Dopo quattro mesi di tira-e-molla, budget tagliato più volte e aver sondato tre diverse opzioni, riusciamo a organizzare un veloce meeting di quattro giorni con partecipanti da svariati paesi europei, per lo più dalla penisola scandinava, Baltico e Russia; scartata Malmö per gli hotel non adeguati, e Riga per i costi esorbitanti, l’unica altra opzione a portata di budget sarà Vilnius, confermata appena due settimane prima.
Avendo la disgrazia di un volo diretto con Ryanair, quello mi tocca prendere, ma mi consolo col fatto che pure il deputy head della nostra area funzionale dovrà fare lo stesso (da Londra). Niente di eccitante quindi sul fronte voli. Per la cronaca, il volo a/r, prenotato poco meno di due settimane prima, incluso bagaglio, posto e priority, è costato 190€. Il collega che partiva da Napoli, con LH via FRA, ha speso circa 280€ e la collega da Vienna, diretto OS, intorno ai 300€.
Parto lunedì con l’unico volo disponibile, a metà mattina, il che significa una sveglia troppo mattutina; continuo a pensare che partire la sera prima e dormire adeguatamente sia infinitamente meglio, visto che le nostre policy aziendali impongono l’uso del trasporto pubblico quando disponibile e conveniente, e l’Orio Shuttle purtroppo mette la crocetta in entrambe le caselle.
Bergamo BGY è lustro e funzionale come al solito; peccato che al gate A12 non ci sia spazio per sedersi – aspetterò direttamente in piedi al gate. Prima volta che ho un imbarco prioritario con Ryanair, necessità dettata dal doppio bagaglio a mano (zaino e borsa del compiutah).
Volo: FR 2872
Tratta: BGY-VNO
Aereo: Boeing 737-8AS(WL)
MSN: 44775 LN: 6306
Reg: EI-FZB
Primo volo: 24/02/2017
Consegnato: 12/03/2017
Età: 1.3 anni
Posto: 24A
Sched/Actual: 1025-1355 // 1103-1418
Durata volo: 2h 15'
L’imbarco aprirà oltre mezz’ora in ritardo e, quando finalmente ci fanno uscire sul tarmac per la veloce camminata fino all’aeromobile, veniamo fermati nuovamente. Ovviamente inizia a piovere. Scopro un nuovo modo di utilizzare il laptop
Il volo è pieno, i miei vicini sono una coppia bergamasca in gita insieme ad un’altra mezza dozzina di coppiette over-60.
Equipaggio interamente italiano; uno degli a/v è un volto familiare... credo di averci già volato insieme un paio di altre volte.
Stamattina si decolla dalla pista 10, quindi l’unico sguardo su Bergamo è possibile in rullaggio.
Il volo è tranquillo. Sorvoliamo il Tegernsee, un esempio di Zungenbecken; e, più tardi, l’aeroporto di Praga.
Il mio cervello è già settato sull’ora di Vilnius, e mi suggerisce di essere affamato. Per la gioia degli assistenti di volo, prendo un combo panino+bevanda+snack a 10€. Sono sopreso di vedere la zapiekanka sul menu, e l’avrei anche presa visto che è uno degli street food che preferisco
, ma sarebbe stato troppo anche per me.
Le vendite a bordo sono discrete. Vengono prima prese le ordinazioni dei pasti caldi, consegnati gli “accessori” durante il normale servizio BOB e infine, una volta pronte, le pietanze calde.
In tutta onestà, e parlando da fogna che mangia praticamente di tutto, fa cagare: una fettina striminzita di quello che chiamerei spalla più che prosciutto cotto, unita all’impercettibile leggerezza di un formaggio quasi assente, mi fanno dimenticare che ho ordinato un panino imbottino e non un pezzo di pane croccante. La prossima volta devo ricordarmi di prenderne uno da Panino Giusto prima di imbarcare.
Passiamo nei pressi della 33ma Base Aerea dell’Aeronautica Polacca, vicino a Powidz, sede del 14° Squadrone da trasporto.
A Vilnius tira un vento dannato; niente circling, solo montagne russe. Ad attenderci a VNO c’è questo bel Hawker 850XP lituano:
Diversamente dai miei precedenti meeting, sono riuscito a ritagliarmi il venerdì pomeriggio per girare – il volo di rientro sarà la sera alle 21.15; inoltre, lunedì, verso ora di cena, la collega dell’ufficio di Vilnius, che ci ha aiutato ad organizzare il tutto, si offre di accompagnare me e la mia capa per un giro automobilistico-turistico della città.
Ero stato a Vilnius già nel 2005, ed ero curioso di vederne i cambiamenti: da un’atmosfera vagamente ancora post-sovietica, siamo passati nel pieno della nuova Europa. Tutto il centro è tirato a lustro, tantissimi i locali e i ristoranti, l’euro è la moneta corrente, molti parlano inglese, ottimo cibo est europeo ostruisci-coronarie che io adoro. Fare entrare i paesi baltici in Europa è stato tutto fuorché un errore. Bell’atmosfera.
Il bello di Vilnius è l’essere molto verde e la presenza del parco regionale di Pavilnių entro i confini cittadini – da dove l’affioramento roccioso di Pūčkorių domina una estesa area boschiva.
La tranquilla Repubblica di Užupis, attraversata dalla Vilnia. La costituzione è affissa per strada e tradotta in decine di lingue. È un po' il quartiere bohemienne di Vilnius, sede di parecchie gallerie d'arte, artisti, negozi di artigianato locale e molti ristoranti e locali serali.
Colori in città
Un matrimonio presso la chiesa di Sant’Anna, uno dei principali monumenti religiosi dei cattolicissimi lituani, e uno dei più importanti esempi di gotico flamboyant a mattoni. La chiesa di S. Francesco e S. Bernardo fa parte dello stesso complesso.
La bandiera lituana sulla torre di Gediminas sventola dal 1988, prima dell’indipendenza ufficiale da quella che fu l’URSS.
E, per finire, il cielo blu sopra la cattedrale dei Ss. Stanislao e Ladislao, con la torre campanaria a lato.
Venerdì sera si torna alla stazione ferroviaria di Viln... ah no, è l’aeroporto. Tragitto rigorosamente in autobus (1€), per circa 40 minuti, causa traffico.
Il layout è piuttosto curioso: l’edificio che sembra una stazione è solo usato per gli arrivi; per le partenze si sale al piano superiore, si esce, si attraversa la strada sopraelevata e coperta che arriva direttamente alle partenze e si entra nel relativo edificio, che è di recente costruzione. Non è di sicuro l’edificio più eccitante sulla faccia della terra, e dove si trovano i banchi di accettazione è pure abbastanza buio; dato che le due file dei banchi di fronteggiano, occorre fare la gimkana tra le code che si creano.
Consegno la valigia tra i primi, anche perché sono in anticipo (come mio solito, quanto vorrei imparare ad arrivare in aeroporto all’ultimo) e devo aspettare oltre mezz’ora che apra l’accettazione.
Non avendo altro da fare, vado subito ai controlli di sicurezza e ci vorranno quasi quaranta minuti per arrivare airside: solo quattro archetti erano in funzione, mentre vi erano in partenza una dozzina di voli tra cui un paio di charter per Antalya e il volo per Istanbul che, a giudicare dalla fila, doveva essere piuttosto pieno.
Anche airside non mi trovo di fronte ad uno degli aeroporti più belli in cui sia stato, ma è meglio che landside: ci sono un paio di bar, un piccolo duty-free con ottimi prezzi sui prodotti locali, e una postazione con tavolo e prese elettriche. Purtroppo la zona dei gate soffre un po’ la mancanza di un numero adeguato di sedute.
Intanto iniziamo ad accumulare ritardo, e il gate viene aperto un’ora dopo il previsto.
Volo: FR 2871
Tratta: VNO-BGY
Aereo: Boeing 737-8AS(WL)
MSN: 44731 LN: 5834
Reg: EI-FOZ
Primo volo: 15/03/2016
Consegnato: 29/03/2016
Età: 2.2 anni
Posto: 23F
Sched/Actual: 2115-2245 // 2215-2330
Durata volo: 2h 15'
Altro volo pieno, per quanto posso vedere. Sul tarmac ci sarebbe un interessantissimo 737 di Somon Air da fotografare. Lo fotografo pure, ma il risultato è da denuncia penale... accontentiamoci di un 757 cargo albino, che è sempre un bel vedere.
Decolliamo al tramonto, sempre bello volare in queste condizioni. In distanza si vede il bacino del Nemas, poco prima di Kaunas, creato da una diga costruita nel 1959 per produrre energia idroelettrica.
E infine il tramonto, mentre sorvoliamo la zona dei laghi Masuri nella Polonia nord-orientale.
Do uno sguardo al menu anche su questo volo, ma stavolta non prendo nulla. La quantità di allergeni indicati è piuttosto ampia, e include l’anidride solforosa. Seriously?!
Andiamo quindi di fai-da-te
Il resto della rotta non offre spunti interessanti a parte qualche tentativo di panning in atterraggio, non proprio semplicissimo (1.5 secondi di esposizione a mano libera, in un aereo in movimento). Atterriamo con 45 minuti di ritardo, per fortuna il weekend si dorme!
DaV
Avendo la disgrazia di un volo diretto con Ryanair, quello mi tocca prendere, ma mi consolo col fatto che pure il deputy head della nostra area funzionale dovrà fare lo stesso (da Londra). Niente di eccitante quindi sul fronte voli. Per la cronaca, il volo a/r, prenotato poco meno di due settimane prima, incluso bagaglio, posto e priority, è costato 190€. Il collega che partiva da Napoli, con LH via FRA, ha speso circa 280€ e la collega da Vienna, diretto OS, intorno ai 300€.
Parto lunedì con l’unico volo disponibile, a metà mattina, il che significa una sveglia troppo mattutina; continuo a pensare che partire la sera prima e dormire adeguatamente sia infinitamente meglio, visto che le nostre policy aziendali impongono l’uso del trasporto pubblico quando disponibile e conveniente, e l’Orio Shuttle purtroppo mette la crocetta in entrambe le caselle.
Bergamo BGY è lustro e funzionale come al solito; peccato che al gate A12 non ci sia spazio per sedersi – aspetterò direttamente in piedi al gate. Prima volta che ho un imbarco prioritario con Ryanair, necessità dettata dal doppio bagaglio a mano (zaino e borsa del compiutah).


Volo: FR 2872
Tratta: BGY-VNO
Aereo: Boeing 737-8AS(WL)
MSN: 44775 LN: 6306
Reg: EI-FZB
Primo volo: 24/02/2017
Consegnato: 12/03/2017
Età: 1.3 anni
Posto: 24A
Sched/Actual: 1025-1355 // 1103-1418
Durata volo: 2h 15'
L’imbarco aprirà oltre mezz’ora in ritardo e, quando finalmente ci fanno uscire sul tarmac per la veloce camminata fino all’aeromobile, veniamo fermati nuovamente. Ovviamente inizia a piovere. Scopro un nuovo modo di utilizzare il laptop

Il volo è pieno, i miei vicini sono una coppia bergamasca in gita insieme ad un’altra mezza dozzina di coppiette over-60.


Equipaggio interamente italiano; uno degli a/v è un volto familiare... credo di averci già volato insieme un paio di altre volte.

Stamattina si decolla dalla pista 10, quindi l’unico sguardo su Bergamo è possibile in rullaggio.

Il volo è tranquillo. Sorvoliamo il Tegernsee, un esempio di Zungenbecken; e, più tardi, l’aeroporto di Praga.


Il mio cervello è già settato sull’ora di Vilnius, e mi suggerisce di essere affamato. Per la gioia degli assistenti di volo, prendo un combo panino+bevanda+snack a 10€. Sono sopreso di vedere la zapiekanka sul menu, e l’avrei anche presa visto che è uno degli street food che preferisco

Le vendite a bordo sono discrete. Vengono prima prese le ordinazioni dei pasti caldi, consegnati gli “accessori” durante il normale servizio BOB e infine, una volta pronte, le pietanze calde.

In tutta onestà, e parlando da fogna che mangia praticamente di tutto, fa cagare: una fettina striminzita di quello che chiamerei spalla più che prosciutto cotto, unita all’impercettibile leggerezza di un formaggio quasi assente, mi fanno dimenticare che ho ordinato un panino imbottino e non un pezzo di pane croccante. La prossima volta devo ricordarmi di prenderne uno da Panino Giusto prima di imbarcare.
Passiamo nei pressi della 33ma Base Aerea dell’Aeronautica Polacca, vicino a Powidz, sede del 14° Squadrone da trasporto.

A Vilnius tira un vento dannato; niente circling, solo montagne russe. Ad attenderci a VNO c’è questo bel Hawker 850XP lituano:



Diversamente dai miei precedenti meeting, sono riuscito a ritagliarmi il venerdì pomeriggio per girare – il volo di rientro sarà la sera alle 21.15; inoltre, lunedì, verso ora di cena, la collega dell’ufficio di Vilnius, che ci ha aiutato ad organizzare il tutto, si offre di accompagnare me e la mia capa per un giro automobilistico-turistico della città.
Ero stato a Vilnius già nel 2005, ed ero curioso di vederne i cambiamenti: da un’atmosfera vagamente ancora post-sovietica, siamo passati nel pieno della nuova Europa. Tutto il centro è tirato a lustro, tantissimi i locali e i ristoranti, l’euro è la moneta corrente, molti parlano inglese, ottimo cibo est europeo ostruisci-coronarie che io adoro. Fare entrare i paesi baltici in Europa è stato tutto fuorché un errore. Bell’atmosfera.
Il bello di Vilnius è l’essere molto verde e la presenza del parco regionale di Pavilnių entro i confini cittadini – da dove l’affioramento roccioso di Pūčkorių domina una estesa area boschiva.

La tranquilla Repubblica di Užupis, attraversata dalla Vilnia. La costituzione è affissa per strada e tradotta in decine di lingue. È un po' il quartiere bohemienne di Vilnius, sede di parecchie gallerie d'arte, artisti, negozi di artigianato locale e molti ristoranti e locali serali.



Colori in città


Un matrimonio presso la chiesa di Sant’Anna, uno dei principali monumenti religiosi dei cattolicissimi lituani, e uno dei più importanti esempi di gotico flamboyant a mattoni. La chiesa di S. Francesco e S. Bernardo fa parte dello stesso complesso.


La bandiera lituana sulla torre di Gediminas sventola dal 1988, prima dell’indipendenza ufficiale da quella che fu l’URSS.

E, per finire, il cielo blu sopra la cattedrale dei Ss. Stanislao e Ladislao, con la torre campanaria a lato.

Venerdì sera si torna alla stazione ferroviaria di Viln... ah no, è l’aeroporto. Tragitto rigorosamente in autobus (1€), per circa 40 minuti, causa traffico.

Il layout è piuttosto curioso: l’edificio che sembra una stazione è solo usato per gli arrivi; per le partenze si sale al piano superiore, si esce, si attraversa la strada sopraelevata e coperta che arriva direttamente alle partenze e si entra nel relativo edificio, che è di recente costruzione. Non è di sicuro l’edificio più eccitante sulla faccia della terra, e dove si trovano i banchi di accettazione è pure abbastanza buio; dato che le due file dei banchi di fronteggiano, occorre fare la gimkana tra le code che si creano.

Consegno la valigia tra i primi, anche perché sono in anticipo (come mio solito, quanto vorrei imparare ad arrivare in aeroporto all’ultimo) e devo aspettare oltre mezz’ora che apra l’accettazione.
Non avendo altro da fare, vado subito ai controlli di sicurezza e ci vorranno quasi quaranta minuti per arrivare airside: solo quattro archetti erano in funzione, mentre vi erano in partenza una dozzina di voli tra cui un paio di charter per Antalya e il volo per Istanbul che, a giudicare dalla fila, doveva essere piuttosto pieno.

Anche airside non mi trovo di fronte ad uno degli aeroporti più belli in cui sia stato, ma è meglio che landside: ci sono un paio di bar, un piccolo duty-free con ottimi prezzi sui prodotti locali, e una postazione con tavolo e prese elettriche. Purtroppo la zona dei gate soffre un po’ la mancanza di un numero adeguato di sedute.

Intanto iniziamo ad accumulare ritardo, e il gate viene aperto un’ora dopo il previsto.

Volo: FR 2871
Tratta: VNO-BGY
Aereo: Boeing 737-8AS(WL)
MSN: 44731 LN: 5834
Reg: EI-FOZ
Primo volo: 15/03/2016
Consegnato: 29/03/2016
Età: 2.2 anni
Posto: 23F
Sched/Actual: 2115-2245 // 2215-2330
Durata volo: 2h 15'
Altro volo pieno, per quanto posso vedere. Sul tarmac ci sarebbe un interessantissimo 737 di Somon Air da fotografare. Lo fotografo pure, ma il risultato è da denuncia penale... accontentiamoci di un 757 cargo albino, che è sempre un bel vedere.

Decolliamo al tramonto, sempre bello volare in queste condizioni. In distanza si vede il bacino del Nemas, poco prima di Kaunas, creato da una diga costruita nel 1959 per produrre energia idroelettrica.


E infine il tramonto, mentre sorvoliamo la zona dei laghi Masuri nella Polonia nord-orientale.


Do uno sguardo al menu anche su questo volo, ma stavolta non prendo nulla. La quantità di allergeni indicati è piuttosto ampia, e include l’anidride solforosa. Seriously?!

Andiamo quindi di fai-da-te


Il resto della rotta non offre spunti interessanti a parte qualche tentativo di panning in atterraggio, non proprio semplicissimo (1.5 secondi di esposizione a mano libera, in un aereo in movimento). Atterriamo con 45 minuti di ritardo, per fortuna il weekend si dorme!

DaV