Trasporto aereo: l’incertezza negli Usa minaccia il settore, l’Europa resiste
La debolezza del mercato americano costringe a rivedere le previsioni delle compagnie. In Europa meno instabilità, ma i prezzi dei biglietti in calo
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La debolezza del mercato americano costringe a rivedere le previsioni delle compagnie. In Europa meno instabilità, ma i prezzi dei biglietti in calo
La debolezza economica scatenata dalle tensioni commerciali e i rischi di recessione saranno il nuovo cigno nero del settore del trasporto aereo che a fatica si era ripreso dalla grave crisi Covid di cinque anni fa. I primi segnali sono arrivati dai risultati trimestrali delle principali compagnie aeree americane costrette a ritirare le previsioni per l’anno in corso per l’eccessiva incertezza: il timore di recessione economica e la debole fiducia dei consumatori hanno ridotto i viaggi a livello nazionale, meno quelli internazionali verso l’Europa che al momento resistono.
Debolezza economica negli Stati Uniti
Secondo l’agenzia di rating S&P’s «il mercato aereo statunitense registra un andamento della domanda più debole del previsto, in particolare per quanto riguarda i viaggi nazionali, rispetto ad altre regioni» segnalando anche un calo generale delle prenotazioni di viaggi aerei in entrata negli Stati Uniti. Una prima indicazione era venuto da Virgin Airlines che aveva rilevato un rallentamento dei viaggi da Londra verso gli Stati Uniti, la tratta più remunerativa per i vettori. Gli ultimi dati della IATA confermano che i viaggi nazionali negli Stati Uniti sono in calo del 4,2% su base annua a febbraio, mentre il traffico internazionale nordamericano si è contratto dell’1,5 per cento. Le tendenze del settore aereo del 2025 mostrano una netta divergenza geografica, con il mercato statunitense più deboli che altrove: una divaricazione segnata anche dalla Borsa: dall’inizio dell’anno, l’indice dei titoli delle compagnie americane è negativo del 30% mentre quello europeo è positivo del 5 per cento.
Instabilità economica globale e timori di recessione in Europa
L’instabilità economica globale innescata dalle minacce tariffarie del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump sta aggravando i timori di una recessione in Europa, con ricadute sulle spese di consumo e di viaggio. Le compagnie aeree europee pubblicheranno i risultati del primo trimestre a partire da martedì con i risultati di Lufthansa e mercoledì Air France KLM. I vettori hanno già fatto sapere che in caso di crisi della domanda, ridurranno la capacità per salvaguardare i margini.
Gli analisti di Ubs sono fiduciosi sul risultati del primo trimestre nonostante il periodo sia stato costellato da rallentamenti dovuti allo sciopero aeroportuale in Germania, all’incendio a Londra Heathrow e all’aumento delle tasse di volo in Olanda e Francia. L’aspetto positivo è la discesa del prezzo del petrolio e quindi del costo del kerosene da aviazione e all’indebolimento del dollaro dal momento che i contratti nel settore sono espressi nella valuta americana.
Prospettive diverse per le compagnie aeree europee
Più cauti sul resto dell’anno tanto da spingere gli analisti della banca svizzera a tagliare le stime per le compagnie di bandiera a causa della debolezza dei viaggi verso gli Stati Uniti: gli europei stanno già prenotando meno viaggi negli Stati Uniti da quando il presidente americano Donald Trump è entrato in carica a gennaio di quest’anno, a causa dei timori sul rischio politico e alle possibili difficoltà legate all’immigrazione. Le low cost europee restano immuni dai rischi americani perché focalizzate sul mercato intra europeo meno soggetto alle tensioni commerciali e non esposte ai dazi e in caso di rallentamento dell’economia è probabile che la scelta si indirizzi verso i viaggi a corto raggio piuttosto che a lungo raggio per il costo più contenuto.
Ryanair aveva avvertito che avrebbe potuto registrare un modesto aumento dei prezzi dei biglietti quest’estate, ma che non sarebbe riuscita a recuperare le perdite dell’anno scorso, mentre Air France-KLM ha affermato che avrebbe preso in considerazione la possibilità di ridurre il prezzo dei biglietti aerei della classe economica per incrementare i viaggi transatlantici. UBS prevede un calo delle tariffe per le tre principali compagnie aeree europee, Lufthansa, Air France-KLM e IAG tra il 4% e lo 0,25 per cento.
In Italia calo delle prenotazioni dagli Usa e costo dei biglietti più contenuto
L’Italia e la Spagna rimangono tra le destinazioni più popolari tra gli europei che potrebbero approfittare di un calo delle tariffe. Per gli americani, invece, le prenotazioni effettuate da gennaio a marzo per volare in luglio in Italia sono inferiori del 16%, secondo il sito di analisi del settore aeronautico Cirium. Anche la capacità offerta da tutte le compagnie aeree per il bel Paese è più bassa del 14% rispetto al 2024 e i prezzi dei biglietti più contenuti del 4 per cento. Forse sarà anche a causa del climate change: l’estate italiana è troppo calda, meglio volare verso paesi europei più miti.
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