Thread Alitalia - Luglio 2018


Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.

Paolo_61

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
2 Febbraio 2012
7,946
1,934
Di sicuro pecco di ottimismo e di sicuro non succederà quanto dico, ma al governo - e in particolare col governo attuale, per cui é più importante esser visto fare qualcosa che fare veramentevqualcosa -conviene che ci sia qualcun altro a fare il lavoro, purché loro possano prendersene il merito e fregare i gonzi. La bravura di Delta, in questo caso, é stata esattamente questa, quella di far sembrare a tutti che Branson fosse ancora al comando (sebbene non lo sia mai stato, in VS), mentre allo stesso tempo facevano ció che volevano.

Non é uno scenario impossibile, ma presuppone un partner flessibile e furbo e un governo non convintissimo di avere la Storia dalla propria parte. Purtroppo LH é tutto tranne che flessibile o adattabile (siamo tedeschi dopotutto) e il nostro webmaster-vicepremier e l'assicuratore-ministro dei trasporti non hanno la benché minima cognizione dei loro limiti. Però, già che si parla di voli pindarici, é bello sognare.
Stai scordando un piccolo particolare.
L'obiettivo di Delta era massimizzare gli utili generati da VS, come azienda e come partner. L'obiettivo di un politico è massimizzare i voti (se va bene) o il potere e il sottogoverno nell'ipotesi intermedia, senza dimenticare l'eventuale profitto personale in caso di disonestà conclamata. Per questa ragione un governo è il peggior partner possibile in una JV
 

londonfog

Moderatore
Utente Registrato
8 Luglio 2012
10,443
2,648
Londra
... alcune tra le più gajarde sigle sindacali si lancerebbero al galoppo su Alitalia con lo stesso entusiasmo con cui Alarico si lanciò su Roma nel 410.
OT
Grazie, questa espressione mi ha ridato il buonumore perso durante una giornata dedicata a tentare di rimediare castronerie burocratiche altrui.
Fine OT
 

londonfog

Moderatore
Utente Registrato
8 Luglio 2012
10,443
2,648
Londra
Di sicuro pecco di ottimismo e di sicuro non succederà quanto dico, ma al governo - e in particolare col governo attuale, per cui é più importante esser visto fare qualcosa che fare veramentevqualcosa -conviene che ci sia qualcun altro a fare il lavoro, purché loro possano prendersene il merito e fregare i gonzi. La bravura di Delta, in questo caso, é stata esattamente questa, quella di far sembrare a tutti che Branson fosse ancora al comando (sebbene non lo sia mai stato, in VS), mentre allo stesso tempo facevano ció che volevano.

Non é uno scenario impossibile, ma presuppone un partner flessibile e furbo e un governo non convintissimo di avere la Storia dalla propria parte. Purtroppo LH é tutto tranne che flessibile o adattabile (siamo tedeschi dopotutto) e il nostro webmaster-vicepremier e l'assicuratore-ministro dei trasporti non hanno la benché minima cognizione dei loro limiti. Però, già che si parla di voli pindarici, é bello sognare.
Vorrei anche aggiungere che VS era in crisi perche' operava principalmente P2P, anche se la maggior parte delle rotte avevano un forte traffico p2p. VS ha portato a DL una 'base' a LHR, da qui il passaggio di voli per LHR da DL a VS dagli aeroporti USA che non sono uno hub DL. VS ha anche aumentato la sua presenza a Manchester sul lungo raggio. L'intervento su AZ dovrebbe essere leggermente diverso, vale a dire creare una compagnia che ha una hub a FCO anziche' una linea aerea che porta esclusivamente passeggeri da/per l'Italia. Avendo letto tutto e il contrario di tutto sulle intenzioni di LH, e' un po' complicato fare paralleli fra VS e DL e AZ e LH (a dire la verita' sarebbe complicato azzardare pronostici su ogni altro partner)
 
F

flyboy

Guest
OT
Grazie, questa espressione mi ha ridato il buonumore perso durante una giornata dedicata a tentare di rimediare castronerie burocratiche altrui.
Fine OT
OT2
Siamo di fronte ad uno dei più incredibili, eclatanti e scomposti saccheggi d'Italia. Alarico in confronto fu un dilettante.
Ma siamo sicuri di essere OT?
Fine OT2
 

belumosi

Socio AIAC 2025
Utente Registrato
10 Dicembre 2007
15,084
3,513
Siamo di fronte ad uno dei più incredibili, eclatanti e scomposti saccheggi d'Italia. Alarico in confronto fu un dilettante.
Da incidere nel marmo a caratteri cubitali.
Stai attento però, perchè qualcuno potrebbe scriverti che essendo sacro il rispetto del diritto nel Belpaese, dovresti denunciare i presunti saccheggiatori. ;) :)
Ma siamo sicuri di essere OT?
Purtroppo è la cosa più in topic di tutte.
 
Ultima modifica:

Farfallina

Utente Registrato
23 Marzo 2009
16,841
1,776
Di sicuro pecco di ottimismo e di sicuro non succederà quanto dico, ma al governo - e in particolare col governo attuale, per cui é più importante esser visto fare qualcosa che fare veramentevqualcosa -conviene che ci sia qualcun altro a fare il lavoro, purché loro possano prendersene il merito e fregare i gonzi. La bravura di Delta, in questo caso, é stata esattamente questa, quella di far sembrare a tutti che Branson fosse ancora al comando (sebbene non lo sia mai stato, in VS), mentre allo stesso tempo facevano ció che volevano.

Non é uno scenario impossibile, ma presuppone un partner flessibile e furbo e un governo non convintissimo di avere la Storia dalla propria parte. Purtroppo LH é tutto tranne che flessibile o adattabile (siamo tedeschi dopotutto) e il nostro webmaster-vicepremier e l'assicuratore-ministro dei trasporti non hanno la benché minima cognizione dei loro limiti. Però, già che si parla di voli pindarici, é bello sognare.
Il problema è che la prima decisione che il gonzo al 49% vorrebbe prendere e che scontenta certi sostenitori finisce come con EY e cioè in minoranza e preso a calci nel sedere e fatto passare per incapace e approfittatore.
 

nicolap

Amministratore AC
Staff Forum
10 Novembre 2005
29,125
1,201
Roma
Il problema è che la prima decisione che il gonzo al 49% vorrebbe prendere e che scontenta certi sostenitori finisce come con EY e cioè in minoranza e preso a calci nel sedere e fatto passare per incapace e approfittatore.
Ma che importa! Ne abbiamo già due felici qui. Questa è la soddisfazione.
 

13900

Utente Registrato
26 Aprile 2012
10,686
9,280
Stai scordando un piccolo particolare.
L'obiettivo di Delta era massimizzare gli utili generati da VS, come azienda e come partner. L'obiettivo di un politico è massimizzare i voti (se va bene) o il potere e il sottogoverno nell'ipotesi intermedia, senza dimenticare l'eventuale profitto personale in caso di disonestà conclamata. Per questa ragione un governo è il peggior partner possibile in una JV
Il mio paragone era Lufthansa nei panni di Delta e Di Maio in quelli di Branson. Sono un po' ingiusto con Riccardino, vero, ma nemmeno fin troppo.

Il problema è che la prima decisione che il gonzo al 49% vorrebbe prendere e che scontenta certi sostenitori finisce come con EY e cioè in minoranza e preso a calci nel sedere e fatto passare per incapace e approfittatore.
Vorrei anche aggiungere che VS era in crisi perche' operava principalmente P2P, anche se la maggior parte delle rotte avevano un forte traffico p2p. VS ha portato a DL una 'base' a LHR, da qui il passaggio di voli per LHR da DL a VS dagli aeroporti USA che non sono uno hub DL. VS ha anche aumentato la sua presenza a Manchester sul lungo raggio. L'intervento su AZ dovrebbe essere leggermente diverso, vale a dire creare una compagnia che ha una hub a FCO anziche' una linea aerea che porta esclusivamente passeggeri da/per l'Italia. Avendo letto tutto e il contrario di tutto sulle intenzioni di LH, e' un po' complicato fare paralleli fra VS e DL e AZ e LH (a dire la verita' sarebbe complicato azzardare pronostici su ogni altro partner)
Non bisogna poi dimenticare la variabile "Visigoti". Nel momento in cui la nazionalizzazione venisse effettivamente implementata (cosa non facile, nonostante i proclami di 'sti scappati di casa), alcune tra le più gajarde sigle sindacali si lancerebbero al galoppo su Alitalia con lo stesso entusiasmo con cui Alarico si lanciò su Roma nel 410.
Tutto quello che dite è vero, e non metto in dubbio che ci sono più chances per il Toro di vincere lo scudetto, infilando due gol al derby alla Juve di cui uno dopo un sombrero a CR7. Era un po' di fantapolitica.
 

TW 843

Senior Member
6 Novembre 2005
32,801
786
49
Azionista LibertyLines
Ragazzi, suvvia un minimo di serietà, ma non sapete che adesso c’è chi veglia su di noi?

Tipo lei, che, nel caso non ve ne foste accorti immediatamente, sappiate che è pure imparentata con Dante Alighieri.

 

ripps

Utente Registrato
17 Giugno 2017
1,388
0
"Sono in corso da parte di questo governo le interlocuzioni necessarie per assicurare un futuro a questa azienda, per tutelare al meglio le esigenze dei lavoratori e del Gruppo e mi spenderò in prima persona con tutti i player internazionali per trovare un futuro all'azienda Alitalia". Parole di Luigi di Maio alla Camera dei Deputati, non sono ancora le dieci del mattino. Poco dopo è il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli a tornare sul tema: "L'italianità è un punto fondamentale nel futuro" di Alitalia "torneremo a farla diventare compagnia di bandiera con il 51% in capo all'Italia e con un partner che la faccia volare" dice a Rainews24. Tanto basta perché scatti la corsa a capire più nel dettaglio cosa significhino quelle due frasi. Quella di Di Maio che parla di "player internazionali", l'altra che parla di italianità al 51%.

Già in campagna elettorale, Lega e M5s si erano espresse contro la vendita dell'ex compagnia di bandiera e per il mantenimento della sua italianità. Dalla base M5s si è spesso pronunciata la parola "nazionalizzazione". Poi nel contratto di Governo si opta per un "rilancio" di Alitalia, "nell'ambito di un piano strategico che non può prescindere dalla presenza di un vettore nazionale competitivo". Nazionale sì dunque, ma a capitale straniero, forse? Fra le compagnie in corsa per l'acquisizione del vettore di bandiera, finito in amministrazione straordinaria (leggi fallimento controllato) non ci sono "vettori italiani". Sul tavolo dei commissari straordinari giacciono tre offerte, che fanno capo rispettivamente alla tedesca Lufthansa, all'inglese EasyJet accompagnata dal fondo americano Cerberus, e all'ungherese Wizz air.

Sarà una di loro il partner industriale (al 49%) che, a interpretare le parole di Toninelli, dovrebbe "far volare" la compagnia al 51% italiana? Difficile rispondere, tanto più che sulla nazionalità e sulla quota di capitale di un eventuale partner industriale, il vicepremier e ministro dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio si è dimostrato più possibilista del collega alle Infrastrutture. "Stiamo attivando le interlocuzioni con tanti player" dice Di Maio sollecitato dai giornalisti a Montecitorio, e alla domanda se ci sia una preferenza per soggetti nazionali o internazionali il vicepremier non mette veti o preclusioni: "tutti i tavoli sono aperti, l'obiettivo è tutelarla".

Conte, abbiamo aperto il dossier - "Su Alitalia prenderemo in mano il dossier a breve e ci confronteremo. E' un dossier aperto". Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte a margine delle celebrazioni per i 20 anni della Polizia postale.

M5s, in primo piano interesse lavoratori e Paese - "Con i ministri Di Maio e Toninelli il destino di Alitalia è finalmente legato agli interessi dei lavoratori e del Paese: basta con le consorterie politiche e con soluzioni clientelari che hanno lasciato una lunga e drammatica scia di perdite e licenziamenti". Commenta così, il capogruppo M5S in commissione Trasporti alla Camera Emanuele Scagliusi, le parole dei ministri Di Maio e Toninelli sul futuro di Alitalia come compagnia di bandiera nuovamente in mano pubblica per il 51%. "L'abbiamo scritto a chiare lettere nel Contratto di governo e ora stiamo percorrendo esattamente quella strada: né salvataggio né sopravvivenza, ma un rilancio nell'ambito di un piano strategico dei trasporti che renda Alitalia un vettore nazionale competitivo, finalmente e nuovamente compagnia di bandiera" conclude il deputato.


http://www.ansa.it/sito/notizie/cro...lia_476253af-3d79-495b-999b-4657ead0d89a.html
 

TapiroVolante

Utente Registrato
13 Dicembre 2016
913
446
Ma il "2" in basso a destra è per caso il voto in grammatica?
Una mezza idea di soggetto, complemento e predicato verbale no, eh?
 

Dancrane

Amministratore AC
Staff Forum
10 Febbraio 2008
19,745
4,956
Milano
Eccolo qua

L'analisi di Daniele Martini
Alitalia, Toninelli: “Tornerà al 51% dello Stato”. Per i tecnici del Mit non ci sono veri compratori: l’alternativa è chiudere
18 luglio 2018
Alitalia, Toninelli: “Tornerà al 51% dello Stato”. Per i tecnici del Mit non ci sono veri compratori: l’alternativa è chiudere
COMMENTI
Le offerte di acquisto sono tanto fumo e poco arrosto: è la conclusione di chi per conto del ministro dei Trasporti ha esaminato le carte consegnate da Lufthansa, Easyjet e Wizzair ai tre commissari straordinari. Stando così le cose, si può dichiarare chiusa la compagnia oppure riproporre un ennesimo intervento pubblico
Sono tanto fumo e poco arrosto le offerte di acquisto per Alitalia. Sono arrivati a questa sorprendente e amara conclusione i tecnici che in questi giorni per conto del ministro dei Trasporti Danilo Toninelli hanno esaminato a fondo le carte consegnate nei mesi passati da Lufthansa, Easyjet e Wizzair ai tre commissari straordinari che da oltre un anno guidano la compagnia di Fiumicino. Più che offerte vere e proprie i tecnici hanno definito quei documenti solo “generiche manifestazioni di interesse non supportate da nessun deposito finanziario“. È partendo da questa constatazione che Toninelli è partito per delineare un primo approccio del governo ad Alitalia, una delle faccende più spinose lasciate in eredità dall’esecutivo precedente.

Parlare di un programma di intervento definito in tutte le sue parti è al momento assolutamente prematuro, si tratta di prime linee di intervento che si basano su un presupposto: stando così le cose, non essendoci compratori veri per la compagnia di bandiera, le alternative secche sono due. O prendere atto della situazione dichiarando chiusa una volta per tutte la storia di Alitalia con tutto quello che ciò si porterebbe dietro in termini soprattutto sociali ed economici. Oppure infrangere un tabù riproponendo un ennesimo intervento pubblico a favore della compagnia, cioè impegnare soldi dei contribuenti per tentare intanto di salvare il salvabile e in prospettiva di rilanciare l’azienda. “Alitalia sarà controllata dallo Stato per il 51 per cento“, ha dichiarato Toninelli aggiungendo che non è escluso che l’altro 49 possa essere ancora denaro di provenienza pubblica.

La malandata compagnia di Fiumicino dà lavoro a circa 12mila persone e una volta chiusa l’azienda il loro costo per le casse pubbliche in termini di protezione sociale sarebbe altissimo. Del resto sarebbe elevato anche il costo di un intervento pubblico per il rilancio aziendale. Dal punto di vista dell’immagine, inoltre, è molto rischioso per il governo proporre l’idea della nazionalizzazione dell’Alitalia. Per vari ordini di motivi: il primo è che i contribuenti hanno già inutilmente dato parecchio per la compagnia dal 2008 in poi. Cioè da quando Silvio Berlusconi decise per motivi tutti elettorali di boicottare la vendita in corso ad Air France mettendo in pista un manipolo di imprenditori privati che alla prova del nove si sono dimostrati improbabili e impreparati: l’azienda di Fiumicino ha gravato per oltre 7 miliardi di euro sulle tasche degli italiani.

I risultati sono stati pessimi. Dopo i capitani coraggiosi berlusconiani, nel 2015 è stato affidato agli arabi di Etihad il compito dei salvatori, ma anche in quel caso è finita male e i contribuenti hanno pagato. Da un anno ci provano i commissari ai quali il governo precedente ha affidato una dote di circa 900 milioni di euro, ma fin dall’inizio non si è capito se essi stessero lavorando per vendere davvero la compagnia a Lufthansa o se stessero giocando un’altra partita con una prospettiva più lunga. Di certo il fatto che le offerte recepite in questi mesi siano sostanzialmente fasulle a questo punto taglia la testa al toro: o Alitalia chiude o bisogna ricominciare daccapo, con nuovi manager, nuovi approcci e nuove strategie.

L’idea su cui il governo gialloverde sta lavorando è quella di un'”operazione di sistema”, cioè un intervento complessivo di politica dei trasporti che potrebbe far leva sulle Ferrovie dello Stato e forse anche sulla Cassa depositi e prestiti. Sia alle Fs sia alla Cassa è in corso il cambio dei vertici e questo potrebbe facilitare la possibilità di un qualche intervento a fianco di Alitalia. Alle Fs in particolare, sventato il tentativo del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, il leghista Giancarlo Giorgetti, di riconfermare la fiducia all’attuale amministratore, Renato Mazzoncini, la Lega sta proponendo il nome di Giuseppe Bonomi, un manager che ha sempre lavorato nel mondo dei trasporti e sembra individuato apposta per assecondare il nuovo corso. Bonomi all’inizio degli anni 2000 è stato presidente di Alitalia, poi ha guidato la compagnia Eurofly, è stato consigliere Anas e infine è stato a capo della Sea, la società degli aeroporti lombardi.
 

Dancrane

Amministratore AC
Staff Forum
10 Febbraio 2008
19,745
4,956
Milano
Solo una domanda: chi sono i “tecnici” che sono giunti a questa conclusione? Giusto perchè un sospetto mi coglie...
 

Farfallina

Utente Registrato
23 Marzo 2009
16,841
1,776
Solo una domanda: chi sono i “tecnici” che sono giunti a questa conclusione? Giusto perchè un sospetto mi coglie...
Accipicchia... almeno ci proponessero un nome nuovo... governo del cambiamento... certo che si stanno impegnando per farci rimpiangere i rottamati bipartisan.
 

ripps

Utente Registrato
17 Giugno 2017
1,388
0
Il punto fondamentale nel futuro di Alitalia è «l’italianità». Il ministro dei Trasporti Danilo Toninelli sembra riprendere le parole di Silvio Berlusconi, che nel 2008 mise insieme i «capitani coraggiosi» per tentare il rilancio della compagnia evitando l’arrivo di Air France. Questa volta però il progetto non è di trovare capitali privati italiani, ma nazionalizzare direttamente la compagnia, «tornando a farla diventare di bandiera con il 51% in capo all’Italia e con un partner che la faccia volare».
Il piano è stato svelato da Toninelli che lavora sul dossier insieme al ministro dello Sviluppo Luigi Di Maio. L’ipotesi allo studio sarebbe quella di coinvolgere la Cassa depositi e prestiti - in attesa della nomina dei vertici - ma anche aziende pubbliche che possono avere a che fare direttamente o indirettamente con l’azienda, spiega una fonte di governo. Il nome in prima fila è quello delle Ferrovie dello Stato, ipotesi inizialmente smentita da Di Maio ma che sarebbe allo studio di alcuni esponenti del governo, soprattutto in virtù del fatto che verrà nominato il nuovo amministratore delegato entro fine mese. Primo segnale ai commissari
Un’operazione complessa e ancora in fase di studio, conferma il premier Giuseppe Conte: «Prenderemo in mano il dossier a breve e ci confronteremo». Intanto però il primo vero segnale ai tre commissari straordinari della compagnia - Luigi Gubitosi, Enrico Laghi e Stefano Paleari - è arrivato. Nel prossimo incontro con il governo, il 27 luglio, la terna riceverà dunque la prima indicazione, proprio come Gubitosi aveva chiesto appena alcuni giorni fa: e cioè che la metà più uno dell’azionariato rimarrà in Italia. I membri del governo stanno approfondendo il dossier grazie ai documenti consegnati dall’azienda nell’ultimo appuntamento e la situazione sarebbe un po’ più chiara: i ricavi sono aumentati (+10% di ricavi da passeggeri a giugno) e le perdite dimezzate, anche se la compagnia continua a perdere. Il governo per bocca del sottosegretario ai Trasporti, il leghista Armando Siri, si dice pronto «a incontrare i partner interessati». E cioè Lufthansa, Easyjet e WizzAir. Ancora da capire però se queste aziende siano disposte ad accettare il 49% della compagnia, restando in minoranza nell’azionariato.

Il faro dell’Ue
Di Maio intanto assicura che «mi spenderò in prima persona con tutti i player internazionali per trovare un futuro all’azienda». Ribadendo che «stiamo analizzando tutte le informazioni economiche e finanziarie per individuare i responsabili della situazione attuale». Nonostante però le idee siano ancora poco chiare, ci sono dei tempi da rispettare. La compagnia va venduta entro il 31 ottobre, mentre a metà dicembre scade il termine per la restituzione del prestito ponte da 900 milioni, intaccato per circa 150 milioni.
Su questo punto c’è il faro dell’Antitrust europeo, che ha aperto un’indagine approfondita per valutare se il prestito costituisca un aiuto di Stato e se sia in linea con le norme dell’Ue. Nel caso in cui il governo decidesse di entrare direttamente nell’azienda, si aprirebbe un nuovo complesso capitolo nei già difficili rapporti tra Roma e Bruxelles.

http://www.lastampa.it/2018/07/19/e...ndamentale-vKIcuNtpw4OT67yIc6I7nO/pagina.html
 
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.