Vettori italiani coprono solo il 13,7% dei posti su voli internazionali dall'Italia


Grazie per le spiegazioni, sono tutte cose che apprendo ora - in fondo sono solo un frequent flyer, anche se molto frequent. Premesso che tutto quello che dici ha molto senso, perche' in molti stanno provando a lanciare un servizio LC sul long range? Intendiamoci, al cliente low cost interessa solo ed esclusivamente il prezzo, come lo riesci a proporre e' indifferente: aeromobile, rotazioni e tuto il resto son problemi tuoi. Pero' Norwegian, AF e IAG, AirAsia X e credo fra poco altri, sono gia' la che "voli in America a 169€". Azzardo? Sbaglio? Fregatura? (la fregatura c'e' sempre con le LC, paghi pure l'aria come extra, ma questo lo sanno e lo accettano tutti).
A me non piace il low cost, e' come Walmart: sai quello che compri e come vengono trattate le persone che ci lavorano. Ma in questo - ed altri - business e' l'unica cosa che cresce senza sosta oltre all'extra lusso, ma in aviazione civile non c'e' nessuno che possa chiamarsi Ferrari. Mi sembra una strada segnata.

Ci sono due fenomeni, come diceva Aless. Da un lato c'è Norwegian (Air Asia X lasciamola perdere per il momento, giacché di long haul vero e proprio non credo ne faccia, il mercato regionale asiatico è tutto un altro paio di maniche) e, seppur di meno, Wow e, ancor di meno, Westjet. Dall'altro c'è l'unbundling che le major stanno facendo. Infine ci sono LEVEL, Germanwings e la compagnia di Air France (Boost? Hop!? Camminghiasichiama?)

L'unbundling è una risposta alla commodizzazione del trasporto aereo in economy, vedi United. Io ti do un sedile e lo spazio sotto a quello antistante; se vuoi qualcosa di più, paga. Tante altre compagnie stanno facendo cose simili, e l'idea di base è: invece di cercare di alzare gli yield, riempiamo quei sedili che facciamo volare vuoti, e spalmiamo i costi fissi su quanta più gente possibile. Se poi vogliono qualcosa extra, meglio. C'è un poco di cannibalizzazione interna, ma non tanta quanta si penserebbe di primo acchito, e i risultati per il momento sono incoraggianti. Sul corto raggio è realtà di qualche anno, ma si sta affacciando anche sul lungo.

Di Norwegian già si diceva. L'idea che hanno per cercare di avere un vantaggio è di triangolare l'aereo su diverse basi, usando un sacco di scheduling "creativo" per i crew e basi nei posti più disparati per usare al meglio le leggi nazionali. Funzionerà? Non funzionerà? Secondo me, no. DY sta crescendo a dismisura, e lo fa in un periodo di optmimum, quello attuale, ma non appena capiterà un qualche shock (plateau della domanda, e forse ci siamo, aumento del prezzo del petrolio, e forse ci siamo) non potrà più farlo. Inoltre, è molto fragile dal punto di vista delle IRROPS. Si spacca un aereo, e sono strafottuti. Di Goldcare avevo già detto...

Di LEVEL, Germanwings e via dicendo? Per come la vedo io, e magari mi sbaglio, servono a due cose. Uno, coprire quei mercati che sono troppo poco redditizi per una legacy normale ma che, comunque, qualche euro te lo portano lo stesso (vedi Barcellona-Buenos Aires, o Germania-Caraibi). E' anche la mossa di BA a Gatwick, con i 777 completamente deprezzati, in configurazione 10-abreast, che arriveranno in futuro: meno Club, per intercettare quelli che abitano a Fulham e vanno in giro coi pantaloni rosa; tanta premium economy, per quelli che non abitano a Fulham ma magari stanno nel lato buono di Clapham Junction; e poi praterie di Economy per tutti l'artri. Aereo che costa niente di ammortizzazione, crew a basso costo, e via. Il secondo obiettivo è "hedging our bets". Le major sono state fregate non una, ma due volte in passato da qualche nuovo arrivato: le LCC (EZY ha ricevuto una mano mica da ridere da BA con la sua LCC!), e le ME3. In entrambi i casi hanno pensato che non sarebbe successo nulla, e ci hanno quasi rimesso la pelle. A 'stabbotta vogliono far fare a Norwegian la stessa fine di Airtrain (giusto? quella di Laker). Ecco, l'unica cosa che mi stupisce è che LEVEL usi degli aerei nuovi. Non so come sono messi in Iberia coi 343, ma avrei pensato che glieli avrebbero girati, oppure sono finiti tutti a Philippines?
 
Tutto molto interessante. Secondo me però non si centra un punto fondamentale. Non è che c'è un low cost vero e uno non vero: l'unica cosa che conta per il cliente è il prezzo, non come riesci ad ottenerlo, e tanto meno se paghi il crew con un piatto di lenticchie. Finché si pubblicizza Roma New York a 169 euro, quello è low cost, a prescindere da asterischi sulla tariffa, rotazioni, stipendi degli assistenti di volo, obiettivi interni della compagnia, logo sul timone ecc.
La gente sa bene che con le LC ci può prendere delle sòle, che i famosi 169 euro son di più, che viaggia stretta, che l'acqua costa 10 euro ma tant'è.
Ripeto, è come fare la spesa all'Eurospin, eppure è un settore che non smettere di crescere a spese di quello tradizionale: che altro ti vuoi inventare se vuoi cercare di crearti uno spazio in aviazione civile? Copiare Emirates con i suoi 100 A380 e gli emiri dietro? Costosetta e audace...
 
Tutto molto interessante. Secondo me però non si centra un punto fondamentale. Non è che c'è un low cost vero e uno non vero: l'unica cosa che conta per il cliente è il prezzo, non come riesci ad ottenerlo, e tanto meno se paghi il crew con un piatto di lenticchie. Finché si pubblicizza Roma New York a 169 euro, quello è low cost, a prescindere da asterischi sulla tariffa, rotazioni, stipendi degli assistenti di volo, obiettivi interni della compagnia, logo sul timone ecc.
La gente sa bene che con le LC ci può prendere delle sòle, che i famosi 169 euro son di più, che viaggia stretta, che l'acqua costa 10 euro ma tant'è.
Ripeto, è come fare la spesa all'Eurospin, eppure è un settore che non smettere di crescere a spese di quello tradizionale: che altro ti vuoi inventare se vuoi cercare di crearti uno spazio in aviazione civile? Copiare Emirates con i suoi 100 A380 e gli emiri dietro? Costosetta e audace...

Dal punto di vista del passeggero il tuo ragionamento è corretto.
Se invece si osserva il business model, i dubbi che sul LR un modello low cost possa essere redditizio sono molteplici e fondati, come già discusso ampiamente da altri forumisti.

Il tempo ci dirà chi ha ragione.
 
Dal punto di vista del passeggero il tuo ragionamento è corretto.
Se invece si osserva il business model, i dubbi che sul LR un modello low cost possa essere redditizio sono molteplici e fondati, come già discusso ampiamente da altri forumisti.

Il tempo ci dirà chi ha ragione.

Credo che i dubbi esistano anche sul business model tradizionale. Le major sempre più introducono elementi low cost nel loro business, senza per questo creare marchi appositi: vuoi sceglierei un posto corridoio o finestrino su un volo Delta? Paghi da 60 a 100 $ (!!!!). E se non ricordo male l'ultima volta che ho volato KLM mi chiedeva 5 euro per il check in online (parlo di LR in tutti e due i casi, il domestico su Delta è pure peggio di easyJet). E visto che la terza classe è una realtà, il prezzo più basso diventa un elemento decisivo.

Per inciso: lavoro in un'azienda florida, grande e che fa soldi, ma la travel policy è solo economy, per tutti, al prezzo più basso, compatibilmente coi tempi di volo. E si che i biglietti business ce li potremmo permettere, ma i soldi li lasciamo per gli investimenti. Il fatto è che tutte le altre aziende che conosco adottano la stessa politica. Certo io non vedo tutto il mercato, però è un trend che mi sembra inesorabilmente rafforzarsi. All'inizio viaggiavo solo al secondo piano del 747; bei tempi