Ormai avrete tutti capito il mio amore per la Grecia e anche quest’anno non riesco a scegliere di andare per le mie vacanze in un altro luogo.
Tuttavia ho voglia di vedere qualcosa di diverso dal solito, bello ma scontato, senza però rinunciare del tutto al meritato riposo sul mio mare preferito.
Decidiamo quindi di dedicare i primi dieci giorni alla visita della Grecia centrale (Sterea Ellada), dell’Epiro, delle Meteore in Tessaglia e della penisola del Pelion
La partenza è molto concitata, tra prenotazioni di aereo, hotel vari e auto, anche perché tutto deciso abbastanza sotto data.
Si parte il 2 Luglio da LIN per ATH con OA.
In 15 min di taxi arrivo a LIN. Check-in veloce con un addetta simpatica e gentile che ci accontenta nella richiesta per due posti al finestrino sullo stesso lato dell’aereo.
Volo OA 242
Sched. 12.50-16.30
Aereo B737-400
SX-BKC
City of Alexandroupoli C/N 25361/2130 consegnato il 20/09/1991
Block to block 12.56- 16.14 (GMT +2) 2h20’
In volo 13.08-16.11 (GMT +2) 2h 03’
L’imbarco inizia alle 12.32 e termina alle 12.49.
L’accoglienza a bordo è freddamente professionale.
Taxi per 5 minuti, attesa per un M80 AZ in atterraggio e decollo alle 13.08 in 33 sec.
Vedo un EMB della Mandarin Airlines. Ma che ci fa?
Sorvolo casa mia!
13.15 Il porto canale di Cremona (grazie a Malpensante).
L’equipaggio è normalmente gentile ma senza sprazzi di entusiasmo.
Le A/V sono un arcobaleno di personaggi.
C’è quella un po’ tarchiatella con capelli gialli (vanno molto in Grecia) con ricrescita scura (poi era la più gentile).
Quella giovane giovane, con l’aria svampita di chi capita li per caso.
Quella alta, slanciata ma nasona e che se la tira.
L’A/V uomo era normalissimo.
Conto circa 51 posti liberi.
Il servizio inizia alle 14 circa e come al solito consta di un piatto freddo (polpettone schifosetto, formaggio da discount e crocchetta di pomodoro davvero buona), di un’insalata di legno di crauto con salsa thousand island, un dolce in questo caso ottimo. Chiedo vino bianco e una coca cola che mi arrivano caldi . Giro addizionale di pane caldo. Caffè servito freddo. Questo giro OA è peggio del solito.
Montesilvano marina
I laghi di Lesina e Varano
San Nicandro Garganico
Manfredonia
14.14 Bari
Torre Canne
14.20 Brindisi
Questa isoletta è Othonì. Siamo in Grecia.
Lo stretto di Préveza e il suo aeroporto. Lo stretto si attraversa con un tunnel sottomarino.
Alle 14.50 siamo sul Peloponneso. Alle 14.55 inizia la discesa. Abbandoniamo il Peloponneso per dirigere verso Vouliagmeni, sulle coste dell’Attica.
15.10 Carrello
16.11 Touch- down sulla 03L (ora greca).
L’aereo si ferma al finger B07.
La valigia arriva alle 16.25
Inizia l’avventura. Attendiamo la navetta dell’autonoleggio economycarrentals che ci porta a Peanìa, a qualche chilometro dall’aeroporto.
Facciamo una certa coda ma poi la gentile signora ci dice: “siete italiani e vi do una bella punto!”.
Rispondiamo “Che bello….” Almeno era quella nuova.
Alle 18.30 si parte! Prima tappa è Delfi, a circa 200 km.
Si percorre la nuova autostrada che circonda Atene e porta a Volos fino a Thiva (l’antica Tebe), poi ci si inerpica sulle montagne passano per Aràchova, una località sciistica ai piedi del Parnaso, detta la Mykonos di montagna. Arriviamo verso le 21 circa. Cena e crollo fisico.
I siti archeologici non mi fanno impazzire ma questo non si poteva saltare.
La posizione (domina una vallata splendida) è spettacolare.
3 Luglio
Vista dalla camera dell’hotel Acropolis (nome creativo, eh?).
Parte del sito archeologico
Il tholos
Nel pomeriggio partenza per Nafpaktos, la famosa Lepanto della battaglia, una bella cittadina vivacissima sul golfo di Corinto, non lontano dal nuovo ponte che collega le due sponde del golfo.
Ci sono un sacco di locali carini e tanta gente. Molto piacevole!
4 Luglio
Prima di partire per Ioànnina, capoluogo dell’Epiro, visito il porticciolo di Nafpaktos di giorno
.
La giornata si prevede molto lunga. Sono più di 350 km di strada normale, con tappe a Missolonghi, e Lefkas (l’ìsola di Leucade).
Il ponte Rio-Antirio. 10 Euro il pedaggio!
Le case su palafitta di Tourlida, nella laguna di Missolonghi.
La costa dell’Aetolokarnanìa. Finalmente un bagno!
Un ponte mobile collega Lefkas alla terraferma.
La zona è molto sismica e le case più antiche sono ricoperte di lamiera. Dicono che ne protegga la struttura in legno.
L’impronta è veneziana e non c’è niente si simile allo stereotipo delle casette bianche con le porte e le finestre blu.
Anzi…
Il resto è tutto a colori pastello.
Campanile antisismico
Si riparte per Ioànnina, che i greci pronunciano Yànnena.
Percorriamo il tunnel sottomarino che attraversa lo stretto di Prèveza, nei pressi dell’aeroporto (nessun aereo in vista).
Le strade attraversano una natura bellissima, rigogliosa e con pochissimi paesi.
Arriviamo in serata.
5 Luglio
La giornata è dedicata alla visita dei paesi della Zagòria, una zona montana a nord di Ioànnina.
Il gruppo di paesi in pietra di questa zona è noto come Zagorochòria.
Dhìlofo
Tutti questi paesi hanno un platano secolare nella piazza.
E qui si prepara anche una grigliata colossale. Un profumino…
La zona è verdissima e poco abitata.
Ci sono molti fiumi in secca con molti ponti che sembrano più antichi di quello che sono (1870 circa).
Si continua a salire fino alle spettacolari Gole di Vikos. Fantastiche!
La strada scende fino a questo bel fiume e poi risale con una serie infinita di tornanti fino a Mikri Pàpingo.
Proseguiamo fino al ponte di Kònitsa, a pochi km in linea d’aria dal confine albanese.
E’ ora di tornare a Ioànnina. E’ stata una giornata faticosa ma i paesaggi sono stati meravigliosi e del tutto diversi dalla Grecia a cui siamo abituati.
6 Luglio
Ioànnina è una città universitaria affacciata sul lago Pamvòtis. Ha subito una lunga dominazione turca nei secoli passati.
Questa dominazione risulta evidentissima nella cittadella fortificata, costruita su un promontorio roccioso che si protende nel lago. Anche altre zone al di fuori della cittadella hanno un’atmosfera vagamente turca. Quando ho fatto le foto era tutto chiuso e deserto (la città si svuota nei weekend estivi) e molta dell’atmosfera si è persa.
Fa un caldo bestia ma il lungolago ombreggiato è molto piacevole e vivace.
La porta alla cittadella.
La cittadella nella cittadella. La “fortezza interna” di Its-kalé con la moschea Fetiyè e il museo bizantino.
Di fronte a Its-kalé si trova la moschea di Aslàn Pascià, del 1618.
Il lago Pamvòtis e l’isola To nisi (cioè L’isola, semplice no?) visti dalla moschea.
Il cane-raffa a guardia della moschea.
LA moschea Fetiyè dal lago.
Partenza per Métsovo, una nota località sciistica a 1116 msl, ma dopo una visita alle grotte di Pèrama. La vista del lago dalla strada per Mètsovo.
Arriviamo in serata. Il proprietario dell’hotel ci tiene a dirci che Métsovo è stato il primo centro in Europa a godere di copertura wi-fi totale e che è gemellato con Ballabio.
Di giorno è un po’ anonimo ma la sera la piazza principale è strapiena di gente e le donne anziane del luogo vestono abiti tradizionali (ma non come a Karpathos, che se li tolgono quando i pullman dei turisti vanno via!!!). A Métsovo molte persone parlano un dialetto valacco, simile al romeno.
7 Luglio
Passeggio per Mètsovo.
All’ora di pranzo partenza per le Meteore in Tessaglia. Strada tortuosa e stretta ma bellissima. Si valica il passo di Kàtara a 1690 msl.
La vegetazione di conifere è bellissima.
Superato il passo, è tutta discesa fino a Kalambàka, il centro più vicino alle meteore. I monasteri non si vedono ancora ma le rocce sì e sono incredibili. La temperatura è altissima, ci saranno 38-40 gradi circa. Molliamo il bagaglio in hotel nel vicino paese di Kastràki e poi via subito a visitare il monastero di Megàlon Meteròn, visto che il giorno dopo sarà chiuso (un grazie all’albergatore di Metsovo che ce lo ha detto).
Gli interni sono un po’ troppo restaurati, non mi impressionano un granché.
Il monastero di Varlaàm.
Il monastero femminile di Roussanou.
Agili le monachelle, eh?
Kastraki
I giovani del paese si arrampicano in questa grotta per portare dei drappi che assicurino loro buona salute.
8 luglio
Dopo un’altra visita ai monasteri in mattinata partiamo alla volta della penisola del Pelion con l’idea di fare un po’ di bagni…
Le Meteore sono un po’ in collina e la Tessaglia è una grande pianura rovente: ci sono 44 gradi!
Piccola deviazione a Elàti Trikalòn, una località di soggiorno montano dove la temperatura è invece di soli 41 gradi. Mangiata colossale.
Si riparte, si passa per Trìkala, Làrisa, Vòlos e ci dirigiamo verso Makrinìtsa, uno splendido paese pieno di fontane a 800 metri sopra Vòlos. Arriviamo nel tardo pomeriggio letteralmente liquefatti. L’aria condizionata dell’auto non è un granchè.
L’hotel di Makrinìtsa è una vera “bomboniera” tutta sul lillino…
Mi aspettavo di veder uscire Tognazzi e Michel Serrault!
Cena alla taverna A-B, la migliore finora.
9 luglio
Makrinìtsa.
Vòlos da Makrinìtsa.
Dopo un passeggio per Makrinìtsa al mattino il programma prevedeva ancora un paio di notti da passare in qualche località del Pelion e di cercare le tanto decantate spiagge della zona. Il Pelion è una penisola formata da un massiccio alto quasi 1500 metri con coste abbastanza alte. Ciò significa tempi di percorrenza lunghissimi per distanze minime. Pur sapendolo, si è rivelato peggio di quanto immaginassi. Aggiungiamo che il paio di spiagge viste in giornata non erano poi così belle (ventosissime, onde e mare torbido). Inizia quindi a farsi strada l’idea di anticipare la partenza per Naxos (nelle Cicladi). Perseveriamo e percorriamo invece quasi tutta la penisola alla ricerca di un posto carino.
Damouchari
Zastena
Bei panorami, ma paesini poco invitanti, mare così così, stanchezza, caldo soffocante e ore di tornanti ci hanno convinto! Basta! Andiamo a Naxos! Subito!
Il biglietto della nave è però per il 12 e l’hotel di Rafina (porto a 20km da ATH, da cui dobbiamo prendere l’Highspeed per Naxos) è prenotato per l’11). Ci attacchiamo al card telephone sulla strada di Milìna (Peliòn sud) per un’ora e mezza buona riuscendo dopo una decina di telefonate solo a cambiare la prenotazione dell’hotel ma non quella della nave. Consiglio: se vi capita acquistate solo direttamente dalla compagnia di navigazione. Io avevo acquistato da ferries.gr. Tutto ok ma se si vuole cambiare un biglietto si può fare solo se una certa persona (in questo caso simpatica come…) è presente. Questo non era il caso quindi tutto rinviato alla mattina dopo. Alle 18, dopo una giornata di tornanti, decidiamo di partire comunque e affrontare i quasi 400 km che ci dividono da Rafina.
Arriviamo alle 23.30. Cediamo a una pizza da Roma Pizza, dove il pizzaiolo italiano naturalizzato greco Michele, avendo saputo che eravamo italiani si precipita a offrirci un limoncello. Chiacchieriamo per un bel po’ e poi si crolla a letto.
10 Luglio
Restituiamo la macchina, la navetta del noleggiatore ci scarica ad ATH dove facciamo un po’ di acquisti e poi pendiamo il bus per tornare a Rafina. Attenzione! Non ci mette affatto 20 minuti come scritto da qualche parte ma ce ne mette 45’, quasi quanto il bus che da ATH va in Atene centro. Il vantaggio di Rafina è che è molto più piacevole del Pireo se dovete aspettare del tempo e la navigazione è più breve.
L’Highspeed parte alle 16.45. Detesto questa nave con tutte le mie forze, ma i voli per JNX erano strapieni.
Navi nel porto di Mykonos
L’arrivo al porto di Naxos.
Di Naxos ho già parlato in altri TR in archivio per cui aggiungo solo questa foto.
L’Express Skopellitis che collega quotidianamente le Piccole Cicladi con Naxos e Amorgòs è parte integrante del panorama naxiano.
30 Luglio
E’ ora di tornare a Milano per poi tornare a Naxos a settembre. Ad agosto si traduce e non si possono mollare le mammine e i papini a casa tutto questo tempo. Altrimenti…
C’è vento forte. Per la prima volta soffro di mal di mare, mai successo.
L’highspeed per Rafina passa da Paros, Mykonos e Tinos.
La tratta con tempo peggiore è la Tinos-Rafina e la nave impiega due ore in più del previsto perché rimane più sottocosta del dovuto passando vicino ad Andros e all’Eubea. Sugli schermi della nave rimaneva sempre acceso l’avviso “Remain seated”. Spruzzi, botti e vomito!
Il porto di Tinos
In mare. Notate l’inclinazione della nave.
La spiaggia di Rafina
Quello che vedete in cielo non sono nuvole ma il fumo di incendi boschivi in Turchia (si!) portati dal vento, come visto al tg locale.
31 Luglio
Partenza all’hotel alle 8.00 in taxi. 30 minuti 35 euro.
Check-in veloce, gate B11 poi cambiato in B21.
Volo OA 241
Sched. 10.30-12.00
B737-400 SX-BKX
Block to block 12.22-13.42 ora italiana 2h19’
In volo 12.28-13.40 ora italiana 2h11’
Posto 25A
L’imbarco viene iniziato e interrotto un paio di volte per problemi tecnici.
Alle 11.30 si imbarca sul serio con bus.
Dal bus.
Ecco il nostro aereo.
Il vento è forte e mi fa sbandare sulla scaletta!
L’aereo è tutto bianco con logo in coda. Sedili in pelle blu. Pitch buono. Si vede che è vecchio ma è in ordine a prima vista. L’aereo scoda parecchio e fa molto caldo. Uno degli steward l’ho già visto e anche lui pare riconoscermi. L’imbarco finisce alle 11.51. Alle 12.05 viene fatto un annuncio. I problemi tecnici sono risolti ma “we are waiting for some papers”. Ci si muove alle 12.22.
Il vicino ha una toppa!
Fauna ateniese
Il decollo dalla 03R mi è sembrato eterno, invece erano solo 35 sec! Però ho avuto l’impressione che l’aereo sia rimasto a terra col muso sollevato più del solito! Mah, impressioni da passeggero…
Si balla parecchio. Si vira verso sud e si sorvola la costa di Atene.
La spiaggia di Vàrkiza e la penisola di Vouliagmeni.
I sobborghi ateniesi di Voula e Glyfada.
Il vecchio Ellinikon
C‘è un 747 sull’apron!
Il Pireo
Salamina
Il canale di Corinto
Il lago Amvrakia
Alle 13.05 viene servito il pasto.
Lo steward mi chiede se voglio una seconda bottiglia di vino. Dico di no, ma lui me la da lo stesso!
Una donna si affaccia in galley e se ne esce con due porzioni di dessert in mano! Wow, basta chiedere!
Alle 13.17 si vede la punta meridionale della Puglia.
Bari alle 12.34 (ora italiana)
Costa garganica
Rimaniamo sul mare fino alle 12.58. Questa è Martinsicuro.
San Marino
Il Lago di Bilancino
Il circuito di Varano de Melegari (PR)
Stradella
Cura Carpignano (PV)
Sembra un aeroporto in miniatura? Invece è il circuito guida sicura di Vairano (PV)
Landriano
San Giuliano Milanese
San Donato Milanese
Eccoci a LIN
L’aereo arriva al finger alle 13.42. Arrivo al nastro bagagli alle 13.50 e la mia valigia è la prima!!
Alle 14 esco, taxi e alle 14.12 sono a casa (17 euro).
E’ stato un viaggio bellissimo ma faticoso.
Ho fatto più di 1800 km di cui solo 500-600 circa in simil autostrada.
Ho conosciuto però una Grecia molto vera e molto meno scontata. Ho visto una natura ricca e poco intaccata. Mi è piaciuto molto.
Sono rimasto deluso invece dalla cucina. Mi piace la cucina greca che è molto più varia di quel che sembra, ma nei ristoranti è difficile uscire dall’ovvio e dai soliti piatti proposti a Mètsovo come a Rodi.
Spero di non avervi annoiato…
Commenti, critiche e consigli attesi!
Fine prima parte….
Tuttavia ho voglia di vedere qualcosa di diverso dal solito, bello ma scontato, senza però rinunciare del tutto al meritato riposo sul mio mare preferito.
Decidiamo quindi di dedicare i primi dieci giorni alla visita della Grecia centrale (Sterea Ellada), dell’Epiro, delle Meteore in Tessaglia e della penisola del Pelion
La partenza è molto concitata, tra prenotazioni di aereo, hotel vari e auto, anche perché tutto deciso abbastanza sotto data.
Si parte il 2 Luglio da LIN per ATH con OA.
In 15 min di taxi arrivo a LIN. Check-in veloce con un addetta simpatica e gentile che ci accontenta nella richiesta per due posti al finestrino sullo stesso lato dell’aereo.
Volo OA 242
Sched. 12.50-16.30
Aereo B737-400
SX-BKC
City of Alexandroupoli C/N 25361/2130 consegnato il 20/09/1991
Block to block 12.56- 16.14 (GMT +2) 2h20’
In volo 13.08-16.11 (GMT +2) 2h 03’




L’imbarco inizia alle 12.32 e termina alle 12.49.
L’accoglienza a bordo è freddamente professionale.



Taxi per 5 minuti, attesa per un M80 AZ in atterraggio e decollo alle 13.08 in 33 sec.
Vedo un EMB della Mandarin Airlines. Ma che ci fa?
Sorvolo casa mia!
13.15 Il porto canale di Cremona (grazie a Malpensante).

L’equipaggio è normalmente gentile ma senza sprazzi di entusiasmo.
Le A/V sono un arcobaleno di personaggi.
C’è quella un po’ tarchiatella con capelli gialli (vanno molto in Grecia) con ricrescita scura (poi era la più gentile).
Quella giovane giovane, con l’aria svampita di chi capita li per caso.
Quella alta, slanciata ma nasona e che se la tira.
L’A/V uomo era normalissimo.
Conto circa 51 posti liberi.
Il servizio inizia alle 14 circa e come al solito consta di un piatto freddo (polpettone schifosetto, formaggio da discount e crocchetta di pomodoro davvero buona), di un’insalata di legno di crauto con salsa thousand island, un dolce in questo caso ottimo. Chiedo vino bianco e una coca cola che mi arrivano caldi . Giro addizionale di pane caldo. Caffè servito freddo. Questo giro OA è peggio del solito.
Montesilvano marina

I laghi di Lesina e Varano

San Nicandro Garganico

Manfredonia

14.14 Bari


Torre Canne

14.20 Brindisi


Questa isoletta è Othonì. Siamo in Grecia.

Lo stretto di Préveza e il suo aeroporto. Lo stretto si attraversa con un tunnel sottomarino.



Alle 14.50 siamo sul Peloponneso. Alle 14.55 inizia la discesa. Abbandoniamo il Peloponneso per dirigere verso Vouliagmeni, sulle coste dell’Attica.
15.10 Carrello
16.11 Touch- down sulla 03L (ora greca).
L’aereo si ferma al finger B07.
La valigia arriva alle 16.25
Inizia l’avventura. Attendiamo la navetta dell’autonoleggio economycarrentals che ci porta a Peanìa, a qualche chilometro dall’aeroporto.
Facciamo una certa coda ma poi la gentile signora ci dice: “siete italiani e vi do una bella punto!”.
Rispondiamo “Che bello….” Almeno era quella nuova.
Alle 18.30 si parte! Prima tappa è Delfi, a circa 200 km.
Si percorre la nuova autostrada che circonda Atene e porta a Volos fino a Thiva (l’antica Tebe), poi ci si inerpica sulle montagne passano per Aràchova, una località sciistica ai piedi del Parnaso, detta la Mykonos di montagna. Arriviamo verso le 21 circa. Cena e crollo fisico.
I siti archeologici non mi fanno impazzire ma questo non si poteva saltare.
La posizione (domina una vallata splendida) è spettacolare.
3 Luglio
Vista dalla camera dell’hotel Acropolis (nome creativo, eh?).

Parte del sito archeologico

Il tholos


Nel pomeriggio partenza per Nafpaktos, la famosa Lepanto della battaglia, una bella cittadina vivacissima sul golfo di Corinto, non lontano dal nuovo ponte che collega le due sponde del golfo.
Ci sono un sacco di locali carini e tanta gente. Molto piacevole!

4 Luglio
Prima di partire per Ioànnina, capoluogo dell’Epiro, visito il porticciolo di Nafpaktos di giorno




.
La giornata si prevede molto lunga. Sono più di 350 km di strada normale, con tappe a Missolonghi, e Lefkas (l’ìsola di Leucade).
Il ponte Rio-Antirio. 10 Euro il pedaggio!


Le case su palafitta di Tourlida, nella laguna di Missolonghi.

La costa dell’Aetolokarnanìa. Finalmente un bagno!

Un ponte mobile collega Lefkas alla terraferma.
La zona è molto sismica e le case più antiche sono ricoperte di lamiera. Dicono che ne protegga la struttura in legno.
L’impronta è veneziana e non c’è niente si simile allo stereotipo delle casette bianche con le porte e le finestre blu.
Anzi…

Il resto è tutto a colori pastello.



Campanile antisismico

Si riparte per Ioànnina, che i greci pronunciano Yànnena.
Percorriamo il tunnel sottomarino che attraversa lo stretto di Prèveza, nei pressi dell’aeroporto (nessun aereo in vista).
Le strade attraversano una natura bellissima, rigogliosa e con pochissimi paesi.
Arriviamo in serata.
5 Luglio
La giornata è dedicata alla visita dei paesi della Zagòria, una zona montana a nord di Ioànnina.
Il gruppo di paesi in pietra di questa zona è noto come Zagorochòria.
Dhìlofo


Tutti questi paesi hanno un platano secolare nella piazza.

E qui si prepara anche una grigliata colossale. Un profumino…

La zona è verdissima e poco abitata.
Ci sono molti fiumi in secca con molti ponti che sembrano più antichi di quello che sono (1870 circa).


Si continua a salire fino alle spettacolari Gole di Vikos. Fantastiche!


La strada scende fino a questo bel fiume e poi risale con una serie infinita di tornanti fino a Mikri Pàpingo.



Proseguiamo fino al ponte di Kònitsa, a pochi km in linea d’aria dal confine albanese.

E’ ora di tornare a Ioànnina. E’ stata una giornata faticosa ma i paesaggi sono stati meravigliosi e del tutto diversi dalla Grecia a cui siamo abituati.
6 Luglio
Ioànnina è una città universitaria affacciata sul lago Pamvòtis. Ha subito una lunga dominazione turca nei secoli passati.
Questa dominazione risulta evidentissima nella cittadella fortificata, costruita su un promontorio roccioso che si protende nel lago. Anche altre zone al di fuori della cittadella hanno un’atmosfera vagamente turca. Quando ho fatto le foto era tutto chiuso e deserto (la città si svuota nei weekend estivi) e molta dell’atmosfera si è persa.
Fa un caldo bestia ma il lungolago ombreggiato è molto piacevole e vivace.


La porta alla cittadella.

La cittadella nella cittadella. La “fortezza interna” di Its-kalé con la moschea Fetiyè e il museo bizantino.



Di fronte a Its-kalé si trova la moschea di Aslàn Pascià, del 1618.




Il lago Pamvòtis e l’isola To nisi (cioè L’isola, semplice no?) visti dalla moschea.

Il cane-raffa a guardia della moschea.

LA moschea Fetiyè dal lago.

Partenza per Métsovo, una nota località sciistica a 1116 msl, ma dopo una visita alle grotte di Pèrama. La vista del lago dalla strada per Mètsovo.

Arriviamo in serata. Il proprietario dell’hotel ci tiene a dirci che Métsovo è stato il primo centro in Europa a godere di copertura wi-fi totale e che è gemellato con Ballabio.
Di giorno è un po’ anonimo ma la sera la piazza principale è strapiena di gente e le donne anziane del luogo vestono abiti tradizionali (ma non come a Karpathos, che se li tolgono quando i pullman dei turisti vanno via!!!). A Métsovo molte persone parlano un dialetto valacco, simile al romeno.
7 Luglio
Passeggio per Mètsovo.



All’ora di pranzo partenza per le Meteore in Tessaglia. Strada tortuosa e stretta ma bellissima. Si valica il passo di Kàtara a 1690 msl.
La vegetazione di conifere è bellissima.
Superato il passo, è tutta discesa fino a Kalambàka, il centro più vicino alle meteore. I monasteri non si vedono ancora ma le rocce sì e sono incredibili. La temperatura è altissima, ci saranno 38-40 gradi circa. Molliamo il bagaglio in hotel nel vicino paese di Kastràki e poi via subito a visitare il monastero di Megàlon Meteròn, visto che il giorno dopo sarà chiuso (un grazie all’albergatore di Metsovo che ce lo ha detto).
Gli interni sono un po’ troppo restaurati, non mi impressionano un granché.

Il monastero di Varlaàm.



Il monastero femminile di Roussanou.

Agili le monachelle, eh?

Kastraki

I giovani del paese si arrampicano in questa grotta per portare dei drappi che assicurino loro buona salute.

8 luglio
Dopo un’altra visita ai monasteri in mattinata partiamo alla volta della penisola del Pelion con l’idea di fare un po’ di bagni…
Le Meteore sono un po’ in collina e la Tessaglia è una grande pianura rovente: ci sono 44 gradi!
Piccola deviazione a Elàti Trikalòn, una località di soggiorno montano dove la temperatura è invece di soli 41 gradi. Mangiata colossale.
Si riparte, si passa per Trìkala, Làrisa, Vòlos e ci dirigiamo verso Makrinìtsa, uno splendido paese pieno di fontane a 800 metri sopra Vòlos. Arriviamo nel tardo pomeriggio letteralmente liquefatti. L’aria condizionata dell’auto non è un granchè.
L’hotel di Makrinìtsa è una vera “bomboniera” tutta sul lillino…
Mi aspettavo di veder uscire Tognazzi e Michel Serrault!
Cena alla taverna A-B, la migliore finora.



9 luglio
Makrinìtsa.






Vòlos da Makrinìtsa.

Dopo un passeggio per Makrinìtsa al mattino il programma prevedeva ancora un paio di notti da passare in qualche località del Pelion e di cercare le tanto decantate spiagge della zona. Il Pelion è una penisola formata da un massiccio alto quasi 1500 metri con coste abbastanza alte. Ciò significa tempi di percorrenza lunghissimi per distanze minime. Pur sapendolo, si è rivelato peggio di quanto immaginassi. Aggiungiamo che il paio di spiagge viste in giornata non erano poi così belle (ventosissime, onde e mare torbido). Inizia quindi a farsi strada l’idea di anticipare la partenza per Naxos (nelle Cicladi). Perseveriamo e percorriamo invece quasi tutta la penisola alla ricerca di un posto carino.
Damouchari

Zastena

Bei panorami, ma paesini poco invitanti, mare così così, stanchezza, caldo soffocante e ore di tornanti ci hanno convinto! Basta! Andiamo a Naxos! Subito!
Il biglietto della nave è però per il 12 e l’hotel di Rafina (porto a 20km da ATH, da cui dobbiamo prendere l’Highspeed per Naxos) è prenotato per l’11). Ci attacchiamo al card telephone sulla strada di Milìna (Peliòn sud) per un’ora e mezza buona riuscendo dopo una decina di telefonate solo a cambiare la prenotazione dell’hotel ma non quella della nave. Consiglio: se vi capita acquistate solo direttamente dalla compagnia di navigazione. Io avevo acquistato da ferries.gr. Tutto ok ma se si vuole cambiare un biglietto si può fare solo se una certa persona (in questo caso simpatica come…) è presente. Questo non era il caso quindi tutto rinviato alla mattina dopo. Alle 18, dopo una giornata di tornanti, decidiamo di partire comunque e affrontare i quasi 400 km che ci dividono da Rafina.
Arriviamo alle 23.30. Cediamo a una pizza da Roma Pizza, dove il pizzaiolo italiano naturalizzato greco Michele, avendo saputo che eravamo italiani si precipita a offrirci un limoncello. Chiacchieriamo per un bel po’ e poi si crolla a letto.
10 Luglio
Restituiamo la macchina, la navetta del noleggiatore ci scarica ad ATH dove facciamo un po’ di acquisti e poi pendiamo il bus per tornare a Rafina. Attenzione! Non ci mette affatto 20 minuti come scritto da qualche parte ma ce ne mette 45’, quasi quanto il bus che da ATH va in Atene centro. Il vantaggio di Rafina è che è molto più piacevole del Pireo se dovete aspettare del tempo e la navigazione è più breve.
L’Highspeed parte alle 16.45. Detesto questa nave con tutte le mie forze, ma i voli per JNX erano strapieni.
Navi nel porto di Mykonos




L’arrivo al porto di Naxos.

Di Naxos ho già parlato in altri TR in archivio per cui aggiungo solo questa foto.
L’Express Skopellitis che collega quotidianamente le Piccole Cicladi con Naxos e Amorgòs è parte integrante del panorama naxiano.

30 Luglio
E’ ora di tornare a Milano per poi tornare a Naxos a settembre. Ad agosto si traduce e non si possono mollare le mammine e i papini a casa tutto questo tempo. Altrimenti…
C’è vento forte. Per la prima volta soffro di mal di mare, mai successo.
L’highspeed per Rafina passa da Paros, Mykonos e Tinos.
La tratta con tempo peggiore è la Tinos-Rafina e la nave impiega due ore in più del previsto perché rimane più sottocosta del dovuto passando vicino ad Andros e all’Eubea. Sugli schermi della nave rimaneva sempre acceso l’avviso “Remain seated”. Spruzzi, botti e vomito!
Il porto di Tinos
In mare. Notate l’inclinazione della nave.


La spiaggia di Rafina
Quello che vedete in cielo non sono nuvole ma il fumo di incendi boschivi in Turchia (si!) portati dal vento, come visto al tg locale.

31 Luglio
Partenza all’hotel alle 8.00 in taxi. 30 minuti 35 euro.
Check-in veloce, gate B11 poi cambiato in B21.
Volo OA 241
Sched. 10.30-12.00
B737-400 SX-BKX
Block to block 12.22-13.42 ora italiana 2h19’
In volo 12.28-13.40 ora italiana 2h11’
Posto 25A
L’imbarco viene iniziato e interrotto un paio di volte per problemi tecnici.

Alle 11.30 si imbarca sul serio con bus.
Dal bus.



Ecco il nostro aereo.

Il vento è forte e mi fa sbandare sulla scaletta!
L’aereo è tutto bianco con logo in coda. Sedili in pelle blu. Pitch buono. Si vede che è vecchio ma è in ordine a prima vista. L’aereo scoda parecchio e fa molto caldo. Uno degli steward l’ho già visto e anche lui pare riconoscermi. L’imbarco finisce alle 11.51. Alle 12.05 viene fatto un annuncio. I problemi tecnici sono risolti ma “we are waiting for some papers”. Ci si muove alle 12.22.
Il vicino ha una toppa!

Fauna ateniese




Il decollo dalla 03R mi è sembrato eterno, invece erano solo 35 sec! Però ho avuto l’impressione che l’aereo sia rimasto a terra col muso sollevato più del solito! Mah, impressioni da passeggero…
Si balla parecchio. Si vira verso sud e si sorvola la costa di Atene.

La spiaggia di Vàrkiza e la penisola di Vouliagmeni.

I sobborghi ateniesi di Voula e Glyfada.

Il vecchio Ellinikon

C‘è un 747 sull’apron!


Il Pireo

Salamina


Il canale di Corinto


Il lago Amvrakia

Alle 13.05 viene servito il pasto.
Lo steward mi chiede se voglio una seconda bottiglia di vino. Dico di no, ma lui me la da lo stesso!
Una donna si affaccia in galley e se ne esce con due porzioni di dessert in mano! Wow, basta chiedere!

Alle 13.17 si vede la punta meridionale della Puglia.
Bari alle 12.34 (ora italiana)

Costa garganica


Rimaniamo sul mare fino alle 12.58. Questa è Martinsicuro.

San Marino

Il Lago di Bilancino

Il circuito di Varano de Melegari (PR)

Stradella

Cura Carpignano (PV)

Sembra un aeroporto in miniatura? Invece è il circuito guida sicura di Vairano (PV)

Landriano

San Giuliano Milanese

San Donato Milanese

Eccoci a LIN

L’aereo arriva al finger alle 13.42. Arrivo al nastro bagagli alle 13.50 e la mia valigia è la prima!!
Alle 14 esco, taxi e alle 14.12 sono a casa (17 euro).
E’ stato un viaggio bellissimo ma faticoso.
Ho fatto più di 1800 km di cui solo 500-600 circa in simil autostrada.
Ho conosciuto però una Grecia molto vera e molto meno scontata. Ho visto una natura ricca e poco intaccata. Mi è piaciuto molto.
Sono rimasto deluso invece dalla cucina. Mi piace la cucina greca che è molto più varia di quel che sembra, ma nei ristoranti è difficile uscire dall’ovvio e dai soliti piatti proposti a Mètsovo come a Rodi.
Spero di non avervi annoiato…
Commenti, critiche e consigli attesi!
Fine prima parte….