Non ricordo di aver mai letto un TR di premium economy con British Airways su queste pagine, per cui eccomi qua 
Stavolta si va a Shanghai per un audit; stante che non voglio assolutamente volare con Air China, e che BA aveva una tariffa comparabile, solo di poche decine di € più cara, prenoto con loro.
Durante una video conference con i ragazzi dell'audit team ci viene ricordato (cosa che scopro ora per la prima volta) che per i voli superiori alle 8 ore possiamo volare Y+; dato che ho già prenotato, ho il via libera ad effettuare un upgrade, purtroppo solo sulla tratta verso la Cina visto che il volo di ritorno (che per motivi vari è via HKG e LHR) aveva solo la Y+ flex disponibile e andava fuori dal budget. Peccato perché, a saperlo prima, avrei potuto prenotare e volare tutto CX in Y+ da Milano senza passare per Londra.
Dato che uno dei voli è con Cathay Dragon, non posso fare l'upgrade dal sito, ma unicamente via call centre (in Germania); le due ragazze con cui ho parlato si sono dimostrate molto sveglie e in gamba. Provano anche a vendermi la J sul volo del ritorno, che sarebbe costata meno della Y+. Ovviamente stra-vietato dalle regole aziendali.
Si parte il pomeriggio di lunedì direttamente dall'ufficio; visti i lavori per la M4, la 73 a San Babila diventa poco comoda come opzione, soprattutto avendo una colonnina dei taxi di fronte all'uscita. Scopro per caso dall'autista che posso guadagnare Avios con i radio taxi 02/8585... parliamo di una manciata di punti, beninteso, e solo nelle corse da/per gli aeroporti.
Linate coi pavimenti nuovi è... la solita schifezza. Un po' come mettere il rossetto sulle labbra di un maiale (cit., credo).
Trovo un momento di relativa calma ai controlli di sicurezza e me la sbrigo in pochi minuti, anche se l’addetto a smistare le code e (credo) verificare le carte d’imbarco è una macchietta degna di Abatantuono. Dopo il controllo passaporto invece c’è un discreto casino, anche perché partono quattro voli in un’ora (un LHR BA e uno AZ, un LCY di BA e un LGW di U2) e l’area è piuttosto piccola.
Ovviamente la tipologia pax “Uè feeeega” con giacca e cravatta spopola, mentre parla al telefono a duecento decibel pure quando consegna la carta d’imbarco al gate. Purtroppo il cambio gate da B28 a B25 non ha indotto in errore i pax di cui sopra.
Volo: BA575
Aereo: Airbus A319-131
MSN: 1329
Reg: G-EUPR
Primo volo: 13/09/2000
Consegnato: 09/10/2000
Età: 17.2 anni
Posto: 24A
Sched/Actual: 1635-1735// 1639-1731
Durata volo: 1h 52'
Imbarco con interpista come da tradizione di Linate.
Il volo è per fortuna mezzo vuoto; mi pare che il 319 abbia un pitch inferiore e clamorosamente tremendo rispetto ai 320/321 sempre di BA, e se lo dico io da tappo, c’è davvero da preoccuparsi. La fila 25AB, che ha solo due posti, non ha il finestrino ma una splendida vista sulla ritirata; lo dico nel caso qualcuno ci faccia un pensierino con la dolce metà per uno short haul in tutta intimità.
C’è da dire che la cabina, per essere un aereo quasi maggiorenne, è assolutamente immacolata e ben tenuta e, finalmente, trovo un finestrino non rigato. Non pulitissimo, ma nulla che un kleenex non possa affrontare.
Non tutti sanno che l’ampliamento di Linate del 1991/93 è un lavoro di Aldo Rossi – ecco il motivo del carattere un po’ post-modern, un po’ razionalista dell’aerostazione (o almeno, di quella parte dove ha messo mano). L’aerostazione originale, degli anni ’30, è purtroppo perduta per sempre. C’è un bell’articolo di Urbanfile con foto storiche che illustra com’era.
Mentre siamo in attesa all’holding point della 36, un Alitalico atterra.
Il terminal ATA, che qualcuno di Piacenza, a quanto pare, non sa cosa sia...
Anche controluce, ormai dopo il tramonto, sorvolare la Lombardia settentrionale è sempre uno spettacolo. Lago Maggiore, con il piccolo laghetto di Delio a sinistra e le isole di Brissago, già in territorio elvetico, in basso a destra. Intanto una falce sottilissima ci guarda da lassù
Com’è ormai noto, anche BA ora offre solo buy-on-board in Y sul corto raggio. Il catalogo è un po’ scarno, ad essere franchi, e non c’è nulla che mi stimoli particolarmente. Prendo lo stesso una coca cola e delle patatine con problemi di gonfiore.
Come dicevo all’inizio, il volo è mezzo vuoto.
Lo Speedmarque rimane uno dei loghi più belli.
Atterriamo in mezzo alla pioggia e parcheggiamo a fianco ad un gemellino. Non fidandosi di come i controlli di sicurezza siano eseguiti negli altri paesi, transitare per Londra significa rifarli. Per lo meno, sono organizzati bene.
Visto che ho tier pezzent con qualsiasi compagnia aerea, e quindi niente accesso alla lounge, devo organizzarmi in modo alternativo per le quattro ore di transito. Scommetto che tutti vorrebbero poter leggere, ogni quindici post, del mio prossimo (o passato) viaggio in J, con tutti i benefit che ne conseguono! Stante il pranzo saltato del tutto, faccio una merenda a base di curry tonkatsu da Wagamama, il mio posto preferito a LHR, anche per lo staff davvero super.
Lavoricchio un po’ prima di andare al gate, una volta annunciato. Shanghai non merita un jetbridge, facciamo quindi il tour notturno in bus del terminal 5 per imbarcare un volo (quasi) vuoto dal gate A10a.
Volo: BA161
Aereo: Boeing 787-9
MSN: 38621 LN: 360
Reg: G-ZBKC
Primo volo: 09/10/2015
Consegnato: 25/10/2015
Età: 2.2 anni
Posto: 20A
Sched/Actual: 2135-1700+1 // 2149-1622+1
Durata volo: 10h 33'
Una cordiale, e un po’ agée, assistente di volo, dagli affascinanti lineamenti che tradiscono l’origine indiana, mi accoglie e mi indirizza al mio posto, un finestrino che ho avuto cura di scegliere senza nessuno a fianco – o almeno così spero e così mi fa sperare l’ultima occhiata su Expertflyer. In effetti il posto rimarrà vuoto, così come per buona metà della cabina di Y+. La Y sarà ancora più vuota (mai viste le file di emergenza vuote su un aereo, ma in effetti sul 787 sono più una tortura che un piacere).
Il sedile è davvero ben fatto e, anche con il sedile di fronte reclinato completamente, non si soffre troppo, anche se diventa piuttosto complicato uscire. Il recline è decisamente buono. È davvero un prodotto di ottimo livello.
Le cuffie, la coperta e il cuscino sono già al loro posto, mentre il menu e l’amenity kit, in una bustina di plastica monouso e contenente tappi, mascherina, calze e kit spazzolino, viene consegnato prima del beveraggio, acqua o vino frizzante, consegnato da vassoio. Prendo un bicchiere d’acqua.
Per essere solo Y+, le cuffie sono di discreta qualità e non serve alcun adattatore per usare le proprie. La qualità dello schermo è molto buona e, nel caso uno voglia usare i propri dispositivi per intrattenersi, ci sono ben due prese USB sotto lo schermo per alimentare/ricaricare telefoni e tablet. Inizio a guardare Ghost in the Shell che siamo ancora a terra.
Decolliamo subito dopo un 747-400 sempre BA e ci arrampichiamo in mezzo alle nuvole basse che avvolgono Londra. Rimango della mia opinione che il 787 sia un aereo estremamente rumoroso, non tanto in termini di rumore aerodinamico o generato dai motori, ma dai dispositivi elettrici ed elettronici che equipaggiano l’aereo e fanno un fracasso tremendo, sembra di stare nella testa di R2D2. Essere sopra l’ala, con tutti i suoi attuatori e chissà quanti motori e motorini elettrici, non aiuta di certo.
Venti minuti dopo il decollo, viene servito l’aperitivo. Fallisco ancora una volta l’ingresso nell’ambito club “delle noccioline”, visto che ci servono dei pretzels. Verrà quel giorno; ma quel giorno non è oggi. Da bere, non potevo non prendere della mitica gingerella
Una settimana prima del volo, BA mi aveva mandato una mail per pre-selezionare il main course, a scelta tra anatra arrosto (la mia scelta) e manzo brasato. Molto buono! A completare il menu l’insalata di cavolo rosso, cheddar con crackers e una crema di cioccolato.
Finita la tardiva cena, mi metto comodo, guardo un altro film (l’ultimo Transformers, come vedete non sono persona da film impegnati...) e poi dormicchio in modo soddisfacente per quasi cinque ore.
Mi sveglio che è quasi ora di colazione, piuttosto deludente rispetto alla cena.
Intanto è di nuovo giorno, anzi, praticamente già quasi sera, e il celebre cielo grigio cenere cinese ci accoglie in tutto il suo smog. Purtroppo a ISO 1600 la mia ormai vecchiotta 650D inizia un po’ a fare fatica, le foto quindi non sono proprio il massimo.
Tocchiamo con delicatezza la 35L di Pudong prima di rullare oltre il il T1 e andare, ai remoti così come eravamo partiti, al T2, passando davanti a qualche bestione al pascolo.
La ridicolmente brutta livrea China Eastern, che ha la particolarità di avere i caratteri con cui si scrive Cina in cinese tradizionale (中國) invece che semplificato (中国).
Il 350 Ethiopian
Un 772 United un po’ sporchino...
e, per finire, un po’ di globalizzazione aeronautica – Lufthansa, Emirates e Thai.
Anzi no, mettiamo anche questo 380 di Singapore
Sbarchiamo nella piacevole uggia di Shanghai e saliamo a bordo del Cobus che ci porterà al terminal. Immigrazione tutto sommato veloce, allietata dai tremendi video di propaganda che vanno in loop sui monitor. Un tick a penna sul visto e un timbro sul passaporto e sono già al nastro per recuperare la valigia, che arriverà pochissimo dopo. Come mio solito, quando possibile, decido di usare il trasporto pubblico per raggiungere l’hotel – Maglev e metro in questo caso. L’idea è ottima finché sono sul Maglev, vuoto; un po’ meno sulla metro, strapiena e dove il cinese medio dimostra tutta la sua scarsa propensione all’educazione.
Arrivo in hotel, disfo la valigia mentre attendo il collega cinese che è atterrato a Hongqiao da Chongqing (e che, in taxi, ci impieghierà più di me ad arrivare in hotel) e la collega anglo-neozelandese con cui rivediamo un po’ di appunti prima di cenare. L’hotel l’ha scelto il collega cinese e staremo al Four Seasons, con cui l’organizzazione ha una convenzione per un prezzaccio davvero ridicolo considerato il posto e il brand.
DaV

Stavolta si va a Shanghai per un audit; stante che non voglio assolutamente volare con Air China, e che BA aveva una tariffa comparabile, solo di poche decine di € più cara, prenoto con loro.
Durante una video conference con i ragazzi dell'audit team ci viene ricordato (cosa che scopro ora per la prima volta) che per i voli superiori alle 8 ore possiamo volare Y+; dato che ho già prenotato, ho il via libera ad effettuare un upgrade, purtroppo solo sulla tratta verso la Cina visto che il volo di ritorno (che per motivi vari è via HKG e LHR) aveva solo la Y+ flex disponibile e andava fuori dal budget. Peccato perché, a saperlo prima, avrei potuto prenotare e volare tutto CX in Y+ da Milano senza passare per Londra.
Dato che uno dei voli è con Cathay Dragon, non posso fare l'upgrade dal sito, ma unicamente via call centre (in Germania); le due ragazze con cui ho parlato si sono dimostrate molto sveglie e in gamba. Provano anche a vendermi la J sul volo del ritorno, che sarebbe costata meno della Y+. Ovviamente stra-vietato dalle regole aziendali.
Si parte il pomeriggio di lunedì direttamente dall'ufficio; visti i lavori per la M4, la 73 a San Babila diventa poco comoda come opzione, soprattutto avendo una colonnina dei taxi di fronte all'uscita. Scopro per caso dall'autista che posso guadagnare Avios con i radio taxi 02/8585... parliamo di una manciata di punti, beninteso, e solo nelle corse da/per gli aeroporti.
Linate coi pavimenti nuovi è... la solita schifezza. Un po' come mettere il rossetto sulle labbra di un maiale (cit., credo).

Trovo un momento di relativa calma ai controlli di sicurezza e me la sbrigo in pochi minuti, anche se l’addetto a smistare le code e (credo) verificare le carte d’imbarco è una macchietta degna di Abatantuono. Dopo il controllo passaporto invece c’è un discreto casino, anche perché partono quattro voli in un’ora (un LHR BA e uno AZ, un LCY di BA e un LGW di U2) e l’area è piuttosto piccola.
Ovviamente la tipologia pax “Uè feeeega” con giacca e cravatta spopola, mentre parla al telefono a duecento decibel pure quando consegna la carta d’imbarco al gate. Purtroppo il cambio gate da B28 a B25 non ha indotto in errore i pax di cui sopra.

Volo: BA575
Aereo: Airbus A319-131
MSN: 1329
Reg: G-EUPR
Primo volo: 13/09/2000
Consegnato: 09/10/2000
Età: 17.2 anni
Posto: 24A
Sched/Actual: 1635-1735// 1639-1731
Durata volo: 1h 52'
Imbarco con interpista come da tradizione di Linate.
Il volo è per fortuna mezzo vuoto; mi pare che il 319 abbia un pitch inferiore e clamorosamente tremendo rispetto ai 320/321 sempre di BA, e se lo dico io da tappo, c’è davvero da preoccuparsi. La fila 25AB, che ha solo due posti, non ha il finestrino ma una splendida vista sulla ritirata; lo dico nel caso qualcuno ci faccia un pensierino con la dolce metà per uno short haul in tutta intimità.


C’è da dire che la cabina, per essere un aereo quasi maggiorenne, è assolutamente immacolata e ben tenuta e, finalmente, trovo un finestrino non rigato. Non pulitissimo, ma nulla che un kleenex non possa affrontare.

Non tutti sanno che l’ampliamento di Linate del 1991/93 è un lavoro di Aldo Rossi – ecco il motivo del carattere un po’ post-modern, un po’ razionalista dell’aerostazione (o almeno, di quella parte dove ha messo mano). L’aerostazione originale, degli anni ’30, è purtroppo perduta per sempre. C’è un bell’articolo di Urbanfile con foto storiche che illustra com’era.
Mentre siamo in attesa all’holding point della 36, un Alitalico atterra.

Il terminal ATA, che qualcuno di Piacenza, a quanto pare, non sa cosa sia...

Anche controluce, ormai dopo il tramonto, sorvolare la Lombardia settentrionale è sempre uno spettacolo. Lago Maggiore, con il piccolo laghetto di Delio a sinistra e le isole di Brissago, già in territorio elvetico, in basso a destra. Intanto una falce sottilissima ci guarda da lassù


Com’è ormai noto, anche BA ora offre solo buy-on-board in Y sul corto raggio. Il catalogo è un po’ scarno, ad essere franchi, e non c’è nulla che mi stimoli particolarmente. Prendo lo stesso una coca cola e delle patatine con problemi di gonfiore.


Come dicevo all’inizio, il volo è mezzo vuoto.

Lo Speedmarque rimane uno dei loghi più belli.

Atterriamo in mezzo alla pioggia e parcheggiamo a fianco ad un gemellino. Non fidandosi di come i controlli di sicurezza siano eseguiti negli altri paesi, transitare per Londra significa rifarli. Per lo meno, sono organizzati bene.

Visto che ho tier pezzent con qualsiasi compagnia aerea, e quindi niente accesso alla lounge, devo organizzarmi in modo alternativo per le quattro ore di transito. Scommetto che tutti vorrebbero poter leggere, ogni quindici post, del mio prossimo (o passato) viaggio in J, con tutti i benefit che ne conseguono! Stante il pranzo saltato del tutto, faccio una merenda a base di curry tonkatsu da Wagamama, il mio posto preferito a LHR, anche per lo staff davvero super.

Lavoricchio un po’ prima di andare al gate, una volta annunciato. Shanghai non merita un jetbridge, facciamo quindi il tour notturno in bus del terminal 5 per imbarcare un volo (quasi) vuoto dal gate A10a.

Volo: BA161
Aereo: Boeing 787-9
MSN: 38621 LN: 360
Reg: G-ZBKC
Primo volo: 09/10/2015
Consegnato: 25/10/2015
Età: 2.2 anni
Posto: 20A
Sched/Actual: 2135-1700+1 // 2149-1622+1
Durata volo: 10h 33'

Una cordiale, e un po’ agée, assistente di volo, dagli affascinanti lineamenti che tradiscono l’origine indiana, mi accoglie e mi indirizza al mio posto, un finestrino che ho avuto cura di scegliere senza nessuno a fianco – o almeno così spero e così mi fa sperare l’ultima occhiata su Expertflyer. In effetti il posto rimarrà vuoto, così come per buona metà della cabina di Y+. La Y sarà ancora più vuota (mai viste le file di emergenza vuote su un aereo, ma in effetti sul 787 sono più una tortura che un piacere).
Il sedile è davvero ben fatto e, anche con il sedile di fronte reclinato completamente, non si soffre troppo, anche se diventa piuttosto complicato uscire. Il recline è decisamente buono. È davvero un prodotto di ottimo livello.



Le cuffie, la coperta e il cuscino sono già al loro posto, mentre il menu e l’amenity kit, in una bustina di plastica monouso e contenente tappi, mascherina, calze e kit spazzolino, viene consegnato prima del beveraggio, acqua o vino frizzante, consegnato da vassoio. Prendo un bicchiere d’acqua.

Per essere solo Y+, le cuffie sono di discreta qualità e non serve alcun adattatore per usare le proprie. La qualità dello schermo è molto buona e, nel caso uno voglia usare i propri dispositivi per intrattenersi, ci sono ben due prese USB sotto lo schermo per alimentare/ricaricare telefoni e tablet. Inizio a guardare Ghost in the Shell che siamo ancora a terra.

Decolliamo subito dopo un 747-400 sempre BA e ci arrampichiamo in mezzo alle nuvole basse che avvolgono Londra. Rimango della mia opinione che il 787 sia un aereo estremamente rumoroso, non tanto in termini di rumore aerodinamico o generato dai motori, ma dai dispositivi elettrici ed elettronici che equipaggiano l’aereo e fanno un fracasso tremendo, sembra di stare nella testa di R2D2. Essere sopra l’ala, con tutti i suoi attuatori e chissà quanti motori e motorini elettrici, non aiuta di certo.
Venti minuti dopo il decollo, viene servito l’aperitivo. Fallisco ancora una volta l’ingresso nell’ambito club “delle noccioline”, visto che ci servono dei pretzels. Verrà quel giorno; ma quel giorno non è oggi. Da bere, non potevo non prendere della mitica gingerella


Una settimana prima del volo, BA mi aveva mandato una mail per pre-selezionare il main course, a scelta tra anatra arrosto (la mia scelta) e manzo brasato. Molto buono! A completare il menu l’insalata di cavolo rosso, cheddar con crackers e una crema di cioccolato.

Finita la tardiva cena, mi metto comodo, guardo un altro film (l’ultimo Transformers, come vedete non sono persona da film impegnati...) e poi dormicchio in modo soddisfacente per quasi cinque ore.
Mi sveglio che è quasi ora di colazione, piuttosto deludente rispetto alla cena.

Intanto è di nuovo giorno, anzi, praticamente già quasi sera, e il celebre cielo grigio cenere cinese ci accoglie in tutto il suo smog. Purtroppo a ISO 1600 la mia ormai vecchiotta 650D inizia un po’ a fare fatica, le foto quindi non sono proprio il massimo.

Tocchiamo con delicatezza la 35L di Pudong prima di rullare oltre il il T1 e andare, ai remoti così come eravamo partiti, al T2, passando davanti a qualche bestione al pascolo.

La ridicolmente brutta livrea China Eastern, che ha la particolarità di avere i caratteri con cui si scrive Cina in cinese tradizionale (中國) invece che semplificato (中国).

Il 350 Ethiopian

Un 772 United un po’ sporchino...

e, per finire, un po’ di globalizzazione aeronautica – Lufthansa, Emirates e Thai.

Anzi no, mettiamo anche questo 380 di Singapore

Sbarchiamo nella piacevole uggia di Shanghai e saliamo a bordo del Cobus che ci porterà al terminal. Immigrazione tutto sommato veloce, allietata dai tremendi video di propaganda che vanno in loop sui monitor. Un tick a penna sul visto e un timbro sul passaporto e sono già al nastro per recuperare la valigia, che arriverà pochissimo dopo. Come mio solito, quando possibile, decido di usare il trasporto pubblico per raggiungere l’hotel – Maglev e metro in questo caso. L’idea è ottima finché sono sul Maglev, vuoto; un po’ meno sulla metro, strapiena e dove il cinese medio dimostra tutta la sua scarsa propensione all’educazione.

Arrivo in hotel, disfo la valigia mentre attendo il collega cinese che è atterrato a Hongqiao da Chongqing (e che, in taxi, ci impieghierà più di me ad arrivare in hotel) e la collega anglo-neozelandese con cui rivediamo un po’ di appunti prima di cenare. L’hotel l’ha scelto il collega cinese e staremo al Four Seasons, con cui l’organizzazione ha una convenzione per un prezzaccio davvero ridicolo considerato il posto e il brand.


DaV