Virgin America abbandona il Canada


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25 Settembre 2008
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Canada
Dopo nemmeno un anno di operazioni, Virgin America ha annunciato che sospenderá a tempo indeterminato le uniche due rotte che opera su YYZ (da LAX e SFO), l'unica destinazione canadese della compagnia.
Al loro posto verranno rafforzati i voli sull'ultima cittá aggiunta al network di Virgin America, ovvero Dallas Fort Worth.
L'ultimo volo verrá effettuato il prossimo 6 aprile, dopodiché Air Canada tornerá ad essere l'unica alternativa per i voli non stop verso la West Coast USA, con tariffe che dopo l'annuncio dell'abbandono da parte di Virgin sono aumentate sensibilmente.

Qui l'articolo completo.

Un vero peccato - il Canada si dimostra ancora una volta un mercato molto difficile da penetrare.
 
Si conferma la regola che le compagnie low cost o alternative amricane come Southwest, Jetblue e Virgin America non riescono ad andare oltre il mercato interno degli USA continentali o al massimo qualche voletto turistico verso le isole dei caraibi. Peccato sono compagnie con una notevole potenzialità inespressa per le rotte internazionali ma evidentemente hanno paura o non sono capaci di espandersi all' estero.
 
Si conferma la regola che le compagnie low cost o alternative amricane come Southwest, Jetblue e Virgin America non riescono ad andare oltre il mercato degli interno degli USA continentali o al massimo qualche voletto turistico verso le isole dei caraibi. Peccato sono compagnie con una notevole potenzialità inespressa per le rotte internazionali ma evidentemente hanno paura o non sono capaci di espandersi all' estero.

scusa Cesare... le isolette dei caraibi sono estero.. il messico è estero... tutto quello che è sotto il Messico comincia a essere poco sostenibile per una low cost...
 
scusa Cesare... le isolette dei caraibi sono estero.. il messico è estero... tutto quello che è sotto il Messico comincia a essere poco sostenibile per una low cost...

Verso nord e il Canada invece il nulla nelle route map di queste compagnie eppure credo non manchino rotte appetibili nel mercato Usa-Canada, vedrei bene anche rotte dalla west cost per Alaska e Hawaii
 
Si conferma la regola che le compagnie low cost o alternative amricane come Southwest, Jetblue e Virgin America non riescono ad andare oltre il mercato interno degli USA continentali o al massimo qualche voletto turistico verso le isole dei caraibi. Peccato sono compagnie con una notevole potenzialità inespressa per le rotte internazionali ma evidentemente hanno paura o non sono capaci di espandersi all' estero.

Beh, JetBlue effettua con grande successo voli verso Bogotá, Spirit é una presenza molto importante nel mercato dell'America Latina. Southwest invece non si é mai spinta fuori dai confini nazionali per scelta.

Come mai a parer tuo? Intendi per questione di protezionismo?

Difficile dire con certezza, non vivo a Toronto per cui non so dire che tipo di promozione abbiano fatto, etc. Tenete solamente presente che il mercato canadese é completamente diverso da quello americano, nonostante le apparenti similaritá, le economie di scala praticamente non esistono, quando vengono in Canada le compagnie americane devono praticamente partire da capo, non riescono a sfruttare quasi nulla di quello che hanno fatto negli USA.

Per quello che vedo io i canadesi tendono ad essere abbastanza abitudinari, e bisogna tenere presente che Air Canada ha un FFP che é una vera forza in Canada: i punti aeroplan sono quasi considerati una valuta di per sé.
Poi gli inserzionisti in Canada sono abbastanza pochi - le aziende canadesi che fanno pubblicitá pesante sono poche ed occupano spazi importanti, per cui chi vuole entrare puó essere che si scontri con un effetto soglia molto elevato.
YYZ é un aeroporto molto costoso, e le rotte VA di fatto avevano pochissime possibilitá di prosecuzione essendo sulla West Coast, per cui dovevano basarsi quasi esclusivamente sui pax p2p. E ricordiamoci che i Canadesi sono solo 33 milioni e viaggiano relativamente poco per un paese cosí avanzato, e solo la metá di loro ha il passaporto (indispensabile per viaggiare in aereo tra Canada e USA).

Verso nord e il Canada invece il nulla nelle route map di queste compagnie eppure credo non manchino rotte appetibili nel mercato Usa-Canada, vedrei bene anche rotte dalla west cost per Alaska e Hawaii

Le tasse su un volo USA-Canada sono spropositate ($70-$80), rendendo la tariffa finale piuttosto elevata. Gli aeroporti canadesi sono di solito piuttosto cari, ed in inverno se si manda un aereo da queste parti si rischia che rimanga innevato per un po'...
Per quel che riguarda le rotte per le Hawaii o Alaska, c'é un aspetto che bisogna considerare e che molti trascurano: i vantaggi operativi di costo delle compagnie aeree low-cost sono per la stragrande maggioranza legati ai turnaround rapidi ed alla snellezza delle operazioni. Una volta che l'aereo é per aria e ci deve rimanere per 5-6 ore, i costi di Southwest sono piú o meno uguali a quelli di tutti gli altri, per cui voli molto lunghi non sono necessariamente un territorio di caccia pregiato per i low-cost carriers.
Senza contare che Southwest finora non ha mai avuto aerei che potessero affrontare la transvolata verso le Hawaii.
 
Beh, JetBlue effettua con grande successo voli verso Bogotá, Spirit é una presenza molto importante nel mercato dell'America Latina. Southwest invece non si é mai spinta fuori dai confini nazionali per scelta.



Difficile dire con certezza, non vivo a Toronto per cui non so dire che tipo di promozione abbiano fatto, etc. Tenete solamente presente che il mercato canadese é completamente diverso da quello americano, nonostante le apparenti similaritá, le economie di scala praticamente non esistono, quando vengono in Canada le compagnie americane devono praticamente partire da capo, non riescono a sfruttare quasi nulla di quello che hanno fatto negli USA.

Per quello che vedo io i canadesi tendono ad essere abbastanza abitudinari, e bisogna tenere presente che Air Canada ha un FFP che é una vera forza in Canada: i punti aeroplan sono quasi considerati una valuta di per sé.
Poi gli inserzionisti in Canada sono abbastanza pochi - le aziende canadesi che fanno pubblicitá pesante sono poche ed occupano spazi importanti, per cui chi vuole entrare puó essere che si scontri con un effetto soglia molto elevato.
YYZ é un aeroporto molto costoso, e le rotte VA di fatto avevano pochissime possibilitá di prosecuzione essendo sulla West Coast, per cui dovevano basarsi quasi esclusivamente sui pax p2p. E ricordiamoci che i Canadesi sono solo 33 milioni e viaggiano relativamente poco per un paese cosí avanzato, e solo la metá di loro ha il passaporto (indispensabile per viaggiare in aereo tra Canada e USA).



Le tasse su un volo USA-Canada sono spropositate ($70-$80), rendendo la tariffa finale piuttosto elevata. Gli aeroporti canadesi sono di solito piuttosto cari, ed in inverno se si manda un aereo da queste parti si rischia che rimanga innevato per un po'...
Per quel che riguarda le rotte per le Hawaii o Alaska, c'é un aspetto che bisogna considerare e che molti trascurano: i vantaggi operativi di costo delle compagnie aeree low-cost sono per la stragrande maggioranza legati ai turnaround rapidi ed alla snellezza delle operazioni. Una volta che l'aereo é per aria e ci deve rimanere per 5-6 ore, i costi di Southwest sono piú o meno uguali a quelli di tutti gli altri, per cui voli molto lunghi non sono necessariamente un territorio di caccia pregiato per i low-cost carriers.
Senza contare che Southwest finora non ha mai avuto aerei che potessero affrontare la transvolata verso le Hawaii.
Le tasse negli aeroporti canadesi è sempre stato uno, ma non l'unico, deterrente. Molti canadesi non a caso vanno spesso in aeroporti appena oltre confine se devono viaggiare negli USA.

Comunque è valido anche il discorso che fai sull'economia di scala, il Canada vive praticamente per la quasi interezza nella fascia di 2-300km a ridosso degli USA, però le città sono mediamente molto lontane tra loro.

Air Canada mi pare abbia un rapporto di amore e odio in patria, dai commenti che si leggono sulla rete spesso vista come carrozzone monopolista....soprattutto vista non di buon occhio da chi non risiede in Ontario, soprattutto dalla parte francofona (anche se bisogna dire negli ultimi anni AC ha investito parecchio anche a Montréal).

Non sono nemmeno così sicuro che sia vero quanto dici che i canadesi siano poco propensi ai viaggi. Altrove ho sempre letto, in % ovviamente, che i canadesi viaggiano molto di più all'estero di quanto non facciano i cugini a sud.
 
Non capisco il perchè di questa scelta

Una volta che si esce dai confini degli USA tutto diventa tremendamente complicato, e di conseguenza piú lento e costoso.
Se parli con chi lavora in una linea aerea USA, ti rendi conto subito che tendono a ragionare per paradigmi, che funzionano nel mercato interno USA, ma che molto spesso fuori dai confini nazionali cadono miseramente. La grande standardizzazione del sistema operativo USA costituisce un "security blanket" che é difficile abbandonare

Un NB dalla west cost ci può arrivare alle Hawaii o ci vuole per forza un WB?

Nessun problema con i 757 o con i 737-800 o -900. Anche gli A320 potrebbero farcela, gli A319 con qualche limitazione di peso, gli A321 forse no. Ci vuole l'ETOPS, di cui Southwest non ha mai avuto bisogno, ma é un problema superabile.
Anni fa avevano fatto un accordo di code sharing con ATA che aveva i 757 proprio per poter offrire le Hawaii nel loro network; poi ATA é fallita e loro sono da capo. Recentemente hanno appena ordinato i 738 proprio per questo motivo e verosimilmente si espanderanno verso le Hawaii nel prossimo futuro.
Una volta si poteva dire che un volo cosí lungo come quello per le Hawaii con Southwest non era una gran prospettiva, ma oggigiorno tutte le compagnie americane si sono livellate verso il basso, per cui volare con loro é piú o meno come volare con chiunque altro.
 
Una volta che si esce dai confini degli USA tutto diventa tremendamente complicato, e di conseguenza piú lento e costoso.
Se parli con chi lavora in una linea aerea USA, ti rendi conto subito che tendono a ragionare per paradigmi, che funzionano nel mercato interno USA, ma che molto spesso fuori dai confini nazionali cadono miseramente. La grande standardizzazione del sistema operativo USA costituisce un "security blanket" che é difficile abbandonare

Che prendano esempio dalle low cost europee e asiatiche che hanno la maggior parte del network basato sulle rotte internazionali. Se ci riescono in europa, asia e medio oriente non vedo perchè non potrebbero farlo in america.
 
...ma oggigiorno tutte le compagnie americane si sono livellate verso il basso, per cui volare con loro é piú o meno come volare con chiunque altro.

Jetblue, Southwest e in parte Virgin america sono un eccezione a questo appiattimento verso il basso e devono sfruttarlo a loro favore contro lo scadente standard della concorrenza
 
Jetblue, Southwest e in parte Virgin america sono un eccezione a questo appiattimento verso il basso e devono sfruttarlo a loro favore contro lo scadente standard della concorrenza
Più che un eccezione sono un volar bene rispetto a UA e HA (parlo per esperienza personale, ma credo sia il trend).
 
Che prendano esempio dalle low cost europee e asiatiche che hanno la maggior parte del network basato sulle rotte internazionali. Se ci riescono in europa, asia e medio oriente non vedo perchè non potrebbero farlo in america.

Forse non hai capito: gli americani non prendono esempio da nessuno. Un po' per principio, un po' per ignoranza.
Poi la situazione in Asia ed in Europa é un po' differente: nessuna linea aerea potrebbe mai basarsi esclusivamente sulle rotte interne, e dopo Schenghen e l'Euro le rotte internazionali sono piú semplici, almeno in Europa.
 
Si conferma la regola che le compagnie low cost o alternative amricane come Southwest, Jetblue e Virgin America non riescono ad andare oltre il mercato interno degli USA continentali o al massimo qualche voletto turistico verso le isole dei caraibi. Peccato sono compagnie con una notevole potenzialità inespressa per le rotte internazionali ma evidentemente hanno paura o non sono capaci di espandersi all' estero.

Cesare, gli Stati Uniti sono estesi e popolati praticamente quanto l'Europa intera. Quante low cost europee hanno un network che si estende oltre l'Europa? Non molte. E' ormai noto che i vettori low cost sono in grado di generare economie di scala sul breve e medio raggio, non sul lungo. Il raggio d'azione di Southwest, Jetblue e Virgin America è del tutto paragonabile a quello di Ryanair, Easyjet, Wizzair. Il fatto che, in USA, si possa volare per 1500nm senza sconfinare mentre in Europa sorvoleresti anche dieci nazioni nello stesso segmento non è paradigmatico di un'inferiore o meno qualificata organizzazione delle low cost americane, ma solo di una diversa storia politica degli Stati Uniti e del continente europeo.

Verso nord e il Canada invece il nulla nelle route map di queste compagnie eppure credo non manchino rotte appetibili nel mercato Usa-Canada, vedrei bene anche rotte dalla west cost per Alaska e Hawaii

Per quanto concerne le Hawaii, è difficile fare economia di scala usando un NB su rotte lunghe come quelle per le Hawaii che richiedono, peraltro, certificazioni ETOPS (quante low cost europee vanno alle Azzorre?).
Non credo tu abbia chiaro il contesto geografico, demografico ed economico dell'Alaska. Nel '96, per andare a Sitka, presi un volo che fermava come una corriera: SEA-KTN-SIT all'andata, SIT-JNU-PSG-SEA. Sitka, una delle città più estese del mondo (circa 10 volte New York), contava più o meno 8500 abitanti: una low cost non reggerebbe un volo con frequenza mensile. E lasciamo perdere le condizioni operative talvolta estreme che metterebbero a dura prova qualsiasi impianto logistico, figuriamoci quello snello delle low cost.

Che prendano esempio dalle low cost europee e asiatiche che hanno la maggior parte del network basato sulle rotte internazionali. Se ci riescono in europa, asia e medio oriente non vedo perchè non potrebbero farlo in america.

Veramente pare che siano le europee e le asiatiche che hanno seguito l'esempio di Southwest: il Southwest effect si chiama così per una ragione. Quanto alla questione delle rotte internazionali vale il discorso iniziale: le rotte di Southwest e quelle di Ryanair sono di breve e medio raggio comunque, a prescindere dal fatto che siano internazionali o meno.
 
Non credo tu abbia chiaro il contesto geografico, demografico ed economico dell'Alaska.

Per l'Alaska pensavo a voli stagionali estivi in ottica turistica, credo che potrebbero reggere.


Veramente le rotte di Southwest e quelle di Ryanair sono di breve e medio raggio comunque, a prescindere dal fatto che siano internazionali o meno.

AirAsia e AirAsiaX dimostrano che il lungo raggio low cost fatto con determinati criteri può funzionare e non è un tabù
 
AirAsia e AirAsiaX dimostrano che il lungo raggio low cost in determinate condizioni può funzionare non è un tabù

Dunque tu giudichi Easyjet, Ryanair, Wizzair, Southwest, Jetblue, Virgin America inadeguate perché non seguono l'esempio dell'unico vettore low cost nel mondo che fa voli intercontinentali?
Non capisco da dove origini la convinzione che operare un network internazionale e di lungo raggio conferisca maggiore dignità a un vettore.