Alitalia: pronta la cordata veneta
Riello e Zonin "garanti"dell'operazione
La cordata degli imprenditori veneti è pronta a rilevare Alitalia. A sottolineare la disponibilità che potrebbe cambiare il futuro della società è l'imprenditore vitivinicolo Gianni Zonin, che alla "Stampa" lascia intendere che l'operazione potrebbe essere sotto l'ombrello della Popolare di Vicenza: "Alitalia merita di essere rilanciata e, se gli industriali veneti partecipano, anche il nostro istituto potrebbe intervenire".
Zonin (foto accanto), oltre che numero uno dell'omonima azienda, è infatti presidente della Banca Popolare di Vicenza. "Penso proprio che gli imprenditori veneti, con tutte le prove date nel tempo della loro capacità, possono a buon titolo dedicarsi al recupero di una realtà nazionale importante per la nostra immagine internazionale com'è Alitalia, e posso dire con certezza che la Banca Popolare di Vicenza sarebbe orgogliosa di partecipare a questa operazione".
"Il vero punto è cambiare rotta" ha aggiunto Zonin "è presto per dirlo nei dettagli, ma sono convinto che si debba prendere il dossier in mano e sedersi intorno a un tavolo tutti insieme, vertici aziendali, azionista pubblico, imprenditori privati, banche, sindacati, e discutere con voglia di arrivare a un risultato positivo per tutti. Non credo poi che un dipendente possa lavorare serenamente per un'azienda che un giorno è in attività e il giorno dopo è ferma. Bisogna riportare innazitutto le cose a una normale operatività".
"Per arrivarci" ha concluso "ci deve essere volontà, impegno, elasticità da parte di tutti. L'elasticità in ogni suo aspetto è alla base di ogni successo di impresa. Una cosa posso dirla con certezza: all'Alitalia un po' di privatizzazione non può fare che tanto bene".
Anche il presidente della Confindustria del Veneto, Andrea Riello, auspica che "il governo non ne faccia una low cost" perchè "può essere ancora uno strumento per il Paese" che "non può che interessare agli imprenditori". Il presidente degli industriali trevigiani, Andrea Tomat (Lotto) ha notato che "si sente troppo parlare di fondi di investimento stranieri, e noi del nordest con orgoglio potremmo fare la nostra parte" anche se "le cordate si basano su accordi che hanno bisogno di una compatibilità alchemica".
Tgfin.it