[h=1]Piloti in agitazione a Fiumicino:
«Troppe 22 ore ai comandi di un aereo»[/h] [h=2]Protesta nello scalo romano contro le nuove regole al vaglio della Commissione Trasporti dell'Ue: sit in ai terminal per informare i passeggeri sui rischi della riforma[/h]
Un gruppo di piloti parla con Pierluigi Bersani, «intercettato» ai terminal (foto Costantini)
ROMA - Ventidue ore ai comandi di un aereo contro le attuali dieci. È una delle nuove regole al vaglio della Commissione Trasporti Europea, contro cui il 22 gennaio hanno protestato piloti e personale di volo nei principali scali continentali. Sindacati e associazioni di categoria hanno manifestato anche presso i terminal 1 e 3 dell’aeroporto internazionale di Fiumicino, sensibilizzando i passeggeri - tra i quali anche Pierluigi Bersani ed Elsa Fornero - sui rischi dei regolamenti imposti dall’Europa. Una giornata di mobilitazione per la sicurezza aerea, che si inserisce nella più ampia campagna già portata avanti sul sito dal titolo inequivocabile: www.dead-tired.eu.
La protesta dei piloti a Fiumicino (Costantini)
LA FATICA DI VOLARE - «È soprattutto il fattore fatica a incidere sulle prestazioni dei piloti. – ha spiegato Giovanni Galiotto, presidente dell’Anpac, Associazioni Nazionali Piloti Aviazione Civile, durante il sit-in allo scalo romano – Lo dicono studi scientifici di livello sul Flight Time Limitations, come il Moebus Aviation, in cui si indica ad esempio un massimo di dieci ore di volo per non inficiare sulle capacità del personale». PETIZIONE SUL WEB – Insieme agli altri 38mila piloti europei, riuniti nell’Eca, European Cockpit Association, i comandanti delle principali compagnie aeree italiane, compresa l’Alitalia, hanno lanciato una petizione su internet che ha già raggiunto 100mila firme. «Lo scopo è quello di portarla ai ministri dei trasporti europei e bloccare il via libera della Commissione alle nuove regole che dovrebbe scattare a primavera», ha dichiarato il comandante Alessandro Cenci, delegato Cisl. No ai voli notturni lunghi, no alle 22 ore di servizio no stop, no ai 23 giorni di riserva, spiegano i volantini diffusi durante il sit-in al T1 di Fiumicino, promosso dalle sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti.
L'incontro dei piloti con Elsa Fornero
VOLI A RISCHIO - «Stiamo parlando della sicurezza di migliaia di passeggeri – aggiunge Ivan Biglietti della Uil Trasporti – non si può pensare solo agli interessi delle lobby delle compagnie aeree che per risparmiare puntano a spremere i lavoratori». Secondo i dati descritti dai piloti e dalle associazioni di categoria, il 15-20% dei disastri aerei è attribuibile alla stanchezza degli equipaggi. «Io stesso sono finito al pronto soccorso, – racconta un pilota Alitalia – dopo quattro voli di seguito nel giro di dieci ore. In realtà gli standard ormai si attestano sempre intorno alle 13-15 ore in servizio, siamo ben oltre i livelli di guardia accertati dagli studi sanitari voluti dalla stessa Easa, l’Europea Aviation Safety Agency, ma poi costantemente ignorati».
OSPITI IMPREVISTI – Durante la protesta dei piloti e personale di volo, non sono mancati gli interlocutori di lusso di passaggio a Fiumicino, con cui discutere anche del futuro della compagnia di bandiera italiana. Il ministro del Lavoro Elsa Fornero, in transito allo scalo romano, si è fermata a parlare con i dimostranti, promettendo di valutare le loro ragioni. Quattromila dipendenti in mobilità e oltre mille precari della vecchia e nuova Alitalia, hanno invece ricordato i piloti al segretario del Pd, Pierluigi Bersani che si è fermato a lungo a parlare con i manifestanti. «Sulla vicenda Alitalia penso quello che pensavo quattro anni fa – ha detto il candidato premier del Partito Democratico –: le responsabilità della situazione attuale le conosciamo. Insieme ad una ricapitalizzazione, serve un tavolo internazionale per discutere del futuro della compagnia»
http://www.dead-tired.eu/
«Troppe 22 ore ai comandi di un aereo»[/h] [h=2]Protesta nello scalo romano contro le nuove regole al vaglio della Commissione Trasporti dell'Ue: sit in ai terminal per informare i passeggeri sui rischi della riforma[/h]

ROMA - Ventidue ore ai comandi di un aereo contro le attuali dieci. È una delle nuove regole al vaglio della Commissione Trasporti Europea, contro cui il 22 gennaio hanno protestato piloti e personale di volo nei principali scali continentali. Sindacati e associazioni di categoria hanno manifestato anche presso i terminal 1 e 3 dell’aeroporto internazionale di Fiumicino, sensibilizzando i passeggeri - tra i quali anche Pierluigi Bersani ed Elsa Fornero - sui rischi dei regolamenti imposti dall’Europa. Una giornata di mobilitazione per la sicurezza aerea, che si inserisce nella più ampia campagna già portata avanti sul sito dal titolo inequivocabile: www.dead-tired.eu.

LA FATICA DI VOLARE - «È soprattutto il fattore fatica a incidere sulle prestazioni dei piloti. – ha spiegato Giovanni Galiotto, presidente dell’Anpac, Associazioni Nazionali Piloti Aviazione Civile, durante il sit-in allo scalo romano – Lo dicono studi scientifici di livello sul Flight Time Limitations, come il Moebus Aviation, in cui si indica ad esempio un massimo di dieci ore di volo per non inficiare sulle capacità del personale». PETIZIONE SUL WEB – Insieme agli altri 38mila piloti europei, riuniti nell’Eca, European Cockpit Association, i comandanti delle principali compagnie aeree italiane, compresa l’Alitalia, hanno lanciato una petizione su internet che ha già raggiunto 100mila firme. «Lo scopo è quello di portarla ai ministri dei trasporti europei e bloccare il via libera della Commissione alle nuove regole che dovrebbe scattare a primavera», ha dichiarato il comandante Alessandro Cenci, delegato Cisl. No ai voli notturni lunghi, no alle 22 ore di servizio no stop, no ai 23 giorni di riserva, spiegano i volantini diffusi durante il sit-in al T1 di Fiumicino, promosso dalle sigle sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti.

VOLI A RISCHIO - «Stiamo parlando della sicurezza di migliaia di passeggeri – aggiunge Ivan Biglietti della Uil Trasporti – non si può pensare solo agli interessi delle lobby delle compagnie aeree che per risparmiare puntano a spremere i lavoratori». Secondo i dati descritti dai piloti e dalle associazioni di categoria, il 15-20% dei disastri aerei è attribuibile alla stanchezza degli equipaggi. «Io stesso sono finito al pronto soccorso, – racconta un pilota Alitalia – dopo quattro voli di seguito nel giro di dieci ore. In realtà gli standard ormai si attestano sempre intorno alle 13-15 ore in servizio, siamo ben oltre i livelli di guardia accertati dagli studi sanitari voluti dalla stessa Easa, l’Europea Aviation Safety Agency, ma poi costantemente ignorati».
OSPITI IMPREVISTI – Durante la protesta dei piloti e personale di volo, non sono mancati gli interlocutori di lusso di passaggio a Fiumicino, con cui discutere anche del futuro della compagnia di bandiera italiana. Il ministro del Lavoro Elsa Fornero, in transito allo scalo romano, si è fermata a parlare con i dimostranti, promettendo di valutare le loro ragioni. Quattromila dipendenti in mobilità e oltre mille precari della vecchia e nuova Alitalia, hanno invece ricordato i piloti al segretario del Pd, Pierluigi Bersani che si è fermato a lungo a parlare con i manifestanti. «Sulla vicenda Alitalia penso quello che pensavo quattro anni fa – ha detto il candidato premier del Partito Democratico –: le responsabilità della situazione attuale le conosciamo. Insieme ad una ricapitalizzazione, serve un tavolo internazionale per discutere del futuro della compagnia»
http://www.dead-tired.eu/