Hong Kong, Londra, Americhe e Cina
Trip report d'occasione sopraffina
Aviazione Civile n'è piena
e pure mettendosi di buona lena
non è facile scrivere con leggerezza
(con pochi soldini) di cose all'altezza.
Su e giù dalla Scozia senza denaro
quei pochi spicci a Michele caro
mi dan quel che cerco, un volo essenziale
con barbon zainetto e check dimensionale.
Ohibò, sui diretti, che servono a me
posti a due lire più non ce n'è!
Bisogna cercare con spirito audace
lo scalo rischioso, non troppo veloce:
se perdo il secondo, finisce assai male
sull'unghia il biglietto è capsula anale!
Aer Lingus vivace mi fa l'occhiolino
Michele fa il resto col prezzo piccino
E mi si appara uno scalo a Dublino.
Che gusto: per primi, si prende il frullino!
È tempo: si parte da Colle Mariano
Col comodo bus elettrico a un piano
giacché First Bus oggi non vuol soddisfare
e la vista dall'alto mi vuole negare.
Mi vendico presto. Non faccio tap off
nessuno mi vede: Airport fare, fuck off!

La sicurezza ha lo scanner nuovo
Grosso il triplo, ha forma d'un uovo
Tutto dentro, ti dice, ma poi non è ver
Tutto fuori, l'addetta, "dobbiam controllar!"
La guardo smarrito, ma subito so
Cos'è che all'uovo ha fatto dire di no
"C'è l'haggis, lì dentro, che dà dipendenza
il pacco è sì brutto, ma è legal sostanza!"
Barborraccia riempio, e lontano cammino
fin a fine molo, dove son più vicino
Agli aerei più grossi, che voglio spottare
o ai più piccini, come un bimbo indicare.

Uffa: a Glasgow ci son pochi modi
di bene spottare un gran bel wide body.
Il setteottosette è appena partito
per lo Yucatán, a cuocer bollito
un nuovo carico di scozzesi ricchi
in dedicati resort bislacchi.
A consolarmi ecco che c'è
Un aereo più vecchio di me!

È tempo, è ora, è qui l'ATR
per mare volare e poi altre terre
d'Irlanda chiamate, piovose ma belle
m'inviterà a visitare
anche se io le lascerò stare.

L'imbarco è curioso: davanti le scale
le usan le merci, dietro si sale
nel piccolo avione, le cui poltrone
han spazio a sedere un po' più di Michele!


Saliam sulle nubi e poco si vede
dopo le foto alle safety card
mi concedo un piccolo award
Morfeo mi prende e l'occhio mi cede.


All'atterraggio piove a dirotto
E per non farci bagnare di brutto
Prendiamo tempo, e facciamo al trotto
l'apron intero, in un quarto d'ora.
Poi siccome piove ancora
dentro il Cobus prendiam dimora
E rifacciamo all'incontrario
Tutto il piazzale paro paro.
Salgo al terminal e con allegria
niente haggis stavolta, mamma mia:
I controlli non s'hanno da fare
se col biglietto già posso entrare
In aerostazione e attender fedele
Il Boeing giallo-blu del vecchio Michele.
Che parte puntuale, grazie al cielo
ché al Marco Polo cadon dal pero
Fanno casino più che mai
E combinan sempre un sacco di guai.
E ora la sfida: come andrà?
Io son a Dublino che scrivo: chissà!
Lo zaino dovrò, con sputo e preghiere
nel misuratore far bene rientrare
O a quel punto con ben meno ansia
tanto valeva volare Lufthansa!
Trip report d'occasione sopraffina
Aviazione Civile n'è piena
e pure mettendosi di buona lena
non è facile scrivere con leggerezza
(con pochi soldini) di cose all'altezza.
Su e giù dalla Scozia senza denaro
quei pochi spicci a Michele caro
mi dan quel che cerco, un volo essenziale
con barbon zainetto e check dimensionale.
Ohibò, sui diretti, che servono a me
posti a due lire più non ce n'è!
Bisogna cercare con spirito audace
lo scalo rischioso, non troppo veloce:
se perdo il secondo, finisce assai male
sull'unghia il biglietto è capsula anale!
Aer Lingus vivace mi fa l'occhiolino
Michele fa il resto col prezzo piccino
E mi si appara uno scalo a Dublino.
Che gusto: per primi, si prende il frullino!
È tempo: si parte da Colle Mariano
Col comodo bus elettrico a un piano
giacché First Bus oggi non vuol soddisfare
e la vista dall'alto mi vuole negare.
Mi vendico presto. Non faccio tap off
nessuno mi vede: Airport fare, fuck off!

La sicurezza ha lo scanner nuovo
Grosso il triplo, ha forma d'un uovo
Tutto dentro, ti dice, ma poi non è ver
Tutto fuori, l'addetta, "dobbiam controllar!"
La guardo smarrito, ma subito so
Cos'è che all'uovo ha fatto dire di no
"C'è l'haggis, lì dentro, che dà dipendenza
il pacco è sì brutto, ma è legal sostanza!"
Barborraccia riempio, e lontano cammino
fin a fine molo, dove son più vicino
Agli aerei più grossi, che voglio spottare
o ai più piccini, come un bimbo indicare.

Uffa: a Glasgow ci son pochi modi
di bene spottare un gran bel wide body.
Il setteottosette è appena partito
per lo Yucatán, a cuocer bollito
un nuovo carico di scozzesi ricchi
in dedicati resort bislacchi.
A consolarmi ecco che c'è
Un aereo più vecchio di me!

È tempo, è ora, è qui l'ATR
per mare volare e poi altre terre
d'Irlanda chiamate, piovose ma belle
m'inviterà a visitare
anche se io le lascerò stare.

L'imbarco è curioso: davanti le scale
le usan le merci, dietro si sale
nel piccolo avione, le cui poltrone
han spazio a sedere un po' più di Michele!


Saliam sulle nubi e poco si vede
dopo le foto alle safety card
mi concedo un piccolo award
Morfeo mi prende e l'occhio mi cede.


All'atterraggio piove a dirotto
E per non farci bagnare di brutto
Prendiamo tempo, e facciamo al trotto
l'apron intero, in un quarto d'ora.
Poi siccome piove ancora
dentro il Cobus prendiam dimora
E rifacciamo all'incontrario
Tutto il piazzale paro paro.
Salgo al terminal e con allegria
niente haggis stavolta, mamma mia:
I controlli non s'hanno da fare
se col biglietto già posso entrare
In aerostazione e attender fedele
Il Boeing giallo-blu del vecchio Michele.
Che parte puntuale, grazie al cielo
ché al Marco Polo cadon dal pero
Fanno casino più che mai
E combinan sempre un sacco di guai.
E ora la sfida: come andrà?
Io son a Dublino che scrivo: chissà!
Lo zaino dovrò, con sputo e preghiere
nel misuratore far bene rientrare
O a quel punto con ben meno ansia
tanto valeva volare Lufthansa!