WindJet fa causa ad Alitalia CAI per 200 milioni €


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20 Giugno 2008
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Sarà il tribunale civile di Milano a decidere sulla causa promossa da Wind jet nei confronti di Alitalia-Cai alla quale la società ha chiesto un risarcimento danni per oltre 200 milioni di euro. Lo hanno decisi i giudici della prima sezione della corte di Cassazione, annullando la sentenza del tribunale di Catania che aveva stabilito il ricorso a degli arbitri per risolvere la controversia nata nel 2012 dopo la mancata acquisizione da parte di Alitalia della compagnia low cost.





Secondo Wind jet, la società di Catania ha smesso di volare il 12 agosto del 2012 lasciando a terra 500 dipendenti e diverse migliaia di passeggeri proprio a causa dell’esito negativo dell’acquisizione.


“La domanda di Wind jet – scrive la Cassazione – si fonda sui comportamenti tenuti da Alitalia-Cai prima della stipula dell’accordo e sull’assunto condizionamento dell’attività imprenditoriale della Wind jet spa realizzato sfruttando la posizione assunta da Alitalia nei confronti di Wind jet a causa della stipula dell’accordo”. In pratica la Cassazione ha cancellato la sentenza impugnata da Wind jet e dichiarato la competenza del tribunale di Milano.
 
Aerei e Tribunali. WindJet versus Alitalia: la causa da 200 milioni passa ai giudici di Milano

Catania, Italia - La Corte di Cassazione annulla la precedente sentenza del Tribunale di Catania, che stabilì di ricorrere ad un arbitrato

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(WAPA) - Tutto nasce dalla mancata acquisizione nel 2012 da parte di Alitalia del vettore aereo italiano low-cost WindJet. Fu in seguito a questo, sostiene la compagnia del catanesePulvirenti, che nell'agosto dello stesso anno questa mise a terra i suoi aerei ed interruppe ogni operazione costringendo alla riprotezione migliaia di passaggeri e coinvolgendo nella cessazione circa 500 dipendenti. Nel 2013 ebbe accesso al concordato fallimentare. Per questo promosse una causa da 200 milioni di Euro di risarcimento contro Alitalia-Cai (Compagnia aerea italiana)..*
Da oggi il dossier passa nelle mani dei giudici del Tribunale civile di Milano: a stabilirlo la Cassazione, che ha annullato una precedente sentenza del Tribunale di Catania, la quale aveva stabilito per il ricorso ad un arbitrato per risolvere la controversia. Dunque senza ricorrere ad un procedimento giudiziario decideva di affidare ad uno o più soggetti terzi, gli arbitri, l'incarico di risolvere la questione mediante un lodo vincolante per le parti e suscettibile di essere eseguito anche in via forzata.*
Secondo la Corte di Cassazione invece "La domanda di WindJet si fonda sui comportamenti tenuti da Alitalia-Cai prima della stipula dell'accordo, e sull'assunto condizionamento dell'attività imprenditoriale della WindJet SpA, realizzato sfruttando la posizione assunta da Alitalia nei confronti di WindJet a causa della stipula dell'accordo". Non è quindi "Condivisibile la tesi sostenuta dal Tribunale di Catania che ritiene si debba applicare la clausola compromissoria".*
La sentenza dei giudici di Catania impugnata da WindJet è dunque stata cancellata: per competenza dirimeranno i giudici milanesi. (Avionews)
(Cla/Mos)

161014144808-1178144

(World Aeronautical Press Agency -*14-Ott-2016 14:48)
 
Ap passivo di Windjet ci sarà quindi da aggiungere anche le spese processuali.
 
Ap passivo di Windjet ci sarà quindi da aggiungere anche le spese processuali.


Per ora però è vero il contrario. L'annullamento della Cassazione annulla anche le spese legali dei primi due gradi di giudizio a carico di Windjet.

Spero proprio che il Tribunale Fallimentare di Catania non autorizzi il curatore fallimentare a riproporre un nuovo temerario processo.
 
Per ora però è vero il contrario. L'annullamento della Cassazione annulla anche le spese legali dei primi due gradi di giudizio a carico di Windjet.

Spero proprio che il Tribunale Fallimentare di Catania non autorizzi il curatore fallimentare a riproporre un nuovo temerario processo.
Non ci giurerei
 
Spero proprio che il Tribunale Fallimentare di Catania non autorizzi il curatore fallimentare a riproporre un nuovo temerario processo.

Quattro anni solo per sapere dove bisogna cominciare la causa: ci sono ancora tre gradi pieni di giudizio. Fine causa 2030 mi sembra ragionevole. Finché ci sono cause il fallimento deve stare in piedi, ed anche i suoi amministratori.

Spes ultima dea. Ma visto che ha autorizzato il primo, perchè non continuare?
 
Per ora però è vero il contrario. L'annullamento della Cassazione annulla anche le spese legali dei primi due gradi di giudizio a carico di Windjet.

Spero proprio che il Tribunale Fallimentare di Catania non autorizzi il curatore fallimentare a riproporre un nuovo temerario processo.
Avendo autorizzato la prima causa non vedo perché non dovrebbe autorizzare anche la seconda. Tanto al tribunale chegliefrega se il tutto si riduce a un danno per i creditori?
 
Non è corretto, l'ultima riforma fallimentare prevede ora la possibilità di chiudere la procedura anche in presenza di procedimenti pendenti.

Hai ragione ma il Curatore non ha interesse alcuno a chiudere la procedura a fronte di un possibile giudizio ( anche con speranza di vittoria pari a zero) di questo valore.
Confermo almeno 2020/2 prima che si chiuda, perché immagino che poi il Giudizio di Milano sia appellabile......
 
Non è corretto, l'ultima riforma fallimentare prevede ora la possibilità di chiudere la procedura anche in presenza di procedimenti pendenti.

Hai ragione. Però teniamo presente che la chiusura del fallimento in pendenza di giudizio è stata introdotta per evitare cause di risarcimento del danno causa abnormale lunghezza dei giudizi. L'alternativa, ovvero avere giudizi che durano come nel resto del mondo civile, deve essere evidentemente impossibile.

Riformulo: se la causa continua nonostante la chiusura del fallimento, gli avvocati della procedura fallimentare continueranno a riscuotere le parcelle, e credo che anche il curatore non sia tenuto a lavorare gratis. Il risultato finale per i creditori non cambia.
 
Avendo autorizzato la prima causa non vedo perché non dovrebbe autorizzare anche la seconda. Tanto al tribunale chegliefrega se il tutto si riduce a un danno per i creditori?

Per la verità, se non erro, la prima causa era stata proposta prima dell'omologazione del concordato preventivo. In tale fase, decideva ancora la proprietà senza necessità di autorizzazione né del commissario né del Tribunale.
Non è proprio la stessa cosa.
Vero che di solito va a finire come tutti voi avete scritto, ma con i fari puntati addosso magari curatore e giudice delegato questa volta ci pensano due volte prima di riprendere una causa temeraria.