È una questione, secondo me, di costi-opportunità. A una LCC non conviene buttarsi sul lungo raggio perchè i volumi sono troppo bassi, i costi troppo alti e il livello di servizio inadeguato al prezzo che dovrebbero richiedere.
Guardiamo a Ryanair. Nel 2019, stando ai suoi dati finanziari, aveva queste caratteristiche:
Facendo un po' di aritmetica con i rispettivi valori di revenues, operating costs e operating profit, ne derivo:
- N. di voli operati: 789.771
- Lunghezza media del volo: 1.238km (grossomodo da Londra al sud della Francia)
- Ore di volo medie per aereo: 9,02h.
- Load factor 96%
In una giornata-tipo, in cui un aereo-tipo di Ryanair effettua 4 settori di lunghezza media, con load factor medio, troviamo:
- Revenue per km: 7,87 euro
- Costs/km: 6,83 euro
- Op. profit/km 1,04 euro
In altre parole, a Ryanair basterebbe far pagare ciascuno dei suoi passeggeri 46,62 euro per essere in attivo. Ma le revenues medie per passeggero sono, sempre stando ai suoi dati finanziari, 54,17 euro. Quindi, in quel giorno-tipo di cui sopra, Ryanair porterebbe a casa un margine del 16,3%.
- "Tragitto" percorso: 4.952km
- Costo totale della giornata: 4*1.238*6,83 = 33.825 euro
- Costo per passeggero, assumendo un LF di 96% = 46,61 euro
Ora, ipotizziamo che Ryanair voli da Stansted a JFK. Il volo è, stando a gcmap, pari a 5.586km. È chiaro che FR non riuscirà ad andare e tornare nelle 9h e due minuti di operazione, ma ipotizziamo che ce la faccia in un giorno di 24h. Ipotizziamo anche che non ci siano extra costi per gli equipaggi, questi vanno e tornano con lo stesso aereo, non dormono a JFK. Ipotizziamo anche lo stesso LF del 96%.
Troviamo:
Per poter avere lo stesso margine di profitto del 16,3%, Ryanair dovrebbe fare 244,12 euro da ogni passeggero su quel STN-JFK-STN. Per un passeggero a/r parliamo di 488 euro e spicci. Ora, quanta gente pensiamo che Ryanair possa trovare, ogni giorno, tutti i giorni, disposta a pagare in media 488 euro per un a/r per JFK da Stansted, col servizio di Ryanair? Io non credo ce ne siano tanti.
- "Tragitto" percorso: 11,172km
- Costo totale della giornata: 2*5.586*6,83 = 76.310 euro
- Costo per passeggero: 210,22 euro
Mi direte: ma col 321XLR spendi di meno in carburante che col 737-800NG che usa Ryanair. OK, sempre secondo Ryanair, il costo/km del carburante nel 2019 era pari a 2,47 euro, grossomodo il 36% del totale dei costi. Immaginiamo che l'A321XLR da usare su questo ipotetico STN-JFK consumi il 30% in meno di un 738. E non ci siano costi aggiuntivi, da nessuna parte.
Il nuovo costo/km e' 6,09 euro, il che vuol dire che il costo per passeggero per un STN-JFK-STN ora e' 187,4 euro, e il prezzo medio che Ryanair deve vendere per mantenere il suo margine del 16,3% e' 218 euro sola andata o 436 a/r. Sempre troppo alto iMHO.
E' questo, IMHO, il problema del LCC a lungo raggio. Sul corto, il principio "pack 'em tight and sell 'em cheap" funziona. Per un'ora di volo 54 euro vanno benissimo. Anche 100. Ma per 6-7 ore, magari di notte, pagarne 240? No grazie. E' per questo che ti serve qualcosa di più: una business, una premium economy. Ma allora inizi a dover introdurre complessita' nel modello, devi vendere in maniera diversa, magari la lounge, magari il bagaglio prioritario... e poi hai gli equipaggi fuori base invece che a nanna a casa tutte le sere, una subflotta diversa e blah blah blah. E tutto questo, badiamo bene, per fare esattamente gli stessi soldi che fai oggi.
Davvero molto interessante e ben argomentato. Provo tuttavia a fare un paio di osservazioni aggiuntive.
Per rendere il modello più completo, potrebbe essere utile aggiungere i ricavi ancillari, che sappiamo essere parte essenziale del modello di business Ryanair. Mi potrei aspettare che su un volo long haul gli acquisti dei passeggeri possano essere, in proporzione, di più di quelli che si hanno su un volo europeo, perché più passeggeri sarebbero disposti a comprare generi di conforto per un volo più lungo e, proprio per il tempo maggiore trascorso in volo, anche la frequenza di acquisto del singolo passeggero potrebbe essere maggiore. Inoltre, è plausibile che il margine medio unitario possa, in determinati casi, essere più alto.
Seconda osservazione. Non ho motivi e soprattutto non ho dati per contestare quanto affermi a proposito dell’esistenza di spazi di mercato e bisogni ancora non soddisfatti, ma sappiamo che è una legge fondamentale dell’economia che, al crescere di qualsivoglia mercato, i rendimenti marginali tendono a diminuire. Non sarà probabilmente in questa fase storica, ma certamente arriverà un momento nel quale a Ryanair, o a chi per essa, si porrà il problema se restare in un ambito geografico dove nuove rotte godono di margini progressivamente inferiori o provare a esplorare spazi di mercato oltre i consueti limiti operativi.
Anche il più efficiente modello di business, ad un certo punto, deve essere riconsiderato se l’alternativa può risultare migliore.