Su generoso invito di alcuni amici ed amiche, ho trascorso il Capodanno in quel di Bruxelles. Rimando alla seconda parte tutte le foto e considerazioni OT, e mi limito qui a raccontare a grandi linee il volo di andata.
Prenotando con molto anticipo, sono riuscito a prendere un'andata e ritorno con SN da Torino con un’ottima tariffa, partenza il 28 e ritorno il 2.
Il volo di andata inizia dallo stand 503 di TRN, dove ci imbarchiamo sul Jumbolino OO-DWJ. Una volta seduto al mio posto (4A), vedo un 733 AirOne (EI-CRZ) parcheggiarsi allo stand giusto alla nostra sinistra. Mentre il F/O del 73 traffica nel cockpit, tra me e me penso "Io questo qui lo conosco"...il dubbio mi assale: prendo il cellulare e mando un SMS a SetteTreSette, dicendogli di guardare il jumbolino accanto al suo aereo, casomai fosse in transito a Torino. Detto fatto, il F/O di CRZ prende il cellulare e apre il finestrino sbracciandosi
Sotto lo sguardo attonito del mio vicino di posto, ricambio il saluto 
Dopo questo simpatico intermezzo, consegno il logbook alla capocabina. Lo guarda, lo legge nei minimi dettagli, mi sorride e lo consegna in cockpit.
La SID è la solita SIRLO6A con transizione BANKO7M: così come autorizzati, voleremmo giusto sopra il Monte Bianco. Tuttavia, durante la prima parte della procedura di partenza, il nostro rateo di salita ci consente di chiedere (ed ottenere da Milano Radar) un "left turn to BANKO". Questo accorcia il routing di qualche miglio, e ci regala una bellissima vista dell'arco alpino da una quota leggermente più bassa rispetto allo standard, tanto da far sorgere commenti del tipo "Ma ce la facciamo a passarle, le Alpi?". Lo spettacolo è davvero bello, al punto che mi addormento e mi dimentico di fare foto.
Qualche minuto dopo, vengo svegliato dall’annuncio di inizio servizio. Pur non essendoci alcuna differenza né di sedili né di pitch, Brussels Airlines offre due classi: b.flex e b.light. I passeggeri b.flex hanno diritto ad una colazione calda gratuita, mentre per gli altri (me compreso) è tutto a pagamento.
Foglio pax in mano, la capocabina comincia a distribuire ai passeggeri b.flex la scatoletta rettangolare con la colazione dentro, e con far discreto sbircio dentro quella del mio vicino: una madeleine, un piccolo panino al formaggio, una tazza di plastica per la bevanda calda, un caffè liofilizzato e una bustina di tè, oltre a qualche altro attrezzo che non ricordo.
Con l’acquolina in bocca, mi appresto a dare un’occhiata alla lista dei prezzi. Non faccio però in tempo a consultarla, che la capocabina mi si rivolge sorridente e scatoletta-munita, dicendo “Here is your breakfast, sir, enjoy!”. Con una notevole faccia di cemento, ringrazio cordialmente e prendo la scatoletta.
Con la colazione sul tavolino, confesso di aver avuto un momento di esitazione: l’angioletto mi suggeriva di dire all’AV “No guardi c’è un errore, non vorrei mai sottrarre la colazione ad un passeggero che ha pagato fior di quattrini per averla”. Ho dato retta al diavoletto.
L’affascinante routing BANKO UL50 MOLUS UN853 DIK UW64 BATTY (per chi fosse interessato: FL300, Mach 0.7, groundspeed tragica) ci porta sopra uno spicchietto di Svizzera, lago di Losanna incluso, e poco dopo ci vede a cavallo sul confine franco-tedesco. Il tutto è però coperto da nuvole, e mi devo limitare a fotografare primi piani del motore 2 dell’RJ100...ecco uno dei quattro poderosi Honeywell LF 507 in tutto il suo splendore:
Osservando il bel tempo che caratterizza queste regioni, noto un fenomeno strano: nelle nubi (o nella nebbia, non riesco a capire bene la quota), ci sono dei solchi curiosi. Qualcuno sa di cosa si può trattare? Tra me e me ho ipotizzato si possa trattare di un’autostrada, che con il passaggio dei veicoli riscalda sensibilmente l’ambiente e dirada la copertura, ma è un’idea del tutto priva di fondamenti scientifici
Mentre m’interrogo sulla natura di questi solchi, iniziamo la discesa, e procediamo BATTY - FLORA per un ILS 25L:
Sorvoliamo poi la base aerea di St. Truiden, nel Limburgo. Non riesco a capire se è ancora attiva o meno:
Qualche migliaio di piedi sopra di noi s’incrociano vari flussi di traffico: inbound/outbound per l’UK dall’Est Europa e Medio Oriente, traffico oceanico da/per l’Europa orientale, traffico Scandinavia <--> Francia/Penisola Iberica. Il risultato è questo:
Non faccio foto durante l’avvicinamento: totalmente controluce e con il finestrino sporco, sono venute una schifezza impresentabile. Saltiamo dunque direttamente all’atterraggio, liberando la 25L al C2.
Attraversata la pista 20, passiamo davanti all’apron 2: imponente la presenza del vettore indiano Jet Airways, che se non erro utilizza BRU anche come “appoggio” per le sue destinazioni transatlantiche.
Dopo pochi minuti di rullaggio, arriviamo infine allo stand 148, dove ci sistemiamo, accanto a questo 737 di compagnia:
Mi infilo la giacca, memore dell’ottima colazione ringrazio, saluto, e mi dirigo verso la riconsegna bagagli e i saluti degli amici. Il resto, OT incluso, nelle prossime puntate! [:306]
Prenotando con molto anticipo, sono riuscito a prendere un'andata e ritorno con SN da Torino con un’ottima tariffa, partenza il 28 e ritorno il 2.
Il volo di andata inizia dallo stand 503 di TRN, dove ci imbarchiamo sul Jumbolino OO-DWJ. Una volta seduto al mio posto (4A), vedo un 733 AirOne (EI-CRZ) parcheggiarsi allo stand giusto alla nostra sinistra. Mentre il F/O del 73 traffica nel cockpit, tra me e me penso "Io questo qui lo conosco"...il dubbio mi assale: prendo il cellulare e mando un SMS a SetteTreSette, dicendogli di guardare il jumbolino accanto al suo aereo, casomai fosse in transito a Torino. Detto fatto, il F/O di CRZ prende il cellulare e apre il finestrino sbracciandosi
Sotto lo sguardo attonito del mio vicino di posto, ricambio il saluto Dopo questo simpatico intermezzo, consegno il logbook alla capocabina. Lo guarda, lo legge nei minimi dettagli, mi sorride e lo consegna in cockpit.
La SID è la solita SIRLO6A con transizione BANKO7M: così come autorizzati, voleremmo giusto sopra il Monte Bianco. Tuttavia, durante la prima parte della procedura di partenza, il nostro rateo di salita ci consente di chiedere (ed ottenere da Milano Radar) un "left turn to BANKO". Questo accorcia il routing di qualche miglio, e ci regala una bellissima vista dell'arco alpino da una quota leggermente più bassa rispetto allo standard, tanto da far sorgere commenti del tipo "Ma ce la facciamo a passarle, le Alpi?". Lo spettacolo è davvero bello, al punto che mi addormento e mi dimentico di fare foto.
Qualche minuto dopo, vengo svegliato dall’annuncio di inizio servizio. Pur non essendoci alcuna differenza né di sedili né di pitch, Brussels Airlines offre due classi: b.flex e b.light. I passeggeri b.flex hanno diritto ad una colazione calda gratuita, mentre per gli altri (me compreso) è tutto a pagamento.
Foglio pax in mano, la capocabina comincia a distribuire ai passeggeri b.flex la scatoletta rettangolare con la colazione dentro, e con far discreto sbircio dentro quella del mio vicino: una madeleine, un piccolo panino al formaggio, una tazza di plastica per la bevanda calda, un caffè liofilizzato e una bustina di tè, oltre a qualche altro attrezzo che non ricordo.
Con l’acquolina in bocca, mi appresto a dare un’occhiata alla lista dei prezzi. Non faccio però in tempo a consultarla, che la capocabina mi si rivolge sorridente e scatoletta-munita, dicendo “Here is your breakfast, sir, enjoy!”. Con una notevole faccia di cemento, ringrazio cordialmente e prendo la scatoletta.
Con la colazione sul tavolino, confesso di aver avuto un momento di esitazione: l’angioletto mi suggeriva di dire all’AV “No guardi c’è un errore, non vorrei mai sottrarre la colazione ad un passeggero che ha pagato fior di quattrini per averla”. Ho dato retta al diavoletto.
L’affascinante routing BANKO UL50 MOLUS UN853 DIK UW64 BATTY (per chi fosse interessato: FL300, Mach 0.7, groundspeed tragica) ci porta sopra uno spicchietto di Svizzera, lago di Losanna incluso, e poco dopo ci vede a cavallo sul confine franco-tedesco. Il tutto è però coperto da nuvole, e mi devo limitare a fotografare primi piani del motore 2 dell’RJ100...ecco uno dei quattro poderosi Honeywell LF 507 in tutto il suo splendore:
Osservando il bel tempo che caratterizza queste regioni, noto un fenomeno strano: nelle nubi (o nella nebbia, non riesco a capire bene la quota), ci sono dei solchi curiosi. Qualcuno sa di cosa si può trattare? Tra me e me ho ipotizzato si possa trattare di un’autostrada, che con il passaggio dei veicoli riscalda sensibilmente l’ambiente e dirada la copertura, ma è un’idea del tutto priva di fondamenti scientifici
Mentre m’interrogo sulla natura di questi solchi, iniziamo la discesa, e procediamo BATTY - FLORA per un ILS 25L:
Sorvoliamo poi la base aerea di St. Truiden, nel Limburgo. Non riesco a capire se è ancora attiva o meno:
Qualche migliaio di piedi sopra di noi s’incrociano vari flussi di traffico: inbound/outbound per l’UK dall’Est Europa e Medio Oriente, traffico oceanico da/per l’Europa orientale, traffico Scandinavia <--> Francia/Penisola Iberica. Il risultato è questo:
Non faccio foto durante l’avvicinamento: totalmente controluce e con il finestrino sporco, sono venute una schifezza impresentabile. Saltiamo dunque direttamente all’atterraggio, liberando la 25L al C2.
Attraversata la pista 20, passiamo davanti all’apron 2: imponente la presenza del vettore indiano Jet Airways, che se non erro utilizza BRU anche come “appoggio” per le sue destinazioni transatlantiche.
Dopo pochi minuti di rullaggio, arriviamo infine allo stand 148, dove ci sistemiamo, accanto a questo 737 di compagnia:
Mi infilo la giacca, memore dell’ottima colazione ringrazio, saluto, e mi dirigo verso la riconsegna bagagli e i saluti degli amici. Il resto, OT incluso, nelle prossime puntate! [:306]
