[TR] Island hopping in Hellas | SMI-JKH-SMI con Sky Express


venexiano

Amministratore AC
Staff Forum
12 Novembre 2005
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Milano/Pavia/Berlino
È sempre la solita storia: uno non può nemmeno chiudere gli occhi e pensare alla vacanza estiva appena prenotata, che già la mente è al lavoro per trovare un modo di rendere il tutto più interessante. Quest’anno si va a Samos (e dove se no?) passando per Venezia. La partenza del volo VCE-SMI alle 5:50 implica il dover pernottare a Venezia la sera prima, se non addirittura il passare la notte in aerostazione dato l’orario di arrivo del volo U2 della sera da Berlino.

Alla fine deciderò di fare un salto in città e di tornare con il primo autobus ATVO del mattino, ma questa è un’altra storia e un altro TR. Quella che voglio raccontarvi è una breve gita in giornata da Samos a Chios con la compagnia cretese Sky Express. Era nel mio mirino da tempo, come avevo già detto in un mio precedente report ellenico.

La giornata, una rovente domenica d’agosto, comincia nell’area partenze dell’aeroporto “Aristarco di Samo”. Oggi sembra esserci l’intera Scandinavia in partenza.

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Abbiamo ancora un po’ di tempo per uno sguardo sul piazzale, dove risplende un BBJ tirato a lucido:

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… e, già che ci siamo, diamo una sbirciatina dentro alla vecchia aerostazione, ormai semiabbandonata:

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Direi che abbiamo ciondolato abbastanza: andiamo a ritirare le carte d’imbarco e passiamo i controlli prima di restare imbottigliati in una massa di vichinghi! La gentile signorina al banco check-in, non mi ricordo se fosse Sofia o Maria (con uno di quei due nomi ci si azzecca quasi sempre), per un momento resta un po’ interdetta vedendo il nostro itinerario, ma poi capisce e, divertita, ci augura buona gita.

Carta d’imbarco brandizzata.

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Attendo l’imbarco sorseggiando un frapè mètrio me gàla. Il volo, precisano, è senza scalo:

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Altra pubblicità Sky Express. Un giorno vorrei fare tutto il giro da Heraklion a Limnos.

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Intorno alle dieci e un quarto comincio a vedere un puntino bianco che si avvicina: lo osservo attentamente, incurante della mia miopia, per capire se sia tutto a posto. Non nel senso tecnico, si capisce – è che temo un cambio aeromobile dell’ultimo minuto che manderebbe a monte il mio piano.

Appena il nostro mezzo atterra tiro un sospiro di sollievo. È proprio lui, il BAe Jetstream 41, il motivo principale di questa escursione! Non ce ne sono poi tanti in giro, e il volo Sky Express della domenica è l’occasione perfetta per provarlo.

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Maria (o Sofia?), frattanto, controlla che sia tutto a posto. È arrivata anche una mia vecchia conoscenza, ovvero SX-DIP, l’unico ATR 72 in dotazione ad Astra Airlines, con cui ero arrivato a Samos da Salonicco l’anno scorso (vedi TR linkato nell’incipit).

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SMI-JKH
QG36
10:40 LT - 11:20 LT (on time)
BAe Jetstream 41 | cn: 41014 | First flight: 18/05/1993
SX-SEH
Seat 3A (originally assigned seat: 2A)


L’imbarco si svolge nel giro di due minuti, siamo in pochi a salire qui a Samos. Sotto bordo mi dà il benvenuto la caratteristica elica pentapala.

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L’assistente di volo è impeccabile nonostante faccia un caldo bestiale. Kalimèra, kalòs ìrthate, si accomodi pure al suo posto, il 2A. Comodo è comodo, ma… sono quasi senza finestrino! Sudo freddo (con quaranta gradi all’ombra sembra impossibile) e poi chiedo se il posto dietro di me sia libero. Per fortuna mi risponde di sì, quindi mi sposto al trìa àlfa.

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Pitch. Scusate le gambe pelose, non mi pareva il caso di indossare pantaloni lunghi.

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La cabina mostra il segno degli anni. Per la precisione sono 23: questo giovanotto ha cominciato la propria carriera presso la Sun Air of Scandinavia nel giugno 1993, per poi spostarsi nel Regno Unito dal 1998 al 2011, prima con la Eastern Airways (tuttora il maggior operatore mondiale del JS41) e successivamente con la Highland Airways. Oggi è uno di tre aeromobili di questo tipo in dotazione a Sky Express, che opera anche tre ATR 42.

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Safety card.

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È ora di partire. Il comandante ci dà il benvenuto a bordo e preannuncia un tempo di volo di circa venti minuti. “Next stop: Chios.”. Dove si prenota la fermata?

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Il rullaggio è veloce, con tanto di assistente di volo ancora intenta a riporre l’equipaggiamento della safety demo mentre l’aereo si allinea a fondo pista. Altrettanto breve è la corsa di decollo (video QUI - scusate la pessima qualità, mi sono portato dietro la fotocamera sbagliata...).

Poco dopo esserci lasciati alle spalle SMI, sulla sinistra vediamo la capitale dell’isola, Vathì.

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Dietro di noi, per l’appunto, l’aeroporto.

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Il villaggio di Kokkàri.

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Purtroppo c’è molta foschia da qualche giorno a questa parte, dovuta anche al poco vento. In ogni caso, la traversata è veramente molto breve. Non c’è un servizio di bordo, anche se poco prima dell’atterraggio vengono distribuite delle caramelle.

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In avvicinamento a Chios.

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Atterriamo e in pochi secondi raggiungiamo il piazzale del minuscolo aeroporto “Omiros”. Sembra quasi finto, ma ciò che è indubbiamente vero è il caldo ancora più opprimente rispetto a Samos.

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Agli arrivi c’è giusto lo spazio per un nastro bagagli. Non oso immaginare come possa essere l’arrivo di un 737 Transavia da Amsterdam, ma oggi siamo tranquilli: i voli in arrivo nel resto della giornata sono tutti frullini.

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I taxi abbondano, con pochi euro percorriamo i tre chilometri che separano l’aeroporto dal centro di Chios città. Non abbiamo moltissimo tempo, quindi non ci spingiamo oltre, ma ci sono comunque delle cose interessanti da vedere.

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Museo d’arte bizantina.

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Concessionario.

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Scorci nel quartiere del castello (Kàstro). Chios fu dominata, fra gli altri, anche dai Veneziani e dai Genovesi, e si trovano ancora tracce della sua storia in edifici come il Palazzo Giustiniani, al momento purtroppo chiuso per restauri.

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In un cortile, una specie di “archivio a cielo aperto” di un ufficio della Direzione Generale delle Antichità del Ministero dei Beni Culturali :D

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Sempre nei dintorni si trovano gli antichi bagni turchi, ottimamente conservati e soprattutto piacevolmente freschi al loro interno.

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… no, non siamo ancora in aeroporto…

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… ma adesso ci torniamo.

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Questi carrelli hanno visto tempi migliori.

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L’imponente area check-in.

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Manca un quarto d’ora all’imbarco, ci avviamo dunque ligi ai controlli di sicurezza... salvo incappare in un agente intento a messaggiare con il telefono, che ci chiede cosa ci facciamo qui. “Siamo passeggeri del volo per Samos, il gate è di qua, no?”. “Ah, ho capito. Torni fra 5-10 minuti, adesso è ancora troppo presto!". Sorrido e torno di là. Quanto amo questo Paese.

Dopo un po’ lo stesso ragazzo fa capolino nella sala check-in e ci fa segno di procedere. Ma qui c’è da perdersi!

A destra il gate 2, a sinistra una porta sul retro denominata gate 1.

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Il negozio di souvenir apre giusto per il tempo necessario a servire i pochi passeggeri in partenza.

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JKH-SMI
QG37
16:10 LT - 16:45 LT (on time)
BAe Jetstream 41 | cn: 41014 | First flight: 18/05/1993
SX-SEH
Seat 3A


Come previsto, l’aereo è lo stesso dell’andata. L’equipaggio, però, sarà un altro.

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Ciao, bel nasone.

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Una sbirciata al cockpit.

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Stacchiamo in netto anticipo e procediamo rapidamente verso la testata.

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Anche stavolta il panorama è velato di foschia, ma arrivando a Samos possiamo ammirare un’altra parte dell’isola.

Qui Karlòvassi con il suo porto.

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La piccola isola di Samiopoùla. La consorte e famiglia ci sono già stati, io invece non sono ancora riuscito ad andarci.

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Il lato sud dell’isola di Samos. Quella lingua di terra in basso a sinistra è Tsòpela, uno dei luoghi più incantevoli che abbia mai avuto il piacere di visitare. Più facile da raggiungere via mare che via terra, da aprile a ottobre è abitata da una coppia che vive in una roulotte lasciata in dono da un visitatore (e ci credo, con quei 6,5 chilometri di sterrato ripido da fare in macchina). Questi signori gestiscono una taverna che consiste di qualche tavolo di plastica e due tende, e sono di un’ospitalità eccezionale. Straordinariamente belle anche le due spiagge ai lati del promontorio.

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Segue il consueto avvicinamento visual a SMI (video QUI), e la gita finisce dove era cominciata, in quello che sembra quasi un grande aeroporto se paragonato a Chios.

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Questo è tutto. Seguiranno, se volete, altre foto OT ed eventualmente le tratte da Venezia a Samos e ritorno con Volotea, che mi ha piacevolmente sorpreso :)
 
Ultima modifica:
Bel TR sia per l'aeromobile inusuale (!), sia per l'atmosfera autentica ellenica che si respira.
Sono fantastici i micro aeroporti isolani greci, ma non parlo di JTR, JMK, RHO, ma proprio quelli versione nano. A volte sembrano ingressi di un minimarket locale più che aerostazioni :D

Il J41 rispetto ad altri turboprop come ti è sembrato?
 
Grazie!

Il JS41 mi è piaciuto parecchio, in particolare mi sarei aspettato una cabina più rumorosa. Molto comoda la configurazione 1-2 nonostante la ristrettezza della cabina.
 
Mi piacciono da morire i TR con foto che raccontano i particolari: la vecchia aerostazione, la caramella, la macchina, l'archivio a cielo aperto, i carrelli. I più li trovano insignificanti. Ed invece danno significato e nobilitano un TR: lo fanno diventare originale e lo allontanano dalla banalità. E, soprattutto, raccontano il luogo, lo connotano facendo entrare chi legge nell'atmosfera e nella magia del luogo. E' stato un vero piacere leggerlo!
 
Premettiamo che ti odio :D, la carta d'imbarco qui sotto mi pare dica chiaramente che un posto era riservato pure a me:


Purtroppo mi sa che il J31/41 rimarrà un po' nel mio libro dei sogni, insieme al B1900, a meno che Eastern non la smetta di avere prezzi folli su tutto il loro network!

Il TR è strepitoso come sempre, e mi accodo a quanto scritto sopra, hai davvero un bel modo di vedere e raccontare le cose :) mi aspettavo però qualche gatto!

Il vecchio aeroporto di Samos è quindi ancora aperto ma in fase di dismissione, oppure è chiuso con la solita cura e solerzia greca, e quindi si entra un po' come si vuole?

Mi ha incuiriosito la storia della coppia di Tsòpela, ma su internet non si trova nulla. Racconta, racconta :)

Ovviamente interessa anche il resto del TR. Ultimamente sento molti pareri positivi su V7.

DaV
 
Mi piacciono da morire i TR con foto che raccontano i particolari [...] E' stato un vero piacere leggerlo!

Quoto e faccio mio quanto detto appena sopra di me!

Detto da dei maestri come voi è molto più che un complimento! :)

Premettiamo che ti odio :D, la carta d'imbarco qui sotto mi pare dica chiaramente che un posto era riservato pure a me:

:super:

Purtroppo mi sa che il J31/41 rimarrà un po' nel mio libro dei sogni, insieme al B1900, a meno che Eastern non la smetta di avere prezzi folli su tutto il loro network!

Una bella vacanza in Grecia è quello che ci vuole!

Il TR è strepitoso come sempre, e mi accodo a quanto scritto sopra, hai davvero un bel modo di vedere e raccontare le cose :) mi aspettavo però qualche gatto!

Il vecchio aeroporto di Samos è quindi ancora aperto ma in fase di dismissione, oppure è chiuso con la solita cura e solerzia greca, e quindi si entra un po' come si vuole?

Mi ha incuiriosito la storia della coppia di Tsòpela, ma su internet non si trova nulla. Racconta, racconta :)

Ovviamente interessa anche il resto del TR. Ultimamente sento molti pareri positivi su V7.

DaV

La vecchia aerostazione di Samos è adiacente a quella nuova e non viene più usata, se non come magazzino (ho visto pacchi di bottiglie d'acqua, per esempio). Mi sembra anche che, in questo caso, siano stati abbastanza solerti da chiuderla per davvero. Le foto sono state scattate tutte attraverso le finestre.

Per quanto riguarda Tsopela, dalla strada provinciale Koumeika-Ireon bisogna svoltare qui e fare sei chilometri e mezzo di sterrato non molto agevole. La prima volta ci siamo andati con una Matiz, cosa che mi sento di sconsigliare di cuore. Meglio andarci con qualcosa che assomigli a un fuoristrada.

In ogni caso, quando si comincia ad andare giù, il panorama è questo:

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I due signori, Yiannis e Anna, di solito ti vedono arrivare col binocolo e ti accolgono con tutti gli onori. Arrivando con la macchina si passa accanto a un edificio un po' più grande che tuttavia è ormai in disuso, eccezion fatta per i bagni e la lavanderia. Questa è la "taverna" oggi:

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Yiannis si occupa della griglia (mangiamo un'ottima orata), mentre Anna prepara tutto il resto. Dopo pranzo ti offrono un caffè (greco, si capisce) e si siedono a tavola a chiacchierare. Mi fa morire il modo in cui parlano, un miscuglio di inglese, tedesco e francese inframezzato da qualche parola in italiano.

Dopo pranzo è ora di rilassarsi qui:

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Durante la settimana pare vengano ogni giorno dei battelli a portare turisti per il picnic (in fondo alla spiaggia c'è un'area appositamente attrezzata). Oggi è sabato e ci siamo solo noi.

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Questa è la vista dall'altro lato di questa piccola lingua di terra.

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Ovviamente non mancano i gatti ;)

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Risalendo bisogna fare attenzione, può capitare di imbattersi in un gregge di capre.

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Altre foto, anche on topic, seguiranno nei prossimi giorni...
 
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