Alitalia/ Avia: Con assunzioni per azienda Cai rischia cause
Roma, 24 nov. (Apcom) - Lettera aperta del presidente dell'Avia, Antonio Di Vietri, agli assistenti di volo di Alitalia. Il sindacalista evidenzia il richio che la Cai possa trovarsi davanti a centinaia di ricorsi se dovesse assumere per azienda di appartenenza anziché dal bacino unico. "La vicenda Alitalia - di cui noi dipendenti siamo vittime collaterali - è uno straordinario esperimento in vitro, che verrà forse riprodotto in altre realtà e di cui il paese non ha percepito la potenziale eversività sociale, distratto com'era da un'abile e concertata campagna mediatica", scrive Di Vietri.
Secondo Di Vietri, "termini come 'macelleria sociale' e 'caporalato' ben si coniugano, purtroppo, con l'avvenuta negazione ideologica di vincoli solidaristici e morali. Come spiegare, altrimenti, la non concessione immediata del part-time che, da solo, contribuirebbe ad evitare la perdita di centinaia di posti di lavoro ed il relativo costo per la collettività, oppure la pervicace negazione dell'esonero notturno a quelle madri che, invece, ne hanno buon diritto".
Di Vietri scrive agli assistenti di volo che "sembrerebbe, infatti, che nella lettera di assunzione sia esplicitamente richiesto di effettuare attività continuativa di più giorni. Ma non basta: parrebbe che ci siano stravolgimenti degli accordi di Palazzo Chigi, anche per quanto attiene i criteri di assunzione. Anziché attingere dal previsto bacino unico di categoria, si procederebbe ad assunzioni per azienda di appartenenza, qualifica ed area geografica, con la certezza di generare sperequazioni e situazioni paradossali. Ciò costringerebbe centinaia di assistenti di volo, per poter lavorare, a trasferirsi dall'oggi al domani su sedi periferiche e, magari, ad essere impiegati subordinati a colleghi con minore esperienza. Altre centinaia, invece, non verrebbero assunti, nonostante la maggiore anzianità digruppo".
"Un pasticcio ingovernabile che probabilmente genererà centinaia di cause.Un pasticcio evitabile se, solamente, si usasse il buon senso. Se la Cai continuerà per questa strada, si troverà a gestire un progetto fragile, nella sua arroganza, che difficilmente genererà valore, in assenza di un costruttivo coinvolgimento dei dipendenti".