Verona e Treviso: Da gennaio 2010 subentra ENAV


se i due aeroporti passano definitivamente civili ENAV è tenuta a fornire i servizi ATS.

Non credo proprio che ENAV sia "tenuta" a fornire il servizio solo perchè l'aeroporto è passato a civile. Se ha accettato vuol dire che gli interessano (in quanto ottimi generatori di traffico).

Il servizio che ENAV credo prenda in gestione è solo quello di Torre, visto che entrambi gli aeroporti hanno vicino una base militare (Istrana per Treviso e Ghedi per Verona). Il servizio APP potrebbe essere civile solo a seguito di una ristrutturazione di spazi aerei o di accordi tra ENAV e AMI. Ma saranno cose lunghe, credo.

quindi i piani di volo da TSF non si bloccheranno più a Monte Venda?? (si chiamava così, se non erro, il posto dove s'accatastavano tutti i messaggi AFTN originati dall'aro di tsf)

"Monte Venda" non esiste più dai primimissimi anni '80! All'interno del monte c'era una base militare e tra le altre anche la sede della vecchia "Padova ACC". Ora a Monte Venda restano solo i ponti radio e da un anno circa non c'è più neanche personale tecnico dislocato! I messaggi AFTN non restano accatastati da nessuna parte... vengono trasmessi agli indirizzi indicati da chi lo compila!!
 
Non credo proprio che ENAV sia "tenuta" a fornire il servizio solo perchè l'aeroporto è passato a civile. Se ha accettato vuol dire che gli interessano (in quanto ottimi generatori di traffico).

ENAV è tenuta per istituzione e in quanto è l'unica che può fornire i servizi ATS negli aeroporti civili
 
Gli aeroporti di Aosta, Marina di Campo, Siena, Lucca, Biella e Reggio Emilia sono civili e hanno un servizio AFIS che non è svolto direttamente da ENAV che l'ha dato in concessione.
Penso che in determinati casi ENAV (che è una SpA) possa anche non volersi prendere cura di aeroporti che non gli garantiscano un determinato rientro economico...
 
"Monte Venda" non esiste più dai primimissimi anni '80! All'interno del monte c'era una base militare e tra le altre anche la sede della vecchia "Padova ACC". Ora a Monte Venda restano solo i ponti radio e da un anno circa non c'è più neanche personale tecnico dislocato! I messaggi AFTN non restano accatastati da nessuna parte... vengono trasmessi agli indirizzi indicati da chi lo compila!!
Non prendere d'aceto, su.
Ho lavorato un anno a TSF, dal 1991 al 1992. Tutti i piani di volo che venivano generati da lì non apparivano nei sistemi degli altri enti "oltre" la torre di TSF, e la risposta, a quei tempi, era sempre "saranno rimasti a Monte Venda". Allora chiedevamo a MXP, via fax, di rilanciarli per non far rimanere i voli bloccati (non c'era Eurocontrol, o meglio non c'era l'attuale gestione grandefratello di Eurocontrol).

Ho bellissimi ricordi di TSF, per fare le notti spesso scavalcavamo la recinzione sperando di non incappare nella ronda (noi si entrava dal settore civile, e dove c'era il parcheggio al lato della vecchia aerostazione si scavalcava facile).

Uno sgroppino?
salute.
 
Gli aeroporti di Aosta, Marina di Campo, Siena, Lucca, Biella e Reggio Emilia sono civili e hanno un servizio AFIS che non è svolto direttamente da ENAV che l'ha dato in concessione.
Penso che in determinati casi ENAV (che è una SpA) possa anche non volersi prendere cura di aeroporti che non gli garantiscano un determinato rientro economico...

funziona così: un giorno viene fatta una legge che dice che ENAV deve fornire i servizi in quell'aeroporto e ENAV è tenuta.
Con Montichiari è accaduto così, con Comiso accadrà questo, nel "mirino" Rimini e Brindisi.
ENAV è una Spa in "golden share" cioè che il suo padrone è chi farebbe la legge ad hoc.

Il problema lo vedo più infrastrutturale: non conosco lo stato delle due torri citate ma intravedo un problema di 81/08.
 
Giugno..... iniziano i disagi causa problemi con i controllori di volo

Bortolazzi lancia l'allarme
«Il Catullo rischia la paralisi»
EMERGENZA AEROPORTO. Il presidente Fabio Bortolazzi scrive ai parlamentari per chiedere aiuto e risorse. Il sabato e la domenica le giornate più critiche. Pochi controllori di volo per il traffico estivo dei charter, aerei in ritardo, problemi di sicurezza e di gestione

L'aeroporto Valerio Catullo rischia la paralisi. Dopo mesi passati a discutere se è meglio allearsi con Venezia o con Milano, dopo le notizie che vedono la società impegnata su nuovi fronti per la costruzione di nuovi aeroporti (a Mosul, nel Kurdistan iracheno) o l'acquisizione di nuovi scali (dall'Ucraina a Bratislava), si conferma che i problemi più grossi sono sulla pista di casa. Nella gestione dei voli di tutti i giorni e nella gestione della cassa che segna perdite tra le più forti sul piano nazionale.
Motivo della crisi: il servizio dei controllori di volo è insufficiente rispetto al traffico di aerei che con la stagione estiva si moltiplica a causa dei voli charter. Di conseguenza, buona parte dei voli arriva o parte con ritardi attorno alle 2 ore.
E il sabato e la domenica, giorni di punta, la situazione è critica, ai limiti della sicurezza.
Non è un allarme generico lanciato dai passeggeri inferociti, ma lo scrive, nero su bianco, lo stesso presidente dell'aeroporto Valerio Catullo, Fabio Bortolazzi, in una lettera inviata a tutti i parlamentari nella quale scarica le responsabilità su ministeri ed Enav, l'ente preposto per il controllo del traffico aereo civile, ma secondo alcuni parlamentari (vedi box) anche la società di gestione dell'aeroporto potrebbe impegnarsi di più sul fronte degli sforzi finanziari per avere maggiori servizi, sottolineando anche che in passato mai si erano registrati disservizi nella gestione ordinaria dello scalo.
L'ANTEFATTO. Il problema nasce a fine 2008 quando viene formalizzato per il Catullo il passaggio dallo status militare a quello civile. I tempi dei ministeri dell'economia, Difesa e Trasporti, scrive Bortolazzi, per sostituire il personale militare addetto al controllo del volo con personale civile, oltre a quelli per adeguare gli impianti e le infrastrutture, risorse comprese, sono «di gran lunga superiori» all'autonomia che può ancora garantire l'Aeronautica militare. A maggio, a seguito di riunioni sollecitate da parlamentari e Catullo con lo Stato Maggiore dell'Aeronautica, Enac e Enav, veniva garantito il supporto economico all'Aeronautica per proseguire il servizio fino a fine 2009 e garantire così l'attività di volo. Solo che, sostiene Bortolazzi, «alla data odierna nonostante le garanzie espresse dai vari enti, il personale militare addetto al controllo dello spazio aereo locale non è stato adeguato ai livelli attesi e questo comporta pesantissime limitazioni e inaccettabili ritardi subiti dalle compagnie».
LA PARALISI. E cosa sta accadendo? Lo spiega lo stesso presidente, paventando scenari locali nerissimi che vanno a sommarsi alla pesantissima crisi economica e finanziaria che sta investendo il comparto aereo. Per esempio, sabato 13 giugno al Catullo «si sono registrati 47 movimenti in ritardo con durata media superiore a un'ora e mezza su un totale di 166 movimenti comprensivi di arrivi e partenze».
Questo determina, secondo Bortolazzi, «la ingestibilità del flusso operativo aeroportuale che si riflette soprattutto nel sovraffollamento delle aree imbarchi del terminale e nel congestionamento del piazzale aeromobili».
COMPAGNIE ADDIO. Gli scenari prospettati sono critici, sia nel breve che nel medio periodo. Gli effetti per quest'estate ventilati da Bortolazzi sono per esempio «problemi di ordine pubblico per le proteste degli utenti dell'aeroporto» ma anche «problemi di sicurezza a causa delle limitazioni degli spazi di manovra degli aerei» che si affollano a terra in attesa di avere l'ok per il decollo.
Alcune compagnie hanno già minacciato di andarsene e Bortolazzi scrive che si teme la «migrazione di compagnie di line e charter a favore di aeroporti alternativi come Bologna, Treviso e Venezia dove l'operatività viene garantita», con conseguente richiesta di danni.
Nel medio periodo, cioè entro l'anno, si avranno (se non ci saranno cambiamenti) «pesanti riflessi negativi sull'indotto economico e occupazionale del Veronese a causa di una ridotta potenzialità dell'aeroporto»; inoltre le compagnie aeree basate al Catullo «saranno costrette a posizionare stabilmente le loro flotte in altri scali limitrofi al fine di poter operare con maggiore affidabilità».
Non ultimo, tutto questo avrà un pesante contraccolpo sulle casse, già provate da un deficit di 5,8 milioni di euro. Bortolazzi prevede infatti una «drastica riduzione dei ricavi della società di gestione con pesanti riflessi occupazionali».
RICHIESTE. Per questo il presidente dell'aeroporto chiede ai ministeri dei Trasporti e dell'Economia di intervenire affinché il controllo del traffico aereo e le relative dotazioni impiantistiche e infrastrutturali vengano immediatamente prese in carico da parte di Enav e di rallentare il disimpegno dell'Aeronautica militare stanziando «le risorse necessarie» per garantire un livello di servizio adeguato. E chiede infine ai parlamentari di visitare l'aeroporto per rendersi conto della situazione. M.B

L'Arena.it 27/06/2009
 
Oggi, a differenza degli scorsi week-end, guardando il time table dei movimenti del catullo sembra tutto (tranne alcune eccezioni) nella norma e in orario...

Sicuramnete il Catullo è soggetto a forte variazione di movimenti all'interno dell'anno... Da una media di 80 movimenti giornalieri di febbraio a 170 (ma nei week-end anche 190) di giugno-luglio.....
E' vero anche, però, che disagi del genere gli altri anni non si sono mai verificati (se non occasionalmente)!
 
.... Seconda puntata ....

«Il Catullo? Senza i militari chiude»
EMERGENZA AEROPORTO. Il presidente della società di gestione fa il punto dopo l'allarme lanciato ai parlamentari. Nel weekend i momenti più critici. Intervengono i soci
Bortolazzi: «Grazie alla loro buona volontà risolviamo i problemi dell'estate». A giorni nuovi piani di sviluppo

«Il Catullo continua ad essere operativo grazie alla buona volontà dei militari che svolgono il ruolo di controllori di volo con grande sacrificio, altrimenti dovremmo chiudere». Fabio Bortolazzi, presidente delle società di gestione dell'aeroporto, torna sulla situazione critica che sta vivendo lo scalo e riprende l'allarme che ha lanciato con la lettera inviata ai parlamentari e di cui abbiamo riferito ieri. Il passaggio dallo status militare a quello civile dello scalo ha avuto finora soltanto l'effetto di togliere le risorse all'Aeronautica militare che ha dovuto ridurre il servizio di controllo di volo, mentre sono ancora lunghi i tempi da parte del governo per far subentrare Enav, l'ente preposto al controllo del volo civile. E quando al sabato e la domenica i flussi dei charter registrano i loro picchi, il servizio di controllo di volo non riesce a smaltire tutto il carico di lavoro, per cui gli aerei si intasano nei piazzali e accumulano ritardi con disagio per i viaggiatori. Ieri, sabato, la situazione è andata un po' meglio di otto giorni fa, ma comunque nel primo pomeriggio c'erano 14 voli in ritardo con punte di un'ora di attesa e passeggeri non propriamente felici.
«La scelta politica compiuta alcuni anni fa di togliere i militari dagli aeroporti è stato un errore», taglia corto Bortolazzi, «anzi demenziale perché non si sono valutate le conseguenze. Si è fatto presto a togliere le risorse ai militari ma non ci sono stati investimenti per sostituirli. E così se prima si spendevano 12 milioni per avere il controllo di volo garantito dai militari nei vari aeroporti, adesso il governo dovrà spenderne 56. Che non ha, e quindi tutto si ferma».
Quindi? «Quindi era meglio aumentare un po' le risorse all'Aeronautica e mantenere gli alti livelli di efficienza e qualità dei militari, piuttosto che passare al controllo civile».
Ma lo scalo regge? «Allo stato attuale, i militari con grande sforzo ci stanno garantendo il servizio che ci serve, e per l'estate dovremmo essere a posto poi si vedrà. Siamo preoccupati per l'anno prossimo, da gennaio in poi. perché il vaso è colmo e non si può andare avanti così».
I militari, quando erano titolati a svolgere il servizio di controllo di volo riuscivano a garantire il controllo per 24 movimenti/ora; «adesso che hanno avuto i tagli di risorse e di personale e fanno un servizio in deroga se lavorassero con gli standard civili ne garantirebbero 8. Ecco da dove nascono i problemi». Recenti incontri a Roma con l'Aeronautica hanno per il momento sbloccato la situazione, «ma noi non siamo rimasti inerti», sottolinea Bortolazzi replicando al sottosegretario Alberto Giorgetti, «abbiamo fatto le nostre battaglie e non compete a noi svolgere il servizio di controllo di volo». Ma, continua Bortolazzi, «quando non ci saranno più i militari non so cosa accadrà. Io spero francamente in un ripensamento da parte del governo e che l'Aeronautica rimanga: costerebbe meno e renderebbe di più». E conclude: «A giorni presenteremo l'inaugurazione di nuove iniziative per rilanciare l'aeroporto».
Della questione comunque si sta interessando anche il sottosegretario alle riforme, Aldo Brancher, che mercoledì ha incontrato il presidente e l'amministratore delegato dell'Enav insieme al presidente del Catullo, Fabio Bortolazzi, coinvolgendo anche il Capo di Stato maggiore dell'Aeronautica militare «Ho fissato poi un incontro, già svoltosi, fra Bortolazzi e il responsabile, per l'Aeronautica, di tutte le torri di controllo», spiega Brancher. «Il passaggio dell'aeroporto da militare a civile è molto delicato; il Governo comunque ha già stanziato denaro per ammodernare le strutture di volo e per completare i radar a terra. In un momento così sarà importante mantenere i contatti fra Stato e Regione».

L'Arena.it 28/06/2009
 
domanda: ma in questo thread c'era un dibattito tra me e un altro utente, non ricordo chi..
che fine hanno fatto quei messaggi?
 
........" Io spero francamente in un ripensamento da parte del governo e che l'Aeronautica rimanga: costerebbe meno e renderebbe di più".

non credo che ci sia più gente disposta a fare il contollore di volo militare a 1.500 euri al mese senza nessuna tutela legale e assicurativa......
 
Il servizio che ENAV credo prenda in gestione è solo quello di Torre, visto che entrambi gli aeroporti hanno vicino una base militare (Istrana per Treviso e Ghedi per Verona). Il servizio APP potrebbe essere civile solo a seguito di una ristrutturazione di spazi aerei o di accordi tra ENAV e AMI. Ma saranno cose lunghe, credo.

Concordo, molto probabilmente sarà soltanto il servizio TWR a passare sotto ENAV.... invece la vedo molto dura per GARDA APP