[TR] FCO-DXB-KUL-JKT-DPS-JOG-SRG-JKT-SIN-CMB-DXB-FCO


Riprendo il TR dopo un po' di tempo...queste cose sono state scritte 2 anni fa, quindi traslatele nel tempo. ;)
La prima notte scorre tranquilla. Unica nota è la novità dell'albergo. Questa volta niente più Adi Dharma Cottages, vogliamo (la mia lei) provarne uno nuovo e scegliamo il Losari. Pulito, economico ma non bello quanto l'Adi Dharma.
Questa è la piscina incastrata tra le due ali dell'albergo. Non ci ho visto fare il bagno praticamente a nessuno in una settimana di permanenza lì. Anche perché il sole non ci passa praticamente mai.
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La vita scorre paciosa, ho detto che avrei fatto l'ameba e così è stato. I buoni propositi di scalare il Gunung Agung e il Gunung Batur vanno a farsi friggere anche perché mi becco un mega raffreddore con febbre che mi lascia a letto per un giorno intero e lasciandomi alquanto rintontito per parecchi giorni. Insomma non me la sono goduta per niente.
Quindi non mi è rimasto che affogare i dispiaceri nel cibo. Mi sono ingozzato di nasi goreng e mie goreng
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Il tempo lo passiamo tra passeggiate, qualche capatina in spiaggia e un po' di sano shopping. Finalmente quest'anno si sono decisi a sistemare la spiaggia a sud di Kuta che ormai era scomparsa sotto l'erosione del mare. Stanno anche completando la passeggiata pedonale sul lungomare anche se molti tratti non sono ancora completi. Qui siamo davanti al Discovery Mall.
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Sabato pomeriggio la spiaggia di Kuta si riempie di ragazzi, tutti a giocare a pallone o ad attendere il tramonto.
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La sera si va a spasso nei vicoli di Kuta e si pappa nei soliti warung. Questo è uno dei tanti preferiti dove questa cagnetta stazionava tutte le sere, proprio davanti all'ingresso senza scomporsi troppo quando i clienti dovevano scavalcarla per entrare. Se vi interessa si chiama Warung 96.
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Questo invece è il passeggio notturno tra Jalan Benesari e Gang Poppies 2
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A spasso su Jl. Legian dove c'è una certa monotonia di negozi che vendono principalmente collanine e gadget di legno.
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Ogni tanto spunta qualche tempietto dove meno te l'aspetti
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Il disordine con cui si costruisce da queste parti è incredibile. Gli edifici si tirano su uno accanto all'altro. Se restano pochi metri di spazio tra due edifici, state tranquilli che lì in mezzo ci costruiscono un altro edificio.
Con questa tecnica costruttiva, praticamente non esistono strade...nel senso che ci sono alcune vie principali, rettilinee con scarsissime intersezioni.
Sbirciando tra questi vicoli o ingressi ad altre abitazioni, spesso si aprono giardini con della lussureggiante vegetazione.
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Un pomeriggio, ricordandomi della possibilità di arrivare via spiaggia praticamente sotto la pista dell'aeroporto, decido di farmi una bella passeggiata per fare un po' di spotting. La passeggiata è molto carina, lontana dal traffico e se il camminamento fosse completo, sarebbe ancora più piacevole da percorrere. Qui si vedono le imbarcazioni intente nell'opera di recupero sabbia da sparare sulla spiaggia che come potete vedere in molti tratti non esiste più.
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Mi avvicino alla pista ma faccio una triste scoperta. Ora c'è un bel muro con una rete. Non ci si avvicina più alla pista. :-(
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Riesco a fare poche foto e mi godo qualche decollo.
Un altro 330 Garuda (chissà forse lo stesso dell'andata? Non avevo visto le marche) con la malefica rete in primo piano
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Mi godo l'ennesimo tramonto sul mare
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E vista la lunga passeggiata, quella sera è scattata la cena a lume di candela sulla spiaggia di Jimbaran al Menega Cafe (quello dell'attentato del 2005). Solita cena a base di pesce alla brace.

Questo cagnone è uno dei pochi esteticamente belli di Bali. Ci sono molti randagi, uno più brutto dell'altro. Questo randagio molto furbescamente appariva la mattina durante la colazione per scroccare un po di cibo. Dalla panzetta direi che ci riusciva benissimo.
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Gli ultimi due giorni di permanenza a Bali li passiamo al Melasti, un albergo abbastanza vecchio stile che ho preferito al Losari per i tanti spazi verdi e per il bel ristorante posto proprio davanti la spiaggia.
Nei giardini abbondava la papaya e altra frutta tropicale
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Jackfruit
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Ultimo tramonto sulla spiaggia di Kuta
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La mattina del 31 agosto (se non ricordo male) prendiamo il primo volo in partenza per Jogjakarta dove restiamo altri 2/3 giorni per vedere qualche posto nelle vicinanze.
Partenza alle 8 di mattina e arrivo a Jogja dopo poco più di un'ora di volo, il che unito alla differenza di fuso di 1 ora, ci riporta a Jogja alle 8 e spicci.
Il volo è operato dal solito 737-400 Garuda.
Prima di imbarcarci
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Subito prima del nostro volo, decolla questo 320 Mandala diretto a Jakarta. Mandala sta rinnovando la sua flotta, mandando finalmente in pensione i vecchi 737-200
Non mi fido molto delle compagnie indonesiane e non ho mai volato con nessuna di loro, eccezion fatta per Garuda. Di certo il rinnovo della flotta di Mandala depone a suo favore.
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Il nostro volo è pieno di turisti giapponesi che stanno 10 minuti sotto l'aereo prima di imbarcarsi tutti contenti a scattare foto
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Questa volta riesco a corrompere l'ennesima ragazza sorridente al check-in e mi faccio dare i posti accanto alle uscite di emergenza.
Lo spazio per le gambe è ottimo...
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Se volete sapere quali siano le coordinate del gate 14 dell'aeroporto di Denpasar basta leggerle
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Push-back del Mandala che parte subito prima di noi
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Breve taxi e via con il solito decollo bali-style
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Filmato del decollo:
http://www.youtube.com/watch?v=JliF86rISNA

Solita pappa a bordo dei voli Garuda. Abbastanza commestibile
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Dopo pochissimo tempo siamo già sull’isola di Jawa. La rotta seguita in genere è un zig zag continuo tra i vulcani attivi. Questa volta la visibilità è eccellente e spero di beccare il Bromo in tutta la sua bellezza. Vorrei andare lì ma la dolce metà non mi ci porta. :(
Infatti dopo pochi minuti vedo un pennacchio di cenere innalzarsi da un altissimo vulcano: il Semeru.
Questo vulcano è molto attivo e si trova attaccato all’enorme caldera del Bromo. Se non ricordo male è il più alto dell’isola di Jawa ed erutta regolarmente ogni 15 minuti. Doppia fortuna, non solo lo vedo, lo vedo anche in eruzione. La parola alle immagini:
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Sulla sinistra il Semeru, a destra la caldera del Bromo con il cono ancora attivo
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Sotto di noi altri vulcani spenti, di cui uno ha il classico lago al suo interno
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La mia attenzione è sempre puntata su Semeru e Bromo, questo volo mi ha regalato una visuale fantastica.
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Sullo sfondo altri vulcani
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Nel frattempo l’eruzione del Semeru è terminata mentre passiamo abbastanza vicini per poter scattare qualche bella foto
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L’enorme caldera del Bromo, il cui fondo è un mare di cenere, con il cono molto regolare del Batok che attualmente è spento
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Classica immagine da cartolina…peccato per la pessima qualità della Casio
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Ciao ciao Bromo, prima o poi vengo a visitarti. :-P
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Nel frattempo iniziamo a scendere verso Jogjakarta, sempre accompagnati da vulcani e geyser
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Questa volta l’atterraggio verso Jogja è diverso dal solito. Puntiamo dritti verso il mare a sud della città per poi virare in direzione dell’aeroporto.
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Arriviamo sopra la città
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L’edificio al centro della foto è a pochi passi dall’albergo dove staremo: il Saphir. Albergo molto carino in cui siamo stati nel 2003, ma quest’anno credo sarà l’ultima volta…
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Altro enorme centro commerciale…gli indonesiani ci passano giornate intere lì dentro (e anche noi)
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E via con l’atterraggio:
http://www.youtube.com/watch?v=bdUdBel7acY

Frenatona mostruosa (avevo una salvietta imbevuta sulle gambe che è schizzata via come un proiettile.
Mentre un 737 Mandala si prepara al decollo noi ci parcheggiamo accanto a questo 737-200 Batavia.
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Scendiamo e scatto una foto al nostro 737, in special livery “Visit Indonesia 2008”
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(continua...)
 
Splendido TR di cui non so perchè mi ero perso a suo tempo la prima parte.
Complimenti e grazie!!
Ci vediamo per la conclusione nel 2013!:)
 
Eravamo rimasti all'arrivo a Jogjakarta. Qui inizia una parte abbastanza OT. Chiedo scusa a tutti ma credo che la particolarità dei luoghi possa interessare.
Il fuso orario diverso rispetto a Bali ci riporta indietro alle 8 di mattina e non avendo nulla da fare ci dirigiamo verso l'albergo.
Arriviamo in albergo che è a pochi passi dall’aeroporto e dopo una ricca colazione la nostra camera è finalmente pronta. Mi stendo per fare un riposino ma credo di aver dormito diverse ore. :-D
Giornata spesa nel centro commerciale annesso all’albergo (nel 2003 non esisteva ancora) e seratina tranquilla nel ristorante dell’albergo. La cena mi ha messo una tristezza enorme, siamo i soli a mangiare al ristorante.
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La sera ci regala forti emozioni, emozioni indimenticabili che non mi porteranno più in quell’albergo. Tornando in camera noto sul candore delle lenzuola del letto alcune macchie scure. Mi avvicino e le macchie scure scappano giù verso il pavimento andandosi ad infilare lungo il bordo del muro e da qui sotto la moquette. Erano delle belle e sazie blatte…
Ho passato la serata a spiaccicarle. Ho chiesto aiuto alla reception, avrei voluto qualsiasi tipo di pesticida, ma alla fine non mi hanno aiutato per niente.
Notte da incubo con luce accesa. Se passate per Jogja non andate al Saphir né tantomeno all’Inna Garuda. Prima o poi lo trovo un albergo carino in quella città.

Il giorno dopo ho programmato una gitarella fuori porta…in realtà un tour de force niente male. Da Jogja corriamo sul Dieng Plateu, un plateu vulcanico molto attivo e molto bello, al ritorno sosta a Borobudur e a Prambanan.
Noleggiamo per l’occasione macchina con autista…il solito pazzo che corre a tutta birra… :-P
Il viaggio è molto bello, ci si arrampica su montagne, si passa in mezzo alla jungla fino ad arrivare in una zona tutta coltivata a Riso, dominata da due vulcani di oltre 3000 metri: il Sundoro e il Sumbing. La caratteristica di questi vulcani è quella di essere molto vicini e di essere anche molto simmetrici. Questo che segue è il Sundoro
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Intanto si ricomincia a salire su una strada stretta e ripida. Il paesaggio è fenomenale. E’ incredibile come gli abitanti di questa zona abbiano sfruttato ogni centimetro coltivabile, con terrazzamenti arditi che si arrampicano fin sopra la montagna.
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Purtroppo andiamo molto di fretta, il rischio è di fare notte e di non poter visitare Prambanan. Quindi niente soste, le foto le faccio al volo dalla macchina.
Arriviamo finalmente sul Dieng Plateau. La prima sosta prevede la visita di due laghetti vulcanici.
Il primo ha dei colori bellissimi, l’acqua è di un celeste intenso. Unica particolarità: è acido con un ph molto basso. Meglio non immergersi. :-P
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Disturbiamo una coppietta autoctona e ci facciamo fare una foto.
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Siamo vestiti molto estivi, ma sinceramente nonostante il sole a quell’altezza faceva decisamente freddo…non me l’aspettavo.

Si passeggia nel bosco verso il secondo lago, questo non è acido e viene usato dagli agricoltori per irrigare i campi terrazzati.
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In quest’ultima foto vedete una ragnatela di tubi che sale sulla montagna per poi scendere sull’altro versante. In quei tubi scorre l’acqua prelevata dal lago e pompata con delle pompe rumorosissime.

Il lago acido però è certamente più bello.
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Finita la visita ai laghetti, ci spostiamo verso una solfatara. Il paesaggio diventa lunare, la puzza è atroce ed è bellissimo camminare e vedere soffioni di gas uscire anche da piccoli buchetti nel terreno.
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Questa era la vecchia solfatara. Questo cratere si è spento per riaprirsi 100 metri più avanti.
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Arriviamo al cratere attivo dove ribollono i fanghi. La vista diventa piacevole anche per il calore di cui abbiamo quasi bisogno.
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Tutta questa energia viene sfruttata da questo impianto geotermico
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Oltre che per l’intensa attività vulcanica, il Dieng Plateu è conosciuto per la presenza di diversi tempi Indù. Questo è uno dei tanti
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Gli effetti dell’altitudine si fanno sentire. La minore pressione atmosferica si riflette su questo pacchetto di patatine alle alghe che si è rigonfiato
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(continua...)
 
Il viaggio prosegue in direzione del tempio di Borobudur, ci sono sempre passato vicino negli anni precedenti senza mai fermarmici.
Tralascio la guida del nostro autista, spericolata come sempre da queste parti. A tutta birra su stradine tortuose con continui saliscendi in mezzo alla foresta.
Arriviamo a Borobudur sani e salvi alle 15 del pomeriggio. Temperatura a dir poco afosa. Una follia. Il tempio però merita.
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Per finire, altra corsa verso Prambanan dove arriviamo quasi al tramonto. La luce rende ancor più suggestivo il sito, all’epoca in pieno restauro a causa del terremoto che aveva colpito l’area 2 anni prima.

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Il cartellone mostra gli effetti del terremoto
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Prambanan è a due passi dall’aeroporto Adisutjipto di Jogjakarta, becco questo decollo di uno dei tanti vetusti 737 che svolazzano in Indonesia.
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Molto bella l’atmosfera al tramonto e resto sorpreso dalla presenza di numerosi cervi nel parco circostante
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Giorno seguente: visita al palazzo del sultano (per maggiori info http://en.wikipedia.org/wiki/Yogyakarta_Sultanate)

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Le guardie del palazzo girano armate di affilati keris
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Lasciamo Jogja nel primo pomeriggio in direzione Semarang via bus.
Il pitch lascia molto a desiderare
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LF abbastanza basso, direi un 40%. Servizio full economy
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Autogrill
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Traffico ordinato (la strada è a doppio senso)
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E nonostante tutto arriviamo a Semarang dove pappo come un maialino al Mutiara, ristorante appollaiato su una collina alle spalle della città con una vista niente male. Siamo in pieno ramadam e a mangiare non c’è nessuno.
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Panorama
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Faccio qualche gitarella nei dintorni, da segnalare una stazione costruita dagli olandesi non più attiva che oggi ospita un museo
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C’è tutta una collezione di attrezzature tra cui anche roba italiana
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Ci sono poi diverse locomotive a vapore dei primi del 900 in buono stato di conservazione
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Come sempre finisco la permanenza a Semarang con una botta ipercalorica: il martabak manis
Ingredienti: uova, farina, latte e lievito per l’impasto
margarina a tonnellate, arachidi, noci, cioccolato, formaggio e latte condensato per il riempimento…
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Il mattino seguente, bello sazio, riparto verso Jakarta per prendere il volo serale di Emirates per Dubai.
Ingresso dell’aeroporto Ahmad Yani di Semarang
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Un po’ di fauna dalla sala imbarchi
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La sala imbarchi (piccolina)
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Push back su 737-300 Garuda (se non ricordo male)
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Questo il video del decollo
http://www.youtube.com/watch?v=YS3cXWw4FQY

In avvicinamento a Jakarta
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Atterraggio
http://www.youtube.com/watch?v=-g0N2c1yxQQ

Benvenuti
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Pitch non proprio eccellente
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Ho molto tempo prima del volo per Dubai e quindi gironzolo per l’aeroporto, datato ma bellissimo:
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Imbarco regolare, al check-in ero riuscito a corrompere l’addetta e ottengo un posto comodo
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Lei è Eva, serba
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Appena salito a bordo un assistente mi chiede se è tutto a posto, si informa sulla mia destinazione e quando sente Roma resta perplesso per la lunghezza del viaggio. 
Si offre di portarmi acqua, amenity kit e qualsivoglia accessorio per rendere il mio viaggio più comodo. Lo ringrazio ma non chiedo nulla, sono impegnati nei preparativi e non voglio sottrarre loro del tempo. Apprezzo però il gesto e la cortesia.
Il volo come sempre è pieno di donne indonesiane dirette nei paesi arabi probabilmente perché impegnate in lavori domestici. Come sempre si muovono in branco, una appiccicata all’altra…e non parlano altra lingua al di fuori dell’indonesiano.
Tutto questo per dirvi che una volta arrivati a Singapore, l’annuncio chiede a tutti di scendere per poi reimbarcarsi (pratica che non amo). Tutti iniziano a scendere, io temporeggio, non ho fretta. Quando mi alzo e sto per andarmene noto il branco di indonesiane ancora sedute. Eva, la hostess, ricorda loro che devono scendere, ma queste non capiscono un tubo. Suggerisco ad Eva la frase giusta da dire in indonesiano e finalmente queste si alzano. Eva ringrazia. 

Gioco un po’ con l’IFE
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Nel frattempo siamo qui
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Cabina stellata
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Poi niente più foto fino a Dubai. Provo a dormire ma sinceramente lo scalo a Singapore prima e quello a Colombo dopo non ti danno il tempo di addormentarti che subito ti svegli per l’atterraggio.
Altra lunga attesa all’aeroporto di Dubai dove al mattino ci imbarchiamo.
Vicino
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Bei bestioni
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Per gli amanti del genere
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Aeroporto coperto di sabbia
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Salto a piè pari tutte le foto da qui a Roma, sono identiche a quelle del mio precedente viaggio, ma più brutte causa foschia.

Basilica di San Paolo, ponte Marconi, via Fermi…etc.
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A.S. Pamphili Tennis…dove gioco di solito
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Casa mia…più o meno :-P
Sullo sfondo quell’oscenità di Corviale
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Via del Casaletto, la valle dei casali
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Olimpica, Gianicolense, colli Portuensi
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Torrevecchia
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Aurelia e A12, svincolo di Torrimpietra
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E tutto finì con l’atterraggio
http://www.youtube.com/watch?v=IlNZGS3bts8


Bene, dopo anni ho finito il trip report. Record negativo di pigrizia…
 
Grande! Si aspetta il primo commento di Gigghino737 in questa frase: Bel TR+ faccina

Pero' anche potevi finirlo prima, porca! Anni e messi senza sonno ad aspetar la fine. Non si fa cosi.
 
Bellissimo TR. Trovo pazzesca la route CGK-SIN-CMB-DXB, se non devastante. Ottimo OT, posti magici e interessantissimi.