Alitalia, primo incontro con il nuovo vertice: sindacati cauti sul piano industriale
Giudizio ancora sospeso dei sindacati sul nuovo piano industriale di Alitalia. Dopo il decollo il primo gennaio scorso della nuova compagnia targata Etihad, si è svolto oggi il primo incontro, nel quartier generale di Fiumicino, tra l'amministratore delegato della compagnia, Silvano Cassano, e le organizzazioni di categoria dei trasporti Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl. Un incontro nel corso del quale sono state illustrate le linee generali del nuovo business plan ma, come hanno riferito i sindacati, non ancora sufficienti per poter esprimere una valutazione compiuta.
Grande cautela, dunque, al termine di questo primo faccia a faccia con il top management. Per una valutazione più compiuta, hanno detto i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, bisognerà aspettare il prossimo incontro che si svolgerà dopo il prossimo consiglio di amministrazione in programma per la fine di marzo nel quale si esaminerà l'andamento dei primi mesi dell'anno.
Intanto, in queste settimane, ha spiegato Cassano ai sindacati, Alitalia «sta riconquistando la fiducia dei clienti». «È partita - ha detto il segretario generale aggiunto della Uiltrasporti Marco Veneziani - una grossa campagna commerciale. L'ad ci ha detto che stanno riconquistando la fiducia dei clienti e questa è una cosa positiva. Aspettiamo ora di avere elementi più precisi nell'incontro che si svolgerà dopo il consiglio di fine marzo».
Quanto ai contenuti del piano, «ci sono sono state ribadite le linee che già erano annunciate e sul fronte degli investimenti non c'è nulla di nuovo. Speriamo bene», ha detto Veneziani che ha voluto anche evidenziare come quella di oggi sia stata «una convocazione tardiva» visto che l'incontro si é svolto a quasi due mesi dalla partenza della nuova Alitalia.
Anche il segretario generale della Filt-Cgil, Franco Nasso, ha spiegato che oggi «ci sono state illustrate le linee generali del piano che già conoscevamo, come lo spostamento sul mercato del lungo raggio. Ora aspettiamo che ci dicano cose più precise dopo il cda di fine marzo».
Come ha ricordato poi il segretario nazionale della Filt, Nino Cortorillo, il piano di Alitalia «non è un nuovo piano dal momento che molti contenuti sono la conseguenza delle richieste avanzate da Etihad». «Oggi l'azienda ha voluto sottolineare il proprio approccio che viole prestare attenzione più che alle leve finanziarie alle leve commerciali e al mercato», ha riferito Cortorillo. «Alcune considerazioni sono condivisibili come la presa d'atto del fallimento del piano Fenice, incentrato sul mercato nazionale, e che le nuove strategie devono svilupparsi da presupposti diversi e a mettere fine a una storia di fallimento».
Alitalia, secondo il sindacalista, «punta, dunque, a riprendersi la quota di mercato in Nord Italia e a sviluppare il lungo raggio. Ma i tempi sono medio lunghi perchè per sviluppare il lungo raggio ci vogliono gli aerei. e questa è un'azienda che ancora perde e che deve trovare le strategie per tornare in equilibrio».
Altro nodo tutto da verificare è l'impatto sull'occupazione. «Se il piano svilupperà nuova occupazione, le nuove opportunità dovranno essere rivolte al personale di terra licenziato», ha detto Cortorillo ricordando anche che ci sono 1000 contratti di solidarietà in corso tra il personale navigante. E ancora è aperta la partita della manutenzione pesante ora fatta dall'israeliana Bedek: «Abbiamo chiesto se c'è un ripensamento di questa strategia».
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