Finalmente sembra si possa tirare un po' il fiato...
Con questo passo (Fondamentale) possono partire tutti gli investimenti previsti... in PRIMIS la CATII
Il ministro Bianchi pronto a firmare
L’aeroporto decolla: concessione per altri 40 anni
Nel giro di pochi giorni l’aeroporto di Treviso
otterrà la concessione quarantennale. L’avallo
arriva direttamente dal ministro Alessandro
Bianchi: il titolare del dicastero dei Trasporti lo
ha garantito al compagno di partito (nei Comunisti
italiani), il trevigiano Nicola Atalmi. «Ho
potuto parlare con il ministro Bianchi che mi ha
comunicato che in una delle prossime sedute del
Cda dell’Enac (l’Ente nazionale aviazione civile,
che ha competenza in materia, ndr), il 4 o il 15
marzo, arriverà la pratica per il rinnovo quarantennale
della concessione del "Canova" - conferma
Atalmi -. Se la documentazione sarà corretta,
il ministro mi ha assicurato di essere disponibile
ad apporre immediatamente la sua controfirma
».
L’agognato rinnovo dà certezze allo scalo della
Marca e, soprattutto, dovrebbe rappresentare la
premessa per una serie di investimenti, finora
bloccati dalla scadenza della precedente concessione:
«C’era il rischio che Treviso diventasse uno scalo di servizio
di Venezia, che Enrico Marchi (patron della controllante Save, ndr) lo usasse come aeroporto di scorta, dove magari dislocare le
"rogne", ad esempio, i voli notturni - non nega Atalmi -. Ora la nuova concessione significa il via libera ai veri investimenti». Un risultato che il consigliere regionale rivendica alla sua parte
politica: «Abbiamo la soddisfazione che a portare a casa questo risultato sia stato, che scandalo per Treviso!, un ministro comunista». Ma soprattutto, un guadagno per l’intera città: «Mi
auguro che adesso l’aeroporto diventi strumento
per portare risorse al territorio: non mi piaceva
il fatto che ci fosse gente che atterrava qui senza
nemmeno sapere che era a Treviso. Poi, io, da
consigliere regionale, mi preoccupo anche del
fatto che non venga costruita la seconda pista di
Venezia che devasterebbe un quartiere di Favaro
Veneto».
Per il "Canova", l’urgenza è la "seconda categoria"
(ovvero una pacchetto di adeguamenti
tecnici per consentire decolli e atterragi anche
con scarsa visibilità), chiesta con insistenza da
numerosi vettori per continuare a volare su Treviso:
«La concessione toglie tutte le scuse: ora
Marchi e gli altri imprenditori tirino fuori i soldi.
E diano pure un po’ più di stabilità ai dipendenti
dell’aeroporto: dato che la concessione è quarantennale,
non vedo perchè i lavoratori debbano
avere solo contratti annuali».
Mattia Zanardo
Il Gazzettino di Treviso (Commenti da fagiolari inclusi)
Con questo passo (Fondamentale) possono partire tutti gli investimenti previsti... in PRIMIS la CATII
Il ministro Bianchi pronto a firmare
L’aeroporto decolla: concessione per altri 40 anni
Nel giro di pochi giorni l’aeroporto di Treviso
otterrà la concessione quarantennale. L’avallo
arriva direttamente dal ministro Alessandro
Bianchi: il titolare del dicastero dei Trasporti lo
ha garantito al compagno di partito (nei Comunisti
italiani), il trevigiano Nicola Atalmi. «Ho
potuto parlare con il ministro Bianchi che mi ha
comunicato che in una delle prossime sedute del
Cda dell’Enac (l’Ente nazionale aviazione civile,
che ha competenza in materia, ndr), il 4 o il 15
marzo, arriverà la pratica per il rinnovo quarantennale
della concessione del "Canova" - conferma
Atalmi -. Se la documentazione sarà corretta,
il ministro mi ha assicurato di essere disponibile
ad apporre immediatamente la sua controfirma
».
L’agognato rinnovo dà certezze allo scalo della
Marca e, soprattutto, dovrebbe rappresentare la
premessa per una serie di investimenti, finora
bloccati dalla scadenza della precedente concessione:
«C’era il rischio che Treviso diventasse uno scalo di servizio
di Venezia, che Enrico Marchi (patron della controllante Save, ndr) lo usasse come aeroporto di scorta, dove magari dislocare le
"rogne", ad esempio, i voli notturni - non nega Atalmi -. Ora la nuova concessione significa il via libera ai veri investimenti». Un risultato che il consigliere regionale rivendica alla sua parte
politica: «Abbiamo la soddisfazione che a portare a casa questo risultato sia stato, che scandalo per Treviso!, un ministro comunista». Ma soprattutto, un guadagno per l’intera città: «Mi
auguro che adesso l’aeroporto diventi strumento
per portare risorse al territorio: non mi piaceva
il fatto che ci fosse gente che atterrava qui senza
nemmeno sapere che era a Treviso. Poi, io, da
consigliere regionale, mi preoccupo anche del
fatto che non venga costruita la seconda pista di
Venezia che devasterebbe un quartiere di Favaro
Veneto».
Per il "Canova", l’urgenza è la "seconda categoria"
(ovvero una pacchetto di adeguamenti
tecnici per consentire decolli e atterragi anche
con scarsa visibilità), chiesta con insistenza da
numerosi vettori per continuare a volare su Treviso:
«La concessione toglie tutte le scuse: ora
Marchi e gli altri imprenditori tirino fuori i soldi.
E diano pure un po’ più di stabilità ai dipendenti
dell’aeroporto: dato che la concessione è quarantennale,
non vedo perchè i lavoratori debbano
avere solo contratti annuali».
Mattia Zanardo
Il Gazzettino di Treviso (Commenti da fagiolari inclusi)