Alitalia: offerte vincolanti di LH e U2


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Paolo_61

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Farfallina

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23 Marzo 2009
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Il fallimento non esiste più, la legge fallimentare è cambiata.
Fra l'altro il gusto di veder fallito il debitore che si apprezza in certi commenti non è sentimento dell'ambiente business, nel 99% dei casi la preoccupazione è di recuperare qualcosa o almeno di mantenere il business.
 

TW 843

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6 Novembre 2005
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Il fallimento non esiste più
(ANSA) - MILANO, 13 FEB - Si rafforza nel 2016 il calo dei fallimenti (13,5 mila le imprese fallite, -8,5% sul 2015) e, per il terzo anno consecutivo, delle altre procedure concorsuali (-35%) sull'onda del sempre minore utilizzo del concordato preventivo mentre - secondo il consueto Osservatorio di Cerved - è tornato ad aumentare il numero degli imprenditori che decidono di liquidare (+9,2% superando quota 85 mila) la propria attività in bonis. Per quanto riguarda i fallimenti la riduzione del 2016 ha riguardato in maniera omogenea tutte le forme giuridiche di impresa, con le società di capitale (-8,5%) che registrano un calo leggermente più marcato delle società di persone (-8,2%).
*** Il calo delle procedure è diffuso a tutti i settori dell'economia, con una riduzione più marcata nelle costruzioni (2,9 mila fallimenti, -11,1% sul 2015), rispetto ai servizi (7,1 mila, -8,7% sul 2015) e industria (2,1 mila, -5,8% sul 2015).
 

TW 843

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6 Novembre 2005
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Azionista LibertyLines
Forse sarebbe meglio il fallimento? Magari cosi sarebbero più contenti i creditori che dici?
Fra l'altro il gusto di veder fallito il debitore che si apprezza in certi commenti non è sentimento dell'ambiente business, nel 99% dei casi la preoccupazione è di recuperare qualcosa o almeno di mantenere il business.
La mentalità di chi lavora in AZ è veramente trasversale dal primo (beh magari proprio proprio il primo no) all'ultimo.
Non è la questione di essere contenti. Non siamo allo stadio. E' l'iniquità fra chi ha santi in paradiso (Alitalia, ecc...) e chi no (migliaia di piccole medie imprese) che ha francamente rotto il cazzo.
Se Alitalia fallisce...poverini muoiono tutti...dobbiamo assolutamente fare qualcosa..., se fallisce un calzolaio allora ma chissenefrega!!!!
Questo è un modo di pensare francamente inaccettabile e chi lo difende ha e avrà sempre tutto il mio disprezzo.

Non solo sarebbe meglio, ma sarebbe semplicemente normale. La barzelletta dei creditori che saranno risarciti in futuro, francamente inizia a stancare.
Straquoto.

Adesso non chiedere l'impossibile.
 

Paolo_61

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(ANSA) - MILANO, 13 FEB - Si rafforza nel 2016 il calo dei fallimenti (13,5 mila le imprese fallite, -8,5% sul 2015) e, per il terzo anno consecutivo, delle altre procedure concorsuali (-35%) sull'onda del sempre minore utilizzo del concordato preventivo mentre - secondo il consueto Osservatorio di Cerved - è tornato ad aumentare il numero degli imprenditori che decidono di liquidare (+9,2% superando quota 85 mila) la propria attività in bonis. Per quanto riguarda i fallimenti la riduzione del 2016 ha riguardato in maniera omogenea tutte le forme giuridiche di impresa, con le società di capitale (-8,5%) che registrano un calo leggermente più marcato delle società di persone (-8,2%).
*** Il calo delle procedure è diffuso a tutti i settori dell'economia, con una riduzione più marcata nelle costruzioni (2,9 mila fallimenti, -11,1% sul 2015), rispetto ai servizi (7,1 mila, -8,7% sul 2015) e industria (2,1 mila, -5,8% sul 2015).
https://www.fiscoetasse.com/rassegna-stampa/24100-riforma-legge-fallimentare-2017-cosa-cambia.html
 

Paolo_61

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La mentalità di chi lavora in AZ è veramente trasversale dal primo (beh magari proprio proprio il primo no) all'ultimo.
Non è la questione di essere contenti. Non siamo allo stadio. E' l'iniquità fra chi ha santi in paradiso (Alitalia, ecc...) e chi no (migliaia di piccole medie imprese) che ha francamente rotto il cazzo.
Se Alitalia fallisce...poverini muoiono tutti...dobbiamo assolutamente fare qualcosa..., se fallisce un calzolaio allora ma chissenefrega!!!!
Questo è un modo di pensare francamente inaccettabile e chi lo difende ha e avrà sempre tutto il mio disprezzo.



Straquoto.



Adesso non chiedere l'impossibile.
Non è questione di Alitalia. La "vecchia" legge fallimentare non teneva conto dell'ovvio concetto che un'azienda vale (molto) di più dei singoli beni che la costituiscono, cosa invece assolutamente assodata ad esempio nei principi contabili, ai cui sensi infatti i bilanci vengono redatti sulla base della continuità aziendale, proprio perché senza continuità aziendale i singoli beni hanno un valore inferiore al tutto.
Le procedure di "gestione straordinaria" sono ormai estese a tutte le imprese, si è finalmente chiusa l'anomalia della Legge Prodi che vedeva procedure più favorevoli a condizione di avere una massa debitoria e/o un numero di dipendenti elevato.
Per questo magari non il fruttivendolo, ma la "fabbrichetta" del nord est ha anch'essa a disposizione delle procedure volte a salvaguardare l'uniterarità dell'azienda.
 

berioz

Bannato
27 Settembre 2013
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LabLaw e Santa Maria pilotano Cerberus verso Alitalia


Secondo quanto risulta a TopLegal da mesi gli studi affiancano il fondo americano per valutare la compagnia commissariata lo scorso maggio
Secondo quanto risulta a TopLegal da mesi lo studio Santa Maria, con Luigi e Mario Santa Maria e Lablaw, con Francesco Rotondi (in foto) sono al fianco del fondo americano Cerberus per analizzare i numeri e l'organizzazione di Alitalia, la compagnia commissariata lo scorso maggio.
Il private equity secondo quanto riportato nei giorni scorsi dal Financial Times sarebbe disposto a investire una cifra tra i 100 e i 400 milioni di euro per ottenere il controllo di Alitalia ma è intenzionato a chiedere al governo italiano di acquisire una partecipazione nella compagnia. I sindacati potrebbero beneficiare di “una forma di condivisione degli utili”, aggiunge il quotidiano. Del resto essendo statunitense non potrebbe in realtà rilevare più del 49% della compagnia.
A quanto appreso da TopLegal, il fondo pare il più accreditato e "preferito" interlocutore dei commissari che si recheranno negli Stati Uniti a brevissimo per raccogliere il definitivo interesse per la chiusura del deal.
 

Paolo_61

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Ahhhh!!!! Tipo quando lo spazzino è diventato operatore ecologico.
Capisco.
Si vede che non hai letto la legge. Con le nuove disposizioni l'imprenditore può avviare una procedura di "assistenza" da parte del Tribunale che di fatto cancella o attenua in maniera sostanziale ad esempio tutti i reati fallimentari. Inoltre sono favorite in tutti i modi quelle che ai miei tempi venivano catalogate come "procedure concorsuali minori" e che oggi hanno sempre più rilevanza all'interno della legge.
Parla con un avvocato concorsualista e ti accorgerai che il 1942 è molto lontano.
 

berioz

Bannato
27 Settembre 2013
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Va tenuto presente che il sito Top Legal, non è altro che un redazionale dei principali studi legali. Strano che siano i Commissari ad andare negli Stati Uniti "per raccogliere il definitivo interesse"
 

dario abbece

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milano
Non è questione di Alitalia. La "vecchia" legge fallimentare non teneva conto dell'ovvio concetto che un'azienda vale (molto) di più dei singoli beni che la costituiscono, cosa invece assolutamente assodata ad esempio nei principi contabili, ai cui sensi infatti i bilanci vengono redatti sulla base della continuità aziendale, proprio perché senza continuità aziendale i singoli beni hanno un valore inferiore al tutto.
Le procedure di "gestione straordinaria" sono ormai estese a tutte le imprese, si è finalmente chiusa l'anomalia della Legge Prodi che vedeva procedure più favorevoli a condizione di avere una massa debitoria e/o un numero di dipendenti elevato.
Per questo magari non il fruttivendolo, ma la "fabbrichetta" del nord est ha anch'essa a disposizione delle procedure volte a salvaguardare l'uniterarità dell'azienda.
faccio fatica a capire come un' azienda "insolvente" , (quindi niente goodwill anzi tutto il contrario) valga di più unitariamente che a pezzi??!!
 

Farfallina

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Non è questione di Alitalia. La "vecchia" legge fallimentare non teneva conto dell'ovvio concetto che un'azienda vale (molto) di più dei singoli beni che la costituiscono, cosa invece assolutamente assodata ad esempio nei principi contabili, ai cui sensi infatti i bilanci vengono redatti sulla base della continuità aziendale, proprio perché senza continuità aziendale i singoli beni hanno un valore inferiore al tutto.
Le procedure di "gestione straordinaria" sono ormai estese a tutte le imprese, si è finalmente chiusa l'anomalia della Legge Prodi che vedeva procedure più favorevoli a condizione di avere una massa debitoria e/o un numero di dipendenti elevato.
Per questo magari non il fruttivendolo, ma la "fabbrichetta" del nord est ha anch'essa a disposizione delle procedure volte a salvaguardare l'uniterarità dell'azienda.
Fra l'altro, tu Paolo potrai spiegarlo meglio, i creditori (almeno i maggiori) hanno ultimamente assunto più responsabilità nei processi fallimentari. Fra l'altro il concetto espresso da TW843 non interessa u fn fico secco ai creditori, solitamente il concetto è che va tutto bene purché si recuperi qualcosa e ancora meglio se l'azienda sopravvive e torna solvibile per farci futuri affari. Ovviamente ai creditori di dipendenti ecc non frega un fico secco come è normale che sia, ma spesso le due cose vanno di pari passo perché quasi sempre dalla liquidazione all'asta dei beni aziendali per i creditori (tolti i creditori privilegiati che qualcosina prendono) non rimane nulla.
 

Farfallina

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faccio fatica a capire come un' azienda "insolvente" , (quindi niente goodwill anzi tutto il contrario) valga di più unitariamente che a pezzi??!!
Perché a pezzi non si realizza praticamente nulla il più delle volte. Considera che ormai si fa impresa quasi sempre senza capitali immobilizzati ma con beni in affitto o leasing. Se tu salvi l'impresa o pezzi funzionanti di questa solitamente porti a casa valori maggiori e/o interesse da parte dei creditori che possono rimanere fornitori della nuova impresa.
 

dario abbece

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Perché a pezzi non si realizza praticamente nulla il più delle volte. Considera che ormai si fa impresa quasi sempre senza capitali immobilizzati ma con beni in affitto o leasing. Se tu salvi l'impresa o pezzi funzionanti di questa solitamente porti a casa valori maggiori e/o interesse da parte dei creditori che possono rimanere fornitori della nuova impresa.
dovresti spiegarmi cosa ritieni abbia valore , ora, in AZ ?
 

Vortigern

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Una domanda: non si conosce quale sia stata la proposta avanzata da U2, anche per sommi capi?
 

norberto

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2 Luglio 2014
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Da Il Messaggero

Il verdetto è atteso per questa settimana. Sul tavolo dei ministri Carlo Calenda e Graziano Delrio arriverà una prima valutazione delle offerte vincolanti presentate da Lufthansa e EasyJet il 17 ottobre scorso. E le pagelle stilate dai commissari guidati da Luigi Gubitosi non sono affatto soddisfacenti. Anzi. Le due compagnie, che ovviamente non hanno scoperto tutte le carte, hanno avanzato proposte ritenute deludenti. Non solo perché entrambi puntano sullo spezzatino, condizione che non piace al governo, ma anche perché sono sovrapponibili sia sul fronte dei tagli dei costi che su quello, ben più rilevante, degli esuberi. Per questo l'apparizione sulla scena del fondo Cerberus, pur fuori tempo massimo rispetto al bando di gara, fa piacere contribuendo a rimescolare le carte e a ipotizzare nuove alleanze. Delresto, Delrio e Calenda hanno fatto capire più volte negli incontri riservati che per dare un futuro all'ex vettore tricolore sarebbe preferibile una compagnia aerea e non un fondo speculativo. Ma che è anche accettabile un matrimonio a tempo finalizzato al rilancio.
LE POSIZIONI
Quanto al fondo Usa, anche se in via informale ha fatto trapelare che è pronto a sborsare 400 milioni per rilevare tutta la compagnia. Non solo. Si dice anche favorevole a far restare nel capitale lo Stato, attraverso la Cdp, e a coinvolgere i dipendenti nella gestione e nella suddivisione degli utili. Suggestioni o no, i commissari attendono le carte. Perché dagli States è arrivato il messaggio che l'investitore americano vuole fare presto, sfruttando l'amministrazione straordinaria per accelerare la sforbiciata ai costi per leasing, forniture, servizi. I commissari sanno poi bene che nonostante l'offerta sia complessiva è molto probabile, anzi certo, che handling e manutenzione saranno ceduti in una fase successiva, visto che Cerberus è un fondo speculativo e mira a fare profitti spacchettando gli asset Alitalia. Sul punto non ci sarebbero problemi considerando il fatto che almeno per l'handling ci sono tre contendenti in campo (Airport Handling, Airport Service e Alisud). Il nodo centrale resta quello occupazionale e del futuro del core business della compagnia tricolore.
Per questo i commissari potrebbero valutare favorevolmente una alleanza tra Lufthansa e Cerberus in grado di minimizzare - è questa la conditio sine qua non - i tagli ai posti di lavoro. Si partirebbe dunque dal piano di Francoforte che prevede una sforbiciata di 5 mila unità, tutti ovviamente nell'area volo (che conta 8.400 mila dipendenti) con la flotta ridotta a non più di 80 aerei su 123. Tutto da scrivere invece il destino del settore di terra e manutenzione.
Il passaporto del Fondo impone di fatto una partnership, tanto meglio con un operatore tradizionale considerato affidabile dai commissari. Da Francoforte ovviamente non danno numeri né confermano l'ipotesi, ma contatti con l'altra sponda dell'Oceano sarebbero già stati avviati. Di certo sia i tedeschi che gli americani hanno prospettato ai commissari una dura cura dimagrante sugli stipendi di piloti e hostess, scindendo il lungo raggio dal medio e corto, a cui dovrebbero essere applicati i contratti delle low cost. Insomma, la trattativa sarà lunga e difficile. Ma con 900 milioni di prestito ponte, il carburante per continuare a volare e negoziare non manca.
 

Vincenzo Bova

Utente Registrato
9 Giugno 2016
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Da Il Messaggero

Il verdetto è atteso per questa settimana. Sul tavolo dei ministri Carlo Calenda e Graziano Delrio arriverà una prima valutazione delle offerte vincolanti presentate da Lufthansa e EasyJet il 17 ottobre scorso. E le pagelle stilate dai commissari guidati da Luigi Gubitosi non sono affatto soddisfacenti. Anzi. Le due compagnie, che ovviamente non hanno scoperto tutte le carte, hanno avanzato proposte ritenute deludenti. Non solo perché entrambi puntano sullo spezzatino, condizione che non piace al governo, ma anche perché sono sovrapponibili sia sul fronte dei tagli dei costi che su quello, ben più rilevante, degli esuberi. Per questo l'apparizione sulla scena del fondo Cerberus, pur fuori tempo massimo rispetto al bando di gara, fa piacere contribuendo a rimescolare le carte e a ipotizzare nuove alleanze. Delresto, Delrio e Calenda hanno fatto capire più volte negli incontri riservati che per dare un futuro all'ex vettore tricolore sarebbe preferibile una compagnia aerea e non un fondo speculativo. Ma che è anche accettabile un matrimonio a tempo finalizzato al rilancio.
LE POSIZIONI
Quanto al fondo Usa, anche se in via informale ha fatto trapelare che è pronto a sborsare 400 milioni per rilevare tutta la compagnia. Non solo. Si dice anche favorevole a far restare nel capitale lo Stato, attraverso la Cdp, e a coinvolgere i dipendenti nella gestione e nella suddivisione degli utili. Suggestioni o no, i commissari attendono le carte. Perché dagli States è arrivato il messaggio che l'investitore americano vuole fare presto, sfruttando l'amministrazione straordinaria per accelerare la sforbiciata ai costi per leasing, forniture, servizi. I commissari sanno poi bene che nonostante l'offerta sia complessiva è molto probabile, anzi certo, che handling e manutenzione saranno ceduti in una fase successiva, visto che Cerberus è un fondo speculativo e mira a fare profitti spacchettando gli asset Alitalia. Sul punto non ci sarebbero problemi considerando il fatto che almeno per l'handling ci sono tre contendenti in campo (Airport Handling, Airport Service e Alisud). Il nodo centrale resta quello occupazionale e del futuro del core business della compagnia tricolore.
Per questo i commissari potrebbero valutare favorevolmente una alleanza tra Lufthansa e Cerberus in grado di minimizzare - è questa la conditio sine qua non - i tagli ai posti di lavoro. Si partirebbe dunque dal piano di Francoforte che prevede una sforbiciata di 5 mila unità, tutti ovviamente nell'area volo (che conta 8.400 mila dipendenti) con la flotta ridotta a non più di 80 aerei su 123. Tutto da scrivere invece il destino del settore di terra e manutenzione.
Il passaporto del Fondo impone di fatto una partnership, tanto meglio con un operatore tradizionale considerato affidabile dai commissari. Da Francoforte ovviamente non danno numeri né confermano l'ipotesi, ma contatti con l'altra sponda dell'Oceano sarebbero già stati avviati. Di certo sia i tedeschi che gli americani hanno prospettato ai commissari una dura cura dimagrante sugli stipendi di piloti e hostess, scindendo il lungo raggio dal medio e corto, a cui dovrebbero essere applicati i contratti delle low cost. Insomma, la trattativa sarà lunga e difficile. Ma con 900 milioni di prestito ponte, il carburante per continuare a volare e negoziare non manca.
Sicuramente non saranno Delrio e Calenda a gestire la vendita anche perchè con l' elezioni i ministri cambieranno.
Sarei curioso di vedere una relazione sui conti di questi sei mesi di AS.

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Paolo_61

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faccio fatica a capire come un' azienda "insolvente" , (quindi niente goodwill anzi tutto il contrario) valga di più unitariamente che a pezzi??!!
Mai sentito parlare di turnaround (non quello degli aerei, ma quello aziendale)?
Sostanzialmente le aziende falliscono per n e uno motivi, ma spesso è sufficiente cambiare qualche aspetto (ad esempio un AD incapace, o la mancanza di mezzi finanziari) per risollevarle. C'è gente che lo fa di mestiere e ci fa pure una paccata di soldi.
 
Stato
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