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«Soru ha sbagliato, Cappellacci fa peggio»
la Nuova Sardegna — 28 febbraio 2010

SASSARI. «L’avevo detto a Soru: non sono d’accordo che la Sardegna rinunci al finanziamento statale per la continuità territoriale». Antonio Attili, il padre della coninuità territoriale sarda, ricorda la trattativa del 2007, l’anno dell’accordo sulle Entrate tra la giunta Soru e il governo Prodi. L’accordo con il quale, in cambio del trasferimento stabile al bilancio regionale di una quota delle entrate fiscali dell’isola, la Regione si faceva carico di alcuni interventi. Tra i quali, appunto, la contituità. «Che allora funzionava, e ancora funziona, a costo zero. Le compagnie avevano interesse a garantire le rotte da a per la Sardegna. Ma, provai a spiegare a Soru, non sarebbe andata sempre così». E infatti da quest’anno la giunta Cappellacci è costretta a prevedere un intervento sul proprio bilancio. Dodici milioni all’anno, secondo il bilancio appena approvato. Venti secondo il disegno di legge di là da venire. «Una miseria - commenta Attili - rispetto ai 100 miliardi di lire, 50 milioni di euro, che versava allora lo Stato. Un errore quello di Soru, un errore ancora più grave, perché intanto il governo non rispetta l’intesa sulle Entrate, quello di questa giunta, che ha ratificato l’anno scorso l’accordo del 2007». E poi c’è il problema dell’aeroporto di Alghero. Che Attili conosce bene. Tanto che qualche tempo fa era circolato anche il suo nome per la presidenza di Sogeaal. Ma, come accade spesso, la competenza non premia. Oggi, di fronte a un disegno di legge che mette in pista la Sfirs con il compito di sostenere le società di gestione degli aeroporti sardi, rivendica i ritardi della Regione: «Intanto deve trasferire il milione e mezzo di euro che manca per completare i lavori di ristrutturazione della parte commerciale. I lavori sono stati già assegnati, mancano solo i soldi. E poi dovrebbe pagare quanto deve per i contributi a Ryanair, come fa per l’aeroporto di Cagliari. È questo l’unico motivo per cui la compagnia irlandese taglia le rotte». Ma la Regione parla di sostituire Ryanair. «Con chi? Con Alitalia-Airone che perdono 300 milioni l’anno o con Meridiana-Eurofly, che non hanno nemmeno i soldi per comprare i nuovi aerei? Sembra che vogliano far ritornare l’aeroporto di Alghero a 700mila passeggeri l’anno, la metà di oggi. Se fossi stato nel consiglio di amministrazione della Sogeaal mi sarei dimesso da tempo». - Roberto Morini
 

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17 Marzo 2007
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La nuova continuità decolla tra le nebbie
la Nuova Sardegna — 28 febbraio 2010

CAGLIARI. Cieli sardi sempre più liberi. È il sogno di tutti i governi della Regione a partire da quel 18 ottobre del 2001 quando fu avviata la «continuità territoriale». Una storia controversa, un’applicazione di un principio riconosciuto dall’Unione europea che non sempre è andata a buon fine. La Giunta Cappellacci prova a segnare una nuova tappa con un disegno di legge che per ora mira a sostenere il sistema degli aeroporti proponendosi di ricalcare l’attuale modello.

Risorse ingenti: 120 milioni, sulla carta, destinati agli aeroporti mentre i collegamenti aerei per i cittadini, al di là delle tariffe, sono peggiorati. La Giunta Cappellacci, dunque, ha predisposto un disegno di legge molto snello, quattro articoli in tutto per sostenere lo sviluppo del sistema aeroportuale, (Cagliari, Alghero, Olbia più Tortolì come aeroporto di servizio e Fenosu che non riesce a funzionare al meglio). La premessa del disegno di legge è legata alla scadenza del regime di continuità territoriale così come era stata concepita in origine quando la legge, (è la 144, articolo 36), assegnava al ministero delle Infrastrutture l’attuazione della continuità. Norma decaduta dallo scorso mese di gennaio quando la competenza è passata tutta nelle mani della Regione.

Il primo articolo del disegno di legge predisposto dalla Giunta si rifà a una delibera precedente della Regione con la quale la Sfirs veniva individuata quale strumento operativo per il perseguimento degli obiettivi primari e cioè il sostegno al sistema degli aeroporti. La Giunta ha disposto la costituzione di un Fondo presso la Sfirs con una dotazione di sette milioni di euro per il 2010 e dieci milioni per ciascun anno del triennio successivo (2011-2013).

L’articolo è chiaro ma l’opposizione in Consiglio regionale non è convinta: «Cappellacci e i suoi saggi», ha affermato Mario Bruno, capogruppo del Pd, «ci dovrebbero illustrare quale missione affideranno ai cinque scali isolani e quale diversificazione di rotte e vettori vogliano perseguire al di là della proposta di legge sulla ricapitalizzazione delle società di gestione da attuare attraverso la Sfirs».

E il ruolo dell’ex Finanziaria, diventata oggi una società in house della Regione, è un quesito che si pongono in tanti nell’opposizione temendo che possa diventare una sorta di «Iri» regionale. Il secondo articolo del disegno di legge prevede che, in applicazione di quanto previsto dalla Finanziaria del 2007 con cui si disponeva il trasferimento alla Regione della continuità territoriale, dispone «gli eventuali fabbisogni finanziari derivanti dall’applicazione del servizio in Sardegna. È prevista la destinazione di 12 milioni di euro per ogni anno del quadriennio (2010-2013), per «l’adozione di programmi e interventi per favorire la continuità». Tutti questi interventi, però, saranno determinati «di volta in volta» dalla Giunta su proposta dell’assessore. Oneri pari a otto milioni per anno cui si farà fronte solo dopo una variazione di bilancio. Il penultimo articolo della legge prevede una serie di incentivi per la «destagionalizzazione dei collegamenti aerei anche verso il mercato internazionale» e riguarda quindi i low cost: la spesa prevista è di 19,7 milioni di euro per il periodo 2010-2013. L’ultimo articolo, infine, si limita a riassumere le somme e le coperture finanziarie.

Mauro Pili è il primo firmatario di una mozione depositata alla Camera sulla continuità territoriale: «Attenzione la continuità non deve sembrare un vantaggio per la Sardegna perché è in realtà un elemento di riequilibrio di una zona insulare rispetto ad altre zone del Paese». Ma la mozione alla Camera che ha raccolto le firme di altri quarantacinque esponenti del Pdl (tra cui Testoni, Murgia, Vella, Porcu e Nizzi), punta a un nuovo regime di continuità che, a loro giudizio, dovrebbe essere estesa, oltre che agli emigrati, anche ai non residenti.

Dice Mauro Pili: «Il Ponte di Messina dovrà essere usato solo dai siciliani o da tutti quelli che attraversano l’isola? La grande sfida è far valere il principio della continuità per tutti». Il vero dubbio da sciogliere è, infine, quello della gara: costo zero o incentivi? Ora viene imposto l’onere del servizio pubblico e le compagnie ottengono le rotte a costo zero. Pili lancia una proposta: «Se le compagnie non accettano l’imposizione dell’onere la gara si potrebbe fare al ribasso anzichè al rialzo. Il risultato sarebbe più favorevole per i cittadini». Luciano Uras, (capogruppo della Sinistra in Consiglio), ha sostenuto che il gruppo vigilerà per capire cosa sta accadendo. La linea dura della Regione nel contenzioso con Ryanair deve ancora essere capita: il ruolo dei low cost in Sardegna è stato determinante, il mercato è grande e in tanti ora vogliono entrare a farne parte. Sia Meridiana che Alitalia (attraverso Airone) sono entrati, infatti, nel segmento dei voli low cost. - Alfredo Franchini
 

chielloduebis

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9 Novembre 2005
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Pisa, Toscana.
Nasce dunque una compagnia dotata di una flotta di 36 velivoli, con un organico di circa 2700 persone e un fatturato (2008) di 827 milioni di euro. Le destinazioni intercontinentali sono 7, 48 quelle europee e 32 i voli nazionali. La sede sociale di Meridiana Fly sarà Olbia.
Potevano per dovere di cronaca indicare la somma dei rispettivi 'rossi' di bilancio.......ma forse per la stampa moderna che vive di copy&paste dei comunicati stampa non è una notizia.
 

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17 Marzo 2007
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Meridiana, lo sciopero blocca l'IsolaScatta all'alba la protesta di tutti i dipendenti: aeroporti nel caos
Martedì 02 marzo 2010

Da ieri Meridiana ed Eurofly non esistono più: gli aerei volano con il logo di Meridiana Fly. I sindacati contestano la fusione.

OLBIA Si vota al contrario: «Chi si oppone al blocco immediato di tutte le attività?». Nessuno alza la mano, tutti applaudono e partono i fischi. La rivolta, quella più dura nella storia di Meridiana, scatta alla cinque del pomeriggio e ora la protesta si fa durissima. Da oggi i cieli sardi, e di mezza Italia, rischiano di ritrovarsi nel caos: più o meno come la Salerno-Reggio Calabria nelle ore di punta. I lavoratori della defunta Meridiana (che da ieri sono dipendenti di Meridiana Fly e Meridiana Maintenance) contestano i nuovi contratti e anche la fusione con Eurofly. Gli avvocati dei sindacati hanno deciso di chiedere l'intervento dei giudici per verificare la regolarità delle procedure, ma gli operai non hanno la pazienza di aspettare le sentenze. Da oggi inizia una rivolta che potrebbe durare settimane: «Meno di un anno fa avevamo fatto un accordo col principe Aga Khan per ridurre i nostri stipendi e contribuire in questo modo al rilancio della compagnia - attacca Marco Bardini della Uil-Trasporti - Quell'accordo ora non vale più e senza chiedere il nostro parere l'azienda ha deciso di cambiare i contratti e tagliarci gli stipendi».

LA RIVOLTA Scatta alle sei di oggi. La dichiarazione di guerra, i sindacati dei meccanici e le associazioni dei piloti e degli assistenti di volo, l'hanno firmata in serata. Dopo un'assemblea, affollata come non mai, durata quasi due ore. Oggi, ma solo oggi, saranno garantiti i voli della continuità territoriale, ma da domani si fermano tutti i collegamenti. Gli aerei, quelli che di solito decollano da Olbia e anche quelli che partono dagli altri aeroporti italiani, non potranno volare. I piloti, gli assistenti di volo hanno deciso che parteciperanno all'assemblea permanente convocata dai sindacati, cioè non lavoreranno. Stessa cosa i meccanici del Costa Smeralda e i colleghi di tutte le altre basi della compagnia aerea. In sciopero anche i dipendenti del call center: i telefoni squilleranno a vuoto, il sistema delle prenotazioni e il servizio assistenza andranno in tilt. «I colleghi di tutti gli aeroporti italiani - annuncia il segretario nazionale della Filt-Cgil, Mauro Rossi - sono pronti a scendere in campo insieme a noi». L'onda della sommossa sembra inarrestabile: «In guerra - grida Mirko Varchetta - non si può maltrattare il nemico. O lo si uccide o si viene uccisi».

CIELI NEL CAOS Alle sei di domani scatta l'assemblea permanente: gli uffici, gli hangar e le officine saranno bloccati, gli equipaggi non saliranno a bordo. «Per ora possiamo annunciare che l'assemblea inizia martedì, quando terminerà non dipende da noi - attacca Franco Monaco, segretario provinciale della Filt-Cgil - Fino a quando l'azienda non riapre la trattativa e torna sui suoi passi nessuno andrà al lavoro e l'aeroporto rimarrà paralizzato». L'ipotesi - di fronte agli agenti della Digos nessuno lo dice a voce alta - è quella di occupare la pista e bloccare a oltranza decolli e atterraggi. «Non abbiamo nessuna intenzione di rispettare la legge sullo sciopero - grida Massimo Casotto dell'Anpac - Se vogliamo far sentire la nostra voce dobbiamo per forza organizzare un'azione di forte disobbedienza». E così sarà, i viaggiatori sono avvisati.

SCALO NEL CAOS Dalle sei del mattino l'ingresso del Costa Smeralda sarà presidiato da operai, impiegati e assistenti di volo. Le proteste inizieranno in contemporanea anche a Milano (nella base della vecchia Eurofly) e negli altri aeroporti dove ogni giorno fanno tappa gli aerei della compagnia sarda. «Non so quanto tempo ci vorrà per vincere questa battaglia - ripete Alfideo Farina della Cisl - Una cosa è certa: noi venderemo cara la pelle».

I RITARDI I primi disagi per i viaggiatori sardi sono iniziati ieri mattina: al Costa Smeralda partenze e arrivi hanno accumulato quasi due ore di ritardo.

A Firenze è scoppiato il caos: «Il nuovo contratto Meridiana fly prevede che a bordo di alcuni aerei ci siano quattro assistenti - spiega Marco Bardini della Uil - E invece la compagnia pretendeva di imbarcarne solo tre. Non abbiamo permesso l'ennesima violazione del contratto». Oggi andrà peggio e da domani si rischia di rimanere a terra: «Non ci fermiamo finché non si risolvono i contenziosi di tutte le categorie», ribadisce Fabrizio Contino dell'Anpav. Stefano Pisani (Anpac) rincara la dose: «Attueremo un blocco assoluto». Agguerrite anche le dipendenti del call center: «Questa battaglia deve interessare anche i politici e la gente - dice Mariella Putzu - Se si tagliano i nostri stipendi si impoverisce l'economia di tutta la Gallura».
NICOLA PINNA
 

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Bannato
17 Marzo 2007
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Firenze FLR - Barcelona LEBL
PRIMO PIANO
L'INTERVISTA.
Gianni Rossi, amministratore delegato della compagnia, chiarisce: «Non ci saranno esuberi, conti a posto nel 2011»
«Contro l'azienda solo l'un per cento di lavoratori»
Martedì 02 marzo 2010
I l matrimonio è fatto. Ma in luna di miele non sembra sia partito nessuno. Anzi. Meridiana fly - scambio di anelli tra Meridiana ed Eurofly - viaggia sul filo della rivolta. Sotto tiro è (ri)finito l'amministratore delegato Gianni Rossi. Ma l'ad non ci sta: «Le persone che remano contro l'azienda, e quindi i posti di lavoro, sono ridotte a meno dell'un per cento».
Piloti, hostess e stewart sul piede di guerra, tecnici della manutenzione (Meridiana maintenance) pronti a bloccare gli aeroporti. Una polveriera. È preoccupato?

«No, assolutamente. Anche perché la situazione è completamente diversa da quella che taluni sindacalisti cercano di descrivere. Con l'impegno straordinario di tutti i dipendenti e, soprattutto, l'importante sostegno assicurato dall'azionista di riferimento, la compagnia sta cercando di uscire a testa alta da un contesto economico e competitivo certamente difficile».

Alla manutenzione temono esuberi. Ce ne saranno?
«No. Anzi: prevediamo un discreto numero di assunzioni. Con la manutenzione avevano due possibilità: affidarla a terzi (Lufthansa technics, Sr technics), e voleva dire chiudere impianti e lasciare per strada oltre 300 persone, oppure cercare un partner industriale a livello europeo. Iberia, con la quale abbiamo rapporti consolidati più che decennali, ha accettato di partecipare alla nuova iniziativa. Anche Regione e Sfirs, con evidente lungimiranza, supporteranno finanziariamente gli investimenti».

Trasferimenti da Olbia a Milano, o viceversa? «Abbiamo completato la fase più delicata, quella dell'integrazione operativa. Faremo le scelte opportune e necessarie nell'interesse generale».

Con “Meridiana maintenance”, a sentire i dipendenti si taglia sul costo del lavoro. Per tutti contratti da metalmeccanici.
«Il settore delle manutenzioni aeronautiche è in rapida evoluzione. Per trovare un equilibrio sostenibile a garanzia dei posti di lavoro, occorre una buona dose di realismo e molto impegno».

Conferma lo sviluppo del settore manutenzione del 12 per cento, fino al 2012, da 40 a 50 milioni?
«Io posso confermare il piano industriale approvato da Meridiana, Meridiana fly, Iberia e Sfirs: prevede un traguardo di 52 milioni per il 2012».

A piloti e assistenti di volo ha tagliato lo stipendio del 7 per cento sul fisso (accordo del 31 marzo).Quanto ha risparmiato la compagnia?
«È più corretto dire che ogni categoria sta facendo la propria parte. Ma i maggiori sacrifici sono stati chiesti al personale di terra, con una specifica procedura di mobilità».

I piloti l'accusano pure di usare l'accetta sulle ferie?
«I piloti sono, al pari dei dirigenti, la figura apicale della struttura. Di questi aspetti marginali sapranno valutarne il peso effettivo. Vorrei evidenziare che tra comandante e azienda esiste un rapporto di tipo fiduciario, in quanto sono molto elevate le loro responsabilità sia rispetto ai passeggeri che alla stessa azienda».

Non avete rinnovato i contratti ai piloti a tempo determinato per assumere cassaintegrati Alitalia.
«Si tratta di pochissime unità che stanno facilitando il percorso di addestramento dei nostri equipaggi. Sui piloti, comunque, facciamo una valutazione tecnico-professionale e comportamentale. Non selezioniamo in base alla provenienza».

Dal 2006 al 2010 erano previsti 400 milioni di investimenti, di cui 360 per rinnovare la flotta. Perché è tutto fermo?
«Il prerequisito era l'accordo sindacale con i naviganti. L'abbiamo raggiunto nei primi mesi 2009 e avviato la sostituzione della flotta Md80 dopo l'estate. Patti rispettati».

Quali margini di crescita per Meridiana fly?
«Vogliamo giocare un ruolo importante in Italia, siamo il secondo vettore nazionale. In Sardegna ci interessa partecipare al progetto di sviluppo turistico. Siamo in grado di fare la nostra parte, come sta avvenendo su Tortolì e le ipotesi di nuovi voli ad Alghero».

Gli ostacoli potenziali?
«Il settore del trasporto aereo evolve molto rapidamente. E non essendoci barriere all'ingresso di nuovi player, esiste anche un fenomeno di apertura e chiusura di piccoli vettori che determina ulteriori difficoltà per i vettori più solidi e per i passeggeri. La crisi del settore nel biennio 2009-10 porterà, a mio avviso, un nuovo scenario sui modelli di business possibili. Si vede un ritorno di molte aerolinee nella sfera “pubblica”».

I conti sono a posto?
«Nessuna compagnia oggi può vantare una situazione economica positiva. Abbiamo una previsione di ritorno all'equilibrio economico nel 2011. Con Meridiana maintenance e Meridiana fly, siamo nella migliore posizione per affrontare meglio la ripresa e lo sviluppo dei diversi business nei quali siamo impegnati».
ALESSANDRA CARTA
 

Cadozzo

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Oggi non si vola

Dando uno sguardo ai voli su Olbia e Cagliari sembrerebbe esserci qualche problemino.:D
 

Mirta

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15 Maggio 2009
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Ad Olbia ci saranno 200 persone a protestare, hanno impedito agli equipaggi di entrare con lancio di farina e uova, non è partito nessun aereo. Questa volte sono riusciti a far incavolare tutte le categorie!
 

Cadozzo

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18 Novembre 2008
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AEREI: CAOS A OLBIA PER SCIOPERO MERIDIANA, CANCELLATI 2 VOLI

AEREI: CAOS A OLBIA PER SCIOPERO MERIDIANA, CANCELLATI 2 VOLI

(AGI) - Olbia, 3 mar. - Caos all'aeroporto Costa Smeralda di Olbia per lo sciopero dei lavoratori di Meridiana Fly. Questa mattina gli assistenti di volo in partenza si sono presentati allo scalo con le divise sporche, dichiarando di essere stati fatti oggetto di un lancio di uova e farina. La compagnia e' stata costretta a cancellare due voli, anche per la contemporanea assenza dei tecnici di linea della manutenzione che, insieme a centinaia di altri dipendenti dei diversi settori, stanno astenendosi dal lavoro per protesta contro il nuovo contratto applicato dalla compagnia nata dalla fusione di Meridiana ed Eurofly. Cancellati i voli Olbia-Cagliari-Verona delle 6.30 e Olbia-Roma delle 7.30, forti ritardi si registrano sul resto dell'operativo ma un quadro piu' preciso sara' fornito nelle prossime ore. Lo sciopero non e' stato proclamato dai sindacati che partecipano comunque al presidio insieme ai tecnici del polo manutentivo, agli assistenti di volo, amministrativi e addetti al call center. (AGI) Cli/Sol
 

licorice

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24 Aprile 2009
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Diritto a scioperare, ma io vedo solamente persone che vogliono che la loro società chiuda.
lavori in meridiana e hai il polso della situazione o sei anche tu del club "i dipendenti sono sicuramente scemi, o alla meglio capricciosini (varianti: prosciutto sugli occhi,fuori dalla realta', la crisi,la crisi,sa, la crisi)"?
 
lavori in meridiana e hai il polso della situazione o sei anche tu del club "i dipendenti sono sicuramente scemi, o alla meglio capricciosini (varianti: prosciutto sugli occhi,fuori dalla realta', la crisi,la crisi,sa, la crisi)"?
No non lavoro in Meridiana, ma sono uno di quelli che dice che i lavoratori hanno tutte le ragioni del mondo, ma Meridiana non è nemmeno una società miliardaria e se non riescono a vedere che il mondo attorno a loro non gira rimane fermo non ci sono soldi e c'è la crisi, e i lavoratori invece di ringraziare il cielo di avere uno stipendio e un lavoro si lamentano perche' vogliono piu' soldi, perche' vogliono questo e quello onestamente ... perdono la mia solidarietà.... Poi possono avere tutte le ragioni del mondo, ma poi se IG chiude voglio vedere la loro faccia contenta!
 

dummybuster

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28 Settembre 2009
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N45387 E008434
www.tuttovola.org
No non lavoro in Meridiana, ma sono uno di quelli che dice che i lavoratori hanno tutte le ragioni del mondo, ma Meridiana non è nemmeno una società miliardaria e se non riescono a vedere che il mondo attorno a loro non gira rimane fermo non ci sono soldi e c'è la crisi, e i lavoratori invece di ringraziare il cielo di avere uno stipendio e un lavoro si lamentano perche' vogliono piu' soldi, perche' vogliono questo e quello onestamente ... perdono la mia solidarietà.... Poi possono avere tutte le ragioni del mondo, ma poi se IG chiude voglio vedere la loro faccia contenta!
Questo è parlare seriamente, non è questo il momento di fare rivendicazioni, mantenere il posto di lavoro, è già un enorme successo!!
 

pamico

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26 Dicembre 2007
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No non lavoro in Meridiana, ma sono uno di quelli che dice che i lavoratori hanno tutte le ragioni del mondo, ma Meridiana non è nemmeno una società miliardaria e se non riescono a vedere che il mondo attorno a loro non gira rimane fermo non ci sono soldi e c'è la crisi, e i lavoratori invece di ringraziare il cielo di avere uno stipendio e un lavoro si lamentano perche' vogliono piu' soldi, perche' vogliono questo e quello onestamente ... perdono la mia solidarietà.... Poi possono avere tutte le ragioni del mondo, ma poi se IG chiude voglio vedere la loro faccia contenta!

Stendiamo un velo pietoso su questa tua disamina. Ma chi vuole più soldi? il fatto è che qui c'è una gara al ribasso, mentre i manager si riempiono le tasche. nessuno vuole più soldi, ma che almeno a un aumento di lavoro lo stesso stipendio.:mad: scusa abeno ma mi hai deluso con questa tuo post
 

pamico

Utente Registrato
26 Dicembre 2007
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Questo è parlare seriamente, non è questo il momento di fare rivendicazioni, mantenere il posto di lavoro, è già un enorme successo!!
si tra un pò i lavoratori dovranno pagare il biglietto d'ingresso. O siete ricchi sfondati, o dei figli di papà. Oppure dei comunisti che vogliono tutto appiattito al ribasso senza differenze di classe e status. Fate pena, rispettate le proteste per chi lotta per i propri diritti. Pensate i lavoratori si divertano a dover riccorrere a determinate proteste? Sarebbe preferibile lavorare sereni e soddisfatti, e orgogliosi dell'azienda alla quale si offre la propria mano d'opera.
 
Stendiamo un velo pietoso su questa tua disamina. Ma chi vuole più soldi? il fatto è che qui c'è una gara al ribasso, mentre i manager si riempiono le tasche. nessuno vuole più soldi, ma che almeno a un aumento di lavoro lo stesso stipendio.:mad: scusa abeno ma mi hai deluso con questa tuo post
Ribadisco quello che vedo, ;) non quello che so'...difatti ho scritto varie ipotesi non una quella reale :) Il problema è che io vedevo uno spiraglio di risanamento di IG, ma questo blocco dei dipendenti proprio non lo capisco... :) Soprattutto pensando al fatto che in Italia ci sono moltissimi in cassa integrazione e fra poco decadra' pure l'Art18. Quindi avrei ancora di piu' paura a scioperare :)
 
si tra un pò i lavoratori dovranno pagare il biglietto d'ingresso. O siete ricchi sfondati, o dei figli di papà. Oppure dei comunisti che vogliono tutto appiattito al ribasso senza differenze di classe e status. Fate pena, rispettate le proteste per chi lotta per i propri diritti. Pensate i lavoratori si divertano a dover riccorrere a determinate proteste? Sarebbe preferibile lavorare sereni e soddisfatti, e orgogliosi dell'azienda alla quale si offre la propria mano d'opera.
attento pamico, qua nessuno sta offendendo o altro :)
 

malpensante

Bannato
6 Novembre 2005
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bel paese là dove 'l sì suona
si tra un pò i lavoratori dovranno pagare il biglietto d'ingresso. O siete ricchi sfondati, o dei figli di papà. Oppure dei comunisti che vogliono tutto appiattito al ribasso senza differenze di classe e status. Fate pena, rispettate le proteste per chi lotta per i propri diritti. Pensate i lavoratori si divertano a dover riccorrere a determinate proteste? Sarebbe preferibile lavorare sereni e soddisfatti, e orgogliosi dell'azienda alla quale si offre la propria mano d'opera.
Dovresti capire che non esiste alcun diritto a lavorare alle proprie condizioni.

IG è un' azienda che fa acqua da tutte le parti e mi sembra di vedere il replay in peggio della situazione Alitalia di qualche anno fa, senza però poter sperare nel medesimo epilogo.

Meridiana da molto tempo non ha futuro e ne ha ancora meno se i lavoratori si intestardiscono.
 

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Bannato
17 Marzo 2007
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Firenze FLR - Barcelona LEBL
IL COMANDANTE
Gigi Carbini tenta la mediazione
«La protesta va fermata e l'azienda si confronti»
Mercoledì 03 marzo 2010

OLBIA Dalla cabina di pilotaggio alla trincea. Per tentare il cambio di rotta, ultima manovra possibile «perché senza passi indietro andiamo davvero tutti a casa. Bisogna fermare la protesta, e tornare al lavoro. Ma l'azienda deve aprire il confronto». Gigi Carbini, comandante e consigliere comunale Pdl, tesse la tela della concordia sull'asse management-sindacati. Come due anni fa, quando Meridiana volava a un passo dalla chiusura. Decisiva fu la battaglia nell'assise municipale e poi il viaggio a Parigi, a casa del principe-azionista Karim Aga Khan. Carbini era lì, e oggi come allora prova a riannodare i fili dello scontro. «A nessuno - sottolinea - fa piacere perdere i diritti acquisiti, ogni rivendicazione è legittima. Ma non esiste alternativa ai sacrifici, i tempi sono cambiati: se vogliamo lo stipendio sicuro per i prossimi vent'anni, dobbiamo abbandonare il muro contro muro. Diversamente salta il piano di rilancio, e lavoro non ce ne sarà per nessuno».

Da stamattina si capirà se in Meridiana fly l'invito è raccolto. Per il comandante le parole d'ordine sono due: «Conciliazione e concertazione, in un tavolo ristretto, l'azienda è nostra, non dell'amministratore delegato. Non vedo motivo perché non si raggiunga un accordo, fino ad oggi l'azionista di riferimento ha dimostrato massima disponibilità». Carbini guarda in prospettiva: «Siamo il secondo vettore italiano. Rinunciare oggi a un passo indietro, significa ipotecare il futuro. Ma soprattutto demolire un percorso condiviso con l'accordo del 31 marzo».

A tenere la barra dritta sullo stop alla protesta è anche Settimo Nizzi, deputato Pdl e capogruppo del partito in Consiglio, dal 2008 in prima linea nel salvataggio della compagnia. «La ristrutturazione di Meridiana fly è un passaggio doloroso, ma obbligato per uscire dalla crisi. Come classe politica ribadiamo il nostro impegno al principe Aga Khan perché il percorso di rilancio agganci anche lo sviluppo turistico. Con nuovi investimenti negli scali di Tortolì e Alghero, e il campus universitario a Olbia».
ALESSANDRA CARTA
 
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