Grazie per le spiegazioni, sono tutte cose che apprendo ora - in fondo sono solo un frequent flyer, anche se molto frequent. Premesso che tutto quello che dici ha molto senso, perche' in molti stanno provando a lanciare un servizio LC sul long range? Intendiamoci, al cliente low cost interessa solo ed esclusivamente il prezzo, come lo riesci a proporre e' indifferente: aeromobile, rotazioni e tuto il resto son problemi tuoi. Pero' Norwegian, AF e IAG, AirAsia X e credo fra poco altri, sono gia' la che "voli in America a 169€". Azzardo? Sbaglio? Fregatura? (la fregatura c'e' sempre con le LC, paghi pure l'aria come extra, ma questo lo sanno e lo accettano tutti).
A me non piace il low cost, e' come Walmart: sai quello che compri e come vengono trattate le persone che ci lavorano. Ma in questo - ed altri - business e' l'unica cosa che cresce senza sosta oltre all'extra lusso, ma in aviazione civile non c'e' nessuno che possa chiamarsi Ferrari. Mi sembra una strada segnata.
Ci sono due fenomeni, come diceva Aless. Da un lato c'è Norwegian (Air Asia X lasciamola perdere per il momento, giacché di long haul vero e proprio non credo ne faccia, il mercato regionale asiatico è tutto un altro paio di maniche) e, seppur di meno, Wow e, ancor di meno, Westjet. Dall'altro c'è l'unbundling che le major stanno facendo. Infine ci sono LEVEL, Germanwings e la compagnia di Air France (Boost? Hop!? Camminghiasichiama?)
L'unbundling è una risposta alla commodizzazione del trasporto aereo in economy, vedi United. Io ti do un sedile e lo spazio sotto a quello antistante; se vuoi qualcosa di più, paga. Tante altre compagnie stanno facendo cose simili, e l'idea di base è: invece di cercare di alzare gli yield, riempiamo quei sedili che facciamo volare vuoti, e spalmiamo i costi fissi su quanta più gente possibile. Se poi vogliono qualcosa extra, meglio. C'è un poco di cannibalizzazione interna, ma non tanta quanta si penserebbe di primo acchito, e i risultati per il momento sono incoraggianti. Sul corto raggio è realtà di qualche anno, ma si sta affacciando anche sul lungo.
Di Norwegian già si diceva. L'idea che hanno per cercare di avere un vantaggio è di triangolare l'aereo su diverse basi, usando un sacco di scheduling "creativo" per i crew e basi nei posti più disparati per usare al meglio le leggi nazionali. Funzionerà? Non funzionerà? Secondo me, no. DY sta crescendo a dismisura, e lo fa in un periodo di optmimum, quello attuale, ma non appena capiterà un qualche shock (plateau della domanda, e forse ci siamo, aumento del prezzo del petrolio, e forse ci siamo) non potrà più farlo. Inoltre, è molto fragile dal punto di vista delle IRROPS. Si spacca un aereo, e sono strafottuti. Di Goldcare avevo già detto...
Di LEVEL, Germanwings e via dicendo? Per come la vedo io, e magari mi sbaglio, servono a due cose. Uno, coprire quei mercati che sono troppo poco redditizi per una legacy normale ma che, comunque, qualche euro te lo portano lo stesso (vedi Barcellona-Buenos Aires, o Germania-Caraibi). E' anche la mossa di BA a Gatwick, con i 777 completamente deprezzati, in configurazione 10-abreast, che arriveranno in futuro: meno Club, per intercettare quelli che abitano a Fulham e vanno in giro coi pantaloni rosa; tanta premium economy, per quelli che non abitano a Fulham ma magari stanno nel lato buono di Clapham Junction; e poi praterie di Economy per tutti l'artri. Aereo che costa niente di ammortizzazione, crew a basso costo, e via. Il secondo obiettivo è "hedging our bets". Le major sono state fregate non una, ma due volte in passato da qualche nuovo arrivato: le LCC (EZY ha ricevuto una mano mica da ridere da BA con la sua LCC!), e le ME3. In entrambi i casi hanno pensato che non sarebbe successo nulla, e ci hanno quasi rimesso la pelle. A 'stabbotta vogliono far fare a Norwegian la stessa fine di Airtrain (giusto? quella di Laker). Ecco, l'unica cosa che mi stupisce è che LEVEL usi degli aerei nuovi. Non so come sono messi in Iberia coi 343, ma avrei pensato che glieli avrebbero girati, oppure sono finiti tutti a Philippines?