Ciao a tutti, sono uno dei tanti che segue in silenzio questo forum e solo oggi vengo allo scoperto per proporvi questo trip report realizzato appena 9 mesi fa.
Ne approfitto per presentarmi: vivo e lavoro a Roma, mi occupo di informatica e viaggio spesso e volentieri in Indonesia causa relazione con indigena.
Il trip report è relativo proprio al mio ultimo viaggio nell'arcipelago indonesiano. Partenza il 19 settembre (eh sì ne è passato di tempo), molto tardi rispetto ai miei programmi. Purtroppo le ferie le ho ottenute con mostruoso ritardo dopo un impegno lavorativo difficile e massacrante. Questa volta sarà Emirates il vettore che avrà “l'onore” di portarmi a destinazione. L'idea non mi fa impazzire, per un motivo: il numero degli scali. Quando ho scoperto il giro che avrei dovuto seguire per arrivare a Jakarta e il tempo necessario, sono caduto in depressione. Emirates mi avrebbe portato a JKT passando per MXP, DXP, CMB e SIN. 24 ore e 20 teoriche di viaggio. Mi faccio coraggio, mi attrezzo per bene con tutto il necessario per poter affrontare questo mezzo giro del mondo e parto deciso alla volta di Fiumicino. Avevo già effettuato il web check-in con l'intento di beccare i posti davanti alle uscite di emergenza ma non c'è stato verso. Grazie al web check-in salto la lunga fila ai banchi e consegno il mio bagaglio in tempi record. Provo ancora una volta a farmi dare un posto sulle uscite di emergenza ma niente da fare: sono bloccati. Passati i controlli vado al trenino che porta al satellite e mi siedo in vista della 07/25 dove mi godo la serie di decolli. La giornata è luminosa, la noia cresce e con questa aumenta la voglia di fare qualche scatto. Sono però un po' restio, non vorrei che qualcuno venisse a dirmi che non si può fotografare per ragioni di sicurezza. Non sono dell'umore giusto per sentire una cosa simile. Quando però arriva il 777 Emirates su cui devo imbarcarmi, la mia “timidezza” sparisce e qui inizia il mio trip report.
Giusto per scatenare un flame, dico che 'sto 777 con questi motoroni e tutta 'sta potenza mi portano alla mente la Golf GTD di qualche anno fa: roba da coatti.
Coatto o no, è proprio un bel giocattolone.
Nel frattempo un 767 Delta decolla in direzione...boh non lo so. Atlanta?
La coda di un A321 Aeroflot
In primo piano una piacevole sorpresa. Il 767 Air Canada con la special livery 70th anniversary. Sullo sfondo si vede anche il 330 della Qatar su cui ho volato 3 anni fa e che avrei tanto voluto riprendere anche per questo viaggio visto il numero ridotto di scali e di tempo impiegato.
Il 767 special livery ci saluta trascinato dal trattorino
Qatar....sniff
Vari velivoli in azione: Air Berlin, Click Air, Windjet, Norwegian
Windjet se ne va
Nel frattempo mi imbarco, posto accanto al finestrino, sono seduto sul bordo dell'ala in compagnia di due sorelle di Hong Kong con cui ho riso e scherzato lungo tutto il viaggio fino a Dubai. Accanto a noi il 737 della CSA proveniente da Praga.
Push back e iniziamo il rullaggio, questi sono gli altri ospiti del satellite: un A320 Jordanian e il 747-400 Thai
Ci spostiamo verso la testata di pista 25 e nel frattempo continuo a fotografare gli altri aerei in decollo.
Siamo quasi arrivati, c'è un po' di traffico ma l'attesa non è eccessiva.
Intanto gioco con il sistema di intrattenimento e guardo cosa accade davanti a noi
Altri decolli...fauna ricca.
Qualcuno è appena arrivato dalla Spagna
Air Malta e Delta ci precedono
Dietro di noi c'è una piccola coda
Ci affianchiamo al 737 Air Malta mentre il 767 Delta si allinea
Intanto anche il 737 Air Malta va via e viene rimpiazzato da un A321 Lufthansa
Ancora il 737 Air Malta che decolla mentre noi entriamo in pista
Ciao ciao LufthanZa
Finalmente si decolla, ecco il video su YouTube
http://www.youtube.com/watch?v=huHRsdMl46M
Per qualche decina di minuti non scatto foto, sono sul lato sinistro, contro sole e ovviamente viaggiando verso nord vedo solo mare fino a che non si arriva a Genova.
Passiamo le montagne e cominciamo a scendere verso Malpensa
A Malpensa scendiamo. Non capirò mai il perché di questa pratica. Fai la fila per scendere, fai la fila per i controlli, fai due passi e ti ripiazzi davanti al gate dove devi fare un'altra fila per imbarcarti di nuovo. Vabbé, almeno ci si sgranchisce le gambe. Dopo tutto questo inutile giro si riparte. Non scatto foto, sono ancora contro sole, quindi mi dedico ad un po' di lettura. Mi sono portato dietro “Mondo senza fine” di Ken Follet. Un mattone di svariate pagine che ha ridotto non poco il pitch dopo averlo posizionato nella tasca davanti a me. Chi lo ha letto sa quanto sia spesso questo libro. Sono anche stato oggetto di battute da parte di uno steward Emirates al momento dell'imbarco viste le dimensioni.
Finalmente il sole va via e scatto l'unica foto che mi ispira: Venezia
Nel frattempo ci viene servita la cena mentre sorvoliamo l'ex Jugoslavia. Niente di speciale, ma...BURP....fatto il bravo, mangiato tutto...
L'airshow mostra la nostra posizione, siamo sull'Anatolia poco prima di Ankara
Dopo qualche ora di volo si atterra a Dubai. E' notte fonda, il mio volo per Jakarta partirà alle 3:00 am ora locale. Eppure l'aeroporto è decisamente affollato. Si svuoterà man mano che partono i diversi voli per destinazioni lontane. Questa è l'area del duty free.
Vago per l'aeroporto e vado da un'estremità all'altra almeno 4 o 5 volte. La scena che si presenta è in certi casi un po' squallida almeno per i nostri occhi. C'è gente che bivacca ovunque o che dorme tranquillamente sdraiata sulla moquette in ogni spazio libero. Sembra di essere in un campo profughi piuttosto che in un aeroporto internazionale. Dopo questa attesa in cui ho riattivato la circolazione nelle gambe, ci si imbarca. Buona parte dei passeggeri è composta da gruppi di donne indonesiane che tornano dall'Arabia Saudita. Mi è capitato già di viaggiare con questi gruppi, spesso si tratta di persone con poca dimestichezza con il volo e che riescono a creare il caos in pochi istanti. Mi godo la scena sorridendo, si perde tempo tra persone che chissà dove hanno messo la carta di imbarco o il documento...ma non ho fretta, aspetto e mi imbarco tra gli ultimi. Siedo di nuovo accanto al finestrino e accanto a me prende posto una coppia di australiani. Grazie a loro non mi sono perso qualche pasto durante il volo quando cercavo di sonnecchiare. Questo è il pitch sul 777 Emirates. Notare il piccolo libro che mi ha accompagnato in questo viaggio.
Vista all'esterno e operazioni di imbarco.
Un 767 dal Brunei
Si decolla e cerco di addormentarmi. E' notte fonda e sono già diverse ore che sono in giro. Una lettura al libro e dopo poco gonfio il cuscino per il collo e mi addormento nel solito sonno agitatissimo dovuto al poco spazio e al rumore. Mi sveglio dopo poco ed è già l'alba.
Il viaggio prosegue tranquillo e dopo ore passate sull'oceano cominciamo a scendere verso Colombo. Qui volevo riprendere l'ombra del nostro aereo ma purtroppo non sono stato abbastanza rapido.
Atterriamo al Bandaranaike International Airport e ammazzo il tempo fotografando un po' di fauna locale. Qui incrociamo un fratellone Emirates e non sarà il solo, più tardi ne incontreremo un altro.
Questa volta non scendiamo dall'aereo e dopo quasi un'ora riprendiamo il volo verso Singapore. Di dormire non se ne parla, sono abbastanza cotto ma mi sto godendo il viaggio. Dopotutto c'è la dolce metà che mi aspetta a Jakarta...questo è l'unico motivo che mi spinge a una lunga trasferta come questa.
Niente da segnalare durante il volo, solo nuvole e oceano fino a Sumatra. Poco dopo comincia la discesa per l'ultimo scalo: Singapore
Atterriamo a Singapore (sinceramente non ricordo se in orario o meno ma credo di si) e purtroppo qui le foto si deteriorano...dormendo non rimasto a contatto con il vetro e temo di aver trasferito fluidi corporei sul medesimo (ammazza che schifo).
Ecco un altro fratellone.
Un A330 della Garuda (significa aquila). Volerò con loro il giorno seguente da JKT a DPS.
Ci passiamo??
Dopo un lunghissimo taxing verso il nostro gate dobbiamo sbarcare. Lunga fila per scendere, giusto il tempo di sgranchirsi le gambe e via...di nuovo in fila per nuovi controlli di sicurezza e poi nuova attesa per imbarcarsi. A Singapore gli addetti della sicurezza sono mostruosamente pignoli, al limite dell'odioso. Dopo aver passato allo scanner il mio zaino, uno degli addetti mi chiede di aprirlo. Gli mostro tutto il contenuto...ma il tizio non si accontenta. Porto con me un prezioso da donare alla dolce metà, tutto bello incartato. Mi chiede di aprirlo. Lo guardo dritto negli occhi ridendo e dico: “Are you kidding me?”. Lui sorride ma mi dice che deve vedere cosa c'è dentro. “Oh my god, you don't have mercy on me” è la mia risposta. Con una operazione chirurgica riesco ad aprire il pacchetto, mostro il gioiello al tizio che ancora sorride (forse aveva una paresi?) e lo reincarto. L'addetto mosso a compassione mi aiuta a rimettere tutto nello zaino ma maldestramente non riesce a far rientrare tutta la roba al suo interno (c'era il librone non lo dimenticate). Stanco morto e demoralizzato ricompongo lo zaino e attendo paciosamente l'imbarco. Ormai il sole sta tramontando, decolliamo con gli ultimi raggi di sole che illuminano il mare intorno all'aeroporto e dopo un'oretta arrivo a Jakarta. Sono passate le 18 ora locale, passo l'immigrazione rivedo i soliti volti dei poliziotti indonesiani...fingono di essere seri e inflessibili ma puntualmente con me mostrano tutta la simpatia e ospitalità che questo popolo sa offrire. Sono passate più di 24 ore dalla mia partenza da Roma, mi sento leggermente stanco, non mi resta che prendere il mio bagaglio e finalmente abbracciare chi mi aspetta al di fuori dell'aeroporto. Ma il destino è a volte infame...il mio bagaglio arriva sul nastro dopo 45 minuti di attesa. Dribblo i portantini e sono fuori, respiro quella bella aria rovente e afosa di Jakarta.
Qui si chiude la prima parte del viaggio. Nella prossima “puntata” volerò da Jakarta a Bali.
A presto.
Ne approfitto per presentarmi: vivo e lavoro a Roma, mi occupo di informatica e viaggio spesso e volentieri in Indonesia causa relazione con indigena.

Il trip report è relativo proprio al mio ultimo viaggio nell'arcipelago indonesiano. Partenza il 19 settembre (eh sì ne è passato di tempo), molto tardi rispetto ai miei programmi. Purtroppo le ferie le ho ottenute con mostruoso ritardo dopo un impegno lavorativo difficile e massacrante. Questa volta sarà Emirates il vettore che avrà “l'onore” di portarmi a destinazione. L'idea non mi fa impazzire, per un motivo: il numero degli scali. Quando ho scoperto il giro che avrei dovuto seguire per arrivare a Jakarta e il tempo necessario, sono caduto in depressione. Emirates mi avrebbe portato a JKT passando per MXP, DXP, CMB e SIN. 24 ore e 20 teoriche di viaggio. Mi faccio coraggio, mi attrezzo per bene con tutto il necessario per poter affrontare questo mezzo giro del mondo e parto deciso alla volta di Fiumicino. Avevo già effettuato il web check-in con l'intento di beccare i posti davanti alle uscite di emergenza ma non c'è stato verso. Grazie al web check-in salto la lunga fila ai banchi e consegno il mio bagaglio in tempi record. Provo ancora una volta a farmi dare un posto sulle uscite di emergenza ma niente da fare: sono bloccati. Passati i controlli vado al trenino che porta al satellite e mi siedo in vista della 07/25 dove mi godo la serie di decolli. La giornata è luminosa, la noia cresce e con questa aumenta la voglia di fare qualche scatto. Sono però un po' restio, non vorrei che qualcuno venisse a dirmi che non si può fotografare per ragioni di sicurezza. Non sono dell'umore giusto per sentire una cosa simile. Quando però arriva il 777 Emirates su cui devo imbarcarmi, la mia “timidezza” sparisce e qui inizia il mio trip report.
Giusto per scatenare un flame, dico che 'sto 777 con questi motoroni e tutta 'sta potenza mi portano alla mente la Golf GTD di qualche anno fa: roba da coatti.

Coatto o no, è proprio un bel giocattolone.
Nel frattempo un 767 Delta decolla in direzione...boh non lo so. Atlanta?

La coda di un A321 Aeroflot
In primo piano una piacevole sorpresa. Il 767 Air Canada con la special livery 70th anniversary. Sullo sfondo si vede anche il 330 della Qatar su cui ho volato 3 anni fa e che avrei tanto voluto riprendere anche per questo viaggio visto il numero ridotto di scali e di tempo impiegato.
Il 767 special livery ci saluta trascinato dal trattorino
Qatar....sniff
Vari velivoli in azione: Air Berlin, Click Air, Windjet, Norwegian
Windjet se ne va
Nel frattempo mi imbarco, posto accanto al finestrino, sono seduto sul bordo dell'ala in compagnia di due sorelle di Hong Kong con cui ho riso e scherzato lungo tutto il viaggio fino a Dubai. Accanto a noi il 737 della CSA proveniente da Praga.
Push back e iniziamo il rullaggio, questi sono gli altri ospiti del satellite: un A320 Jordanian e il 747-400 Thai
Ci spostiamo verso la testata di pista 25 e nel frattempo continuo a fotografare gli altri aerei in decollo.
Siamo quasi arrivati, c'è un po' di traffico ma l'attesa non è eccessiva.
Intanto gioco con il sistema di intrattenimento e guardo cosa accade davanti a noi
Altri decolli...fauna ricca.
Qualcuno è appena arrivato dalla Spagna
Air Malta e Delta ci precedono
Dietro di noi c'è una piccola coda
Ci affianchiamo al 737 Air Malta mentre il 767 Delta si allinea
Intanto anche il 737 Air Malta va via e viene rimpiazzato da un A321 Lufthansa
Ancora il 737 Air Malta che decolla mentre noi entriamo in pista
Ciao ciao LufthanZa
Finalmente si decolla, ecco il video su YouTube
http://www.youtube.com/watch?v=huHRsdMl46M
Per qualche decina di minuti non scatto foto, sono sul lato sinistro, contro sole e ovviamente viaggiando verso nord vedo solo mare fino a che non si arriva a Genova.
Passiamo le montagne e cominciamo a scendere verso Malpensa
A Malpensa scendiamo. Non capirò mai il perché di questa pratica. Fai la fila per scendere, fai la fila per i controlli, fai due passi e ti ripiazzi davanti al gate dove devi fare un'altra fila per imbarcarti di nuovo. Vabbé, almeno ci si sgranchisce le gambe. Dopo tutto questo inutile giro si riparte. Non scatto foto, sono ancora contro sole, quindi mi dedico ad un po' di lettura. Mi sono portato dietro “Mondo senza fine” di Ken Follet. Un mattone di svariate pagine che ha ridotto non poco il pitch dopo averlo posizionato nella tasca davanti a me. Chi lo ha letto sa quanto sia spesso questo libro. Sono anche stato oggetto di battute da parte di uno steward Emirates al momento dell'imbarco viste le dimensioni.
Finalmente il sole va via e scatto l'unica foto che mi ispira: Venezia
Nel frattempo ci viene servita la cena mentre sorvoliamo l'ex Jugoslavia. Niente di speciale, ma...BURP....fatto il bravo, mangiato tutto...
L'airshow mostra la nostra posizione, siamo sull'Anatolia poco prima di Ankara
Dopo qualche ora di volo si atterra a Dubai. E' notte fonda, il mio volo per Jakarta partirà alle 3:00 am ora locale. Eppure l'aeroporto è decisamente affollato. Si svuoterà man mano che partono i diversi voli per destinazioni lontane. Questa è l'area del duty free.
Vago per l'aeroporto e vado da un'estremità all'altra almeno 4 o 5 volte. La scena che si presenta è in certi casi un po' squallida almeno per i nostri occhi. C'è gente che bivacca ovunque o che dorme tranquillamente sdraiata sulla moquette in ogni spazio libero. Sembra di essere in un campo profughi piuttosto che in un aeroporto internazionale. Dopo questa attesa in cui ho riattivato la circolazione nelle gambe, ci si imbarca. Buona parte dei passeggeri è composta da gruppi di donne indonesiane che tornano dall'Arabia Saudita. Mi è capitato già di viaggiare con questi gruppi, spesso si tratta di persone con poca dimestichezza con il volo e che riescono a creare il caos in pochi istanti. Mi godo la scena sorridendo, si perde tempo tra persone che chissà dove hanno messo la carta di imbarco o il documento...ma non ho fretta, aspetto e mi imbarco tra gli ultimi. Siedo di nuovo accanto al finestrino e accanto a me prende posto una coppia di australiani. Grazie a loro non mi sono perso qualche pasto durante il volo quando cercavo di sonnecchiare. Questo è il pitch sul 777 Emirates. Notare il piccolo libro che mi ha accompagnato in questo viaggio.
Vista all'esterno e operazioni di imbarco.
Un 767 dal Brunei
Si decolla e cerco di addormentarmi. E' notte fonda e sono già diverse ore che sono in giro. Una lettura al libro e dopo poco gonfio il cuscino per il collo e mi addormento nel solito sonno agitatissimo dovuto al poco spazio e al rumore. Mi sveglio dopo poco ed è già l'alba.
Il viaggio prosegue tranquillo e dopo ore passate sull'oceano cominciamo a scendere verso Colombo. Qui volevo riprendere l'ombra del nostro aereo ma purtroppo non sono stato abbastanza rapido.
Atterriamo al Bandaranaike International Airport e ammazzo il tempo fotografando un po' di fauna locale. Qui incrociamo un fratellone Emirates e non sarà il solo, più tardi ne incontreremo un altro.
Questa volta non scendiamo dall'aereo e dopo quasi un'ora riprendiamo il volo verso Singapore. Di dormire non se ne parla, sono abbastanza cotto ma mi sto godendo il viaggio. Dopotutto c'è la dolce metà che mi aspetta a Jakarta...questo è l'unico motivo che mi spinge a una lunga trasferta come questa.
Niente da segnalare durante il volo, solo nuvole e oceano fino a Sumatra. Poco dopo comincia la discesa per l'ultimo scalo: Singapore
Atterriamo a Singapore (sinceramente non ricordo se in orario o meno ma credo di si) e purtroppo qui le foto si deteriorano...dormendo non rimasto a contatto con il vetro e temo di aver trasferito fluidi corporei sul medesimo (ammazza che schifo).
Ecco un altro fratellone.
Un A330 della Garuda (significa aquila). Volerò con loro il giorno seguente da JKT a DPS.
Ci passiamo??
Dopo un lunghissimo taxing verso il nostro gate dobbiamo sbarcare. Lunga fila per scendere, giusto il tempo di sgranchirsi le gambe e via...di nuovo in fila per nuovi controlli di sicurezza e poi nuova attesa per imbarcarsi. A Singapore gli addetti della sicurezza sono mostruosamente pignoli, al limite dell'odioso. Dopo aver passato allo scanner il mio zaino, uno degli addetti mi chiede di aprirlo. Gli mostro tutto il contenuto...ma il tizio non si accontenta. Porto con me un prezioso da donare alla dolce metà, tutto bello incartato. Mi chiede di aprirlo. Lo guardo dritto negli occhi ridendo e dico: “Are you kidding me?”. Lui sorride ma mi dice che deve vedere cosa c'è dentro. “Oh my god, you don't have mercy on me” è la mia risposta. Con una operazione chirurgica riesco ad aprire il pacchetto, mostro il gioiello al tizio che ancora sorride (forse aveva una paresi?) e lo reincarto. L'addetto mosso a compassione mi aiuta a rimettere tutto nello zaino ma maldestramente non riesce a far rientrare tutta la roba al suo interno (c'era il librone non lo dimenticate). Stanco morto e demoralizzato ricompongo lo zaino e attendo paciosamente l'imbarco. Ormai il sole sta tramontando, decolliamo con gli ultimi raggi di sole che illuminano il mare intorno all'aeroporto e dopo un'oretta arrivo a Jakarta. Sono passate le 18 ora locale, passo l'immigrazione rivedo i soliti volti dei poliziotti indonesiani...fingono di essere seri e inflessibili ma puntualmente con me mostrano tutta la simpatia e ospitalità che questo popolo sa offrire. Sono passate più di 24 ore dalla mia partenza da Roma, mi sento leggermente stanco, non mi resta che prendere il mio bagaglio e finalmente abbracciare chi mi aspetta al di fuori dell'aeroporto. Ma il destino è a volte infame...il mio bagaglio arriva sul nastro dopo 45 minuti di attesa. Dribblo i portantini e sono fuori, respiro quella bella aria rovente e afosa di Jakarta.
Qui si chiude la prima parte del viaggio. Nella prossima “puntata” volerò da Jakarta a Bali.
A presto.
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