Un breve TR con Turkish Airlines per un viaggio di lavoro a Dubai... dell'anno scorso; sto facendo veramente fatica a scrivere i TR (più che altro a sistemare le foto) e solo poche settimane fa sono riuscito a sistemare quelle qui ordunque poffarbacco presentate.
Di solito a Dubai si (anda)va col diretto ma nel post-pandemia quelli che una volta erano i soliti 600/700€ di Emirates ora sono 1100/1200€, per cui si va col migliore offerente (Turkish, che era intorno ai 600€ incluse 5 ore di sosta, o giù di lì, all'andata).
Si va in aeroporto come sempre col Malpensa Express, quello che arriva dalla Svizzera via Lugano-Varese-Busto Nord, oggi abbastanza vuoto (le scuole sono finite e i pendolari Varese-Gallarate-Busto sono in ferie).
Una nuova installazione artistica (i marmi tatuati dell'esposizione Monumentum, di Fabio Viale) allieta i passeggeri alla Porta di Milano, lo spazio senza senso che hanno creato. Sembra però piacere agli altri passeggeri, che si fermano spesso a fare foto.
Deposito la valigia ai banchi Turkish in pochi minuti e, visto che sono in clamoroso anticipo, faccio un giro e due foto dalle vetrate T1.
Peccato che il terminal sia quasi sempre controluce, e le foto vengano sempre uno schifo.
Il volo partirà sicuramente dai gate B, solo che essendo questi dispersi tra sat B e sat C, è sempre un azzardo andare in uno piuttosto che nell'altro. Ad ogni modo, prima si passa per forza per i controlli di sicurezza (veloci) e il controllo passaporti, dove c'è anche la nazionale femminile di volley.
Decido di rischiare per il Sat C - è più veloce proseguire per il B che dover tornare indietro dal B al C. Malpensa open art museum (Jacopo Foggini, Colibrì):
In realtà andare al C è solo una scusa per fotografare questo, il mio ammmmore!
Esso è uguale, ma non è uguale. Non vedo l'ora che Neos cambi l'orribile logo e l'uso del rosso - magari anche tutta la livrea, che nel complesso è davvero cheap e ricorda proprio un charter.
Mentre aspetto che aprano il gate, sento un annuncio per l'imbarcando Delta su Atlanta, al gate adiacente - il volo è in overbooking e offrono 2500 USD per un volontario che rimanga a terra e prenda un volo successivo.
Fossi stato io su quel volo, avrei accettato... al volo
L'imbarco apre in sostanziale ritardo, ma è piuttosto ordinato e le file sono divise chiaramente.
Tratta: Milan-Malpensa (MXP) >>> Istanbul (IST)
Volo: TK1874
Aereo: Airbus A321-251NX (321neo)
Marche: TC-LSV
Età: 2.9 anni
Posto: 26A
Sched/Actual: 1040-1435 // 1134-1447
Durata volo: 2h 13′
Gate: B52
Ecco il nostro 321neo che sbuca dal jetbridge, battezzato Yedigöller, il Parco Nazionale dei Sette Laghi.
Bizniz class.
Ahimè, il mio posto è un po' più in fondo, su una modesta panchetta di economy. Lo schermo è enorme, di ottima qualità.
Poco dopo arrivano le mie due vicine di posto, quella al mio fianco una ragazza oggettivamente simpatica, ma altrettanto oggettivamente troppo grossa per il sedile di economy; invece che fare una cosa intelligente (invertirsi, in modo che l'extra possa aprirsi sul corridoio mentre la mingherlina possa sprofondare nel middle-seat, rendendo l'esperienza più piacevole per tutti...), rimangono come rimangono, rendendo il volo abbastanza scomodo. Noto tra l'altro che tutti i braccioli sono su, e non viene chiesto da nessun aa/vv di metterli in posizione orizzontale prima del decollo. Pensavo fosse obbligatorio avere l'armrest down e tray table up per decollo e atterraggio!
Intanto il Delta per Atlanta è ancora lì, probabilmente con l'offerta salita di qualche migliaio di dollari.
Ci muoviamo. I Delta sono due!
Siamo in periodo vacanziero, quindi i charter più o meno strani si sprecano. Anche il parterre dei cargo è particolarmente affollato, con una multitudine di 737 che volano per DHL, per lo più operati da Swiftair, ASL e West Atlantic.
Ma, prima, un mio vecchio amore - SAS, ancora nella vecchia livrea.
Cargo, dicevamo. Air Cairo di solito arriva col 321, questo Embraer invece mi sa che si era svampato il giorno prima, sui tabelloni c'era una Hurghada con Air Cairo spostata dalle 17.30 di ieri alle 12.30 di oggi.
Due soggettoni col bizjet, formato maxi e formato mega. Il G650 ha le marche N757RR, probabilmente un aficionado dei 757 motorizzati RollsRoyce. È posseduto da Directional Capital, che si occupa investimenti e servizi legati all'aviazione.
KlasJet opera questo 737-500 all-business, chiamato Sunset. Hanno una flotta variopinta!
Ma il mio preferito rimane il frullino, anche in versione cargo.
Parata al gran completo; decolliamo.
Un 787 Oman Air prende il sole mentre il parcheggio dei biz è bello pieno. Challenger, Falcon, Cessna Citation, un paio di Gulfstream... il mondo del lusso non ha mai crisi.
Lago Maggiore, con le isole Borromee sulla sinistra e, sopra, oltre il golfo del Toce, il lago di Mergozzo. L'agglomerato di Verbania-Intra-Pallanza è proprio al centro, ed è il più grosso dell'intero lago.
Varese, col Sacro Monte all'estrema sinistra, e la sua conurbazione che prosegue a nord (Induno Olona, Arcisate, Bisuschio, Besano e Porto Ceresio), col Monte San Giorgio a destra e l'Alpe Vicania, in mezzo, che forma la punta meridionale della penisola che si dipana da Lugano e crea uno dei tre rami del lago omonimo.
Como, con i capannoni di Grandate in basso a sinistra.
Il lago di Annone ai piedi del Monte Barro, che nasconde parte di Lecco. Grigna e Grignetta sono le due cime grigie subito dietro, con Ballabio, dove viene parte della famiglia materna, stretta tra le due e il Resegone sulla destra a formare l'ingresso della Valsassina.
Bergamo, Orio al Serio e la Val Seriana che si incunea verso nord.
Il comune bresciano di Chiari, con il nucleo medievale chiaramente visibile dove un tempo erano le mura.
Brescia, con il suo incredibilmente disordinato sprawl urbano che si addentra nella Valtrompia.
Lago di Garda e zoom-in su Sirmione.
Verona con le anse dell'Adige e la Fiera di Verona nella parta bassa della foto.
La laguna e Venezia.
Cherso/Cres e il capologuomo omonimo.
Servono il pranzo, dei bocconcini di pollo con una specie di gratin di patate e besciamella. Molto buono!! Il dolce, come da tradizione Turkish Airlines, è pannoso, anche se non troppo stucchevole. Nel mondo post-covid, Turkish è tra le tante che ha tolto i menu stampati.
Il resto del panorama è abbastanza coperto da nuvolame vario, quindi cerco di concentrarmi sull'IFE - guardo Fantastic Beasts: The Secrets of Dumbledore. Il migliore della trilogia, di gran lunga, purtroppo senza Johnny Depp. Unico problema: lo schermo continua a spegnersi da solo ogni dieci minuti circa, come se andasse in stand-by...
Iniziamo la discesa. Lago di Büyükçekmece, già sul mar di Marmara.
Propaggini orientali di Istanbul.
Non ci crederete, ma quel parchetto in basso a destra è dedicato a Erdogan (faccinachevomita).
Atterriamo senza scossoni al nuovo sconfinato aeroporto di Istanbul.
Aviofauna variegata. I cargo turchi mi sono sempre sembrati quantomeno "dodgy".
Attracchiamo ad un dito.
L'aeroporto nuovo di Istanbul è sconfinato, secondo me costruito però al risparmio - già a due mesi dall'apertura, prima volta che ci volai, le piastrelle rotte e le finiture fatte male erano la norma. Non è migliorato con l'uso, anche se non ci si fa troppo caso quando è pieno di gente e pensando al disastro che era il vecchio aeroporto.
La cosa che fa più scena è senza dubbio la costruizione dei lucernari e il soffitto.
Quello che fa davvero specie sono i prezzi: 210 lire turche erano circa 7€ al cambio luglio 2023 - per la Turchia, una follia, anche in aeroporto.
Ho bisogno di lavorare un attimo, quindi mi appropinquo ad una specie di bar/bistrot che ha anche le prese per ricaricare. Prendo 'sta robaccia qua - la tartelletta (al caramello salato) era anche buona, pur se iper dolce, ma il latte (all'inglese: una caffelatte nostrano) al pistacchio una minchiata colossale, con quella smarmellata marrone di lato che neppure la cameriera ha saputo spiegarmi cosa ci facesse lì.
Cinque ore così non passano in fretta; ma in qualche modo passano, e trotterello al mio gate remoto (aka lo scantinato) per il volo verso Dubai.
Tratta: Istanbul (IST) >>> Dubai-International (DXB)
Volo: TK760
Aereo: Boeing 777-36NER
Marche: TC-LKA
Età: 9.8 anni
Posto: 50A
Sched/Actual: 1900-0020+1 // 1932-0020+1
Durata volo: 3h 48'
Gate: A1B
Imbarcare un 777 da remoto a me pare una follia, ma con tanti autobus e tanta pazienza si fa anche quello. L'aereo è parcheggiato al sole di luglio, e quindi la temperatura interna è quella di una serra tropicale.
Turkish credo sia una delle ultime a configurare l'economy del 777 come 3-3-3 invece che 3-4-3, e i sedili hanno un'imbottitura piuttosto generosa. In compenso il pitch è abbastanza scarso.
La mia vicina arriva poco dopo, un'ucraina di Kharkiv. Viveva a Dubai da prima della guerra, lavora del settore fintech, e sta tornando dopo essere passata da casa per qualche settimana, tra le mille difficoltà di entrare e uscire dal paese e viaggiare internamente ai tempi di guerra. Ne parliamo un po', con la speranza che finisca in fretta, possibilmente con la più totale e dolorosa disfatta russa. Il volo è peraltro pieno di russi che "emigrano" verso Dubai.
Un 330 turco ci dà le terga.
La bella livrea di Egyptair.
Istanbul è uno dei pochi porti dove aerei russi sono ancora benvenuti. La doppia faccia di Erdogan è sempre incredibile.
Vai tu, vado io?!
Decolli paralleli. Tra le due piste più esterne (delle cinque...) ci sono oltre 4 km di distanza. A Malpensa, per dire, sono solo 800m.
Il nuovo ponte che collega l'aeroporto alla sponda asiatica, bypassando Istanbul città.
Sponda europea a sinistra, sponda asiatica a destra. La moschea di Camlica è ben visibile.
Questa non so neppure io come l'ho fatta. Palazzo di Topkapi, con la stazione e il molo di Sirkeci a sinistra e il molo di Eminonu poco più in basso; Santa Sofia al centro, e la Moschea Blu a destra, allineate. Il pezzo di ponte è il ponte di Galata, durante il medioevo una delle più floride città genovesi.
Il resto del volo lo passo sonnecchiando, a parte durante la cena. Kofte (solo due!! Una volta ne davano tre) ricoperte da formaggio fuso. Pure sul riso hanno taccagnato...
La cittadina di Al-Amarah, circa 1.1M di abitanti. Nei dintorni ci sono innumerevoli pozzi petroliferi, anche se non sono riuscito a identificare con sicurezza chi è chi e cosa è cosa. Quello più a destra nella foto dovrebbe essere il campo di Halfaya.
Le toilette sono immacolate.
Crema e eau de toilette autarchiche.
Siamo ormai in prossimità di DXB.
Atterriamo dolcemente, per fortuna diretti verso un jetbridge. L'immigrazione richiede una vita, e pure i bagagli non sono ancora sui caroselli anche dopo gli oltre 40 minuti di attesa. Me la sbrigo in "solo" un'ora e qualcosa, e prendo un taxi verso l'hotel, dove arrivo che sono quasi le 2 del mattino, in un caldo asfissiante (in questi giorni cade un record dopo l'altro negli Emirati).
Di solito a Dubai si (anda)va col diretto ma nel post-pandemia quelli che una volta erano i soliti 600/700€ di Emirates ora sono 1100/1200€, per cui si va col migliore offerente (Turkish, che era intorno ai 600€ incluse 5 ore di sosta, o giù di lì, all'andata).
Si va in aeroporto come sempre col Malpensa Express, quello che arriva dalla Svizzera via Lugano-Varese-Busto Nord, oggi abbastanza vuoto (le scuole sono finite e i pendolari Varese-Gallarate-Busto sono in ferie).

Una nuova installazione artistica (i marmi tatuati dell'esposizione Monumentum, di Fabio Viale) allieta i passeggeri alla Porta di Milano, lo spazio senza senso che hanno creato. Sembra però piacere agli altri passeggeri, che si fermano spesso a fare foto.

Deposito la valigia ai banchi Turkish in pochi minuti e, visto che sono in clamoroso anticipo, faccio un giro e due foto dalle vetrate T1.

Peccato che il terminal sia quasi sempre controluce, e le foto vengano sempre uno schifo.



Il volo partirà sicuramente dai gate B, solo che essendo questi dispersi tra sat B e sat C, è sempre un azzardo andare in uno piuttosto che nell'altro. Ad ogni modo, prima si passa per forza per i controlli di sicurezza (veloci) e il controllo passaporti, dove c'è anche la nazionale femminile di volley.
Decido di rischiare per il Sat C - è più veloce proseguire per il B che dover tornare indietro dal B al C. Malpensa open art museum (Jacopo Foggini, Colibrì):

In realtà andare al C è solo una scusa per fotografare questo, il mio ammmmore!

Esso è uguale, ma non è uguale. Non vedo l'ora che Neos cambi l'orribile logo e l'uso del rosso - magari anche tutta la livrea, che nel complesso è davvero cheap e ricorda proprio un charter.

Mentre aspetto che aprano il gate, sento un annuncio per l'imbarcando Delta su Atlanta, al gate adiacente - il volo è in overbooking e offrono 2500 USD per un volontario che rimanga a terra e prenda un volo successivo.

Fossi stato io su quel volo, avrei accettato... al volo

L'imbarco apre in sostanziale ritardo, ma è piuttosto ordinato e le file sono divise chiaramente.

Tratta: Milan-Malpensa (MXP) >>> Istanbul (IST)
Volo: TK1874
Aereo: Airbus A321-251NX (321neo)
Marche: TC-LSV
Età: 2.9 anni
Posto: 26A
Sched/Actual: 1040-1435 // 1134-1447
Durata volo: 2h 13′
Gate: B52
Ecco il nostro 321neo che sbuca dal jetbridge, battezzato Yedigöller, il Parco Nazionale dei Sette Laghi.

Bizniz class.

Ahimè, il mio posto è un po' più in fondo, su una modesta panchetta di economy. Lo schermo è enorme, di ottima qualità.

Poco dopo arrivano le mie due vicine di posto, quella al mio fianco una ragazza oggettivamente simpatica, ma altrettanto oggettivamente troppo grossa per il sedile di economy; invece che fare una cosa intelligente (invertirsi, in modo che l'extra possa aprirsi sul corridoio mentre la mingherlina possa sprofondare nel middle-seat, rendendo l'esperienza più piacevole per tutti...), rimangono come rimangono, rendendo il volo abbastanza scomodo. Noto tra l'altro che tutti i braccioli sono su, e non viene chiesto da nessun aa/vv di metterli in posizione orizzontale prima del decollo. Pensavo fosse obbligatorio avere l'armrest down e tray table up per decollo e atterraggio!
Intanto il Delta per Atlanta è ancora lì, probabilmente con l'offerta salita di qualche migliaio di dollari.

Ci muoviamo. I Delta sono due!

Siamo in periodo vacanziero, quindi i charter più o meno strani si sprecano. Anche il parterre dei cargo è particolarmente affollato, con una multitudine di 737 che volano per DHL, per lo più operati da Swiftair, ASL e West Atlantic.
Ma, prima, un mio vecchio amore - SAS, ancora nella vecchia livrea.

Cargo, dicevamo. Air Cairo di solito arriva col 321, questo Embraer invece mi sa che si era svampato il giorno prima, sui tabelloni c'era una Hurghada con Air Cairo spostata dalle 17.30 di ieri alle 12.30 di oggi.

Due soggettoni col bizjet, formato maxi e formato mega. Il G650 ha le marche N757RR, probabilmente un aficionado dei 757 motorizzati RollsRoyce. È posseduto da Directional Capital, che si occupa investimenti e servizi legati all'aviazione.

KlasJet opera questo 737-500 all-business, chiamato Sunset. Hanno una flotta variopinta!

Ma il mio preferito rimane il frullino, anche in versione cargo.

Parata al gran completo; decolliamo.

Un 787 Oman Air prende il sole mentre il parcheggio dei biz è bello pieno. Challenger, Falcon, Cessna Citation, un paio di Gulfstream... il mondo del lusso non ha mai crisi.

Lago Maggiore, con le isole Borromee sulla sinistra e, sopra, oltre il golfo del Toce, il lago di Mergozzo. L'agglomerato di Verbania-Intra-Pallanza è proprio al centro, ed è il più grosso dell'intero lago.

Varese, col Sacro Monte all'estrema sinistra, e la sua conurbazione che prosegue a nord (Induno Olona, Arcisate, Bisuschio, Besano e Porto Ceresio), col Monte San Giorgio a destra e l'Alpe Vicania, in mezzo, che forma la punta meridionale della penisola che si dipana da Lugano e crea uno dei tre rami del lago omonimo.

Como, con i capannoni di Grandate in basso a sinistra.

Il lago di Annone ai piedi del Monte Barro, che nasconde parte di Lecco. Grigna e Grignetta sono le due cime grigie subito dietro, con Ballabio, dove viene parte della famiglia materna, stretta tra le due e il Resegone sulla destra a formare l'ingresso della Valsassina.

Bergamo, Orio al Serio e la Val Seriana che si incunea verso nord.

Il comune bresciano di Chiari, con il nucleo medievale chiaramente visibile dove un tempo erano le mura.

Brescia, con il suo incredibilmente disordinato sprawl urbano che si addentra nella Valtrompia.

Lago di Garda e zoom-in su Sirmione.


Verona con le anse dell'Adige e la Fiera di Verona nella parta bassa della foto.

La laguna e Venezia.


Cherso/Cres e il capologuomo omonimo.

Servono il pranzo, dei bocconcini di pollo con una specie di gratin di patate e besciamella. Molto buono!! Il dolce, come da tradizione Turkish Airlines, è pannoso, anche se non troppo stucchevole. Nel mondo post-covid, Turkish è tra le tante che ha tolto i menu stampati.

Il resto del panorama è abbastanza coperto da nuvolame vario, quindi cerco di concentrarmi sull'IFE - guardo Fantastic Beasts: The Secrets of Dumbledore. Il migliore della trilogia, di gran lunga, purtroppo senza Johnny Depp. Unico problema: lo schermo continua a spegnersi da solo ogni dieci minuti circa, come se andasse in stand-by...
Iniziamo la discesa. Lago di Büyükçekmece, già sul mar di Marmara.

Propaggini orientali di Istanbul.

Non ci crederete, ma quel parchetto in basso a destra è dedicato a Erdogan (faccinachevomita).

Atterriamo senza scossoni al nuovo sconfinato aeroporto di Istanbul.

Aviofauna variegata. I cargo turchi mi sono sempre sembrati quantomeno "dodgy".



Attracchiamo ad un dito.


L'aeroporto nuovo di Istanbul è sconfinato, secondo me costruito però al risparmio - già a due mesi dall'apertura, prima volta che ci volai, le piastrelle rotte e le finiture fatte male erano la norma. Non è migliorato con l'uso, anche se non ci si fa troppo caso quando è pieno di gente e pensando al disastro che era il vecchio aeroporto.


La cosa che fa più scena è senza dubbio la costruizione dei lucernari e il soffitto.


Quello che fa davvero specie sono i prezzi: 210 lire turche erano circa 7€ al cambio luglio 2023 - per la Turchia, una follia, anche in aeroporto.


Ho bisogno di lavorare un attimo, quindi mi appropinquo ad una specie di bar/bistrot che ha anche le prese per ricaricare. Prendo 'sta robaccia qua - la tartelletta (al caramello salato) era anche buona, pur se iper dolce, ma il latte (all'inglese: una caffelatte nostrano) al pistacchio una minchiata colossale, con quella smarmellata marrone di lato che neppure la cameriera ha saputo spiegarmi cosa ci facesse lì.

Cinque ore così non passano in fretta; ma in qualche modo passano, e trotterello al mio gate remoto (aka lo scantinato) per il volo verso Dubai.


Tratta: Istanbul (IST) >>> Dubai-International (DXB)
Volo: TK760
Aereo: Boeing 777-36NER
Marche: TC-LKA
Età: 9.8 anni
Posto: 50A
Sched/Actual: 1900-0020+1 // 1932-0020+1
Durata volo: 3h 48'
Gate: A1B

Imbarcare un 777 da remoto a me pare una follia, ma con tanti autobus e tanta pazienza si fa anche quello. L'aereo è parcheggiato al sole di luglio, e quindi la temperatura interna è quella di una serra tropicale.

Turkish credo sia una delle ultime a configurare l'economy del 777 come 3-3-3 invece che 3-4-3, e i sedili hanno un'imbottitura piuttosto generosa. In compenso il pitch è abbastanza scarso.

La mia vicina arriva poco dopo, un'ucraina di Kharkiv. Viveva a Dubai da prima della guerra, lavora del settore fintech, e sta tornando dopo essere passata da casa per qualche settimana, tra le mille difficoltà di entrare e uscire dal paese e viaggiare internamente ai tempi di guerra. Ne parliamo un po', con la speranza che finisca in fretta, possibilmente con la più totale e dolorosa disfatta russa. Il volo è peraltro pieno di russi che "emigrano" verso Dubai.
Un 330 turco ci dà le terga.

La bella livrea di Egyptair.

Istanbul è uno dei pochi porti dove aerei russi sono ancora benvenuti. La doppia faccia di Erdogan è sempre incredibile.

Vai tu, vado io?!

Decolli paralleli. Tra le due piste più esterne (delle cinque...) ci sono oltre 4 km di distanza. A Malpensa, per dire, sono solo 800m.

Il nuovo ponte che collega l'aeroporto alla sponda asiatica, bypassando Istanbul città.

Sponda europea a sinistra, sponda asiatica a destra. La moschea di Camlica è ben visibile.

Questa non so neppure io come l'ho fatta. Palazzo di Topkapi, con la stazione e il molo di Sirkeci a sinistra e il molo di Eminonu poco più in basso; Santa Sofia al centro, e la Moschea Blu a destra, allineate. Il pezzo di ponte è il ponte di Galata, durante il medioevo una delle più floride città genovesi.

Il resto del volo lo passo sonnecchiando, a parte durante la cena. Kofte (solo due!! Una volta ne davano tre) ricoperte da formaggio fuso. Pure sul riso hanno taccagnato...

La cittadina di Al-Amarah, circa 1.1M di abitanti. Nei dintorni ci sono innumerevoli pozzi petroliferi, anche se non sono riuscito a identificare con sicurezza chi è chi e cosa è cosa. Quello più a destra nella foto dovrebbe essere il campo di Halfaya.

Le toilette sono immacolate.


Crema e eau de toilette autarchiche.

Siamo ormai in prossimità di DXB.

Atterriamo dolcemente, per fortuna diretti verso un jetbridge. L'immigrazione richiede una vita, e pure i bagagli non sono ancora sui caroselli anche dopo gli oltre 40 minuti di attesa. Me la sbrigo in "solo" un'ora e qualcosa, e prendo un taxi verso l'hotel, dove arrivo che sono quasi le 2 del mattino, in un caldo asfissiante (in questi giorni cade un record dopo l'altro negli Emirati).