Novità in arrivo per Crotone


Stato
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Oliverio (Pd) e Bianchiv(Ncd): ‘Lo Stato paghi i servizi essenziali dell’aeroporto di Crotone'

“Il governo adotti tutte le iniziative opportune per assicurare che negli aeroporti considerati di interesse nazionale siano garantiti i livelli omogenei di servizio, in particolare per quanto concerne i servizi essenziali, come quelli di assistenza al volo”. E’ quanto approvato oggi dalla commissione trasporti della Camera dei Deputati nel Parere relativo al piano degli aeroporti.

“E’ un fatto importante e significativo – dicono i deputati crotonesi Nicodemo Oliverio (Pd) e Dorina Bianci (Ncd) – che l’aeroporto di Crotone sia stato confermato, con decreto governativo, aeroporto di interesse nazionale, ma è inaccettabile che sia l’unico nel Paese dove i servizi essenziali non vengano pagati dallo Stato, ovvero dall’Enav, bensì dai crotonesi stessi. Non c’è motivo alcuno perché si mantenga una disparità di trattamento che penalizza i cittadini. Bene pertanto che nel parere della commissione Trasporti sia chiaro che gli aeroporti di interesse nazionale devo usufruire di medesimi livelli di servizio”.

“Il pagamento dei livelli di servizio da parte dello Stato – perseguono i deputati – va attuato per sanare una situazione di ingiustizia e perché l’isolamento territoriale produce inevitabili conseguenze negative dal punto di vista economico, come un minore flusso di turisti e meno capacità occupazionale. Un grazie pertanto alla commissione Trasporti che ha accolto nel parere le istanze del nostro territorio. Ora dobbiamo lavorare nelle altre sedi per risolvere concretamente e definitivamente il problema”

http://www.strill.it/citta/2015/07/...ellaeroporto-di-crotone/#sthash.ifl0gQ05.dpuf
 
Oliverio (Pd) e Bianchiv(Ncd): ‘Lo Stato paghi i servizi essenziali dell’aeroporto di Crotone'

“E’ un fatto importante e significativo – dicono i deputati crotonesi Nicodemo Oliverio (Pd) e Dorina Bianci (Ncd) – che l’aeroporto di Crotone sia stato confermato, con decreto governativo, aeroporto di interesse nazionale, ma è inaccettabile che sia l’unico nel Paese dove i servizi essenziali non vengano pagati dallo Stato, ovvero dall’Enav, bensì dai crotonesi stessi. Non c’è motivo alcuno perché si mantenga una disparità di trattamento che penalizza i cittadini. Bene pertanto che nel parere della commissione Trasporti sia chiaro che gli aeroporti di interesse nazionale devo usufruire di medesimi livelli di servizio”.
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Visto che a CUF dicono di essere gli unici che pagano l'ENAV. che si mettano d'accordo visto che unico, per ora, in italiano vuol dire solo, e non i soli due.

Non si sa mai se è ignoranza, mala fede, o se hanno in effetti deciso che l'Italia è divisa in due.
 
Buongiorno a tutti i membri del forum,
vorrei chiedere a voi che siete esperti del settore, il motivo di questo approccio all'aeroporto di CRV.
Ringrazio anticipatamenteView attachment 7326
 
Un anno di Ryanair a Crotone tra record ed incertezze

Ma la societa’ irlandese e’ pronta ad un nuovo piano di ampliamento per l’inverno
Crotone martedì 01 settembre 2015

Ryanair, la compagnia aerea irlandese, spegne la sua prima candelina a Crotone. E’ passato un anno, da quando il primo volo proveniente da Pisa ha toccato il suolo pitagorico, accolto da un calore e da una festa degna delle migliori ricorrenze. E da quel giorno il rapporto tra Crotone e la compagnia irlandese è andato crescendo con una serie di numeri da record e soddisfazioni reciproche. Partita con un solo volo, tre volte a settimana da Pisa, nel mese di ottobre, le tratte sono diventate tre con l’aggiunta del giornaliero su Bergamo Orio al Serio e Roma Ciampino. Ryanair ha dichiarato che l’obiettivo era quota 200.000 passeggeri entro fine ottobre, quota ampiamente superata. La società ora è pronta ad un nuovo piano di ampliamento per l’inverno, con l’inserimento di altre tre rotte: due nazionali e una internazionale. Intanto proseguono i dubbi sulla nuova società che dovrà sorgere dalle ceneri dell’Aeroporto S. Anna Spa. Mercoledì 2 settembre, in aeroporto si celebrerà con un’altra festa questo primo anniversario, sarà John Alborante, il responsabile Ryanair per l’Italia, a spegnere la prima candelina.
La Redazione
http://www.ilcirotano.it/2015/09/01/un-anno-di-ryanair-a-crotone-tra-record-ed-incertezze/
 
Aeroporto, scatta il salvataggio: una new-co e tre milioni dalle royalty

I tempi sono ormai strettissimi: il prossimo 31 ottobre incombe la scadenza dell’esercizio provvisorio concesso dal tribunale allacuratela fallimentare. E per questo, stamani, nella sede dell’aeroporto Sant’Anna di Crotone, l’assessore regionale Antonella Rizzo, in una conferenza, in cui erano assenti rappresentanti istituzionali tanto del Comune di Crotone che di altri enti costieri della provincia, ha voluto fare il punto sulle attività messe in campo per tentare di salvare lo scalo pitagorico.Il sentiero tracciato è quello di utilizzare tre milioni di euro delle royalty per le estrazioni degli idrocarburi (riferiti alle annualità 2012), per garantire le risorse necessarie alla gestione dell’aeroporto. A sua volta, la Regione stanzierà 200 mila euro per acquisire il 20% di una nuova società di gestione; il tutto in attesa che l’Enac si pronunci sull’ipotesi di affitto del ramo d’azienda prospettata in un’apposita riunione a Roma. Le risorse saranno date direttamente alla nuova società attraverso un Apq (un Accordo di programma quadro) con i comuni costieri del crotonese che usufruiscono delle royalty da parte dell’Eni.L’assessore Rizzo, accompagnato nell’occasione dal commissario cittadino del Pd, Maurizio Tricoli, ha sottolineato l’importanza della sinergia istituzionale tra Comuni e Regioni per arrivare alla giusta soluzione.

http://www.cn24tv.it/news/120522/ae...o-una-new-co-e-tre-milioni-dalle-royalty.html


nota per il giornalista: al plurale si chiamano "royalties"
 
nota per il giornalista: al plurale si chiamano "royalties"

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Dai, per una volta che c'avevano preso: i termini stranieri usati in italiano diventano invarianti. Se è ormai accettabile utilizzare termini stranieri al posto degli equivalenti italiani (un meno chic "diritti di estrazione", in questo caso), sarebbe altresì un errore importare ed applicare anche le diverse regole di declinazione.
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Dai, per una volta che c'avevano preso: i termini stranieri usati in italiano diventano invarianti. Se è ormai accettabile utilizzare termini stranieri al posto degli equivalenti italiani (un meno chic "diritti di estrazione", in questo caso), sarebbe altresì un errore importare ed applicare anche le diverse regole di declinazione.
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Rimango dell'opinione che se decidi di utilizzare un termine straniero, lo devi utilizzare correttamente. Che diventassero invarianti non lo sapevo. Come pratica la trovo un'approssimazione grossolana, ma non e' questo evidentemente il luogo per un dibattito sul tema. :)
Comunque la mia e' solo un'opinione per carita'.
 
Rimango dell'opinione che se decidi di utilizzare un termine straniero, lo devi utilizzare correttamente. Che diventassero invarianti non lo sapevo. Come pratica la trovo un'approssimazione grossolana, ma non e' questo evidentemente il luogo per un dibattito sul tema. :)
Comunque la mia e' solo un'opinione per carita'.

Non volevo fare il grammar nazi, era solo una divagazione. :)
 
Una domanda forse ingenua: perchè è consentito che le amministrazioni locali immettano liquidità in società di gestione fallimentari mentre l'UE non lo permette agli Stati (come nel caso delle compagnie di "bandiera" e i cossiddetti "aiuti di stato")?
 
Spanò: “Salvare l’aeroporto di Crotone”

“Si avvicina la scadenza del 31 ottobre e il rischio di chiusura dell’aeroporto Sant’Anna mi induce a richiedere ancora una volta che le istituzioni facciano presto a creare le condizioni per il salvataggio dello scalo crotonese”. È quanto scrive Cesare Spanò, imprenditore e consigliere comunale.

“Come imprenditore e come cittadino di questo territorio comprendo a pieno che bisogna in tutti i modi salvaguardare questa infrastruttura, la cui esistenza rappresenta un elemento irrinunciabile per lo sviluppo. Ed è proprio partendo da questo convincimento che una cordata di operatori privati locali tra il 2012 ed il 2013 ha partecipato al capitale con 320.000 euro, tra cui anche il sottoscritto. Un investimento sul futuro del territorio, che nell’attuale situazione di dissesto non sarà recuperabile per i soci sottoscrittori, ma tale perdita era stata messa in conto.

Grazie alla partecipazione dei privati la società è riuscita a restare in bonis e continuare la gestione anche adeguando la struttura con i servizi torre necessari per l’avvio dei voli Ryanair. Ed inoltre si è finalmente avviato il processo di revisione sulla situazione finanziaria della società che ha portato alla predisposizione di un accordo di ristrutturazione/concordato per il ripianamento dei debiti strutturali della società maturati negli anni precedenti.

Da tempo si ritiene che le royalties possano rappresentare lo strumento finanziario con cui sorreggere il Sant’Anna, ma resta evidente che ancora oggi nonostante dichiarazioni di principio e vari provvedimenti amministrativi della Regione Calabria i fondi non sono disponibili. Si è perso tempo prezioso alla ricerca di partner esterni che sono svaniti come neve al sole, a questo punto serve concretezza, costituendo il nuovo soggetto giuridico che potrà rilevare la gestione dello scalo prima che sia troppo tardi. Sono certo che le sorti del Sant’Anna stiano a cuore agli imprenditori locali, così come del resto dimostrato nel recente passato, per cui auspico che si trovino le formule adatte per consentire anche all’imprenditoria crotonese di giocare un ruolo positivo.

In tale direzione occorre che il mondo della politica e quello economico dialoghino, condividendo il percorso di salvataggio. Giungere ad un coinvolgimento delle imprese solo a cose fatte, sottoponendo un piano elaborato in solitudine non sarebbe un buon viatico per raggiungere i risultati attesi”.


http://www.cn24tv.it/news/120897/spano-salvare-l-aeroporto-di-crotone.html
 
Da http://m.espresso.repubblica.it/att...mends&fb_ref=s=showShareBarUI:p=facebook-like

L'impietoso confronto tra Polonia e Calabria



Cosa hanno*in comune Crotone,*la piccola città di Pitagora affacciata sullo Ionio, e Rzeszów (pronuncia: Gesciof), il capoluogo della più meridionale delle regioni polacche, l’una incastonata tra i boschi selvaggi della Sila e un mare antico, l’altra annegata tra alberi di mele e capanni di paglia?

Innanzitutto condividono un passato di profonda miseria che le ha spopolate, rendendole aeree di emigrazione verso il più ricco nord, gli Usa e l’Inghilterra (dove, tra gli immigrati europei, polacchi e italiani sono i più numerosi). Le regioni in cui si trovano, Subcarpazia e Calabria, sono abitate da due milioni di anime e caratterizzate da arretratezza diffusa. Poi, tutte e due le cittadine hanno avuto un breve e intenso passato industriale, l’una con gli stabilimenti chimici di Pertusola Sud e Montedison nell’epoca d’oro degli anni Settanta, l’altra con le fabbriche di aerei che per decenni hanno servito gli interessi militari dell’Unione sovietica. Oggi entrambe offrono grandi potenzialità turistiche, l’una con il lago più grande della Polonia e una foresta di sapore medioevale, l’altra con una costa che per bellezza rivaleggia con quelle della Sardegna. Infine, si trovano a un’ora e mezza di auto da un grande aeroporto nazionale (rispettivamente Cracovia e Lamezia Terme) ma hanno ipotecato le proprie speranze di riscatto economico e sociale al locale aeroporto. Con la benedizione (e i fondi strutturali) della Ue e gli aerei di Ryan Air.

CHI SPENDE BENE, CHI INVECE SPRECA
Purtroppo le similitudini si fermano qui. Dopo anni di grigio declino, negli ultimi quindici Rzeszów e il suo aeroporto hanno attuato un programma di rinascita fenomenale, sfruttando ogni centesimo messo a disposizione dall’Unione europea (la Polonia è entrata nella Ue nel 2004: nel settennio 2007-2013 ha ricevuto e investito 67,3 miliardi di euro, diventando il maggiore fruitore di fondi dell’Unione). Crotone, invece, priva di idee e di coraggio, ha sprecato gli ultimi 20 anni - una generazione - a inseguire alternativamente il sogno industriale perduto e un mosaico di interessi locali che hanno beneficiato la posizione politica e il portafoglio di pochi a discapito di una collettività sempre più povera e apatica, in una regione, la Calabria, che a fine dicembre dovrà restituire oltre 600 milioni di euro comunitari che non è riuscita a spendere nei tempi dovuti.

MENO TASSE, PIÙ SALUTE PUBBLICA
Ma andiamo per gradi e incontriamo Tadeusz Ferenc, il primo cittadino di Rzeszów al secondo mandato, eletto con il 77 per cento dei consensi in una città passata in pochi anni da 140 a 180 mila abitanti. Ci riceve nel municipio sull’antica piazza centrale, completamente ristrutturata, attorniato dal vicesindaco, dall’assessore all’educazione, dalla dirigente responsabile dei fondi europei (il comune ha 30 persone formate dal governo centrale che si dedicano solo a seguire le pratiche di Bruxelles) e dal responsabile marketing che per l’occasione fa anche da traduttore. «Grazie all’Europa il numero dei nostri investimenti è salito del 60 per cento dal 2004 al 2015», racconta sorridendo: «La maggior parte sono stati in infrastrutture, ma non solo. Anche salute pubblica, cultura e turismo, al punto che in questi anni abbiamo attratto 35mila cittadini in più e siamo stati votati la terza città più vivibile della Polonia».

Nel giro di un decennio, grazie ai fondi europei e alla volontà indomita di un sindaco 75enne, ex dirigente comunista, il budget cittadino è passato da 85 a 318 milioni di euro, di poco inferiore a quello di tutta la regione della Subcarpazia. Il tasso di disoccupazione è sceso al 6,5 per cento e il numero degli studenti per abitante è il più alto dell’intera Unione europea, avendo superato persino quello della vicina e ben più celebre Cracovia. Il segreto del successo? Ferenc guarda dritto negli occhi: «Quando nel 2003 la tedesca MTU decise di produrre motori per aerei nel nostro territorio ci imponemmo di non lasciarla più andare via. Così aprimmo una “zona economica speciale”, a tassazione ridotta, e decidemmo di investire in tutto ciò che avrebbe reso più confortevole la vita dei nuovi arrivati: migliorammo le scuole, potenziammo il turismo, inaugurammo stadi e luoghi di ricreazione. Quando arrivò l’americana Heli-one per aprire una fabbrica le chiedemmo di che tipo di personale aveva bisogno: poi potenziammo la nostra Università di ingegneria aeronautica».

Oggi questa cittadina nel mezzo di quella che storicamente è definita dagli stessi polacchi “la Polonia di classe B” sta recuperando la sua vecchia fama di centro industriale aeronautico europeo, con aziende del calibro della canadese Pratt&Witney, della francese Safran ma anche delle italiane Avio e AgustaWestland. «Eravamo partiti con 15 aziende e ora siamo oltre le 150», commenta Andrei Ripka, portavoce dell’Aviation Valley: «Ma senza la determinazione del sindaco, lo sviluppo dell’aeroporto e l’Università tecnologica di Rzeszów non avremmo mai avuto lo stesso successo».

QUI INVECE SI DEVE GIOCARE LA SCHEDINA
L’appuntamento era alle 9:30 del mattino. Alle 10 il sindaco Peppino Vallone ancora non si è affacciato in municipio. Forse è il caso di una telefonata. È passato in ospedale per accertamenti. Ci sentiamo più tardi. Alle 12:15 torniamo in municipio. «Lo vede come abbiamo riqualificato il centro storico?» Mah: dei 24 milioni ottenuti dalla regione Calabria (cofinanziata dalla Ue) il Comune è riuscito a spenderne 17 in lavori pubblici pur avendo ottenuto una proroga di due anni che scade a fine anno.

«E noi siamo la città calabra che li ha usati di più», sottolinea. Invece dei 23 milioni destinati alla riqualificazione urbana solo 11 sono stati utilizzati per il centro storico. Il problema? La regione Calabria. «Se la convenzione con la regione che ci garantisce i fondi e senza cui non possiamo fare bandi di lavoro è stata firmata nel 2010, la prima erogazione avvenuta nel 2011 e i lavori iniziati nel 2012, come facciamo a finire per il 2013?» Di anticipare i soldi non se ne parla: «Quando i sindaci diventeranno bravi a giocare alle schedine allora avremo i soldi del co-finanziamento», ribatte il sindaco di quello che con un budget di circa 50 milioni di euro, 11 milioni in stipendi, è il capoluogo della provincia più povera d’Italia.

Ma il ritardo della regione nell’erogazione dei fondi per motivi spesso più politici che burocratici non è l’unico fattore che ne blocca l’utilizzo. Non aiutano nemmeno le sentenze dei tribunali amministrativi regionali. «L’assegnazione di un progetto superiore a un milione di euro è sempre seguita da un ricorso che spesso interrompe i lavori», spiega Elisabetta Dominijanni dell’ufficio di urbanistica, «e capita che il Consiglio di Stato, a dispetto delle sentenze favorevoli di primo grado, pur non dandoci torto per la scelta della ditta, consenta comunque all’esclusa dall’appalto di subentrare nell’ultima fase dei lavori. Risultato: il lavoro non lo finirà nessuno e noi dovremo restituire i soldi». Ma a non dare la giusta importanza a fondi in altri luoghi considerati vitali è soprattutto l’assenza di una volontà reale di sviluppo dell’area crotonese, al di là di piani strategici dai contorni vaghissimi pubblicizzati sotto elezioni e poi chiusi per sempre nei cassetti comunali.

CRAC IN AEROPORTO
Tra le buone intenzioni c’è il piano perl’aeroporto Sant’Anna di Crotone, il terzo scalo di una regione con solo 2 milioni di persone, dopo Lamezia Terme e Reggio. Dal 15 aprile scorso l’aerostazione è ufficialmente fallita ma il tribunale ne ha prorogato la gestione per altri sei mesi nel tentativo di trovare un socio privato che possa subentrare agli azionisti pubblici (Camera di Commercio, Provincia, Regione, comune di Crotone) che ne hanno causato di fatto il fallimento. Dopo il crac del 2009, il capitale sociale dell’aeroporto di 120 mila euro avrebbe dovuto essere portato a un milione di euro, superiore all’allora posizione debitoria, come premessa dell’attuazione di un piano di rilancio che prevedeva 31 milioni di euro in lavori finanziati dall’Unione europea. Di questi milioni tra il 2000 e il 2013 solo 4,7 sono stati spesi per l’ammodernamento dell’aerostazione: la Regione non ha mai approvato la convenzione che avrebbe permesso di allungare la pista di decollo e provvedere ad opere esterne essenziali come una pensilina per la pioggia.

Al contrario, la Camera di commercio decise di uscire dalla compagine sociale (il suo presidente, anche presidente del Cda dell’aeroporto, fu denunciato per appropriazione indebita di 200mila euro) e di vendere una parte della sue azioni a un gruppo di imprenditori locali determinati a mettere le mani sulla struttura con un versamento di soli 290 mila euro, subordinato alla ricapitalizzazione complessiva. Ma anche Regione e Provincia si tirarono indietro: come se quell’aeroporto non lo volesse davvero nessuno, non gli imprenditori locali, non la politica regionale. Così fu costretto a chiudere. E in quei sette mesi di inattività Lamezia Terme guadagna passeggeri, prende quota l’idea di un quarto aeroporto a Sibari e riacquistano passeggeri i bus della Romano, la società di pullman che, grazie alle sovvenzioni regionali, gestisce il trasporto del crotonese verso Roma e Milano. Inevitabile che la commissione della Corte europea dei revisori, che ha esaminato l’efficacia dei soldi spesi, scriva in una mail a “l’Espresso”: «Nel caso di Crotone non abbiamo visto nessun piano a lungo termine, nessuna analisi del bacino di utenza o previsioni sostenibili; nessuna evidenza di un impatto positivo sull’economia regionale ma solo un aeroporto incapace di sostenersi da solo e bisognoso di interventi continui».

SE L’ORGOGLIO PREVALE SUL TIFO DI PARTITO
Intanto a Rzeszów*accade esattamente il contrario. In circa 10 anni l’aeroporto investe 18,6 milioni di fondi Ue e cambia volto. La vecchia torre di controllo, ancora in piedi, pare la torretta del perimetro di una vecchia prigione accanto alla struttura moderna. Le due piste si preparano ad ospitare un volo intercontinentale. Lufthansa vi atterra tre volte al giorno da Francoforte con carichi di parenti e amici in visita e manager di ritorno da un viaggio di affari. Era un aeroporto di paese.

Oggi è a quota 600 mila passeggeri e se arriverà nel giro di 5 anni a 800mila potrà addirittura vantare un bilancio in pareggio al netto degli ammortamenti per circa 30 milioni di euro di investimenti. Anche Rzeszów ha due azionisti pubblici, la regione e la società di gestione dell’aeroporto di Varsavia. Ma è gestito secondo logiche commerciali, non politiche.

Ad affiancare il Cda è un consiglio di 4 membri tecnici che decidono sugli investimenti poi affidati al direttore generale. E sebbene anche qui la politica regionale intervenga - il governatore di destra non vuole nel “suo” Cda un comunista come il sindaco di Rzeszów - nessuno si sogna di bloccare lo sviluppo dell’aeroporto, che poi è un tutt’uno con quello della regione. Troppo forte l’orgoglio di avere finalmente preso un aereo che sta allontanando un’intera regione dall’assistenzialismo comunista e dalla disperata povertà di soli vent’anni fa.
 
Sono arrivati i soldi.


Crotone – Aeroporto “Pitagora – S. Anna”: dai comuni tre milioni di euro


Tre milioni di euro. E’ la somma che i comuni costieri hanno messo a disposizione non solo per la salvezza ma anche per il futuro dell’aeroporto “Pitagora S. Anna”
Del ruolo assunto dal territorio per la salvaguardia dello scalo ma anche degli sviluppi futuri per l’aeroporto i sindaci hanno parlato questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta nella Sala Consiliare del Comune di Crotone.
Tre milioni di euro, un investimento consistente che arriva dai comuni di Crotone, Cirò, Cirò Marina, Crucoli, Cutro, Isola Capo Rizzuto, Melissa e Strongoli per fare in modo che dall’aeroporto “Pitagora – S.Anna” si continui a volare.
All’incontro con la stampa erano presenti il sindaco di Crotone Peppino Vallone, di Isola Capo Rizzuto Gianluca Bruno e di Strongoli Michele Laurenzano che hanno evidenziato anche l’impegno assunto dai colleghi di Cirò – Mario Caruso, di Crucoli – Domenico Vulcano, di Melissa – Gino Murgi nonché delle amministrazioni di Cutro e di Cirò Marina attualmente rette da commissari prefettizi, rispettivamente Maria Carolina Ippolito e Massimo Mariani.
Questi otto comuni, beneficiari delle risorse royalties derivanti dall’estrazione del metano in mare, hanno impegnato la consistente somma di tre milioni di euro esclusivamente per la salvezza ed il futuro dell’aeroporto S. Anna
“In questo conto alla rovescia partito per la salvezza del S. Anna” – la pronuncia del Tribunale sull’eventualità della continuità dell’esercizio provvisorio scade il 31 ottobre, “avevamo due obiettivi: il primo ottenere la proroga dell’esercizio in modo da poter consentire all’aeroporto di restare aperto, la seconda di gettare le basi per il futuro dello scalo” ha detto il sindaco di Crotone Peppino Vallone
Abbiamo depositato l’istanza di proroga presso il Tribunale con la quale chiediamo la prosecuzione dell’esercizio provvisorio almeno fino al 31 agosto 2016 assicurando da parte degli otto comuni una certezza di risorse per tre milioni di euro” ha aggiunto il sindaco Vallone
Dieci mesi, ma potrebbero anche bastarne meno, durante i quali anche attraverso il raccordo con la Regione lavoreremo alla creazione di una New Co che si potrà candidare alla gestione futura dell’aeroporto“ ha proseguito Vallone
Parte delle somme impegnate dai comuni costieri infatti, nell’ottica dell’impegno dei sindaci, sono destinate a garanzia della continuità dell’esercizio provvisorio mentre una parte consistente rappresenta la base sulla quale ripartire per la costituzione di un nuovo soggetto destinato a concorrere alla concessione Enac per i voli da Crotone per il resto del paese.
“Tre milioni di euro per l’aeroporto sono un impegno importante per le nostre comunità considerato che noi sindaci fronteggiamo emergenze di tutti i tipi. Non
ci siamo tirati indietro di fronte alla possibilità di salvezza di una infrastruttura vitale per il territorio” ha proseguito il sindaco Vallone che ha sottolineato la sinergia istituzionale con gli altri Comuni, compresi quelli commissariati, che hanno velocizzato i tempi di impegno e liquidazione delle somme così come quello della Regione che ha inviato nelle casse comunali le royalties spettanti ai comuni con la rapidità che la situazione emergenziale richiedeva.
I territori ed i sindaci nella vicenda aeroporto sono stati protagonisti e non spettatori” ha detto il sindaco di Isola Capo Rizzuto Gianluca Bruno sottolineando anche gli aspetti positivi relativi agli straordinari numeri delle partenze ed degli arrivi che sta registrando l’aeroporto con i voli Ryanair che hanno prodotti riflessi positivi anche rispetto alle presenze turistiche sul territorio
Un risultato, secondo il sindaco Bruno, frutto non del caso ma dell’impegno della politica e degli amministratori.

http://www.strill.it/citta/2015/10/...uni-tre-milioni-di-euro/#sthash.D39Y4BcB.dpuf



Crotone, aeroporto “S. Anna”: dai comuni costieri tre milioni di euro per salvare l’infrastruttura. Una nuova società si dovrà costituire per la futura gestione dello scalo


Ancora una volta sono stati i Sindaci della fascia costiera a salvare l’Aeroporto Sant’Anna mettendo a disposizione tre milioni di euro. Con molta responsabilità i Sindaci dei Comuni di Crotone, Cirò, Cirò Marina, Crucoli, Cutro, Isola Capo Rizzuto, Melissa e Strongoli, pur di fronte ai tanti problemi che si ritrovano a causa delle mancanze di risorse per i tagli ai trasferimenti da parte del Governo Nazionale, non hanno esitato a sottoscrivere l’accordo di rinuncia della parte spettante dei tre milioni di euro derivanti dalle royalties a favore dell’aeroporto.
Un simile atteggiamento (mettere a disposizione dello scalo aeroportuale tre milioni di euro) ha significato mantenere in vita una struttura di vitale importanza per il territorio crotonese privo di una ferrovia e l’aereo è il mezzo che consente ai cittadini di recarsi fuori Regione.
Ryanair (società aeronautica presente a Sant’Anna) avrà accolto con soddisfazione la notizia giacché lo scalo sta registrando un notevole afflusso di passeggeri. In pochi mesi sono stati oltre trecentomila i passeggeri del Sant’Anna. L’operazione dei tremilioni di euro consentirà nell’immediato il prolungamento dell’esercizio provvisorio, in scadenza il 31 ottobre, fino ad agosto 2016.
“Il primo obiettivo, ottenere la proroga dell’esercizio provvisorio, è stato ottenuto. Ora si tratta di gettare le basi per costruire il futuro dell’aeroporto attraverso una nuova società solida finanziariamente che continui a gestire la struttura. Questa nuova società dovrà comprendere anche la Regione. Con l’impegno da parte di quest’ultima di programmare fin da gennaio i fondi 2016-2018 – ha dichiarato il Sindaco Vallone in un’apposita conferenza stampa”.
All’incontro con la stampa presenti, oltre al sindaco Peppino Vallone, Gianluca Bruno (Isola Capo Rizzuto), Michele Laurenzano (Strongoli) che hanno evidenziato anche l’impegno assunto dai colleghi Mario Caruso (Cirò), Domenico Vulcano (Crucoli), Gino Murgi (Melissa), nonché delle amministrazioni di Cutro e di Cirò Marina attualmente rette da commissari prefettizi, rispettivamente Maria Carolina Ippolito e Massimo Mariani.
Il condizionale è ancora d’obbligo per quanto riguarda la definita sopravvivenza dello scalo aeroportuale ma quando le Istituzioni lavorano in sinergia per il bene del territorio, le note positive sono realizzabili come nel caso dell’Aeroporto Sant’Anna.


http://www.laprimapagina.it/2015/10...ra-costituire-la-futura-gestione-dello-scalo/
 
Quasi viene da domandarsi come mai con tutto questo po' po' di quattrini derivanti dalle royalties i comuni calabresi siano sempre con le famose pezze al cxxo.
 
http://laprovinciakr.it/cronaca/l-a...esteggiato-nello-scalo-il-traguardo-raggiunto

L'aeroporto "Pitagora" di Crotone ha raggiunto quota 250mila passeggeri per un 2015 che non è ancora concluso. È stata Debora Varacalli la passeggera numero 250mila a transitare proprio oggi nell'aeroporto di Crotone. Un traguardo che è stato festeggiato in aeroporto con un lungo applauso da parte dei passeggeri al momento dell'annuncio del risultato raggiunto. Sulle note de "Il cielo è sempre più blu" di Rino Gaetano è stato consegnata alla ignara Debora un mazzo di fiori giallo e blu (i colori di Ryaniar). «Grazie di cuore - ha detto la passeggera rivolta al direttore generale Marcella Maggiori - sono proprio orgogliosa di essere io la fortunata passeggera che ha varcato questa soglia». Soddisfazione per il traguardo raggiunto è stata espressa da parte della curatela fallimentare e dal direttore generale dello scalo crotonese. Un obiettivo raggiunto molto prima del previsto da parte di un aeroporto che sta dimostrando, anche in questa critica fase, tutte le proprie potenzialità. - See more at: http://laprovinciakr.it/cronaca/l-a...uardo-raggiunto#sthash.NyVTB0NC.44LuxtAV.dpuf
 
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