EN è una realtà piccola (anche se molto efficiente - da quel che ho sentito dire con margini superiore a LH mainline), sacrificabile in nome della pax sindacale in Germania. AZ sarebbe stato un investimento un filo più strategicoSecondo me sopravvalutiamo i tedeschi,vedete EN, quando c'è da tagliare si tagli prima gli stranieri.
Ormai siamo ai numeri a casaccio. 60 aerei fa il paio con quelli che dicono che CAI c'è costata nel 2008 7 miliardi (senza mai esplicitare il conto, ovviamente).http://www.ilsole24ore.com/art/noti...-piano-industriale-063718.shtml?uuid=AbvTygsI
...................Letta non ha detto quale dovrà essere il rapporto tra Alitalia e il partner Air France-Klm. Air France avrebbe fatto sapere le sue condizioni per rilevare Alitalia oggi: una dura ristrutturazione e riduzione della flotta da 140 aerei a solo 60 aerei. .......................................
Scusa, ho letto solo ora chi è l'autore dell'articolo.http://www.ilsole24ore.com/art/noti...-piano-industriale-063718.shtml?uuid=AbvTygsI
...................Letta non ha detto quale dovrà essere il rapporto tra Alitalia e il partner Air France-Klm. Air France avrebbe fatto sapere le sue condizioni per rilevare Alitalia oggi: una dura ristrutturazione e riduzione della flotta da 140 aerei a solo 60 aerei. .......................................
Ormai siamo ai numeri a casaccio. 60 aerei fa il paio con quelli che dicono che CAI c'è costata nel 2008 7 miliardi (senza mai esplicitare il conto, ovviamente).
Nel settore aeronautico, oggi, di garantito secondo me non c'è assolutamente nulla, e per nessuno.Partiamo dal presupposto che indietro nel tempo non di può tornare, con buona pace dei cultori della fantascienza. Inutile, perciò, recriminare sulla mancata vendita ad AF o LH nel lontano 2008.
A questo punto, mi e vi chiedo, la soluzione prospettata, con ingresso di Poste Italiane nell'azionariato di AZ, è la migliore possibile? Garantisce la sopravvivenza a medio termine dell'azienda, minimizzando gli impatti occupazionali e i costi sociali connessi? Se la risposta è sì, ben venga questa soluzione.
Personalmente ritengo si tratti dell'ennesima dimostrazione del metodo italiano sintetizzabile dal: "non fare oggi quel che potrai fare domani"
Sempre ammesso che CdA odierno e assemblea dei soci di lunedì non ci regalino qualche sorpresa.
Chiudere LIN e vendere a LH.
Ha ragione Bianconiglio, non si può cambiare il passato. Però da quanto si sa, i tedeschi avevano posto come pre-condizione alla trattativa (2 volte, sia prima della privatizzazione di LAI sia dopo la nascita di CAI) la chiusura di LIN. In entrambe le occasioni la risposta negativa del governo italiano ha fatto cadere la cosa.Saremmo tutti d'accordo, ma ahimè questa opzione non era proprio sul tavolo all'epoca.
Paradossalmente, la chiusura di LIN fu proposta e discussa MOLTO approfonditamente dai capitani coraggiosi con SEA subito dopo la loro acquisizione di AZ (era l'opzione 1 del Piano Fenice).
E' davanti agli occhi di tutti come sia andata a finire.
Statalizzata non credo a meno che tu non pensi che lo sia anche AF vista la sua compagine azionaria
Investitori istituzionali: 55,1%
Azionisti individuali: 19,4%
Stato francese: 15,9%
Dipendenti del gruppo: 9,6%
Si dimentica di dire che se non c'era lo stato italiano, la sua idea di imprenditoria privata ed il suo piano fenice, avrebbero fatto si che i comandanti alitalia dovevano fare il succhio agli aerei vicini per decollare.
Ha ragione Bianconiglio, non si può cambiare il passato. Però da quanto si sa, i tedeschi avevano posto come pre-condizione alla trattativa (2 volte, sia prima della privatizzazione di LAI sia dopo la nascita di CAI) la chiusura di LIN. In entrambe le occasioni la risposta negativa del governo italiano ha fatto cadere la cosa.
Del resto che a LH interessi il traffico biz del Nord Italia non è un mistero per nessuno.
Scusa, e aggiungo. AF vale 1/10 circa di Delta.
Se tu credi davvero che AF sia messa molto meglio di AZ, forse dovresti ridare un'occhiata ai loro conti (http://fr.finance.yahoo.com/q/in?s=AF.PA)
Secondo Il Sole 24 Ore Del Torchio è già dato in uscita. Spero sia vero anche quanto scrive a proposito di Etihad:
Alitalia, oggi il cda vara l'aumento da 300 milioni. In uscita gli attuali vertici della compagnia. Lupi: non interverremo ancora
La soluzione-ponte per salvare Alitalia dal tracollo verrà formalizzata nel consiglio di amministrazione che comincerà oggi alle 14. All'ordine del giorno c'è la questione della ricapitalizzazione della società: il board sarà chiamato ad adeguare la nuova dotazione, necessaria per garantire la sopravvivenza della compagnia e l'attuazione del piano industriale, a 300 milioni di euro. L'operazione straordinaria andrà all'approvazione dell'assemblea convocata per lunedì prossimo.
Dopodichè partirà l'aumento di capitale che vedrà l'ingresso delle Poste attraverso una sottoscrizione di 75 milioni e la contestuale probabile diluizione di molti soci minori, mentre dovrebbero sottoscrivere IntesaSanPaolo, Atlantia, Roberto Colaninno mentre resta da capire cosa farà AirFrance. Il cda dovrebbe prendere atto anche della disponibilità della banche creditrici a rifinanziare la società con circa 200 milioni: una nuova boccata d'ossigeno che si rende possibile solo dopo l'ingresso dello Stato a garantire la volantà di rilanciare la compagnia. Il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi, nel frattempo, ha escluso ulteriori interventi dello Stato. «Il governo ritiene che 75 milioni di euro sia la quota che Poste può mettere - ha spiegato -. Non pensiamo di intervenire ulteriormente». In realtà lo Stato si sarebbe impegnato a mettere, nell'ambito dell'aumento, di una garanzia su altri 75 milioni che verrebbero pro-tempore sottoscritti dal consorzio bancario di garanzia dell'operazione. In un secondo momento, secondo le indiscrezioni, quella quota potrebbe essere sottoscritta dal Fondo strategico.
Dalla riunione ordierna non potranno uscire novità in merito alla governance e al management della società. Anche se è ormai evidente che entrambi dovranno essere modificate, anche per dare maggiore potere negoziale all'azionista pubblico rispetto alla pretese di AirFrance e per garantire quella discontinuità chiesta da palazzo Chigi. È molto probabile, inoltre, che in seguito vengano sostituiti sia l'attuale presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, sial'ad Gabriele Del Torchio, al quale comunque viene riconosciuto il merito di aver varato un piano industriale serio e percorribile per la società. La nomina del nuovo consiglio di amministrazione sarà però compito della nuova assemblea che verrà convocata a valle dell'aumento di capitale e quando la nuova compagine azionaria sarà definita.
L'operazione che verrà varata oggi costituisce soltanto un primo step verso il nuovo assetto della compagnia e che si rende necessaria per evitare che già da domani gli aerei Alitalia siano costretti a restare a terra perchè la società non può garantire la continuità aziendale. Nel medio termine sarà inevitabile la definizione di un nuovo azionariato, più stabile e finanziariamente solido: alle Poste potrebbero affiancarsi o sosituirsi le Ferrovie, mentre dovrà essere coinvolto un nuovo partner induatriale, probabilmente Etihad. Air France infatti è troppo debole per garantire un rilancio sostenibile di Alitalia.
http://www.ilsole24ore.com/art/fina...-oggi-vara-aumento-120448.shtml?uuid=AbJIcpsI
Secondo Il Sole 24 Ore Del Torchio è già dato in uscita. Spero sia vero anche quanto scrive a proposito di Etihad:
Alitalia, oggi il cda vara l'aumento da 300 milioni. In uscita gli attuali vertici della compagnia. Lupi: non interverremo ancora
La soluzione-ponte per salvare Alitalia dal tracollo verrà formalizzata nel consiglio di amministrazione che comincerà oggi alle 14. All'ordine del giorno c'è la questione della ricapitalizzazione della società: il board sarà chiamato ad adeguare la nuova dotazione, necessaria per garantire la sopravvivenza della compagnia e l'attuazione del piano industriale, a 300 milioni di euro. L'operazione straordinaria andrà all'approvazione dell'assemblea convocata per lunedì prossimo.
Dopodichè partirà l'aumento di capitale che vedrà l'ingresso delle Poste attraverso una sottoscrizione di 75 milioni e la contestuale probabile diluizione di molti soci minori, mentre dovrebbero sottoscrivere IntesaSanPaolo, Atlantia, Roberto Colaninno mentre resta da capire cosa farà AirFrance. Il cda dovrebbe prendere atto anche della disponibilità della banche creditrici a rifinanziare la società con circa 200 milioni: una nuova boccata d'ossigeno che si rende possibile solo dopo l'ingresso dello Stato a garantire la volantà di rilanciare la compagnia. Il ministro per le Infrastrutture Maurizio Lupi, nel frattempo, ha escluso ulteriori interventi dello Stato. «Il governo ritiene che 75 milioni di euro sia la quota che Poste può mettere - ha spiegato -. Non pensiamo di intervenire ulteriormente». In realtà lo Stato si sarebbe impegnato a mettere, nell'ambito dell'aumento, di una garanzia su altri 75 milioni che verrebbero pro-tempore sottoscritti dal consorzio bancario di garanzia dell'operazione. In un secondo momento, secondo le indiscrezioni, quella quota potrebbe essere sottoscritta dal Fondo strategico.
Dalla riunione ordierna non potranno uscire novità in merito alla governance e al management della società. Anche se è ormai evidente che entrambi dovranno essere modificate, anche per dare maggiore potere negoziale all'azionista pubblico rispetto alla pretese di AirFrance e per garantire quella discontinuità chiesta da palazzo Chigi. È molto probabile, inoltre, che in seguito vengano sostituiti sia l'attuale presidente di Alitalia, Roberto Colaninno, sial'ad Gabriele Del Torchio, al quale comunque viene riconosciuto il merito di aver varato un piano industriale serio e percorribile per la società. La nomina del nuovo consiglio di amministrazione sarà però compito della nuova assemblea che verrà convocata a valle dell'aumento di capitale e quando la nuova compagine azionaria sarà definita.
L'operazione che verrà varata oggi costituisce soltanto un primo step verso il nuovo assetto della compagnia e che si rende necessaria per evitare che già da domani gli aerei Alitalia siano costretti a restare a terra perchè la società non può garantire la continuità aziendale. Nel medio termine sarà inevitabile la definizione di un nuovo azionariato, più stabile e finanziariamente solido: alle Poste potrebbero affiancarsi o sosituirsi le Ferrovie, mentre dovrà essere coinvolto un nuovo partner induatriale, probabilmente Etihad. Air France infatti è troppo debole per garantire un rilancio sostenibile di Alitalia.
http://www.ilsole24ore.com/art/fina...-oggi-vara-aumento-120448.shtml?uuid=AbJIcpsI