leasing sono fuori mercato.

Ma tutto ciò nulla ha a che fare con il post 421 che chiede di palesare quale sia la fonte che dichiara AZ insolvente verso i lessor.
Non esiste la fonte, così come non esiste un post che abbia espresso un tale pensiero. E' opportuno lo si sottolinei con forza e trasparenza, onde evitare che qualche sprovveduto scambi per vera una domanda basata su un evento falso, infondato, inattendibile ed espresso in modo volutamente ingannevole. Quel post è un sassolino sporco gettato in un lago cristallino. Il lettore ne sia informato.
 
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flyboy

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Intanto in AZ iniziano a liberarsi posizioni inutili:

Alitalia: Alessio Vinci lascia incarico Responsabile Comunicazione

Teleborsa) - Il giornalista Alessio Vinci lascia l'incarico di Senior Vice President Corporate Communications di Alitalia, ovvero di responsabile della comunicazione. L'uscita di Vinci è stata annunciata attraverso una nota della compagnia, che motiva la scelta di Vinci con la decisione di "voler affrontare nuove sfide professionali".

"Desidero ringraziare Alessio per quanto fatto in Alitalia - ha dichiarato il Commissario straordinario Luigi Gubitosi - e mi dispiace perché in queste settimane ho potuto apprezzarne la professionalità, l'impegno e la dedizione. Qualità che, ne sono certo, lo aiuteranno nelle prossime sfide".

Da parte sua, Alessio Vinci ha detto: "Ringrazio il presidente Montezemolo per avermi dato questa straordinaria opportunità professionale e tutte le persone con cui ho lavorato in questo periodo. Ho trovato in questa azienda grandi professionisti, capaci di affrontare le sfide future di Alitalia. A tutti i colleghi il mio più sincero augurio".

In Alitalia da gennaio 2016, Alessio Vinci, 49 anni, studi a Milano e poi vincitore di una borsa di studio ad Atlanta, negli Stati Uniti, ha cominciato la sua carriera giornalistica lavorando per 18 anni alla CNN divenendo corrispondente a Mosca, Belgrado, Berlino e Roma. Nel 2009 si trasferisce a Mediaset come conduttore di Matrix. E prima di passare ad Alitalia chiamato dal presidente Luca Cordero di Montezemolo, una breve esperienza ad Agon Channel, la tv albanese di cui è stato Direttore editoriale.

http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?code=243&dt=2017-05-08&src=TLB

http://corporate.alitalia.it/it/media/comunicati-sai/2017-05-08.html
 

Fewwy

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si anche se come ricordavo con windjet mi sembra che ripresero subito possesso degli aerei.
Quindi i lessor si sono ripresi gli aerei su suolo italiano. Allora è la solo la nazionalità delle marche che fa testo? Boh...
Non proprio: usando il termine "riprendersi", sembra che ci sia stata un'azione coercitiva contro il volere del lessee, mentre nel caso WindJet gli aerei (tutti tranne uno che è stato intercettato e sequestrato da un creditore italiano prima che prendesse il volo) sono tornati in Irlanda in pieno accordo tra le parti e, se non sbaglio, usando equipaggi WindJet.

Non credo il caso sia paragonabile al problema di AZ.
 

totocrista

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Non proprio: usando il termine "riprendersi", sembra che ci sia stata un'azione coercitiva contro il volere del lessee, mentre nel caso WindJet gli aerei (tutti tranne uno che è stato intercettato e sequestrato da un creditore italiano prima che prendesse il volo) sono tornati in Irlanda in pieno accordo tra le parti e, se non sbaglio, usando equipaggi WindJet.

Non credo il caso sia paragonabile al problema di AZ.
Sì ma attualmente non c'è nessun problema:)

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nicolap

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tiefpeck

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Allora non buttiamola in caciara. E diciamo chiaramente, come è stato scritto in queste pagine, che i costi di leasing sono fuori mercato.
Io non ho alcun elemento per poter dire se i costi di leasing sono fuori mercato. Non so quali sono i costi reali, non so quali sono i canoni di riferimento, tenendo presente tutte le circostanze rilevanti, alcune delle quali sono state evidenziate sopra.

Però se il discorso si basa su uno scostamento del 15% rispetto ad un canone "normale" ti posso assicurare che c'è molto poco da dire. Chi firma un contratto è consapevole delle condizioni e lo deve onorare. Il fatto che l'apertura della procedura concorsuale comporti la venuta meno delle obbligazioni contrattuali, affinchè gli amministratori possano scegliere quali contratti mantenere in vita nell'interesse della procedura e quali no, è una patologia contrattuale e non un modo normale di rinegoziare contratti ritenuti, a torto o a ragione, più o meno svantaggiosi.
 
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flyboy

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flyboy

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Io non ho alcun elemento per poter dire se i costi di leasing sono fuori mercato. Non so quali sono i costi reali, non so quali sono i canoni di riferimento, tenendo presente tutte le circostanze rilevanti, alcune delle quali sono state evidenziate sopra.

Però se il discorso si basa su uno scostamento del 15% rispetto ad un canone "normale" ti posso assicurare che c'è molto poco da dire. Chi firma un contratto è consapevole delle condizioni e lo deve onorare. Il fatto che l'apertura della procedura concorsuale comporti la venuta meno delle obbligazioni contrattuali, affinchè gli amministratori possano scegliere quali contratti mantenere in vita nell'interesse della procedura e quali no, è una patologia contrattuale e non un modo normale di rinegoziare contratti ritenuti, a torto o a ragione, più o meno svantaggiosi.
Tu, giustamente, imposti sempre il discorso in punta di diritto, che credo sia il tuo campo. E da quel punto di vista non c'è nulla da dire.

Il punto però è che in Alitalia tutti i ragionamenti, e le conseguenti decisioni, sono avvenuti in base ad interessi di varia natura. Politici, degli azionisti, dei sindacati.
E' certo che chi firma un contratto lo deve onorare. Bisogna però chiedersi perché è stato firmato un contratto così oneroso per l'Azienda. Cui prodest? Qui entriamo francamente in discorsi molto delicati, che non ritengo debbano essere affrontati in questa sede.

Mi preme solo che chiunque provi a ragionare e farsi una sua opinione.
 

belumosi

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Credo che per valutare il discorso derivati sia opportuno ricordare che il prezzo del petrolio era oscillato per anni intorno ai 100 $B, scendendo a 50 ad inizio 2015 e risalendo a 60 verso Aprile. Suppongo si sia valutata la discesa degli ultimi mesi del 2014 un evento temporaneo a cui sarebbe seguito un rialzo che avrebbe riportato il greggio ai valori degli anni precedenti. Un prezzo garantito di 68 $, visto con gli occhi di allora, poteva sembrare una buona idea.
Chiaramente non conoscendo tempi, modi e costi, non è possibile fare una valutazione più approfondita.
 

berioz

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Tu, giustamente, imposti sempre il discorso in punta di diritto, che credo sia il tuo campo. E da quel punto di vista non c'è nulla da dire.

Il punto però è che in Alitalia tutti i ragionamenti, e le conseguenti decisioni, sono avvenuti in base ad interessi di varia natura. Politici, degli azionisti, dei sindacati.
E' certo che chi firma un contratto lo deve onorare. Bisogna però chiedersi perché è stato firmato un contratto così oneroso per l'Azienda. Cui prodest? Qui entriamo francamente in discorsi molto delicati, che non ritengo debbano essere affrontati in questa sede.

Mi preme solo che chiunque provi a ragionare e farsi una sua opinione.

Credo che l'onerosità del contratto non si riferisca al tasso di interesse del leasing, bensì al prezzo pagato dal concedente ad airbus, prezzo che per buona parte degli aerei era stato pattuito da Toto. Ricordo che i capitani coraggiosi avevano dichiarato che l'appeal di Airone era soprattutto riconducibile al subentro nelle opzioni in essere per A320 e A330.
 

Paolo_61

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Alcune considerazioni puramente teoriche sull'onerosità dei contratti di leasing.
La rata mesile/annuale è determinata, di base, da due fattori. Costo di acquisto del bene e tasso di interesse implicito.
Sul primo fattore pesa, e non poco, la forza contrattuale delle due parti. E' del tutto evidente, per restare nel nostro ambito, che FR o U2, con ordini da centinaia di esemplari alla volta, ottengono condizioni contrattuali completamente diverse da chi ordina solo pochi a/m ad intervalli molto lunghi. Del resto è abbastanza noto che i "prezzi di listino" pubblicati dai due principali produttori si disconstano in maniera talvolta molto significativa (si parla anche del 40/50%, ma questo è uno dei dati più riservati che esista) dal prezzo reale addebitato.
L'altra considerazione riguarda i tassi di interesse. E' chiaro che una società solida, quotata in borsa e con rating e prospettive elevate ottiene dai finanziatori tassi migliori rispetto a quelli medi di mercato. Una volta in Italia si parlava di "tasso FIAT" per indicare il tasso più basso quotato dal mercato del credito, sostanzialmente inferiore al Prime Rate pubblicato e pubblicizzato dalle banche. Anche se sui leasing l'esistenza di una garanzia reale su un bene che ha un valore facilmente accertabile (grazie all'esistenza di un attivo mercato dell'usato) tende a diminuire la differenza, è inevitabile che il tasso di indebitamento sia molto diverso fra realtà non paragonabili come solidità finanziaria.
 
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