[TR] Un'altra (ancora) Africa: Algeria MXP-CDG-ALG ALG-CDG-MXP

  • Autore Discussione Autore Discussione WB
  • Data d'inizio Data d'inizio

WB

Principiante
Utente Registrato
17 Novembre 2007
243
42
76
Sull’onda del trend del momento su queste pagine, il continente africano, contribuisco anche io con un report dedicato all’Algeria, paese turisticamente invisibile agli italiani e balzato agli onori di cronaca per la visita del nostro esimio presidente del consiglio.

Premetto che l’Algeria è una destinazione che mi frullava in testa da tempo ma che non sono mai riuscito a visitare per le lungaggini del visto e il prezzo del volo che ritenevo - in maniera assolutamente arbitraria - troppo alto. Finalmente lo scorso Novembre trovo a/r a 150 € con Air France a cavallo delle vacanze pasquali e senza indugi procedo nell’acquisto. Passano i mesi e verso Febbraio mi viene un dubbio: “quando cade il Radaman quest’anno?”, ovviamente il mio soggiorno ricadeva interamente nel periodo. Nonostante i siti archeologici rimangano aperti, il divieto di mangiare in pubblico permane per tutti e l’idea di dover pranzare in albergo con dei biscotti non mi attira. Cerco quindi di spostare il volo al ponte 25 Aprile - 1 Maggio ma tramite sito il sovrapprezzo si aggira sui 400 €. Ma qui i nostri amici francesi ci vengono in aiuto e chiamando il servizio clienti scopro che il volo di andata era stato cancellato e la riprogrammazione è gratis.

Si parte dunque, previa trafila per ottenere il visto per la quale decido di fornire alla lettera tutti i documenti richiesti con il risultato che l’amministrazione del consolato di Algeria a Milano conosce le mie finanze meglio del mio commercialista.

Come dicevo, si parte. Il routing sarà MXP-CDG-ALG andata e ritorno con Air France più volo interno CZL-ALG su un meraviglioso ATR di Air Algerie.

Arrivo “rapidamente” a Malpensa con il Malpensa Express con le solite fermate a Saronno e Busto Arsizio dove non sale nessuno. Aeroporto abbastanza pieno (finalmente vedo un volo per la Cina), più di quanto mi aspettassi ma i controlli sono rapidi e sono subito airside.
Il volo per Parigi è pieno e sarà effettuato da un A220, il primo per me.

3347nk1.jpg


mo6unLC.jpg



L’impressione è piacevole e ariosa all’interno, pitch decente, portabagagli ampi e prese USB a ogni postazione. Insieme al tavolino è presente anche il porta telefono per poter vedere più comodamente film e serie ed evitare le acrobazie con i sacchetti del vomito che sono tanto in voga su TikTok.

VdV5P6U.jpg


RIQmBZM.jpg



Durante il volo viene fornito uno snack mentre sorvoliamo le Alpi ormai brune e in un’ora e venti siamo a Parigi

eBYOJpr.jpg


Dove ovviamente si capisce chi è il padrone di casa

1WmPuSf.jpg


Lo sbarco è farraginoso. A quanto dice il comandante ci hanno assegnato un nuovo gate che non era ancora pronto e non c’è nessuno a poter comandare il jetway. Diversi passeggeri con coincidenze strette iniziano ad agitarsi (vedo BUE e PTY) ma niente paura, arriva una scaletta e ci fanno scendere e risalire nel jetway via scale di servizio.

Dopo un lungo passaggio intra terminal arriviamo al pier (onestamente ho dimenticato quale) del terminal 2 con voli AirFrance extra Schengen.

Oo9QNya.jpg


Lui va ad Abidjan

DulvkHA.jpg


Questo pier è davvero impressionante: rilassante, spazioso, con molti posti a sedere e con addirittura postazioni di PlayStation. Unica pecca l’installazione di un enorme gatto, trista epigone dell’altrettanto triste orso di Doha.

cX4pBJ9.jpg


tjDRHQB.jpg


E’ tempo però di imbarcare sul nostro A320 piuttosto scassato alla volta di Algeri. Passeggeri di due categorie precise: francesi di origine algerina e turisti francesi over 65. Noi siamo e saremo per tutto il tempo gli unici turisti sotto i 60 anni che incontriamo.

Aereo vecchiotto e snack che replica quanto ricevuto sul volo precedente.
wBKKHJ6.jpg


IoSE2su.jpg


Volo uneventful e dopo 2 ore e mezza atterriamo di fianco ai padroni di casa

alE4v0K.jpg


Il terminal internazionale è nuovo e bello ma il controllo passaporti è davvero lungo: nessuna differenziazione tra cittadinanza algerina e altre cittadinanze, poliziotti che compaiono e scompaiono e controlli casuali su timbri nel passaporto (vedi 5 minuti spesi a capire l’adesivo dello Sri Lanka).
Non facciamo in tempo a superare le porte tra zona sterile ed arrivi che una fiumana di bambini si divincola dai poliziotti per andare ad abbracciare parenti vari di ritorno dalla Mecca per l’Umrah e una serie di ragazze che fanno la zaghrouta.
In questo caos troviamo il nostro driver che ci porta verso il nostro albergo in città.

Si capisce subito la religione predominante

XjoZPyM.jpg


La moschea Djamaa el Djazair, completata nel 2019, è l’ennesimo esempio di celogrossismo, in questo caso destinata soprattutto a rivaleggiare e superare la moschea Hassan II degli amici nemici di Casablanca.
Al momento la moschea non è ancora stata inaugurata, ma i fedeli possono già utilizzarla mentre l’ingresso non è possibile per i turisti.

Iniziamo il giorno dopo la nostra esplorazione di Algeri, che si rivelerà essere una città incredibile a tal punto di diventare una delle mie città preferite insieme a Seoul e Tbilisi.

Le vie centrali scorrono tra imponenti palazzi francesi di stampo haussmanniano e altri più recenti che pur non essendo mantenuti perfettamente rivelano ancora un gran fascino.

3sEpb4H.jpg


Hh0JKnU.jpg


w5QTQMC.jpg


Passiamo poi nella kasba, la cittadella fortificata e la parte più antica della città. Formalmente serve un’autorizzazione della polizia ma si può visitare in autonomia senza problemi.
Gli edifici che si aggrappano alla collina sono più semplici e si alternano a moschee e mercati (coperti e scoperti)

FHGa2Ps.jpg


RJymnnj.jpg


ldffRXV.jpg


La vista dall’alto sulla città è magica: capisci il motivo del toponimo “città bianca” usato per Algeri

hpjH53U.jpg



Ci spostiamo poi dall’altra parte della città per vedere monumenti più recenti.
Qui la Cathedrale du Sacre-Coeur, onestamente più affascinante dell’omonima parigina ma purtroppo sempre chiusa nei vari tentativi di visitare l’interno

2qghrua.jpg

FtApRyb.jpg


E il Maqam Echahid, il monumento commemorativo della guerra di indipendenza algerina che tanto ha colpito questo paese.

Mn20vsv.jpg


XNsYOGC.jpg


Continua..
 
L’Algeria meriterebbe molta più visibilità. Paese al limite dell’accessibilità mi ha sorpreso per certi aspetti e sconcertato per altri. Il fascino non si discute ma la paura di aprirsi sta letteralmente rovinando alcuni pezzi di patrimonio. Speriamo che presto cambi, il potenziale c’è.

PS Ecco l’interno della torre di raffreddamento, ops, cattedrale:C0C2C942-9C02-4223-97C8-0D2DD6E31E42.jpeg
Non ti sei perso molto!
 
  • Like
Reactions: vipero
Ma sono il solo a non vedere benissimo le foto? sembrano tagliate.

Comunque sia, un inizio della Madonna. Dell'Algeria m'ha sempre interessato il Sahara. Una volta ad Oropa (!) ho incontrato un giapponese in bici (doppio !!) che aveva pedalato fino a Tamanrasset. Le foto erano incredibili.
 
  • Like
Reactions: vipero
Guardavo la procedura per l'emissione del visto per entrare in Algeria per turismo.
Come mai c'è ancora questa "chiusura" verso il turista o il cittadino italiano?
 
Guardavo la procedura per l'emissione del visto per entrare in Algeria per turismo.
Come mai c'è ancora questa "chiusura" verso il turista o il cittadino italiano?

Ci sono due aspetti principali:

1. L'Algeria applica il concetto di reciprocità per il visto.

2. La gente e la politca subisce ancora il retaggio del passato. La loro storia, piü o meno recente, ha avuto ed ha un certo impatto nella loro cultura e nel loro modo di vedere il mondo. L'apertura all'Europa e all'Occidente in generale è ancora "sospetta"

Comunque paese bello ed incredible. Forse, con l'entrata dell'Algeria nel BRICS club, qualcosa cambierà.
 
Il giorno dopo sveglia presto e direzione Constantine, la terza città dell’Algeria, passando però per Djemila, una città romana costruita sul pendio di una collina nelle vicinanze di Setif.
Il nostro driver Younous, 1 metro e 90 d’uomo incastrato in un’utilitaria, inizia a sgasare senza esitazioni e siamo velocemente fuori Algeri.
Il paesaggio inizialmente semiarido, si trasforma velocemente in arido.

L5VNcRX.jpg


4nOyLba.jpg


Veloce stop dal benzinaio e pieno a 0,2 €/l, con inclusa visita alla superette che vende una quantità impressionante di bevande al latte, alla frutta, zuccherate e molto zuccherate.

dG1YVqf.jpg


Ci fermiamo a pranzo in un locale in mezzo a gommisti e rivenditori di mattoni e perlopiù frequentato dagli stessi.
Mi piazzano davanti un quarto di pollo senza posate ma io non mi intimidisco e lo spolpo con le mie dita di amianto.

DnBOslY.jpg


Un’altra ora di viaggio e siamo a Djemila, la vecchia Cuicul, fondata nel I sec a.C.
Il museo ha un’incredibile collezione di mosaici ritrovati durante gli scavi che fanno impallidire le varie Pompei e Ravenna.

gpdN22W.jpg


M6QlTEs.jpg


Anche il guardiano si diletta nella produzione di mosaici e tenta di venderci i suoi. Pur parlando francese benino (io) e molto bene (il mio ragazzo) facciamo spesso fatica a capire, probabilmente anche per un’importante mancanza di denti.

Proseguiamo nella visita del sito con una zona cristiana più in alto

q92poaw.jpg


E una zona pagana con foro e teatro nella parte più bassa

FgYiYPQ.jpg


8k1itRz.jpg


Finita la visita ci dirigiamo verso Constantina dove passeremo la notte.
Il programma iniziale del giorno successivo era andare a Timgad, sede di altre rovine romane, ma cambiamo idea e ci dirigiamo verso il mare ad Annaba.
Anche qui non ci facciamo mancare le rovine romane di Ippona con annesse pecore e basilica di Sant’ Agostino

WxWnSj4.jpg


Ci spostiamo poi verso il mare dove sulla spiaggia noleggiano sedie a 5 €, il costo equivalente di 3 pranzi.
Preferisco invece passeggiare sulla spiaggia, frequentata soprattutto da ragazzi

JccbyuQ.jpg


v4atqp5.jpg


Nel pomeriggio passiamo dal Cap de Garde prima di dirigerci verso Constantina

QhSVUmm.jpg


6ivu1V4.jpg


QtnGXqC.jpg


L’ultimo giorno a Constantina la dedichiamo alla visita della città, costruita su una serie di blocchi di arenaria separati da forre su cui sono stati costruiti diversi ponti dall’epoca romana al 2014.

La città è anche sede di un’importante moschea, la moschea Emil Abdelkaber, completata nel 1994.
Durante la nostra visita, la folla ascoltava l’imam discutere dal proprio pulpito

f3iEKed.jpg


cDIULKs.jpg


Ci dirigiamo poi a visitare il canyon principale che divide la città. Il posto è splendido: alberi di fichi e nespoli spuntano dalle rocce, stormi di rondoni e taccole volteggiano nell’aria e un odore pestilenziale si alza dal torrente.
Purtroppo la salvaguardia ambientale non è una priorità in questo paese e si nota nelle acque sporchissime e piene di schiuma e nelle migliaia di bottiglie di plastica arenate sulle rive.

g5TQxQN.jpg


kUk4nX7.jpg


AfUEyIe.jpg


RDzFrvU.jpg


Torniamo poi nella città e vaghiamo per il souk e il mercato. E’ la prima volta che mi capita di non essere strattonato, invitato e continuamente assillato dai venditori. Il turismo per loro non è una fonte di reddito importante e questo si nota negli atteggiamenti cordiali ma disinteressati delle persone


SMejHQa.jpg


6hF077z.jpg


li4M6b7.jpg


E’ ora però di dirigersi in aeroporto, presidiato dalla polizia, che è onnipresente in tutto il paese. Spesso facendo posti di blocco e controlli in aree che non hanno all’apparenza alcuna importanza strategica.

XuByMqt.jpg


OgSZWgy.jpg


Il check in è abbastanza veloce, molte persone decidono di imbarcare anche piccoli zainetti. I passeggeri sono in maggioranza locali più un gruppo di turisti americani canadesi che girano l’Algeria. Al controllo passaporti uno confesserà alla poliziotta che si aspettava di trovare un paese molto più backward (...).
Il lato airside domestico è abbastanza risicato con un bar che vende solo the e biscotti e due soli gates

bHrEzTf.jpg


Imbarchiamo a piedi sotto la pioggia

wGaV2c6.jpg


Questi gli interni

LOuH3eL.jpg



fJioecf.jpg


Mentre di fianco abbiamo lui

xPkNzzt.jpg


Il volo dura circa 40 minuti e atterriamo in un’Algeri ormai acquietata.

Continua..
 
Aspetto il giro al Bab Ezzouar ;)

Purtroppo non ci sono passato. Neanche all'università di Constantine. Prima di andarci non sapevo Niemeyer fosse stato così attivo in Algeria.

Guardavo la procedura per l'emissione del visto per entrare in Algeria per turismo.
Come mai c'è ancora questa "chiusura" verso il turista o il cittadino italiano?

Come già detto l'Algeria è molto severa in fatto di reciprocità e questo non aiuta soprattutto il turismo.

L’Algeria meriterebbe molta più visibilità. Paese al limite dell’accessibilità mi ha sorpreso per certi aspetti e sconcertato per altri. Il fascino non si discute ma la paura di aprirsi sta letteralmente rovinando alcuni pezzi di patrimonio. Speriamo che presto cambi, il potenziale c’è.

PS Ecco l’interno della torre di raffreddamento, ops, cattedrale:
Non ti sei perso molto!

La trovo comunque interessante, mi ricorda San Giovanni Bono a Milano.
Molto potenziale, però si nota la totale disabitudine al turismo nel bene e nel male.

Ma sono il solo a non vedere benissimo le foto? sembrano tagliate.

Comunque sia, un inizio della Madonna. Dell'Algeria m'ha sempre interessato il Sahara. Una volta ad Oropa (!) ho incontrato un giapponese in bici (doppio !!) che aveva pedalato fino a Tamanrasset. Le foto erano incredibili.

Penso sia dovuto al fatto che sono fatte con cellulare sempre in verticale.
Purtroppo nel deserto non sono riuscito ad andare per questioni di tempo ma ad Algeri ho incontrato una signora (ovviamete over 60 come tutti i turisti) che era appena ritornata dal Tassili e ne era rimasta stregata.
 
  • Like
Reactions: 13900
Il giorno dopo lo vogliamo spendere rilassandoci, ci dirigiamo quindi fuori Algeri verso ovest a Tipasa dove, indovinate, ci sono delle rovine romane.
Dopo l’Italia, l’Algeria è il paese con il maggior numero di resti romani e questo è ben visibile nei numerosi siti archeologici presenti lungo tutta la parte costiera spingendosi fino a 200 km verso l’interno.

La conformazione delle spiagge nelle città è evidente di un paese musulmano. Poca sabbia, moli per le barche e una passeggiata per la sera.
I paesi che passiamo sono spesso pieni di ville coloniali ormai abbandonate o parzialmente abitate, resort di vacanza per i militari e venditori di fave e quaglie.

zL7gOPc.jpg


1kk5ZJv.jpg


La particolarità di questa città romana è di essere sulle rive del mare, non se la passavano male qui.

eGiE0NW.jpg


T9reb0C.jpg


L’highlight della giornata è forse il pranzo, uno dei pochi pasti decenti fatti. Tradizionalmente il cibo algerino viene mangiato a casa e gli unici ristoranti servono pizza, panini e qualche insalata, che sarà quello di cui ci sfameremo per tutto il viaggio.

P6zx40y.jpg

Q88m7bM.jpg


Un breve te sul lungo mare prima di ritornare verso Algeri.

xlAAMFo.jpg


Ultimo stop al mausoleo di Mauritania, un enorme tumulo fatto erigere per Cleopatra Selene, figlia di Cleopatra e Marco Antonio. Bombardato dai turchi alla ricerca di tesori, fu aperto solamente all’inizio del XX secolo dai francesi che trovarono un ingresso ipogeo. A quanto pare non si sa cosa abbiano effettivamente trovato al suo interno.

tZhtCqv.jpg


jy51aVZ.jpg


L’ultimo giorno lo dedichiamo a camminare ancora per Algeri, 20 km attraverso la città moderna, la kasba, il quartiere di Bab el Oued fino alla chiesa di Notre Dame d’Afrique.

o2LWUFV.jpg


i7KNcwK.jpg


10bgLQp.jpg


jHnurHO.jpg


pkhX9rD.jpg


Algeri è una vera città mediterranea, caotica, assolata, rumorosa e puzzolente. E’ la tipica città che da turista ti strega ma che da residente risulta estenuante e faticosa. La metro, per quanto moderna, copre una frazione infinitesima della città e i trasporti di superficie per quanto presenti subiscono l’intenso traffico cittadino.
Per quanto sia la città più progressista dell’Algeria le donne non velate sono ancora poche, anche tra le giovani e la gente ti invidia i tatuaggi perchè loro, in quanto musulmani, “non possono” farli.
Se non fosse per il visto e i voli mediamente costosi sarebbe una perfetta meta per un weekend lungo.
Io lascio l’Algeria con il desiderio di visitarla ancora, soprattutto nel sud tra Ghardaia e il deserto di Djanet e Tamanrasset.

Dopo 3 ore di sonno, suona la sveglia per andare in aeroporto. Il volo per Parigi parte alle 5.40 e il nostro driver è in attesa davanti all’albergo.
Pochi minuti dopo siamo in aeroporto, ancora deserto e grazie al check in online arriviamo velocemente airside, al netto dei controlli di polizia che tastano il bagaglio a mano da fuori alla ricerca di chissà cosa.

sgEmabK.jpg


4O3QIZ5.jpg


Il nostro A320 ancora dorme

ZWESFw2.jpg


Si vede chi sono i padroni di casa e chi sono gli ex padroni.

zQlW1GN.jpg


Appena salito collasso e mi sveglio qui

GDwTajZ.jpg


Partiremo dal pier 2F dove dobbiamo spendere 4 ore di scalo grazie ad Air France che aveva cancellato il volo CDG-MXP originariamente previsto. Provo a farmi spostare sul volo per Linate che purtroppo era full.

Fi7rHGL.jpg


Finalmente imbarchiamo, ancora A220, e con noi ci saranno una caterva di turisti americani in transito.

4qqJRHb.jpg


Altro volo senza particolari scossoni e in breve atterriamo nella brughiera più deserta che mai.
 
Sull’onda del trend del momento su queste pagine, il continente africano, contribuisco anche io con un report dedicato all’Algeria, paese turisticamente invisibile agli italiani e balzato agli onori di cronaca per la visita del nostro esimio presidente del consiglio.

Premetto che l’Algeria è una destinazione che mi frullava in testa da tempo ma che non sono mai riuscito a visitare per le lungaggini del visto e il prezzo del volo che ritenevo - in maniera assolutamente arbitraria - troppo alto. Finalmente lo scorso Novembre trovo a/r a 150 € con Air France a cavallo delle vacanze pasquali e senza indugi procedo nell’acquisto. Passano i mesi e verso Febbraio mi viene un dubbio: “quando cade il Radaman quest’anno?”, ovviamente il mio soggiorno ricadeva interamente nel periodo. Nonostante i siti archeologici rimangano aperti, il divieto di mangiare in pubblico permane per tutti e l’idea di dover pranzare in albergo con dei biscotti non mi attira. Cerco quindi di spostare il volo al ponte 25 Aprile - 1 Maggio ma tramite sito il sovrapprezzo si aggira sui 400 €. Ma qui i nostri amici francesi ci vengono in aiuto e chiamando il servizio clienti scopro che il volo di andata era stato cancellato e la riprogrammazione è gratis.

Si parte dunque, previa trafila per ottenere il visto per la quale decido di fornire alla lettera tutti i documenti richiesti con il risultato che l’amministrazione del consolato di Algeria a Milano conosce le mie finanze meglio del mio commercialista.

Come dicevo, si parte. Il routing sarà MXP-CDG-ALG andata e ritorno con Air France più volo interno CZL-ALG su un meraviglioso ATR di Air Algerie.

Arrivo “rapidamente” a Malpensa con il Malpensa Express con le solite fermate a Saronno e Busto Arsizio dove non sale nessuno. Aeroporto abbastanza pieno (finalmente vedo un volo per la Cina), più di quanto mi aspettassi ma i controlli sono rapidi e sono subito airside.
Il volo per Parigi è pieno e sarà effettuato da un A220, il primo per me.

3347nk1.jpg


mo6unLC.jpg



L’impressione è piacevole e ariosa all’interno, pitch decente, portabagagli ampi e prese USB a ogni postazione. Insieme al tavolino è presente anche il porta telefono per poter vedere più comodamente film e serie ed evitare le acrobazie con i sacchetti del vomito che sono tanto in voga su TikTok.

VdV5P6U.jpg


RIQmBZM.jpg



Durante il volo viene fornito uno snack mentre sorvoliamo le Alpi ormai brune e in un’ora e venti siamo a Parigi

eBYOJpr.jpg


Dove ovviamente si capisce chi è il padrone di casa

1WmPuSf.jpg


Lo sbarco è farraginoso. A quanto dice il comandante ci hanno assegnato un nuovo gate che non era ancora pronto e non c’è nessuno a poter comandare il jetway. Diversi passeggeri con coincidenze strette iniziano ad agitarsi (vedo BUE e PTY) ma niente paura, arriva una scaletta e ci fanno scendere e risalire nel jetway via scale di servizio.

Dopo un lungo passaggio intra terminal arriviamo al pier (onestamente ho dimenticato quale) del terminal 2 con voli AirFrance extra Schengen.

Oo9QNya.jpg


Lui va ad Abidjan

DulvkHA.jpg


Questo pier è davvero impressionante: rilassante, spazioso, con molti posti a sedere e con addirittura postazioni di PlayStation. Unica pecca l’installazione di un enorme gatto, trista epigone dell’altrettanto triste orso di Doha.

cX4pBJ9.jpg


tjDRHQB.jpg


E’ tempo però di imbarcare sul nostro A320 piuttosto scassato alla volta di Algeri. Passeggeri di due categorie precise: francesi di origine algerina e turisti francesi over 65. Noi siamo e saremo per tutto il tempo gli unici turisti sotto i 60 anni che incontriamo.

Aereo vecchiotto e snack che replica quanto ricevuto sul volo precedente.
wBKKHJ6.jpg


IoSE2su.jpg


Volo uneventful e dopo 2 ore e mezza atterriamo di fianco ai padroni di casa

alE4v0K.jpg


Il terminal internazionale è nuovo e bello ma il controllo passaporti è davvero lungo: nessuna differenziazione tra cittadinanza algerina e altre cittadinanze, poliziotti che compaiono e scompaiono e controlli casuali su timbri nel passaporto (vedi 5 minuti spesi a capire l’adesivo dello Sri Lanka).
Non facciamo in tempo a superare le porte tra zona sterile ed arrivi che una fiumana di bambini si divincola dai poliziotti per andare ad abbracciare parenti vari di ritorno dalla Mecca per l’Umrah e una serie di ragazze che fanno la zaghrouta.
In questo caos troviamo il nostro driver che ci porta verso il nostro albergo in città.

Si capisce subito la religione predominante

XjoZPyM.jpg


La moschea Djamaa el Djazair, completata nel 2019, è l’ennesimo esempio di celogrossismo, in questo caso destinata soprattutto a rivaleggiare e superare la moschea Hassan II degli amici nemici di Casablanca.
Al momento la moschea non è ancora stata inaugurata, ma i fedeli possono già utilizzarla mentre l’ingresso non è possibile per i turisti.

Iniziamo il giorno dopo la nostra esplorazione di Algeri, che si rivelerà essere una città incredibile a tal punto di diventare una delle mie città preferite insieme a Seoul e Tbilisi.

Le vie centrali scorrono tra imponenti palazzi francesi di stampo haussmanniano e altri più recenti che pur non essendo mantenuti perfettamente rivelano ancora un gran fascino.

3sEpb4H.jpg


Hh0JKnU.jpg


w5QTQMC.jpg


Passiamo poi nella kasba, la cittadella fortificata e la parte più antica della città. Formalmente serve un’autorizzazione della polizia ma si può visitare in autonomia senza problemi.
Gli edifici che si aggrappano alla collina sono più semplici e si alternano a moschee e mercati (coperti e scoperti)

FHGa2Ps.jpg


RJymnnj.jpg


ldffRXV.jpg


La vista dall’alto sulla città è magica: capisci il motivo del toponimo “città bianca” usato per Algeri

hpjH53U.jpg



Ci spostiamo poi dall’altra parte della città per vedere monumenti più recenti.
Qui la Cathedrale du Sacre-Coeur, onestamente più affascinante dell’omonima parigina ma purtroppo sempre chiusa nei vari tentativi di visitare l’interno

2qghrua.jpg

FtApRyb.jpg


E il Maqam Echahid, il monumento commemorativo della guerra di indipendenza algerina che tanto ha colpito questo paese.

Mn20vsv.jpg


XNsYOGC.jpg


Continua..


Gran bel report e contento della tua esperienza, da un residente in Algeria da più di 10 anni per lavoro :-)
Speriamo che il paese aumenti la quota di turismo!
 
Molto bello, complimenti
Bello e insolito, grazie!

Grazie!

Molto bello ed interessante.
Grazie di averlo condiviso, molto ben raccontato
Posti molto belli e ottimo racconto. Grazie!
Grazie TR graditissimo, molto interessante!

Grazie anche voi. Confermo che è un posto davvero bello che mi ha fatto venire subito il desiderio di tornarci.

Gran bel report e contento della tua esperienza, da un residente in Algeria da più di 10 anni per lavoro :)
Speriamo che il paese aumenti la quota di turismo!

Spero anche io! Un paese con davvero molte potenzialità, oserei dire più del Marocco

Bello, fa venire voglia di andarci

Assolutamente un posto da visitare
 
Molto interessante, sopratutto la città con quel misto boulevard Haussmann/Scampia!
Per quanto riguarda i gamberoni che ti sei spazzolato: spero che con sugo avanzato tu abbia fatto una ricca scarpetta!