Dopo quasi 7 anni da lurker e un numero irrisorio di messaggi mi decido a contribuire con il mio primo trip report.
E’ ormai qualche mese che sono in quella che per il forum è l’altra Corea per frequentare la Seoul National University e, sfruttando un weekend più libero dei soliti, decido di fare una visita approssimativa di Tokyo.
In realtà la meta è stata scelta per ricongiungermi con un’amica coreana conosciuta in Canada anni fa e che non vedevo da tempo.
Si parte quindi venerdì pomeriggio quando alle 17.55 decido di sgattaiolare dal laboratorio ben 5 minuti in anticipo rispetto all’orario di ufficio.
Ultimo saluto alla mia prigione di cristallo e corro a prendere il bus.

Nel tragitto verso Incheon attraverso l’Han su cui sta tramontando

Mentre sono sul treno che mi porta in aeroporto mi accorgo del risicato tempo che ho a disposizione e appena si aprono le porte inizio a correre.
Durante gli interminabili metri di corsa, durante i quali benedico la decisione di non aver fumato nell’ultima ora, affianco un ragazzo anche lui di fretta, incrocio uno sguardo di compassione reciproca, e continuiamo a correre.
Arriviamo nella hall delle partenze e dopo poco lui trova il suo banco check-in, io invece continuo la mia corsa fin quando non realizzo che non ho la più pallida idea di dove debba andare.
Non appena trovo un display scopro che i banchi Korean sono dalla parte opposta; ricomincio a correre e non appena vedo una assistente in turchese mi fiondo su di lei e le faccio capire quanto io sia in ritardo.
Lei a sua volta mi fionda verso i banchi di business dove non c’era coda e mi incita con un “palli palli”.
Check –in veloce così come i controlli di sicurezza e sono subito airside.

Fortunatamente il mio gate è vicino e sfrutto l’adiacente sala fumatori per gustarmi due orribili sigarette coreane.
Si, credo sia il gate giusto

Il mio aereo

Dopo poco imbarchiamo, la maggior parte sono giapponesi in ritorno in patria il venerdì sera, molti meno i turisti da sbaraglio come me.
ICN-HND
Korean Airlines
Boeing 737-800
Imbarco veloce e subito mi siedo al mio posto.
Pitch confortevole e posto dotato di PTV

Safety card

Magazine di bordo

Io purtroppo ho altre incombenze

Dopo circa mezz’ora servono la cena:
piatto principale quello credo fosse pollo ma con un forte sapore di coniglio con del riso, a fianco antipasto leggero fatto di cipolle e aglio. Amo i delicati aromi coreani.

Poco dopo stiamo già sorvoliando il Giappone

E atterriamo ad Haneda dove parcheggiamo di fianco a lui

Pratiche doganali veloci nonostante più di una domanda da parte dell’agente sul perché stessi solo tre giorni e senza bagaglio se non uno zainetto.
Il giorno dopo mi risveglio a Kawasaki dove incontro la mia amica e, data la giornata spettacolare, ci dirigiamo verso Kamakura.
Il famoso tempio con il Buddha gigante è affollato ma il clima è rilassato e molto piacevole


Ci dirigiamo poi in un altro tempio non distante, dove è in corso una manifestazione ma non si percepisce mai la calca.

A Como i nibbi non sono così aggressivi

E la vista sulla baia è spettacolare

Lasciamo il tempio per andare verso l’isola di Enoshima.


Verso sera ci dirigiamo a Yokohama e passeggiamo tra vecchi magazzini portuali completamente riattati.

Saliamo poi sulla torre panoramica, da cui la vista sinceramente non è un granchè.

La domenica la dedico invece a Tokyo.
Ho incrociato un buon numero di donne in kimono e le ho trovato sempre davvero eleganti; peccato che in Corea trovare una donna in hanbok sia davvero raro.

Asakusa si rivela essere un inferno sia per il caldo micidiale che per la folla, riunitasi per una celebrazione di cui non ho capito molto.

Giusto un’occhiata al tempio che visiterò in tempi migliori e nel ritornare verso la metro incrocio un’esibizione di questi danzatori davvero bravi e interessanti.


Andiamo a Ginza che, nel fine settimana, è resa pedonale e lungo la quale vengono messi tavolini e ombrelloni che sembrano appena usciti da qualche baretto della val Verzasca.

Ultimi saluti con la mia amica che rivedrò presto e mi dirigo a prendere la monorotaia per Haneda. Da vero nerd mi emoziono tantissimo nel prendere per la prima volta una monorotaia, soprattutto per l’effetto di passare a mezza altezza tra i palazzi.
La prima stazione dell’aereporto di Haneda è il terminal internazionale, dove non scende nessuno, a confermare la vocazione perlopiù domestica di questo aeroporto.
Scendo con la maggior parte dei passeggeri al terminal 1 ma quando mi accorgo di non trovare alcuna indicazione per i banchi Korean scopro in realtà che sul biglietto quello che credevo fosse un 1 era in realtà una I.
L’unico pirla che doveva scendere al terminal internazionale ero quindi io.
Mentre aspetto il treno per tornare indietro vedo questa pubblicità.

Il terminal internazionale è davvero bello

Ma soprattutto ha una splendida terrazza panoramica landside.


Controlli anche in questo caso veloci.

A dieci minuti di distanza partiva anche un 763 JAL per Gimpo,
Chiamano per l’imbarco e scopro di essere l’unico non asiatico tra tutti i passeggeri.
HND-GMP
Korean Airlines
Boeing 777-300
IFE

E pitch, che non trovo diverso da quello del 737-800

Decolliamo in fretta

Oggi la cena prevede carne e riso (ma va?) insieme a formaggio e prosciutto neanche aperti.

Assistenti Korean sempre molto disponibili e fini, nonostante quell’enorme fiocco al collo che le fa assomigliare al Sor Pampurio del Corriere dei Piccoli

E arriviamo velocemente a Gimpo, di cui purtroppo non ho foto.
E’ ormai qualche mese che sono in quella che per il forum è l’altra Corea per frequentare la Seoul National University e, sfruttando un weekend più libero dei soliti, decido di fare una visita approssimativa di Tokyo.
In realtà la meta è stata scelta per ricongiungermi con un’amica coreana conosciuta in Canada anni fa e che non vedevo da tempo.
Si parte quindi venerdì pomeriggio quando alle 17.55 decido di sgattaiolare dal laboratorio ben 5 minuti in anticipo rispetto all’orario di ufficio.
Ultimo saluto alla mia prigione di cristallo e corro a prendere il bus.

Nel tragitto verso Incheon attraverso l’Han su cui sta tramontando

Mentre sono sul treno che mi porta in aeroporto mi accorgo del risicato tempo che ho a disposizione e appena si aprono le porte inizio a correre.
Durante gli interminabili metri di corsa, durante i quali benedico la decisione di non aver fumato nell’ultima ora, affianco un ragazzo anche lui di fretta, incrocio uno sguardo di compassione reciproca, e continuiamo a correre.
Arriviamo nella hall delle partenze e dopo poco lui trova il suo banco check-in, io invece continuo la mia corsa fin quando non realizzo che non ho la più pallida idea di dove debba andare.
Non appena trovo un display scopro che i banchi Korean sono dalla parte opposta; ricomincio a correre e non appena vedo una assistente in turchese mi fiondo su di lei e le faccio capire quanto io sia in ritardo.
Lei a sua volta mi fionda verso i banchi di business dove non c’era coda e mi incita con un “palli palli”.
Check –in veloce così come i controlli di sicurezza e sono subito airside.

Fortunatamente il mio gate è vicino e sfrutto l’adiacente sala fumatori per gustarmi due orribili sigarette coreane.
Si, credo sia il gate giusto

Il mio aereo

Dopo poco imbarchiamo, la maggior parte sono giapponesi in ritorno in patria il venerdì sera, molti meno i turisti da sbaraglio come me.
ICN-HND
Korean Airlines
Boeing 737-800
Imbarco veloce e subito mi siedo al mio posto.
Pitch confortevole e posto dotato di PTV

Safety card

Magazine di bordo

Io purtroppo ho altre incombenze

Dopo circa mezz’ora servono la cena:
piatto principale quello credo fosse pollo ma con un forte sapore di coniglio con del riso, a fianco antipasto leggero fatto di cipolle e aglio. Amo i delicati aromi coreani.

Poco dopo stiamo già sorvoliando il Giappone

E atterriamo ad Haneda dove parcheggiamo di fianco a lui

Pratiche doganali veloci nonostante più di una domanda da parte dell’agente sul perché stessi solo tre giorni e senza bagaglio se non uno zainetto.
Il giorno dopo mi risveglio a Kawasaki dove incontro la mia amica e, data la giornata spettacolare, ci dirigiamo verso Kamakura.
Il famoso tempio con il Buddha gigante è affollato ma il clima è rilassato e molto piacevole


Ci dirigiamo poi in un altro tempio non distante, dove è in corso una manifestazione ma non si percepisce mai la calca.

A Como i nibbi non sono così aggressivi

E la vista sulla baia è spettacolare

Lasciamo il tempio per andare verso l’isola di Enoshima.


Verso sera ci dirigiamo a Yokohama e passeggiamo tra vecchi magazzini portuali completamente riattati.

Saliamo poi sulla torre panoramica, da cui la vista sinceramente non è un granchè.

La domenica la dedico invece a Tokyo.
Ho incrociato un buon numero di donne in kimono e le ho trovato sempre davvero eleganti; peccato che in Corea trovare una donna in hanbok sia davvero raro.

Asakusa si rivela essere un inferno sia per il caldo micidiale che per la folla, riunitasi per una celebrazione di cui non ho capito molto.

Giusto un’occhiata al tempio che visiterò in tempi migliori e nel ritornare verso la metro incrocio un’esibizione di questi danzatori davvero bravi e interessanti.


Andiamo a Ginza che, nel fine settimana, è resa pedonale e lungo la quale vengono messi tavolini e ombrelloni che sembrano appena usciti da qualche baretto della val Verzasca.

Ultimi saluti con la mia amica che rivedrò presto e mi dirigo a prendere la monorotaia per Haneda. Da vero nerd mi emoziono tantissimo nel prendere per la prima volta una monorotaia, soprattutto per l’effetto di passare a mezza altezza tra i palazzi.
La prima stazione dell’aereporto di Haneda è il terminal internazionale, dove non scende nessuno, a confermare la vocazione perlopiù domestica di questo aeroporto.
Scendo con la maggior parte dei passeggeri al terminal 1 ma quando mi accorgo di non trovare alcuna indicazione per i banchi Korean scopro in realtà che sul biglietto quello che credevo fosse un 1 era in realtà una I.
L’unico pirla che doveva scendere al terminal internazionale ero quindi io.
Mentre aspetto il treno per tornare indietro vedo questa pubblicità.

Il terminal internazionale è davvero bello

Ma soprattutto ha una splendida terrazza panoramica landside.


Controlli anche in questo caso veloci.

A dieci minuti di distanza partiva anche un 763 JAL per Gimpo,
Chiamano per l’imbarco e scopro di essere l’unico non asiatico tra tutti i passeggeri.
HND-GMP
Korean Airlines
Boeing 777-300
IFE

E pitch, che non trovo diverso da quello del 737-800

Decolliamo in fretta

Oggi la cena prevede carne e riso (ma va?) insieme a formaggio e prosciutto neanche aperti.

Assistenti Korean sempre molto disponibili e fini, nonostante quell’enorme fiocco al collo che le fa assomigliare al Sor Pampurio del Corriere dei Piccoli

E arriviamo velocemente a Gimpo, di cui purtroppo non ho foto.