Alitalia: cambia tutto?


Stato
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Ho fatto un test, il problema c'è sull'app, ma sul sito ci sono le tariffe corrette. è come se l'app non avesse recepito le promozioni dell'altro ieri.

Sempre al top il reparto ICT! :D :D

Detto questo Dragoni rimane uno sparacazzate :D :D

Io il problema stamani lo avevo sul sito; si, fenomeni davvero, se tanto mi da tanto si capiscono anche ben altri casini...

...come dice l’ottimo Dragoni! ??
 
Chi prenderebbe il posto (37,5%) di Atlantia secondo il Min. Patuanelli?
La ricetta Az non piace a nessuno, ma la si vuol riproporre tale e quale...Errare humanum est, perseverare autem diabolicum....

Alitalia, paletto anti-esuberi. E' lo scaricabarile della politica

Mentre il Mise fa capire che il 31 maggio non è una deadline...
Alitalia, paletto anti-esuberi. E' lo scaricabarile della politica

Nella tormentata e infinita “telenovela” Alitalia, il governo Conte-bis sembra tentato dallo scaricare la colpa sul commissario Giuseppe Leogrande, continuando a cercare fino all’ultimo di ignorare la realtà. Il Decreto Alitalia, che conferma il prestito “ponte” da 400 milioni di euro e modifica la procedura di amministrazione straordinaria per il trasferimento dei complessi aziendali, dopo gli emendamenti accolti prevede infatti che il commissario straordinario aggiorni periodicamente le commissioni parlamentari circa la situazione economico-finanziaria della compagnia e che nella stesura del programma di cessione debba “tenere conto dei livelli occupazionali e dell’unità operativa dei complessi aziendali”.

Detta così, sembrerebbe un paletto “anti spezzatino” e “anti esuberi”, interpretazioni data anche dalle opposizioni in Parlamento, il che sarebbero pure due intenzioni nobilissime se non fosse che l’unico interlocutore industriale che si è fatto avanti dopo il tramonto dell’ipotesi Delta, Lufthansa, ha fatto più volte sapere di non essere interessato ad Alitalia se non dopo una pesante ristrutturazione, che portasse, come ha fatto sapere Atlantia in una memoria inviata alla Commissione Trasporti della Camera, alla chiusura delle rotte strutturalmente in perdita e ad un’integrazione a più ampio raggio dei rispettivi network, in particolar modo in Europa dove Alitalia soffre maggiormente la competizione delle compagnie aeree low cost. Cosa che avrebbe comportato una riduzione anche della flotta di Alitalia.

Mentre, come ha sottolineato Gianfranco Battisti, numero uno di Ferrovie dello Stato, la cordata Fs-Delta-Atlantia pur avendo contattato circa 30 soggetti finanziari a cui era stato proposto di partecipare al rilancio dell’ex compagnia di bandiera italiana (che ormai trasporta meno dell’8% dei passeggeri da e per l’Italia e dunque non può più dirsi “strategica”, se non per la classe politica italiana che da anni ne addossa i costi ai contribuenti tutti), non ha avuto alcun riscontro positivo.

Ma se Alitalia così com’è e come il governo vorrebbe restasse non interessa a nessuno, che prospettive può avere e quanto può essere decisivo il fatto, peraltro sottolineato dal ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli (subentrato al predecessore Luigi Di Maio nella gestione dell’annosa vicenda), che il 31 maggio, finora considerata data ultima per concludere l’operzione, in realtà non sia tale?

Per Alitalia, ha concesso il ministro “siamo in una strada stretta e in salita” e sul tappeto non resta “un grande range di scelte che la politica possa fare per risolvere il dossier”. In realtà di scelte sembrano restarne solo due, viste le premesse di cui sopra: o si trova il modo di suscitare interesse da parte di qualche soggetto, nonostante i paletti di cui sopra, o si va verso il fallimento (salvo non pensare all’ennesimo allungamento sine die dei termini che di fatto nasconderebbe una ri-nazionalizzazione della compagnia, sempre a carico dei contribuenti italiani).

Ciò nonostante Patuanelli cerca di ostentare un qualche ottimismo: nel decreto testé approvato il 31 maggio “è il termine dato al commissario per espletare la procedura di cessione ed è paragonabile al 31 ottobre del 2018”, spiega Patuanelli, che poi aggiunge: a Leogrande “non è stato dato un mandato in bianco, ma un mandato di risultato”. Per questo secondo il ministro “il commissario dovrà riprendere l’interlocuzione con Fs e Delta” e “avvalersi anche del piano industriale che il gruppo ferroviario ha predisposto” per “non buttare il lavoro fatto nei 18 mesi precedenti”.

Ossia il lavoro che, per ammissione dello stesso numero uno di Fs, non ha prodotto alcun risultato, ma tant’è: per l’esponente grillino “deve esserci un’interlocuzione tra il commissario, Fs e Delta sul piano industriale. Dopodiché le scelte le farà il commissario e nel decreto è previsto che siano fatte”, potendo contare su disponibilità di cassa che, col prestito di 400 milioni e con la rimodulazione di interessi da parte del Mef che libera cassa per 150 milioni, dovrebbero consentire “alla compagnia di arrivare alla conclusione della procedura”.

Mentre, ha concluso Patuanelli, sarebbe “assolutamente inutile” continuare a parlare di Atlantia, nel frattempo impegnata in ben altre discussioni e da parte sua convinta, come ribadito nella propria memoria, che la strada che Patuanelli spera possa portare ad un esito positivo semplicemente non esista. Il piano sviluppato da Delta per Alitalia, ha infatti spiegato la società del gruppo Benetton, “era standalone, di natura più commerciale che industriale, non in grado di garantire l’effettivo rilancio della compagnia nel lungo periodo” e pertanto avrebbe messo a rischio “le cospicue risorse pubbliche necessarie per perfezionare inizialmente l’operazione”, tanto più data “l’elevata probabilità di dover affrontare nuovi interventi di salvataggio nel medio termine”.

Una obiezione che il mondo politico italiano non ha mai voluto e continua a non voler considerare, nonostante Alitalia continui a volare in rosso da anni e secondo lo stesso commissario nelle attuali condizioni bruci circa 300 milioni di euro l’anno. Numeri che forse Patuanelli spera ancora possano cambiare in meglio, ma che per ora hanno tenuto a distanza qualsiasi possibile acquirente. Sarà che forse il paletto “anti spezzatino” e “anti esuberi” sia solo un voler mettere nero su bianco da parte della politica che la responsabilità degli esuberi sara poi solo del commissario Leogrande e del nuovo direttore generali Gianluca Zeni? Sono in molti ora a pensarlo.

Luca Spoldi

http://www.affaritaliani.it/economi...abarile-della-politica-646059.html?refresh_ce
 
Alitalia è sempre più un caso a sé e ottiene un trattamento speciale anche nelle procedure fallimentari. Lo ha deciso la commissione Trasporti della Camera con un emendamento al decreto legge numero 137 del 2019 che concede il nuovo finanziamento da 400 milioni per mantenere in vita la compagnia di bandiera e che oggi sta discutendo l’aula di Montecitorio. Le aziende che sono affidate ai commissari, infatti, non sono tenute a presentare i bilanci e informare il mercato del proprio stato di salute.

Lo aveva spiegato proprio il commissario Giuseppe Leograndi nella sua prima audizione alla Camera lunedì 7 gennaio, ma il Parlamento ha deciso di sanare il vulnus. “Non è un problema di scarsa trasparenza dei commissari, ma è la legge che prevede l’esenzione dall’obbligo di pubblicare i bilanci: può piacere o non piacere ma è così”, una risposta lievemente piccata di fronte alle molteplici richieste di informazione provenienti dai banchi della commissione e rimaste inevase suscitando la reazione dei deputati, dell’opposizione in particolare.

Detto, fatto. È stato presentato e anche approvato un emendamento presentato da 5 parlamentari di Forza Italia, Diego Sozzani, Federica Zanella, Giorgio Mulé, Deborah Bergamini, Roberto Rosso, che l’intera Commissione ha fatto proprio.

Introduce per la compagnia aerea un regime particolare con obbligo per “l’organo commissariale delle società in amministrazione straordinaria (Alitalia e Alitalia Cityliner), di cui al comma 1, invia alle competenti Commissioni parlamentari, entro trenta giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, tutti i dati aggiornati relativi alla situazione economico-finanziaria delle medesime società e, con cadenza semestrale per l’intera durata dell’amministrazione straordinaria, tutti i dati rilevanti relativi alla situazione economico-finanziaria delle medesime società

Fortune Italia
 
Piccola chiosa: il fatto che “non sussista l’obbligo di presentazione del bilancio” vuol dire che la cosa è facoltativa, non che è vietato pubblicarlo. Giusto per chiarire a chi di dovere che, volendo, si puó anche scegliere di essere trasparenti.
 
Piccola chiosa: il fatto che “non sussista l’obbligo di presentazione del bilancio” vuol dire che la cosa è facoltativa, non che è vietato pubblicarlo. Giusto per chiarire a chi di dovere che, volendo, si puó anche scegliere di essere trasparenti.

Stavo per scriverlo io. Che bisogno c'era di approvare un emendamento apposito (e anche di scriverci un articolo in merito). Evidentemente l'italiano è un'opinione.
 
"in Italia ciò che non è espressamente permesso è implicitamente proibito" Anonimo.
 
Intanto a causa dello sciopero che ha visto oggi, tra gli altri, "...piloti e assistenti di Alitalia Sai e Cityliner protestare dalle 10 alle 14..." (per cosa non e' dato di sapere), AZ oggi ha cancellato la bellezza di 139 voli.
Avanti cosi'.
 
Ultima modifica:
Intanto a causa dello sciopero che ha visto oggi, tra gli altri, "...piloti e assistenti di Alitalia Sai e Cityliner protestare dalle 10 alle 14..." (per cosa non e' dato di sapere), AZ oggi ha cancellato la bellezza di 139 voli.
Avanti cosi'.

mi quoto vedendo che mentre navigo sul sito AZ vedo una nota che cita un piano straordinario per lo sciopero degli assistenti di volo; come se AZ non avesse scioperato invece...
 
mi quoto vedendo che mentre navigo sul sito AZ vedo una nota che cita un piano straordinario per lo sciopero degli assistenti di volo; come se AZ non avesse scioperato invece...

Scusa, ma essendo AZ una persona giuridica non sciopera (al massimo potrebbe fare una serrata, anche se illegale in Italia), per cui mi sembra che la tua frase sia un filo .... come dire ... priva di senso?
Hanno scipoerato gli assistenti di volo Alitalia e non vedo come Alitalia avrebbe potuto operare i voli.
 
Scusa, ma essendo AZ una persona giuridica non sciopera (al massimo potrebbe fare una serrata, anche se illegale in Italia), per cui mi sembra che la tua frase sia un filo .... come dire ... priva di senso?
Hanno scipoerato gli assistenti di volo Alitalia e non vedo come Alitalia avrebbe potuto operare i voli.

Sorry Paolo, HAI RAGIONE; ma ho scritto male io, giacche' il sito riporta "...a causa dello sciopero dei CONTROLLORI di volo...".
Da cui la domanda, stante che altre news davano anche AZ (il suo personale, ovvio) aderente allo sciopero stesso.
Allora, se piloti e assistenti di volo AZ hanno scioperato e' corretto dire che i problemi sono a causa di enti esterni ad AZ?
Scusa ancora per la misleading note...
 
Sorry Paolo, HAI RAGIONE; ma ho scritto male io, giacche' il sito riporta "...a causa dello sciopero dei CONTROLLORI di volo...".
Da cui la domanda, stante che altre news davano anche AZ (il suo personale, ovvio) aderente allo sciopero stesso.
Allora, se piloti e assistenti di volo AZ hanno scioperato e' corretto dire che i problemi sono a causa di enti esterni ad AZ?
Scusa ancora per la misleading note...

OK, così ha più senso. Non ho idea se lo sciopero sia stato solo dei controllori o anche degli assistenti di volo, ma certo che l'astensione dal lavoro di una delle due categorie è più che sufficiente per cancellare gli operativi. E se hanno scioperato entrambe le categorie, bisognerebbe entrare nei tassi di adesione per capire se le cancellazioni sono dovute a una o all'altra (o a entrambe in egual misura). Alla fine poco cambia, se sciperano i controllori non si vola e quindi il comunicato AZ mi sembra formalmente corretto (detto da me è pesante)
 
I voli sono stati cancellati almeno tre giorni fa. Non so quanti voli siano stati cancellati oggi a causa dell'adesione effettiva allo sciopero.
 
(ANSA) - ROMA, 14 GEN - Il prestito concesso dallo Stato ad Alitalia andrà restituito, con capitale ed interessi, "entro sei mesi dalla erogazione". Lo prevede un emendamento della commissione al decreto legge Alitalia approvato all'unanimità dall'Aula della Camera. L'emendamento è stato preparato sulla base delle indicazioni della Commissione Politiche europee di Montecitorio in linea con la normativa europea sugli aiuti di Stato.

Ansa
 
Ha la stessa affidabilità della frase che mi diceva sempre mia madre ogni volta che ne combinavo una quando ero piccolo. "Vieni qui che non ti faccio niente".
 
(ANSA) - ROMA, 14 GEN - Il prestito concesso dallo Stato ad Alitalia andrà restituito, con capitale ed interessi, "entro sei mesi dalla erogazione". Lo prevede un emendamento della commissione al decreto legge Alitalia approvato all'unanimità dall'Aula della Camera. L'emendamento è stato preparato sulla base delle indicazioni della Commissione Politiche europee di Montecitorio in linea con la normativa europea sugli aiuti di Stato.

Ansa

Il fallimento è deciso. Ma non sarà mica retroattivo questo emendamento?
 
Delta resta interessata ad Alitalia in vista di nuovo consorzio

(Reuters) - Delta Air Lines è ancora interessata a investire circa 100 milioni di euro in Alitalia dato che il governo italiano sta lavorando ad un nuovo consorzio che acquisti la compagnia, ha detto il Ceo, Ed Bastian.

Delta si era detta pronta a partecipare alla cordata guidata da Ferrovie, insieme al gruppo Atlantia, ma il consorzio non si è poi concretizzato per divergenze sul piano.

Il governo ha nominato Giuseppe Leogrande come commissario unico al posto dei tre precedenti, nel tentativo di trovare una soluzione per il vettore. L'arrivo di un nuovo commissario con un mandato diverso ha permesso di sbloccare un prestito da 400 milioni per Alitalia.

L'apertura di una nuova fase per Alitalia riporta in gioco anche Lufthansa, interessata però solo a una partnership commerciale in attesa di una ristrutturazione della compagnia.

Fonte: https://mobile.reuters.com/article/amp/it/idITL8N29J4F1

Articolo pubblicato questa settimana.
 
“Confermo che Atlantia mantiene la disponibilità a prendere parte della cordata di rilancio della compagnia, all’interno di un piano sostenibile e realizzabile, con partner come Lufthansa”. Così, a proposito di Alitalia, on un’intervista rilasciata al Messaggero, parla Gianni Mion, presidente di Edizione, la finanziaria della famiglia Benetton che controlla Atlantia e, a cascata, Aspi, Adr e Telepass.


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