L' accordo per l' accesso delle compagnie USA a Londra Heathrow è stato raggiunto da tempo e prevede il libero accesso, ma non l' assegnazione automatica (e gratuita) di slot. Quindi, una volta entrato in vigore l' open skies tra UE e USA, i vettori americani potrebbero atterrare liberamente a LHR, ma dovrebbero comprarsi gli slot. Vista la loro situazione quasi fallimentare, questo in realtà equivale a una mera possibilità teorica, ad approfittarne sarebbe solo la britannica BMI e questo chiaramente toglie interesse agli USA.
L' accordo si è in realtà arenato su un altro punto. Gli europei e in particolare i Britannici chiedevano inizialmente il diritto al cabotaggio, cioè la possibilità di effettuare voli interni USA. Successivamente ci si è accontentati dell' elevazione del limite del possesso straniero in un vettore USA dal 25% attuale al 49,9%, in linea con la corrispondente norma UE. Tuttavia questo cambiamento andrebbe ratificato dal Parlamento USA, che non è affatto d' accordo a causa delle spinte protezionistiche (gli Americani sono per il libero mercato solo quando fa loro comodo). Si era escogitato un sistema di aggirare il limite del 25%, ma gli Europei hanno capito che non c' erano garanzie che in pratica funzionasse e hanno capito che stavano per scambiare il sicuro accesso USA a LHR con l' improbabile aumento della quota possibile al 49,9%, quindi tutto si è insabbiato. Nessun accordo è possibile, diverso da quello a cui si è giunti, nemmeno però è possibile un OK da parte di Congresso e Senato USA prima delle mid-term elections del prossimo novembre.
Quindi l' accordo c' è, ma è nel congelatore a quattro stelle.