Alitalia: Air France pronta a salire al 50%


Stato
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Vi riporto un articolo di Bill Emmott



Alitalia e Telecom non sono fuoriclasse in niente, tranne che nel perdere soldi. Più che discutere sulla loro proprietà importa capire se saranno vincenti






Il linguaggio è davvero strano: le parole spesso sono usate per indicare qualcosa di diverso dal loro significato reale. I "treni rapidi" ne sono un esempio: di solito sì rivelano i più lenti. Una delle espressioni più fuorvianti, quanto meno in politica aziendale ed economica, è "fuoriclasse nazionale". Di solito, il verosignificato è "perdente nazionale".Quanto detto si deve tenere presente nel momento in cui nel mondo politico e nei media infuria il dibattito su Telecom Italia e Telefonica, Alitalia e Air France-Klm. Chi intende opporsi alla vendita a stranieri di queste partecipazioni azionarie parlerà di queste società come di fuoriclasse nazionali, una componente viva, motivo di orgoglio e di identità. Eppure né Alitalia né Telecom Italia sono fuoriclasse in niente, tranne che nel perdere soldi o nell'accumulare debiti. Perché sono diventate squadre di serie B è una storia lunga, che rientra nel lungo declino delle più importanti aziende italiane iniziato almeno trent'anni fa. Le piccole e medie imprese sono state di frequente autentici successi, anche se (paragonate alle loro equivalenti tedesche "Mittelstand") sono rimaste per lo più piccole, concentrate sulla dimensione locale, meno ambiziose. Ma le grandi aziende, di solito intrinsecamente legate allo stato e alla politica - avvantaggiate spesso da mercati protetti, vendite privilegiate al settore pubblico e perforo monopoli - non sono riuscite a stare al passo con i cambiamenti subentrati a livello di tecnologia, di condotta dei consumatori, di politica (specialmente il potere dell'Unione europea di vietare i sussidi statali e i privilegi) e di globalizzazione.Le storie di Montedison,Fiat,e adesso Telecom
Italia e Alitalia sono tutte di questo tipo. Se queste società non-fuoriclasse adesso sono di proprietà straniera, si tratta di una sorta di fallimento: il fallimento di queste società nel restare competitive e il fallimento da parte del mondo politico e della politica di governo nel riconoscere compiutamente
in che modo stesse cambiando il panorama della concorrenza. Nello stesso modo, quando alcuni marchi britannici vecchi e celebri, come Jaguar e Land Rover, sono stati venduti prima agli americani (Ford) e ora agli indiani (Tata) non si è trattato di un segnale di forza lanciato dal settore automobilistico britannico. Non è stato qualcosa di cui andare fieri, e neppure da ignorare. Ebbene, rammaricarsi di ciò è abbastanza logico. Ma opporsi a ciò, soltanto per mantenere la proprietà italiana, è un grosso errore. È un errore commesso dagli attuali azionisti di Alitalia, ovviamente, che si sono dati appuntamento per cercare "una soluzione italiana" e hanno soltanto buttato via i loro soldi. È un errore, commesso forse per ragioni diverse, quello
del Monte dei Paschi di Siena e della Fondazione Mps che nel 2007 hanno pagato una cifra assurda per rilevare Antonveneta dal Banco Santander spagnolo.
Perché è un errore? Non soltanto perché si parla di casi in cui si sono buttati via soldi. L'errore, quanto meno dal punto di vista dei contribuenti italiani, dei lavoratori italiani e molto semplicemente degli italiani in genere, è concentrarsi sulla proprietà delle quote azionarie di queste aziende invece che su ciò che esse sono effettivamente in grado di fare, su quello che è il loro ambiente di lavoro, su quello che è il loro ambito normativo.
La proprietà, nelle economie moderne, dovrebbe interessare soltanto ai capitalisti stessi. Non conta se il tuo datore di lavoro è britannico o tedesco o francese o italiano. Ciò che conta è a quali leggi egli si dovrà attenere, quanto bene amministrerà l'azienda, come ti tratterà in quanto dipendente, se investirà nelle nuove tecnologie, se pagherà salari più alti. Noi britannici abbiamo smesso da tempo di preoccuparci se le aziende di servizio che ci assicurano il rifornimento di energia elettrica o acqua o telefono sono di proprietà di azionisti francesi o tedeschi o malesi. Ciò che ci sta a cuore davvero è se queste aziende sono amministrate come si deve, nell'interesse pubblico, e se la fornitura di questi servizi è garantita e affidabile.
Di conseguenza, agli italiani non dovrebbe importare se gli stranieri acquistano le aziende "perdenti nazionali". Farebbero meglio, invece, a stare particolarmente attenti ad altre due cose. La prima è se c'è del vero nelle storie che si raccontano della vendita di Telecom Italia e di Alitalia. Forse è così, ma appare quanto meno sospetto il fatto che siano saltate fuori subito dopo il piano "Destinazione Italia "del governo Letta messo a punto per incentivare gli investimenti stranieri in Italia. Può anche darsi che si dia risonanza a ciò per altre ragioni politiche odi prove di forza.
La seconda è di che cosa preoccuparci davvero qualora tali storie si rivelassero fondate. Non si sta parlando di chi sta acquistando azioni, ma di quali opportunità, privilegi o vincoli si presenteranno una volta che le aziende saranno state acquisite. Un monopolio di proprietà straniera non è meglio di uno di proprietà locale: anzi, sarebbe peggio. Proprio come una società di proprietà straniera ancora riconoscente nei confronti dei partiti politici italiani non sarebbe sicuramente meglio. In conclusione, la vera domanda da porsi non è chi è il proprietario, ma se qualcosa nell'assetto di quella società cambia al
punto da poterla trasformare da perdente in vincente. È in questo modo, infatti, che si creano i veri fuoriclasse.
 
Quoto anch'io Belumosi. Riguardo EY, è lecito chiedersi se essa vorrà mettere in pericolo le relazioni che sta intessendo con AF per salvare un'Alitalia qualsiasi.

fino a quando JH sara' al timone, questo non succedera' mai. EY ha una relazione molto particolare con AF/KL (cs, wet lease, etc.) ed in prospettiva futura un allineamento EY -Skyteam e' molto probabile.
 
fino a quando JH sara' al timone, questo non succedera' mai. EY ha una relazione molto particolare con AF/KL (cs, wet lease, etc.) ed in prospettiva futura un allineamento EY -Skyteam e' molto probabile.

Bè in questo caso speriamo che il duetto non punti a dare una fregatura alla CAI con rassicurazioni ad hoc...

Ciao Engine Fail After Take Off. Come va la macchina?
 
questo è un paese bande e briganti locali , per tradizione, dal passatore a luigi vampa..non saremo mai una nazione....dobbiamo rassegnarci!

e così tutti a tirare acqua al proprio mulino:

lupi, il lombardo, pensa" chissenefregadiazitaliana tanto ormai su mxp non la vedremo mai allora meglio che si passi la mano ai francesi e adios"

zanonato, ilveneto, pensa:" seazpassaaifrancesiaddiosognidilungoraggiosuvenezia, allora az resti italiana"

manca il pensiero romano!!???
 
i francesi sanno bene che comunque , pur di tenerla in piedi, gli italiani faranno di tutto , per motivi di indotto posti di lavoro e soprattutto voti, (in 5 anni e' cambiato poco)
vediamo se trapela qualcosa prima del prossimo cda
 
Bè in questo caso speriamo che il duetto non punti a dare una fregatura alla CAI con rassicurazioni ad hoc...

Stai pur tranquillo che in qualsivoglia scenario, sia AF che EY, farebbero solamente i loro interessi. D'altra parte mi pare normale, visto che sarebbero loro a pagare.

Bisogna essere un po autocritici e rendersi conto che AZ cosi com'e' non ha futuro, e che solamente con dei drastici cambiamenti - e con il supporto di un partner forte - qualcosa si potrebbe salvare.
 
Stai pur tranquillo che in qualsivoglia scenario, sia AF che EY, farebbero solamente i loro interessi. D'altra parte mi pare normale, visto che sarebbero loro a pagare.

Bisogna essere un po autocritici e rendersi conto che AZ cosi com'e' non ha futuro, e che solamente con dei drastici cambiamenti - e con il supporto di un partner forte - qualcosa si potrebbe salvare.
quoto in pieno
 
eh......avevo appena ringraziato per il decoroso silenzio di qualcuno/a.....purtroppo non e' durato che un paio di giorni (comunque apprezzati); ora siamo di nuovo ai "francesi che hanno giocato sporco" e ad invocare un "intervento ben preparato" (!!!) di CDP....
basta, non se ne può piu' di piagnistei simili, tanto meno da parte di chi ha sventolato fino appena all'altro ieri la bandiera di uno sfrontato e incredibile (nel senso non-credibile) ottimismo fatto di luminosi futuri, inclusa l'acquisizione dello Space-Shuttle come extra tool per il business segment.....
sveglia, e guardate in faccia la realtà!!! La pacchia (spero) e' finita!
 
Stai pur tranquillo che in qualsivoglia scenario, sia AF che EY, farebbero solamente i loro interessi. D'altra parte mi pare normale, visto che sarebbero loro a pagare.

Bisogna essere un po autocritici e rendersi conto che AZ cosi com'e' non ha futuro, e che solamente con dei drastici cambiamenti - e con il supporto di un partner forte - qualcosa si potrebbe salvare.

D'accordissimo, entrambe farebbero i propri interessi e giustamente. Ma con quali strategie rispetto ad AZ? Credo che gli eventuali programmi di EY potrebbero essere molto diversi dagli eventuali programmi di AF
 
piano af:

milano: tutto ok ...il nulla c'è......il nulla resta!

venezia: zac, zac,.....sostituire i piani di voli di lungo raggio con dei bei voli su parigi!

roma: quanto e cosa si taglia?????
 
questo è un paese bande e briganti locali , per tradizione, dal passatore a luigi vampa..non saremo mai una nazione....dobbiamo rassegnarci!

e così tutti a tirare acqua al proprio mulino:

lupi, il lombardo, pensa" chissenefregadiazitaliana tanto ormai su mxp non la vedremo mai allora meglio che si passi la mano ai francesi e adios"

zanonato, ilveneto, pensa:" seazpassaaifrancesiaddiosognidilungoraggiosuvenezia, allora az resti italiana"

manca il pensiero romano!!???

"....ma che ce frega, ma che c'emporta...se Mr B ci'ha messo l'acqua....e noi je dimo, e noi je famo...all'airfrans non je la damo..."
 
Ma figuriamoci se EY va a litigare con AF per la bella faccia di AZ ... però .. visto che l'unico segmento di mercato dove si guadagna è il LR ..AF vule castrare per sempre AZ negandogli ulteriori 6 WB che porterebbero la flotta AZ ad avere un numero decente di WB .... EY che ha il focus su altre zone mondiali non credo farebbe ciò ... ecco perchè secondo me c'è un abisso tra l'essere sotto il tallone di AF piuttosto che di EY ..
 
Bisogna essere un po autocritici e rendersi conto che AZ cosi com'e' non ha futuro, e che solamente con dei drastici cambiamenti - e con il supporto di un partner forte - qualcosa si potrebbe salvare.

A me lo dici? Lo affermo da quando sono iscritto e qui dentro mi sono preso solo tonni in faccia. Un eventuale intervento di Pantalone 2.0, sia pur fatto bene (come afferma qualche illustre liberista del forum) non sarebbe affatto risolutivo senza una enorme ristrutturazione dell'azienda. Ma in Italia esiste qualcuno in grado?
 
D'accordissimo, entrambe farebbero i propri interessi e giustamente. Ma con quali strategie rispetto ad AZ? Credo che gli eventuali programmi di EY potrebbero essere molto diversi dagli eventuali programmi di AF

Mah, io non capisco. Quale strategia pensi sia applicabile ad AZ? Mi sembra chiaro che in Europa ci stiamo avvicinando ad una posizione di mercato molto chiara e molto presto tutti i voli operati al di fuori di HUB airports saranno operati da LCCs. Il futuro di AZ e' un futuro da feeder; AUH o CDG fa poca differenza. Magari lo scenario piu' interessante sarebbe quello con AUH & FCO come mini HUB, ma ho il sospetto che AF abbia gia' fatto 2 chiacchiere con JH.
 
Ma figuriamoci se EY va a litigare con AF per la bella faccia di AZ ... però .. visto che l'unico segmento di mercato dove si guadagna è il LR ..AF vule castrare per sempre AZ negandogli ulteriori 6 WB che porterebbero la flotta AZ ad avere un numero decente di WB .... EY che ha il focus su altre zone mondiali non credo farebbe ciò ... ecco perchè secondo me c'è un abisso tra l'essere sotto il tallone di AF piuttosto che di EY ..

ecco, quando dicevo di programmi diversi di EY e AF
 
?...ecco perchè secondo me c'è un abisso tra l'essere sotto il tallone di AF piuttosto che di EY ..

Non ne sarei troppo sicuro. Gli obiettivi sarebbero piu' o meno gli stessi. Tra l'altro, EY ha un management team Australiano/svizzero/inglese che culturalmente faticherebbe ad adattarsi al modus operandi italico. E JH e' un CEO vecchio stampo...

mi posso solo immaginare i fuochi d'artificio ad ogni board meeting...
 
Bisogna essere un po autocritici e rendersi conto che AZ cosi com'e' non ha futuro, e che solamente con dei drastici cambiamenti - e con il supporto di un partner forte - qualcosa si potrebbe salvare.

Ma in Italia esiste qualcuno in grado?

da salvare c'e' senzameno la professionalita' di una buona parte del personale e di qualche dirigente; ma per fare cio' occorre che arrivi qualcuno a cui sia data la possibilita' di partire proprio da questo risanamento per poter pensare ad un futuro migliore.

se invece ci ancoriamo ad altri fondi pubblici, aiutini vari e ai deliranti comunicati sindacali (ma che altro volete ancora, avete avuto TUTTO per 30 anni ed ecco il risultato...) allora non si va da nessuna parte, se non dal curatore fallimentare...
 
Stato
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