Metropolitana milanese, linea 2, solita vettura senza aria condizionata. Metà gennaio, ora del rientro a casa dal lavoro. Verso quest'ora è già arrivata la solita newsletter di Airlineroute con le novità che il nostro cesarone nazionale non perde mai occasione di ribadire in qualche thread. Verso quest'ora, quando sono appeso tipo macaco agli appositi sostegni, ascoltando ottima musica sparata a palla nelle orecchie, se non c'è una ragazza con un generoso decolleté dentro cui sbirciare, l'unico passatempo sono le cazzate che si sparano su Whatsapp o la famosa newsletter di cui sopra. Stasera, metà gennaio, i gruppi sono silenziosi e di decolleté manco l'ombra. Mi rimane solo la newsletter....

001 by davide skaccomatto, on Flickr
Da Lugano non ho mai volato. Sion non è esattamente l'aeroporto più menzionato nei TR di tutto il mondo. Il Saab 2000 mi manca. Non ho mai volato Etihad Regional o Darwin. La rotta sarà verosimilmente un volo panoramico sulle Alpi. Se non è un win-win questo, non so cosa lo sia. Arrivo a casa, il tempo di tirare fuori la carta di credito e mi prenoto un sola andata LUG-SIR.
Giunto il giorno del volo, mi alzo relativamente presto per iniziare un lungo trasbordo tutto su ferro alla volta di LUG. In teoria avrei dovuto sfruttare l'ospitalità del cugino che vive a Lugano, solo che impegni improrogabili la sera precedente (Italia-Germania, per la precisione) mi impediscono di essere al bar del Walter a bere una gazosa. Ne consegue che salto in metro alle 7.45 del mattino, arrivo in Centrale alle 8.10 e alle 8.25 precise precise il mio EC12 per Zurigo è pronto per partire da sotto le volte di Milano Centrale.

002 by davide skaccomatto, on Flickr
Notare che anche a Milano Centrale è ora hub.

003 by davide skaccomatto, on Flickr
Non sono mai stato un grande fan dei Pendolini. Claustrofobici, i primi 460/70 mi facevano venire la nausea già a Monza. Questo non mi fa venire la nausea, sembre un pelo più spazioso, ma non cambia l'idea che ho di questo treno.

004 by davide skaccomatto, on Flickr

005 by davide skaccomatto, on Flickr

006 by davide skaccomatto, on Flickr
Il load factor è piuttosto misero, con circa metà della carrozza vuota. Viaggio tranquillo e arrivo a Lugano con circa cinque minuti di ritardo, presi tutti nella galleria tra Como e Chiasso.
Agno è collegato dalla ferrovia Lugano-Ponte Tresa (una specie di tramvia, a onor del vero), anche se la fermata non è proprio vicinissima all'aerostazione. La stazione di testa, a Lugano, è in un fabbricato di fronte a quella delle ferrovie federali svizzere, e ora ospita un ristorante; il fascio di binari (tre in totale, tutti di testa) è al di sotto della strada e nel primo tratto corre in galleria o trincea. Dai binari si gode di una bella vista sul lago.

007 by davide skaccomatto, on Flickr

009 by davide skaccomatto, on Flickr
I trenini sono un po' vecchiotti ma tutto sommato in stato più che decoroso, sia esternamente che internamente.

008 by davide skaccomatto, on Flickr

010 by davide skaccomatto, on Flickr
In circa 15 minuti si è ad Agno, e occorrono altri 10 minuti circa a piedi fino all'aerostazione.

011 by davide skaccomatto, on Flickr
All'interno vi è un unico banco check-in aperto, non essendoci indicazioni di alcun tipo intuisco che sia quello di Darwin/Etihad Regional; contemporaneamente viene accettato il volo per Olbia, dove la maggior parte dei pax ha almeno 45 kg di bagaglio e tre valigie a testa, bambini compresi: ci impiego quasi mezz'ora per avere la carta d'imbarco, visto che il check-in online non è disponibile.

012 by davide skaccomatto, on Flickr
Landside, l'aeroporto è davvero buio e triste, piuttosto claustrofobico. No foto purtroppo, troppa gente.
Il controllo di sicurezza è in compenso rapido e indolore, complice anche il fatto che tutti vanno al bar/ristorante fuori dall'aerostazione invece che fiondarsi nel microscopico terminal.
Lato airside il terminal è un filo più piacevole, con vetrate direttamente sul tarmac, un grosso bar e un minuscolo negozio con prodotti stile duty free. Lo stile anni '80 da Mil... Lugano da bere, però, è pesantissimo e servirebbe una bella ristrutturazione.

013 by davide skaccomatto, on Flickr

014 by davide skaccomatto, on Flickr
Gli ospiti sono sostanzialmente bizjet.

015 by davide skaccomatto, on Flickr

016 by davide skaccomatto, on Flickr
La rivista di bordo di Swiss è disponibile in alcuni totem in giro per il terminal e viene data ampia enfasi all'ingresso del CS100 nella flotta.

017 by davide skaccomatto, on Flickr
Cinque minuti prima del volo, quindi venticinque dopo l'orario in cui doveva iniziare l'imbarco, viene comunicato che vi sarà un ritardo di circa un quarto d'ora; ritardo che alla fine sarà di 45 minuti. Intanto arriva anche l'altro Saab 2000 del volo per Olbia.
Alla fine, col terminal pieno, ci presenteremo al gate per Sion in sei, tutti per fare un volo panoramico sulle Alpi a parte, credo, un signore con la 24h e in gessato (di domenica!).
op. by
Tratta: LUG-SIR
Volo: F7 28
Aereo: Saab 2000
MSN: 48
Reg: HB-IZZ
Primo volo: 29/05/1997
Consegnato: 25/10/2005
Età: 19.2 anni
Posto: 11F
Gate: quello di destra
Sched/Actual: 1200-1245 / 1245-1324
Durata volo: 39'
Una bella signora bionda si presenta al gate, chiama i passeggeri del volo per Sion e ci indica di aspettarla fuori sotto la pensilina. Espletate le procedure di accettazione, si pone alla testa del gruppo per condurci al nostro turboelica. Perdo ogni ritegno e fotografo come un dannato.

018 by davide skaccomatto, on Flickr

019 by davide skaccomatto, on Flickr

020 by davide skaccomatto, on Flickr
Perdo la testa del gruppo e vengo superato dal ragazzo che sale le scalette davanti a me - poco male, i posti sono assegnati. Salgo salutando l'assistente di volo, singola, una elegante signora, forse non giovanissima, ma di gran classe. Purtroppo scopro con orrore che il mio 11F è esattamente sull'ala, poco dietro la carenatura dell'Allison AE2100. Non appena passa l'a/v le chiedo se è un problema spostarmi: mi guarda e mi fa cenno con il palmo aperto, dicendo "L'aereo è tutto vostro".
Vado qualche fila più avanti, al 3F - purtroppo i finestrini sono tutti rigati e le foto ne risentiranno.
La cabina è in configurazione 1-2, classica per il concordino, e i sedili sono in morbida pelle di un elegante color sabbia e ben imbottiti. Il pitch è davvero molto buono.

021 by davide skaccomatto, on Flickr

022 by davide skaccomatto, on Flickr
023 by davide skaccomatto, on Flickr
Uscito il dispatcher dalla cabina di pilotaggio, la assistente di volo chiude il portellone (sembra faccia una fatica mostruosa. Mi sono sempre chiesto quanto pesino e quanta resistenza oppongano) e dà il benvenuto a bordo, in italiano, inglese e francese. Poco dopo passa a distribuire una salviettina.
024 by davide skaccomatto, on Flickr
La dimostrazione di sicurezza è manuale e con nastro registrato. Iniziamo il rullaggio, che prevede il backtrack verso la testata 19, dove si trova una piazzola per allinearsi e iniziare la corsa di decollo, che quindi avviene in direzione del lago di Lugano.
025 by davide skaccomatto, on Flickr
026 by davide skaccomatto, on Flickr
Mi aspettavo una corsa di decollo sconvolgente, considerando i soli 1420m della pista di LUG; mi dimenticavo però di essere a bordo di un turboprop, che ha perfomance di decollo e salita ben diverse dai jet. Stacchiamo quindi confortevolmente e saliamo senza troppo affanno attraverso il terso cielo della Svizzera meridionale. Uhm, no: il cielo svizzero diventa rapidamente cielo italiano e sorvoliamo rapidamente il lago di Varese, passiamo in mezzo ai laghi di Monate e Comabbio, la punta meridionale del lago Maggiore, facciamo una bella virata di 90° verso nord-ovest all'altezza di Borgomanero e mettiamo prua in direzione di Zermatt.
027 by davide skaccomatto, on Flickr
Quando dicevo che i finestrini erano graffiati non scherzavo. Per la precisione qui mi hanno rovinato la penisola che si protende tra i due rami del Maggiore, con Verbania-Intra-Pallanza e l'Isola Madre nel mezzo del piccolo golfo
028 by davide skaccomatto, on Flickr
La punta settentrionale del lago d'Orta, con Omegna
029 by davide skaccomatto, on Flickr
Il Cervino
030 by davide skaccomatto, on Flickr
Intanto viene inaspettatamente servito un rinfresco in un sacchetto di carta. Assolutatamente inattesso e gradito.
031 by davide skaccomatto, on Flickr
Il contenuto è appropriato per un volo panoramico di quaranta minuti:
032 by davide skaccomatto, on Flickr
L'Aletsch, il più esteso ghiacciaio alpino
033 by davide skaccomatto, on Flickr
Le cime che fanno da confine tra il Vallese e il canton Berna: Blümlisalphorm (3.661 m), Tschingelhorn (3.562 m) e Breithorn di Lauterbrunnen (3.780 m, da non confondere con l'altro, più alto e ben più famoso, Breithorn delle Alpi Pennine, tra il Rosa e il Cervino). Ho impiegato più di mezz'ora con Google Earth a rintracciare tutte le cime, apprezzate lo sforzo!
034 by davide skaccomatto, on Flickr
Siamo ormai entrati nella valle del Rodano e abbiamo iniziato la discesa verso Sion, il paesaggio diventa subito più verdeggiante
035 by davide skaccomatto, on Flickr
Non ci facciamo mancare neppure un fly-by lungo le due principali attrazioni turistiche di Sion: la basilica di Valère e il castello di Tourbillon che si fronteggiano sulle due colline contrapposte.
036 by davide skaccomatto, on Flickr
Tocchiamo tirando una discreta legnata, facciamo un backtrack passando davanti a questo bel G-550,
037 by davide skaccomatto, on Flickr
e alla torre, con il suo bel Hunter come gate guardian,
038 by davide skaccomatto, on Flickr
prima di andare a spegnere i motori sul piazzale a ovest dell'aerostazione, un progetto sobrio e ben mimetizzato nell'ambiente circostante:
039 by davide skaccomatto, on Flickr
040 by davide skaccomatto, on Flickr
Chiedo di poter fare una foto al cockpit ma il comandante rifiuta cortesemente, citando la mancanza di autorizzazione da parte della compagnia. Ringrazio ugualmente e scendo.
Breve passeggiata sull'apron e via dentro il terminal, piccolo ma funzionale, sia lato arrivi che lato check-in
041 by davide skaccomatto, on Flickr
042 by davide skaccomatto, on Flickr
043 by davide skaccomatto, on Flickr
Ci sarebbe un autobus che porta in centro, ma sono solo 20 minuti a piedi: zaino in spalla e via.
Ora, tecnicamente il TR sarebbe finito qui, visto che il ritorno è avvenuto in treno; ma dato che un OT montagnoso-ferroviario non si nega a nessuno, vi metto qualche altra foto e dettaglio.
Innanzitutto Sion: è una bella cittadina. Piccola, in giornata (anche mezza, volendo) si vede tutto quel che c'è da vedere, ma è un ottimo punto di partenza per escursioni in zona.
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001 by davide skaccomatto, on Flickr
Da Lugano non ho mai volato. Sion non è esattamente l'aeroporto più menzionato nei TR di tutto il mondo. Il Saab 2000 mi manca. Non ho mai volato Etihad Regional o Darwin. La rotta sarà verosimilmente un volo panoramico sulle Alpi. Se non è un win-win questo, non so cosa lo sia. Arrivo a casa, il tempo di tirare fuori la carta di credito e mi prenoto un sola andata LUG-SIR.
Giunto il giorno del volo, mi alzo relativamente presto per iniziare un lungo trasbordo tutto su ferro alla volta di LUG. In teoria avrei dovuto sfruttare l'ospitalità del cugino che vive a Lugano, solo che impegni improrogabili la sera precedente (Italia-Germania, per la precisione) mi impediscono di essere al bar del Walter a bere una gazosa. Ne consegue che salto in metro alle 7.45 del mattino, arrivo in Centrale alle 8.10 e alle 8.25 precise precise il mio EC12 per Zurigo è pronto per partire da sotto le volte di Milano Centrale.

002 by davide skaccomatto, on Flickr
Notare che anche a Milano Centrale è ora hub.

003 by davide skaccomatto, on Flickr
Non sono mai stato un grande fan dei Pendolini. Claustrofobici, i primi 460/70 mi facevano venire la nausea già a Monza. Questo non mi fa venire la nausea, sembre un pelo più spazioso, ma non cambia l'idea che ho di questo treno.

004 by davide skaccomatto, on Flickr

005 by davide skaccomatto, on Flickr

006 by davide skaccomatto, on Flickr
Il load factor è piuttosto misero, con circa metà della carrozza vuota. Viaggio tranquillo e arrivo a Lugano con circa cinque minuti di ritardo, presi tutti nella galleria tra Como e Chiasso.
Agno è collegato dalla ferrovia Lugano-Ponte Tresa (una specie di tramvia, a onor del vero), anche se la fermata non è proprio vicinissima all'aerostazione. La stazione di testa, a Lugano, è in un fabbricato di fronte a quella delle ferrovie federali svizzere, e ora ospita un ristorante; il fascio di binari (tre in totale, tutti di testa) è al di sotto della strada e nel primo tratto corre in galleria o trincea. Dai binari si gode di una bella vista sul lago.

007 by davide skaccomatto, on Flickr

009 by davide skaccomatto, on Flickr
I trenini sono un po' vecchiotti ma tutto sommato in stato più che decoroso, sia esternamente che internamente.

008 by davide skaccomatto, on Flickr

010 by davide skaccomatto, on Flickr
In circa 15 minuti si è ad Agno, e occorrono altri 10 minuti circa a piedi fino all'aerostazione.

011 by davide skaccomatto, on Flickr
All'interno vi è un unico banco check-in aperto, non essendoci indicazioni di alcun tipo intuisco che sia quello di Darwin/Etihad Regional; contemporaneamente viene accettato il volo per Olbia, dove la maggior parte dei pax ha almeno 45 kg di bagaglio e tre valigie a testa, bambini compresi: ci impiego quasi mezz'ora per avere la carta d'imbarco, visto che il check-in online non è disponibile.

012 by davide skaccomatto, on Flickr
Landside, l'aeroporto è davvero buio e triste, piuttosto claustrofobico. No foto purtroppo, troppa gente.
Il controllo di sicurezza è in compenso rapido e indolore, complice anche il fatto che tutti vanno al bar/ristorante fuori dall'aerostazione invece che fiondarsi nel microscopico terminal.
Lato airside il terminal è un filo più piacevole, con vetrate direttamente sul tarmac, un grosso bar e un minuscolo negozio con prodotti stile duty free. Lo stile anni '80 da Mil... Lugano da bere, però, è pesantissimo e servirebbe una bella ristrutturazione.

013 by davide skaccomatto, on Flickr

014 by davide skaccomatto, on Flickr
Gli ospiti sono sostanzialmente bizjet.

015 by davide skaccomatto, on Flickr

016 by davide skaccomatto, on Flickr
La rivista di bordo di Swiss è disponibile in alcuni totem in giro per il terminal e viene data ampia enfasi all'ingresso del CS100 nella flotta.

017 by davide skaccomatto, on Flickr
Cinque minuti prima del volo, quindi venticinque dopo l'orario in cui doveva iniziare l'imbarco, viene comunicato che vi sarà un ritardo di circa un quarto d'ora; ritardo che alla fine sarà di 45 minuti. Intanto arriva anche l'altro Saab 2000 del volo per Olbia.
Alla fine, col terminal pieno, ci presenteremo al gate per Sion in sei, tutti per fare un volo panoramico sulle Alpi a parte, credo, un signore con la 24h e in gessato (di domenica!).


Tratta: LUG-SIR
Volo: F7 28
Aereo: Saab 2000
MSN: 48
Reg: HB-IZZ
Primo volo: 29/05/1997
Consegnato: 25/10/2005
Età: 19.2 anni
Posto: 11F
Gate: quello di destra
Sched/Actual: 1200-1245 / 1245-1324
Durata volo: 39'
Una bella signora bionda si presenta al gate, chiama i passeggeri del volo per Sion e ci indica di aspettarla fuori sotto la pensilina. Espletate le procedure di accettazione, si pone alla testa del gruppo per condurci al nostro turboelica. Perdo ogni ritegno e fotografo come un dannato.

018 by davide skaccomatto, on Flickr

019 by davide skaccomatto, on Flickr

020 by davide skaccomatto, on Flickr
Perdo la testa del gruppo e vengo superato dal ragazzo che sale le scalette davanti a me - poco male, i posti sono assegnati. Salgo salutando l'assistente di volo, singola, una elegante signora, forse non giovanissima, ma di gran classe. Purtroppo scopro con orrore che il mio 11F è esattamente sull'ala, poco dietro la carenatura dell'Allison AE2100. Non appena passa l'a/v le chiedo se è un problema spostarmi: mi guarda e mi fa cenno con il palmo aperto, dicendo "L'aereo è tutto vostro".
Vado qualche fila più avanti, al 3F - purtroppo i finestrini sono tutti rigati e le foto ne risentiranno.
La cabina è in configurazione 1-2, classica per il concordino, e i sedili sono in morbida pelle di un elegante color sabbia e ben imbottiti. Il pitch è davvero molto buono.

021 by davide skaccomatto, on Flickr

022 by davide skaccomatto, on Flickr

Uscito il dispatcher dalla cabina di pilotaggio, la assistente di volo chiude il portellone (sembra faccia una fatica mostruosa. Mi sono sempre chiesto quanto pesino e quanta resistenza oppongano) e dà il benvenuto a bordo, in italiano, inglese e francese. Poco dopo passa a distribuire una salviettina.

La dimostrazione di sicurezza è manuale e con nastro registrato. Iniziamo il rullaggio, che prevede il backtrack verso la testata 19, dove si trova una piazzola per allinearsi e iniziare la corsa di decollo, che quindi avviene in direzione del lago di Lugano.


Mi aspettavo una corsa di decollo sconvolgente, considerando i soli 1420m della pista di LUG; mi dimenticavo però di essere a bordo di un turboprop, che ha perfomance di decollo e salita ben diverse dai jet. Stacchiamo quindi confortevolmente e saliamo senza troppo affanno attraverso il terso cielo della Svizzera meridionale. Uhm, no: il cielo svizzero diventa rapidamente cielo italiano e sorvoliamo rapidamente il lago di Varese, passiamo in mezzo ai laghi di Monate e Comabbio, la punta meridionale del lago Maggiore, facciamo una bella virata di 90° verso nord-ovest all'altezza di Borgomanero e mettiamo prua in direzione di Zermatt.

Quando dicevo che i finestrini erano graffiati non scherzavo. Per la precisione qui mi hanno rovinato la penisola che si protende tra i due rami del Maggiore, con Verbania-Intra-Pallanza e l'Isola Madre nel mezzo del piccolo golfo

La punta settentrionale del lago d'Orta, con Omegna

Il Cervino

Intanto viene inaspettatamente servito un rinfresco in un sacchetto di carta. Assolutatamente inattesso e gradito.

Il contenuto è appropriato per un volo panoramico di quaranta minuti:

L'Aletsch, il più esteso ghiacciaio alpino

Le cime che fanno da confine tra il Vallese e il canton Berna: Blümlisalphorm (3.661 m), Tschingelhorn (3.562 m) e Breithorn di Lauterbrunnen (3.780 m, da non confondere con l'altro, più alto e ben più famoso, Breithorn delle Alpi Pennine, tra il Rosa e il Cervino). Ho impiegato più di mezz'ora con Google Earth a rintracciare tutte le cime, apprezzate lo sforzo!

Siamo ormai entrati nella valle del Rodano e abbiamo iniziato la discesa verso Sion, il paesaggio diventa subito più verdeggiante

Non ci facciamo mancare neppure un fly-by lungo le due principali attrazioni turistiche di Sion: la basilica di Valère e il castello di Tourbillon che si fronteggiano sulle due colline contrapposte.

Tocchiamo tirando una discreta legnata, facciamo un backtrack passando davanti a questo bel G-550,

e alla torre, con il suo bel Hunter come gate guardian,

prima di andare a spegnere i motori sul piazzale a ovest dell'aerostazione, un progetto sobrio e ben mimetizzato nell'ambiente circostante:


Chiedo di poter fare una foto al cockpit ma il comandante rifiuta cortesemente, citando la mancanza di autorizzazione da parte della compagnia. Ringrazio ugualmente e scendo.
Breve passeggiata sull'apron e via dentro il terminal, piccolo ma funzionale, sia lato arrivi che lato check-in



Ci sarebbe un autobus che porta in centro, ma sono solo 20 minuti a piedi: zaino in spalla e via.
Ora, tecnicamente il TR sarebbe finito qui, visto che il ritorno è avvenuto in treno; ma dato che un OT montagnoso-ferroviario non si nega a nessuno, vi metto qualche altra foto e dettaglio.
Innanzitutto Sion: è una bella cittadina. Piccola, in giornata (anche mezza, volendo) si vede tutto quel che c'è da vedere, ma è un ottimo punto di partenza per escursioni in zona.









