British verso American Airlines
di Marco Niada
Dopo l'intesa di principio raggiunta con Iberia in vista di una fusione, British Airways pare decisa più che mai a premere l'acceleratore su nuove alleanze per creare una macchina da guerra sulle rotte transatlantiche sia in Nordamerica sia in Sudamerica.
L'amministratore delegato della compagnia aerea britannica, Willie Walsh, lo ha messo in chiaro in un breve colloquio col quotidiano «The Times», affermando che nelle prossime due settimane conta di stringere un accordo di alleanza più profonda con American Airlines: «Vogliamo giungere a una conclusione il più presto possibile» ha detto. Il terzo tentativo di alleanza con American Airlines, dopo i due andati a monte nel 1997 e 2002, si spiega col fatto che, recentemente, le autorità americane hanno allentato le restrizioni alla concorrenza transatlantica, anche se l'antitrust Usa continua a vietare una fusione o acquisizione di una compagnia americana da parte di un vettore straniero.
Quella che sta congegnando British Airways sarebbe un'alleanza a tutto campo che permetterebbe di gestire le operazioni transoceaniche da e per il Nordamerica come un'unica entità, con cooperazione sui prezzi e sulle tratte. L'intesa in prospettiva potrebbe essere estesa a Iberia forte sulle tratte latinoamericane e all'americana Continental Airlines. Il gruppo Virgin, la società arci-rivale guidata dall'imprenditore Richard Branson, ha già detto che si opporrà alla nascita di un colosso che avrebbe un semi-monopolio sulle rotte per il Nordamerica.
Per British Airways è una corsa contro il tempo: le rivali Air France e Lufthansa si sono infatti mosse già da tempo, inglobando rispettivamente la olandese Klm e la svizzera Suisse, nata dalle ceneri di Swissair.
Se la fusione con Iberia andrà in porto, il nuovo gruppo anglo-spagnolo sarà comunque terzo come dimensione, con un fatturato di 16,6 miliardi di euro a fronte dei 22,4 miliardi di Lufthansa-Suisse e di 24 miliardi di Air France Klm, con una flotta di 443 aerei rispetto ai 513 e 554 rispettivamente delle due rivali. I passeggeri sarebbero più o meno uguali per i tre grandi player, attorno ai 63-65 milioni all'anno, mentre Ba-Iberia avrebbe dalla sua un personale più ridotto, pari a circa 65mila dipendenti rispetto agli oltre 100mila delle rivali francese e tedesca.
Ma il processo di negoziazione tra Ba e Iberia non sarà tutto rose e fiori, dal momento che i sindacati delle due compagnie hanno annusato aria di tagli agli organici. Secondo gli analisti il ridimensionamento potrebbe portare a 7mila esuberi e il sindacato Unite, che riunisce circa 25mila dipendenti di British Airways ha già iniziato a mettere in guardia Walsh. Attualmente, sul nuovo gruppo, la capitalizzazione di mercato di British pesa per due terzi rispetto a un terzo di Iberia. L'organigramma delle poltrone va anche definito con l'ipotesi che Walsh divenga Ceo del nuovo gruppo e l'attuale ceo di Iberia, Fernando Conte, presidente. Anche se si parla di una vicepresidenza per accomodare l'attuale presidente di British, Martin Broughton. Quanto al quartier generale, anche quello sarà oggetto di discussioni e gli analisti non escludono che finisca a Madrid, dato che l'atteggiamento punitivo assunto dal Governo Brown sugli utili generati all'estero dalle multinazionali britanniche potrebbe spingere a prendere in considerazione il sistema fiscale spagnolo che permette delle deduzioni.
http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...bf-11dd-916c-1c07a4f40d75&DocRulesView=Libero
di Marco Niada
Dopo l'intesa di principio raggiunta con Iberia in vista di una fusione, British Airways pare decisa più che mai a premere l'acceleratore su nuove alleanze per creare una macchina da guerra sulle rotte transatlantiche sia in Nordamerica sia in Sudamerica.
L'amministratore delegato della compagnia aerea britannica, Willie Walsh, lo ha messo in chiaro in un breve colloquio col quotidiano «The Times», affermando che nelle prossime due settimane conta di stringere un accordo di alleanza più profonda con American Airlines: «Vogliamo giungere a una conclusione il più presto possibile» ha detto. Il terzo tentativo di alleanza con American Airlines, dopo i due andati a monte nel 1997 e 2002, si spiega col fatto che, recentemente, le autorità americane hanno allentato le restrizioni alla concorrenza transatlantica, anche se l'antitrust Usa continua a vietare una fusione o acquisizione di una compagnia americana da parte di un vettore straniero.
Quella che sta congegnando British Airways sarebbe un'alleanza a tutto campo che permetterebbe di gestire le operazioni transoceaniche da e per il Nordamerica come un'unica entità, con cooperazione sui prezzi e sulle tratte. L'intesa in prospettiva potrebbe essere estesa a Iberia forte sulle tratte latinoamericane e all'americana Continental Airlines. Il gruppo Virgin, la società arci-rivale guidata dall'imprenditore Richard Branson, ha già detto che si opporrà alla nascita di un colosso che avrebbe un semi-monopolio sulle rotte per il Nordamerica.
Per British Airways è una corsa contro il tempo: le rivali Air France e Lufthansa si sono infatti mosse già da tempo, inglobando rispettivamente la olandese Klm e la svizzera Suisse, nata dalle ceneri di Swissair.
Se la fusione con Iberia andrà in porto, il nuovo gruppo anglo-spagnolo sarà comunque terzo come dimensione, con un fatturato di 16,6 miliardi di euro a fronte dei 22,4 miliardi di Lufthansa-Suisse e di 24 miliardi di Air France Klm, con una flotta di 443 aerei rispetto ai 513 e 554 rispettivamente delle due rivali. I passeggeri sarebbero più o meno uguali per i tre grandi player, attorno ai 63-65 milioni all'anno, mentre Ba-Iberia avrebbe dalla sua un personale più ridotto, pari a circa 65mila dipendenti rispetto agli oltre 100mila delle rivali francese e tedesca.
Ma il processo di negoziazione tra Ba e Iberia non sarà tutto rose e fiori, dal momento che i sindacati delle due compagnie hanno annusato aria di tagli agli organici. Secondo gli analisti il ridimensionamento potrebbe portare a 7mila esuberi e il sindacato Unite, che riunisce circa 25mila dipendenti di British Airways ha già iniziato a mettere in guardia Walsh. Attualmente, sul nuovo gruppo, la capitalizzazione di mercato di British pesa per due terzi rispetto a un terzo di Iberia. L'organigramma delle poltrone va anche definito con l'ipotesi che Walsh divenga Ceo del nuovo gruppo e l'attuale ceo di Iberia, Fernando Conte, presidente. Anche se si parla di una vicepresidenza per accomodare l'attuale presidente di British, Martin Broughton. Quanto al quartier generale, anche quello sarà oggetto di discussioni e gli analisti non escludono che finisca a Madrid, dato che l'atteggiamento punitivo assunto dal Governo Brown sugli utili generati all'estero dalle multinazionali britanniche potrebbe spingere a prendere in considerazione il sistema fiscale spagnolo che permette delle deduzioni.
http://www.ilsole24ore.com/art/Sole...bf-11dd-916c-1c07a4f40d75&DocRulesView=Libero