Aeroporto di Birgi: un successo imprevisto
di Alessandro Riolo
TRAPANI - Storicamente l'aeroporto di Trapani è sempre stato quello di minor successo tra gli aeroporti siciliani aperti al traffico civile.
Negli ultimi tempi qualcosa è però cambiato: una nuova amministrazione dell’aereoporto di Birgi, grazie al sostegno di una parte della politica della Provincia di Trapani ed in ultima analisi quindi, grazie ai soldi dei cittadini contribuenti elettori, è riuscita a convincere Ryanair, il principale vettore low cost europeo, prima ad offrire voli punto punto da Birgi a varie località italiane ed europee, e poi addirittura a promuoverla a base, cioé a basarvi un certo numero di aerei, due inizialmente (l’aeroporto dal 2009 ne può ospitare un massimo contemporaneo di 8), e quindi ad aprirvi un numero maggiore di rotte, ad oggi oltre 35.
Questo ha provocato un successo per molti inaspettato, tant’è che nel 2009 il numero di passeggeri è incrementato di oltre il 100%.
Birgi ha sfondato per la prima volta il muro del milione di passeggeri, e nel 2010 viaggia a pieno regime almeno verso il milione e mezzo, forse addirittura i 2 milioni di passeggeri.
Considerando che Punta Raisi era da qualche hanno in una fase stazionaria, in cui non riusciva ad incrementare il numero di passeggeri, il successo di Birgi ha comportato un incremento netto per il sistema aereoportuale siciliano, in special modo per quello della Sicilia Occidentale e soprattutto nel segmento più importante per l’economia regionale: i viaggiatori internazionali.
Il successo di Birgi non è stato però purtroppo accolto bene da tutti, per i più diversi motivi. Alcune di queste osservazioni sono praticamente di nessuna importanza, e suscitano tutt’al più un sorriso (per fare un esempio, qualcuno avrebbe proposto che l’aeroporto cambiasse nome, da “Trapani Birgi” a “Marsala Birgi”, perché la frazione di Birgi è parte del comune di Marsala, anche se l’aeroporto è situato all’interno dei confini del comune di Trapani).
Altre osservazioni però sollevano problemi molto più importanti e degni di considerazione:
“Il successo di Birgi ha allo stato attuale i piedi d’argilla, si basa completamente nella capacità di riuscire a mantenere felice e contento il vettore Ryanair, che gode in pratica di una posizione dominante, ed attrarre altri vettori non è semplice”.
Questa osservazione è banalmente vera, e mette a nudo una realtà che nessuno può negare. D’altro canto, anche la risposta è altrettanto banale: è meglio giocarsi le proprie possibilità o non giocare affatto?
“Il successo di Birgi toglie traffico a Punta Raisi e non attrae nuovo traffico, è semplicemente un gioco a somma zero”.
Questa affermazione è falsa per quanto riguarda il traffico nazionale, parzialmente falsa per il traffico internazionale. Se si guardano i dati, si vede chiaramente che Punta Raisi era da anni in una fase di stallo e che il traffico nazionale dell’aeroporto palermitano ha retto decentemente (vista l'attuale congiuntura, probabilmente più che bene) all’apertura della base Ryanair a Trapani.
Il problema di Punta Raisi è purtroppo il traffico internazionale, dove effettivamente il successo di Birgi sembra aver colpito abbastanza duramente.
Se però si prende in considerazione l’intero sistema aeroportuale siciliano, si vede come in realtà Birgi abbia guadagnato e stia guadagnando più di quanto Punta Raisi abbia perso, cioé in sostanza il successo di Birgi ha creato traffico.
Questo potenziale di traffico era latente: quello che ci si dovrebbe chiedere è perché Punta Raisi non riesce ad esprimerlo. Personalmente ritengo ci sia in Sicilia tantissima domanda di traffico da cogliere, più che sufficiente per un incremento misurabile in milioni per i tre aeroporti attualmente in funzione e per i tre in fase di completamento o discussione (Comiso, Agrigento, Messina).
L’osservazione che però colpisce di più è un’altra:
“Il successo di Birgi è stato drogato da sovvenzioni da parte di enti pubblici che dovrebbero essere vietate dall’Unione Europea o da chi per lei”.
Ma è veramente così? Chi ci guadagna veramente dal successo di Birgi e chi ci perderebbe se questo improvviso ed “inaspettato” successo fosse interrotto?
Fonte: BlogSicilia
di Alessandro Riolo
TRAPANI - Storicamente l'aeroporto di Trapani è sempre stato quello di minor successo tra gli aeroporti siciliani aperti al traffico civile.
Negli ultimi tempi qualcosa è però cambiato: una nuova amministrazione dell’aereoporto di Birgi, grazie al sostegno di una parte della politica della Provincia di Trapani ed in ultima analisi quindi, grazie ai soldi dei cittadini contribuenti elettori, è riuscita a convincere Ryanair, il principale vettore low cost europeo, prima ad offrire voli punto punto da Birgi a varie località italiane ed europee, e poi addirittura a promuoverla a base, cioé a basarvi un certo numero di aerei, due inizialmente (l’aeroporto dal 2009 ne può ospitare un massimo contemporaneo di 8), e quindi ad aprirvi un numero maggiore di rotte, ad oggi oltre 35.
Questo ha provocato un successo per molti inaspettato, tant’è che nel 2009 il numero di passeggeri è incrementato di oltre il 100%.
Birgi ha sfondato per la prima volta il muro del milione di passeggeri, e nel 2010 viaggia a pieno regime almeno verso il milione e mezzo, forse addirittura i 2 milioni di passeggeri.
Considerando che Punta Raisi era da qualche hanno in una fase stazionaria, in cui non riusciva ad incrementare il numero di passeggeri, il successo di Birgi ha comportato un incremento netto per il sistema aereoportuale siciliano, in special modo per quello della Sicilia Occidentale e soprattutto nel segmento più importante per l’economia regionale: i viaggiatori internazionali.
Il successo di Birgi non è stato però purtroppo accolto bene da tutti, per i più diversi motivi. Alcune di queste osservazioni sono praticamente di nessuna importanza, e suscitano tutt’al più un sorriso (per fare un esempio, qualcuno avrebbe proposto che l’aeroporto cambiasse nome, da “Trapani Birgi” a “Marsala Birgi”, perché la frazione di Birgi è parte del comune di Marsala, anche se l’aeroporto è situato all’interno dei confini del comune di Trapani).
Altre osservazioni però sollevano problemi molto più importanti e degni di considerazione:
“Il successo di Birgi ha allo stato attuale i piedi d’argilla, si basa completamente nella capacità di riuscire a mantenere felice e contento il vettore Ryanair, che gode in pratica di una posizione dominante, ed attrarre altri vettori non è semplice”.
Questa osservazione è banalmente vera, e mette a nudo una realtà che nessuno può negare. D’altro canto, anche la risposta è altrettanto banale: è meglio giocarsi le proprie possibilità o non giocare affatto?
“Il successo di Birgi toglie traffico a Punta Raisi e non attrae nuovo traffico, è semplicemente un gioco a somma zero”.
Questa affermazione è falsa per quanto riguarda il traffico nazionale, parzialmente falsa per il traffico internazionale. Se si guardano i dati, si vede chiaramente che Punta Raisi era da anni in una fase di stallo e che il traffico nazionale dell’aeroporto palermitano ha retto decentemente (vista l'attuale congiuntura, probabilmente più che bene) all’apertura della base Ryanair a Trapani.
Il problema di Punta Raisi è purtroppo il traffico internazionale, dove effettivamente il successo di Birgi sembra aver colpito abbastanza duramente.
Se però si prende in considerazione l’intero sistema aeroportuale siciliano, si vede come in realtà Birgi abbia guadagnato e stia guadagnando più di quanto Punta Raisi abbia perso, cioé in sostanza il successo di Birgi ha creato traffico.
Questo potenziale di traffico era latente: quello che ci si dovrebbe chiedere è perché Punta Raisi non riesce ad esprimerlo. Personalmente ritengo ci sia in Sicilia tantissima domanda di traffico da cogliere, più che sufficiente per un incremento misurabile in milioni per i tre aeroporti attualmente in funzione e per i tre in fase di completamento o discussione (Comiso, Agrigento, Messina).
L’osservazione che però colpisce di più è un’altra:
“Il successo di Birgi è stato drogato da sovvenzioni da parte di enti pubblici che dovrebbero essere vietate dall’Unione Europea o da chi per lei”.
Ma è veramente così? Chi ci guadagna veramente dal successo di Birgi e chi ci perderebbe se questo improvviso ed “inaspettato” successo fosse interrotto?
Fonte: BlogSicilia
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