777 e 330….
Il problema, secondo me, è avere 76 aerei di corto e medio raggio.24 WB + 321 LR secondo me sono un numero congruo per ITA considerando che i voli LR vanno anche feederati
La cosa che mi lascia maggiormente perplesso è il numero dei WB: 24...
Non ci sarà un errore e la cifra esatta magari è 42?
A mio umilissimo parere 42 WB su 100 totali avrebbe un senso, 24 completamente no.
A meno che... almeno una quindicina tra i NB non siano dei 321LR "Cho-Cho San Configuration", allora si che tutto quanto potrebbe anche avere una ragion d'essere
Piano Fenice 4.0.
Basta che invece di "Piano Fenice" non diventi "Piano Savonarola" oppure "Piano Giordano Bruno"Sarebbe interessante capire come mai questa volta dovrebbe avere successo.
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Ammesso che il piano industriale sia quello, la sola risposta che mi viene in mente è che LH si aspetti vantaggi enormi dall'integrazione nel gruppo.
Se prendiamo come parametro a regime i circa 3MLD€ che AZ faceva negli ultimi anni, un risparmio del 13% sarebbe quantificabile attorno ai 400M€. Davvero tanta roba.IB e BA hanno, alla fine dell'integrazione in IAG, ottenuto sinergie pari a 600m di euro, o 13% delle revenues di IB.
Ricordo male o 24 è esattamente il numero di WB che aveva Alitalia quando ha raggiunto il suo massimo di flotta lungo raggio? (Epoca 777, MD11, 767)
Il network era pseudo decente mi pare con due destinazioni in India, due in Giappone, 6 negli Stati Uniti più 1 in Canada, quelle di adesso in America del Sud più Caracas, Lagos/Accra e Dakar in Africa e mi sembra Dubai nel medio oriente (IKA era operata da NB).
Insomma non era malissimo come network soprattutto considerando che molti voli erano da due hubs.
Se prendiamo come parametro a regime i circa 3MLD€ che AZ faceva negli ultimi anni, un risparmio del 13% sarebbe quantificabile attorno ai 400M€. Davvero tanta roba.
Se prendiamo come parametro a regime i circa 3MLD€ che AZ faceva negli ultimi anni, un risparmio del 13% sarebbe quantificabile attorno ai 400M€. Davvero tanta roba.
Un momento, pero'. I 600m di sinergie che citavo erano un misto di risparmi/increased revenues e, soprattutto, sono calcolati a livello di gruppo, quindi non solo in capo a IB. In altre parole, ITA dovrebbe spartire la torta col resto del gruppo LH.
Ipotizziamo spannometricamente che meta' di questi 400m finiscano in saccoccia a ITA, e ipotizziamo che siano tutto profitto o taglio di costi. ITA perde ancora 300m/anno.
I costi di start-up non vengono iscritti in un unico conto economico ma in diversi conti economici, sono iscritti a bilancio nello stato patrimoniale tra le immobilizzazioni immateriali e di solito sono ammortizzabili in un periodo di 5 anni quindi la spesa è ricorrente per 5 anni.In un post di @Seaking di qualche mese fa mi sembra che fossero quantificati 100-150 min di risparmi e 100-150 min di ricavi extra (vado a memoria).
Inoltre andrebbe quantificata la perdita dovuta ai costi di startup, se ad esempio per il 2022 potessimo ipotizzare le perdite dovute ai costi di startup pari al 30% (spesa non ricorrente negli anni) alla fine avremmo una perdita di 340 milioni.
Se con LH si riescono ad avere tra riduzione dei costi e ricavi 300 min extra la perdita diventerebbe di 40 mln diventando una cosa curabile con una gestione oculata.
Io, dall’integrazione, vorrei aspettarmi una mission specifica, un’identità, un posizionamento e una strategia competitiva. I numeri verranno.
Più che costi di start-up è più corretto chiamarli costi di avviamento tipo l’acquisto del ramo d’azienda, il brand Alitalia, etc.Perdonatemi ma quali “costi di start up”? ITA s’e trovata tutto pronto, e una compagnia ripulita dai debiti a spese nostre.